
Qualsiasi disastro naturale - che sia alluvione, terremoto, incendio o epidemia - è anche un disastro umano. La natura è sempre più lo specchio del comportamento dell'uomo, del modo in cui si relaziona con i suoi simili, in cui guarda a se stesso e al futuro. Per questo è necessario innanzitutto ripensare il ruolo di chi con la natura ha un rapporto privilegiato. Chi si occupa di scienza, e in particolare chi studia la Terra, ha anche una responsabilità sociale: le sue conoscenze hanno importanti ricadute sulle comunità umane e pertanto non sono proprietà intellettuale del singolo, ma bene collettivo. Lo abbiamo visto di recente: le scelte politiche più delicate si affidano al sapere scientifico, e dunque fondamentale è la gestione etica del sapere, di un patrimonio prezioso, da curare e governare tenendo fede ad alcuni principi e doveri imprescindibili. Dalla coscienza di questa necessità nasce la geoetica, un movimento che raccoglie numerosi scienziati in tutto il mondo. Prefazione di Telmo Pievani.
Galileo è forse lo scienziato più celebre di tutti i tempi: il suo approccio allo studio dei fenomeni naturali - basato su osservazioni dirette e misurazioni concrete - ha contribuito a spalancare le porte alla modernità ed è alla base del metodo che guida ancora oggi ogni seria ricerca sperimentale. Le sue teorie hanno rivoluzionato la nostra visione del mondo e delle leggi fisiche che lo regolano, non meno di quelle di Einstein; non stupisce, quindi, che sia tuttora considerato uno dei padri della scienza, accanto a figure quali Copernico, Newton o Darwin. Ma a farne un'icona del pensiero moderno è stata soprattutto la sua battaglia con quanti, all'interno della Chiesa e della società del Seicento, preferivano rifugiarsi in una visione dogmatica dell'universo anziché accettare le evidenze poste davanti ai loro occhi. Sappiamo tutti come andò a finire: il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" messo all'Indice, il processo davanti al Sant'Uffizio, l'abiura. L'intera parabola di questo gigante dell'astronomia ci viene raccontata da un astrofisico che ha a lungo lavorato al programma del telescopio spaziale Hubble, il pronipote del cannocchiale galileiano. Mario Livio ci accompagna in un viaggio alla scoperta della vicenda umana e scientifica di Galileo per mostrarci quanto sia incredibilmente attuale. Ancora oggi, infatti, vediamo all'opera lo stesso cieco atteggiamento antiscientifico di chi allora sosteneva - sulla sola base dell'autorità di Aristotele e delle Sacre Scritture - la correttezza della teoria geocentrica tolemaica, ignorando le prove inconfutabili a favore del modello eliocentrico copernicano. Allo stesso modo, ai giorni nostri sempre più persone rifiutano i vaccini, negano il fenomeno del cambiamento climatico o la sua origine antropica, sposano il creazionismo o si dicono convinte di vivere su una Terra piatta. Questa biografia di Galileo è anche una strenua difesa della sua eredità più grande: il metodo scientifico, l'unica chiave capace di darci accesso alle verità fisiche dell'universo.
La prima è Ipazia, astronoma e studiosa eclettica nella dotta Alessandria tra il IV e il V secolo, rimasta vittima di un pogrom ante litteram. Poi vengono Ildegarda, la visionaria che intuì l'importanza del corpo (idea pericolosamente controcorrente nel Medioevo), Madame de Chatelet, compagna di Voltaire, e Sophie Germain, amica di Gauss, entrambe amanti della scienza e donne anticonformiste nell'Età dei Lumi. Questo è solo l'inizio di una meravigliosa sfilata femminile, anch'essa controcorrente. A essere presentate in "Il genio delle donne" non sono infatti le classiche top models ma menti brillantissime che dovrebbero essere considerate "vere modelle" da ambo i sessi. È una sfilata che, per fortuna, diventa sempre più numerosa man mano che passa il tempo, grazie alla graduale caduta degli stereotipi sessisti e degli ostacoli nell'accesso agli studi scientifici. Con maschile ammirazione, Odifreddi ricostruisce i percorsi di vita, le difficoltà affrontate, i colpi di genio, la dedizione assoluta e la libertà di pensiero di figure quali Rita Levi Montalcini e Maryam Mirzakhani (prima Medaglia Fields in rosa), Marie Curie e l'astronauta Judith Resnik, l'imbattibile scacchista Judit Polgár e la farmacista cinese Tu Youyou, Nobel per la Medicina. La lettura di questo libro è un viaggio nella versatilità della mente femminile, capace di raggiungere le massime vette in tutte le discipline portando avanti il cammino dell'umanità. Al tempo stesso può servire da sprone alle ragazze di oggi, affinché finalmente si affaccino agli studi scientifici senza un ingiustificato senso di inadeguatezza.
Se non cambiamo stile di vita qui e ora, nel 2100 il nostro pianeta sarà irriconoscibile. Siamo abituati a credere che modificare i nostri comportamenti individuali non abbia un impatto significativo sul riscaldamento globale. Ma la scienza ci dice esattamente il contrario: azioni semplici fanno la differenza. Quali abitudini quotidiane - in casa, al lavoro, nel modo in cui fai acquisti, mangi, viaggi, vivi -puoi modificare per avere un impatto positivo e reale sul futuro del nostro pianeta? Ecco una piccola guida per una vita quotidiana più sostenibile.
La civiltà tecnologica ci ha regalato un'epoca di benessere e progresso senza precedenti, ma al prezzo di una trasformazione radicale dell'ambiente in cui viviamo. Estinzioni di massa, deforestazione, fenomeni climatici estremi: gli effetti collaterali del riscaldamento globale sono tutt'intorno a noi. Dopo aver messo l'energia dei combustibili fossili al servizio dei suoi progetti prometeici, l'umanità è chiamata allo sforzo di convertire l'infrastruttura globale per renderla sostenibile sul lungo termine. Realizzare questa transizione richiede grandi sfide tecnologiche, ma anche politiche, economiche, culturali. In questo libro, superando il dibattito tra catastrofismo e scetticismo, Lorenzo Pinna ci racconta con pragmatismo come possiamo vincere la sfida della conversione ecologica.
Tutto comincia la sera del 17 maggio 1971, quando un diciannovenne indiano, Venkatraman (Venki) Ramakrishnan, sbarca all'aeroporto di Champaign-Urbana (Illinois) con l'ambizione di diventare fisico teorico. E tutto si compie una quarantina d'anni dopo, nel dicembre 2009, allorché Ramakrishnan - divenuto nel frattempo un'autorità della biologia molecolare - tiene a Stoccolma il discorso per il Nobel conferitogli per le sue ricerche sul ribosoma, la minuscola «macchina» cellulare che trasforma l'informazione genetica in migliaia e migliaia di proteine, ovvero in quelle catene di amminoacidi «che ci permettono di muovere i muscoli, vedere la luce, avere sensazioni tattili, sentire caldo e ci aiutano anche a combattere le malattie». Tra gli estremi di quelle date, il suo denso memoir si snoda lungo un duplice, avvincente tragitto umano e scientifico. Seguiremo infatti un racconto da insider su luci e ombre di tante istituzioni: i college americani, la comunità scientifica, lo stesso premio Nobel - il cui «dietro le quinte» è un intrico di giochi politici e assegnazioni non sempre obiettive. E, insieme, comprenderemo la centralità del ribosoma, struttura situata «al crocevia della vita», in tutti i suoi aspetti: filogenetico, biologico-molecolare e biomedico-farmacologico (l'efficacia degli antibiotici, per esempio, è legata alla possibilità di disarticolare i ribosomi batterici) - un'autentica rivoluzione nel campo della biologia, per certi tratti simile a quella vissuta dalla fisica all'inizio del secolo scorso. Prefazione di Jennifer Doudna.
I progressi delle neuroscienze pongono interrogativi che coinvolgono tutti. Il fronte riduzionistico, che imprigiona la comprensione dell'uomo e delle sue facoltà nella sola dimensione cerebrale, sembra aver annientato la singolarità umana, rafforzando l'idea che le scienze e la teologia siano distanti tra loro e antagoniste. Gli studi neuroscientifici, in realtà, mostrano come l'intera e multiforme esperienza del soggetto non sia confinabile nella complessa rete neuronale. La svolta relazionale e l'embodied cognition evidenziano come la vita della mente si costruisce in forma dialogica e attraverso la realtà intercorporea. Le scienze, ritrovando l'unità perduta tra la mente e il corpo, valorizzano la matrice intersoggettiva della vita psichica. Né lo spiritualismo né lo scientismo sono in grado di dare ragione della incommensurabilità dell'uomo. Si delineano, così, nuovi punti di incontro fra le neuroscienze e la teologia, con significative possibilità di pensare l'uomo e la realtà in modi diversi.
Categoria temibile e sfuggente, concetto che "corrompe e altera tutti gli altri" (Borges), l'infinito ha una storia millenaria, che coinvolge matematica, misticismo, letteratura e filosofia. In questo volume Zellini ne analizza l'evoluzione, dalla Grecia antica a oggi, dall'apeiron di Anassimandro alle attuali suggestioni dell'"infinito aperto".
In un reparto di terapia intensiva neonatale si incontrano tante storie: ad esempio, quella di Giulio, Giada e Ginevra, gemellini nati da una mamma single e ostinata che non ha voluto rinunciare al proprio sogno di maternità. Oppure la storia a lieto fine di Steve, venuto al mondo dopo sole 23 settimane di gestazione con un peso di 600 grammi e una gran voglia di vivere. O ancora, la nascita di Dario, bambino paffuto e in buona salute abbandonato dalla madre perché figlio di un adulterio. Le cullette di questi bambini diventano uno straordinario osservatorio del nostro mondo e delle sue nuove sfide: Mario De Curtis e Sarah Gangi - rispettivamente già direttore della Neonatologia al policlinico Umberto I di Roma e psicologa della stessa struttura - ci raccontano di nuovi modelli di famiglia, di dilemmi etici di fronte a cui si trovano medici e genitori, di multiculturalità, di situazioni di disagio, ma anche delle straordinarie capacità del nostro sistema sanitario e della lezione di umanità che ci regalano i neonati, esseri deboli e fragili, che dipendono totalmente da chi si prende cura di loro. Le lettrici e i lettori condivideranno con i genitori dei piccoli protagonisti emozioni, paure e gioie e disporranno di utili strumenti informativi su quella delicata fase della vita di una coppia che è la nascita di un figlio.
"Le antenne di Sky puntano a un satellite a 35.800 km di distanza" oppure "C'è stato un terremoto dell'ottavo grado sulla scala Richter". Che cosa significano davvero questi numeri? Dobbiamo entusiasmarci o forse preoccuparci? È grande questo numero? è la celebrazione di un approccio numerico alla comprensione del mondo. Ci mostra come l'alfabetismo numerico permetta di capire i fenomeni a portata di mano, ma anche come le stesse competenze si estendano fino a demistificare e includere i numeri ancora più grandi che incontriamo in contesti come la scienza, la politica, lo stesso Universo. Con molti esempi curiosi sui numeri e il loro utilizzo, Elliott si pone un obiettivo serio. Un cittadino responsabile dovrebbe avere una dimestichezza con i numeri che la maggior parte di noi fatica a raggiungere. Tale situazione crea una frattura tra cittadini ed "esperti" che va a svantaggio di tutti. Elliott affronta il problema guidando il lettore verso una comprensione intuitiva dei numeri.
Questo volume si rivolge a coloro che si apprestano a partecipare all'esame di abilitazione alla professione di Chimico. Il volume è aggiornato anche alle procedure di urgenza di intervento contro il Covid 19. Il volume è corredato della prefazione del Pres. Mario Balzanelli, di SIS 118.
Il nuovo progetto artistico di Max Casacci, fondatore dei Subsonica, autore e produttore musicale, è qualcosa che non è mai stato fatto prima: raccogliere i suoni della natura, i rumori, i versi degli animali, gli schiocchi delle radici, per trasformarli in vere e proprie sinfonie senza l'utilizzo di strumenti musicali. Il libro, che include il cd con otto brani, racconta di quest'approccio e di come si sia realizzato, grazie al contributo di personalità come Michelangelo Pistoletto, Mariasole Bianco, Stefano Mancuso, Carlo Petrini e il geologo, volto noto della tv, Mario Tozzi. Quest'ultimo non soltanto ha fornito i suoni per costruire un brano sui vulcani ma ha accettato di scrivere una parte importante del libro, quella che dà voce alla natura (aria, vulcani, oceani, montagne, radici, api). Un modo nuovo di sensibilizzare giovani e non più giovani generazioni.