
Per Skinner, noto psicologo americano, l'uomo è un serbatoio di possibili azioni il cui effettivo profilo è sottilmente controllato dai risultati seguiti a ciascuna di quelle azioni. Se gli effetti delle nostre azioni precedenti rappresentano le mani che scolpiscono il nostro comportamento, allora Skinner mette in dubbio il controllo autonomo che ognuno di noi ha sul suo stesso comportamento, lanciando una sfida a coloro che pensano che l'uomo abbia una certa misura di libertà.
Per comprendere a fondo gli esseri umani dobbiamo capire non solo in che modo noi, come persone, esistiamo in rapporto con gli altri ma anche come il nostro cervello esista in relazione con il cervello degli altri.
In base all’idea che il cervello è un organo sociale modellato dall’esperienza, Cozolino esamina temi come i neuroni specchio e la biologia dell’attaccamento per affrontare problemi importanti: qual è il modo in cui i cervelli si regolano reciprocamente durante le interazioni, quali sono gli effetti di isolamento e stress sul cervello sociale, come possono genitori e terapeuti incoraggiare l’apprendimento.
La resilienza – la capacità di resistere e di riprendersi da una crisi o da condizioni di difficoltà – è un concetto fondamentale per capire perché alcune famiglie sono devastate da eventi traumatici e avversità mentre altre ne escono indenni o addirittura più forti.
Attingendo alla sua vasta esperienza clinica, Froma Walsh pone in evidenza tutti i fattori che promuovono la resilienza e illustra come aiutare le famiglie a superare i momenti difficili. Uno strumento essenziale per i terapeuti familiari e i professionisti impegnati in ambiti affini.
"Gli scritti di Ferenczi hanno fatto di ogni psicoanalista un suo allievo", scrive Sigmund Freud nel necrologio che gli dedica nel 1933, ma già nel 1914 aveva riconosciuto che "L'Ungheria ha dato finora alla psicoanalisi un collaboratore soltanto, Ferenczi, che vale però una Società intera". Questo primo volume delle Opere di Sándor Ferenczi raccoglie alcuni tra i classici della letteratura psicoanalitica come "Introiezione e transfert", "Le parole oscene: saggio sulla psicologia della fase di latenza", "Le psiconevrosi", "Il ruolo dell'omosessualità nella patogenesi della paranoia", "Sintomi transitori nel corso dell'analisi", "Filosofia e psicoanalisi", e altri scritti compresi nel periodo che va dal 1908 al 1912.
Perché alcuni di noi sono ragionatori provetti e altri gran pasticcioni? Che cosa ci fa commettere errori di ragionamento come quelli all'origine del disastro di Chernobyl? Come fanno i prestigiatori a creare illusioni che prendiamo per buone? Perché non esitiamo a rivedere certe credenze mentre ad altre restiamo aggrappati a ogni costo o quasi? Perché nutriamo paure irrazionali? Perché i terroristi abbracciano ideologie folli? Perché c'è gente convinta che le streghe siano tra noi e che la terra sia piatta e sia stata creata quattromila anni fa (e questo nell'America del XXI secolo)? Questo libro affronta tali problemi a partire dal presupposto che dietro la nostra intelligenza vi sono le abilità che possediamo, dietro la nostra stupidità vi sono gli errori che commettiamo. Ragionare bene può condurre al successo e allungare la vita, ragionare male può condurre alla catastrofe. Eppure, siccome gran parte della vita mentale si svolge fuori della coscienza, non è affatto ovvio in che modo ragioniamo e perché facciamo errori. Negli ultimi anni ha preso forma una teoria scientifica del ragionamento che spiega tutto ciò, ma che è rimasta limitata a un ristretto manipolo di scienziati cognitivi. Scopo del libro è rendere questa nuova scienza accessibile a tutti.
Philip N. Johnson-Laird insegna Psicologia nell'Università di Princeton. Il Mulino ha pubblicato in edizione italiana il suo fondamentale "Modelli mentali" (1993), oltre a "Deduzione, induzione, creatività. Pensiero umano e pensiero meccanico" (1994) e "La mente e il computer. Introduzione alla scienza cognitiva" (1997).
Gli sport sono uno dei principali fattori di benessere tra i giovani e svolgono una benefica azione di riduzione del rischio legato agli stili di vita. Attività impegnative e gratificanti insieme, stimolano infatti gli adolescenti ad apprendere tecniche di controllo e assimilare standard di disciplina che investono diversi livelli psicologici e sociali, dalla capacità di affrontare una sfida con tenacia e serietà all'attitudine al lavoro di squadra. Decisivo in questo percorso è il ruolo di un adulto guida, adeguatamente formato e in grado di strutturare e indirizzare consapevolmente l'attività dei ragazzi. Alcuni tra i maggiori esperti italiani e internazionali collaborano in questo libro per delineare lo stato degli studi sul tema.
"Il Primo vocabolario del bambino-PVB" (adattamento italiano del "MacArthur-Bates Communicative Development Inventory-CDI"), è un questionario per i genitori di bambini fra 8 e 36 mesi. Diffuso in Italia già da diversi anni, è molto utilizzato per lo studio e la valutazione della comunicazione e del linguaggio in bambini con sviluppo tipico e atipico. In questo volume, indirizzato a neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, terapisti e pediatri, sono presentati i nuovi dati normativi relativi alla versione originale (Forma lunga) della scheda "Parole e Frasi", e quelli relativi ad un nuovo strumento, la Forma breve della stessa scheda, particolarmente adatta in progetti di screening per l'individuazione di bambini a rischio per problemi di comunicazione e/o linguaggio. Il libro ripercorre le tappe principali dell'acquisizione del linguaggio, le differenze individuali e gli indici di rischio. Queste conoscenze sono la base per comprendere la costruzione dello strumento e le sue finalità, facilitando così l'interpretazione dei dati normativi. I questionari, le figure, le tabelle relative ai valori normativi e la scheda di sintesi del profilo del bambino sono anche reperibili sul sito www.francoangeli.it/Area_multimediale.
Le vittime dell'anoressia sono, spesso, ragazze adolescenti o preadolescenti, figlie modello di "buona famiglia" che si sentono spesso imprigionate da mete irraggiungibili e aspettative irrealizzabili. Sembrano chiuse in una "gabbia d'oro" di privilegi nella quale sentono di non essere al proprio posto e di non poter sopravvivere. La manifestazione principale della malattia è sconvolgente e comporta perdite di peso catastrofiche; la terapia è difficile e la guarigione incerta; i meccanismi di formazione della patologia non sono ancora definiti. Hilde Bruch, utilizzando numerosi esempi della propria casistica, disegna un quadro delle cause, degli effetti e della possibile terapia che, per essere efficace, necessita di una diagnosi precoce.
Pensate all'ultima volta che avete cercato di far cambiare idea a qualcuno su qualcosa di importante. L'opinione politica di un amico, per esempio, o i protocolli di lavoro del vostro ufficio o, ancora, l'atteggiamento scolastico di vostro figlio adolescente. Le possibilità di esserci riusciti in modo apprezzabile sono piuttosto ridotte. I modi di pensare sono singolarmente resistenti e a tutt'oggi non sappiamo bene come una certa idea si fissi né come sia possibile modificarla. In questo libro Howard Gardner utilizza la sua teoria delle intelligenze multiple e le sue ricerche sull'apprendimento e sulla creatività per mettere a fuoco gli aspetti costitutivi dei cambiamenti mentali e come possiamo ottenerli. L'idea diffusa che il cambiamento avvenga all'improvviso, in una sorta di repentina illuminazione, è per Gardner totalmente sbagliata. Al contrario, sostiene, le rivoluzioni mentali avvengono per piccoli passi, gradualmente, secondo percorsi identificabili che possono essere attivamente e positivamente influenzati. Demistificando un fenomeno che permea la vita umana, "Cambiare idee" apre nuovi orizzonti e nuove possibilità per migliorare i nostri rapporti con gli altri.
Il linguaggio è un'arma potente: non solo descrive la realtà, ma la può anche cambiare. Se le parole non sono realtà "concrete", sicuramente lo sono i loro effetti. A volte il modo di parlare si traduce in blocchi, disfunzioni, sofferenza: è il caso di frasi come "Non so decidere", "Sono timido", "Mi sento sempre in colpa", che possono scaturire da situazioni reali, ma che diventano la "prova" e la giustificazione dell'impossibilità di cambiare. In questo libro, Matteo Rampin ne raccoglie una nutrita antologia tratta dalla sua attività clinica, mostrando come sia possibile, attraverso la ridefinizione e la ristrutturazione di quelle stesse parole, ribaltare gli effetti paralizzanti del linguaggio, e usare proprio quest'ultimo come una sorta di formidabile antidoto contro se stesso, spalancando così la strada al cambiamento, ridando al disagio proporzioni più adeguate e portando ad accettare il fatto che problemi e crisi fanno parte dell'esistenza. In questo modo, quasi magicamente, ciò che avvelena l'esistenza degli individui è visto da una prospettiva nuova, che svela come grano e zizzania siano due facce della stessa medaglia. Frasi come le precedenti perdono allora la loro connotazione negativa: "Non so decidere", "E come l'ha deciso?".
Come è possibile che quel cretino sia ricco e io no? Quante volte ci siamo posti questa domanda? La risposta di Robert Shemin è semplice: probabilmente, quello è ricco perché è cretino (almeno per i nostri standard di giudizio). Per Shemin, infatti, per fare soldi non è necessario essere furbi (anzi, i furbi finiscono comunque per non godersi la ricchezza e vivere male); conviene piuttosto ribaltare le vecchie regole, fare cose che solo un ingenuo (o uno che i furbi considerano un cretino) potrebbe fare. Per la prima volta, Shemin rivela i segreti che hanno reso ricco lui e altri membri del "Club dei Cretini", e propone una serie di consigli che, se non rendono milionari, pongono almeno le basi per migliorare la qualità della vita.
"Per non essere traditi bisognerebbe tradire prima, avrebbe detto mio padre, ma non ci sono riuscita". Questo è il racconto del viaggio dentro se stessa di una donna senza nome, senza tempo e senza luogo che è tante donne, la madre, le amiche, la figlia, tutte le donne che sono in lei. Ed è il racconto dei tanti tradimenti che può contare nella sua esistenza. A partire dal più grande, che tutti li riassume: quello verso di sé, nella convinzione che la solitudine e la sterilità dei sentimenti l'avrebbero protetta dal dolore.