
"Il libro di Ivano Spano è un grande connettore. Srotola, pagina dopo pagina, una moltitudine di opere e autori creando una polifonia là dove si è soliti incontrare una monotonia. Traccia percorsi tra saperi e indica il posto migliore per guadare, raggiungendo l'altra riva. Forse come non mai siamo in presenza di un nomadismo concettuale sorretto da una precisa idea di viaggio. Infatti, i concetti spesi in queste pagine migrano da nord a sud, da est a ovest, eppure sempre accompagnati da precise coordinate. Restando nell'alveo del linguaggio metaforico del titolo ('La malattia dell'Occidente'), non si può che partire dalla diagnosi dell'esistente. E senza indugiare su conflitti di etichettamento (modernità, post modernità, tarda modernità, e così via), è sotto gli occhi di chiunque la constatazione di un rapido mutamento dei codici della convivenza. Saltati - ma non tramontati definitivamente - gli assetti societari della tradizione, ai più pare di essere proiettati in un mondo caotico - nessuno sembra in grado di indicare una direzione - e non è certo un caso che il termine 'crisi' sia associato a una condizione di stato e non di processo. Non più una fase passeggera ma una costante." (Dalla Presentazione di Adriano Zamperini, Università di Padova)
Brigitte Spangenberg, nata nel 1941, è psicologa clinica e psicoterapista e lavora da molti anni come perito del Tribunale nel campo del diritto di famiglia e del diritto di tutela dei minori. E' lei stessa figlia di genitori divorziati, è sposata da più di trent'anni con un giudice e ha quattro figli ormai grandi.
Un manuale per conduttori di gruppo, è scritto specialmente per coloro che si avventurano nel territorio nuovo e misterioso dei gruppi destrutturati al bivio tra contenuti, processi e contesti. Suggerisce a coloro che si affacciano alla professione, oltre che a quelli che già la praticano, temi e modelli utili per migliorare la propria efficienza professionale. Leggere questo libro aiuta ad apprendere come e perché insieme si sta meglio che da soli e come questo insieme possa essere creato ed utilizzato quotidianamente per stare meglio e per fare stare meglio. Perché la conduzione di gruppo è strettamente legata all'invenzione del benessere e non vi è benessere senza gruppo.
Rivolgendosi a chi lavora con gli anziani e li assiste, l'autore afferma che, come per l'analista è importante riflettere su ciò che prova nei confronti del paziente, così il senso più vero del parlare di psicologia e invecchiamento agli operatori e alla gente comune sta nell'attribuire importanza ai vissuti personali e collettivi, più o meno chiari e coscienti, attivati dai vecchi, nella convinzione che questi vissuti abbiano un forte valore dinamico e orientino i nostri pensieri, le nostre attese e i nostri comportamenti.
La psicologia è oggi chiamata a spiegare e comprendere la complessità di fenomeni psicologici a partire da una nuova visione dell'uomo: non più impegnato in un processo di adattamento più o meno attivo all'ambiente ma capace di auto-determinazione e di manipolazione del contesto culturale in cui vive. Pertanto, da scienza tesa a studiare fenomeni umani generalizzabili la psicologia diventa scienza che analizza fenomeni situati e contestuali, che riguardano la sfera delle funzioni psichiche superiori, specificatamente umane e condizionate dal contesto storico-culturale. Il concetto di intersoggettività emerge come cruciale nel comprendere la portata di questo tipo di psicologia e tenta di dar conto del sofisticato intreccio tra Sé, dimensione sociale e mediazione simbolica. L'obiettivo del testo è duplice: offrire una panoramica sintetica e chiara di come si è evoluto questo concetto e di come sia oggi utilizzato; fornire elementi pratici per promuovere la costruzione dell'intersoggettività in diversi contesti formativi, compresi quelli mediati dalla tecnologia. Il testo si rivolge in particolare a psicologi dell'educazione, educatori, formatori, comunicatori, filosofi, sociologi e in generale agli studiosi e operatori di qualsiasi contesto applicativo in cui sia prevista un'azione formativa e comunicativa.
Pur in mezzo alle tensioni e ai conflitti che costantemente si riaccendono nel cuore delle persone e dei gruppi, chi vuole essere riconciliatore è invitato a fare leva più su ciò che unisce che su ciò che divide e sugli aspetti positivi, siano essi manifesti o latenti.Tuttavia, operare come riconciliatori non è né facile né immediato e la condizione primaria è di essere riconciliati nelle varie relazioni costitutive, cioè con se stessi, con Dio, con gli altri, con la vita. Sul tema il testo presenta alcune riflessioni e alcune esercitazioni spirituali che pongono l'accento non sul limite da riconoscere e sulla tristezza, ma sull'amore e sulla certezza della salvezza.
Poter amare, grande desiderio di ogni persona e aspirazione del cuore umano, è un’esigenza profondamente radicata nella sua sorgente, l’amore primario di Dio, che costituisce il cuore stesso della vocazione e della comunità cristiana. Ma, come insegna l’esperienza quotidiana, amare non è un processo automatico. Tante forze contrarie contrastano e facilmente depistano, talora bloccano questo appello profondo della vita di ciascuno. Come mai avviene questo? Che cosa può rendere attuabile, sul piano educativo, l’aspirazione ad amare? Quali dinamismi psichici la sostengono? Quali resistenze la frenano? Quale collaborazione personale alla crescita si rende indispensabile perché le scelte fondanti della vita, il matrimonio e la vita consacrata, abbiano una base solida e un avvenire positivo? La terza edizione di questo libro propone tavole rinnovate e suggerisce nuovi spunti di riflessione in merito alla sensibilità odierna nei confronti della sessualità, dell’affettività e della cultura «del genere».