
UN LIBRO CHE OFFRE PROPOSTE E SUGGERIMENTI SU INIZIATIVE PROGRAMMATICHE E FORME DI ATTIVITA TERAPEUTICHE COLLATERALI PER MEGLIO COMPRENDERE ED AIUTARE I PAZIENTI. Questo libro ha le sue radici nel lavoro di supervisione svolto dall'autore presso alcuni presidi di salute mentale su situazioni cliniche spesso complesse e coinvolgenti che rappresentano per tutti gli operatori uno stimolo continuo alla comprenione e alla ricerca di nuove soluzioni. L'es perienza e la conoscenza psicoanalitiche sono state messe al servizio dello studio di quegli aspetti della sofferenza mentale non ancora esprimibile a parole dal paziente, che gli operatori hanno il compito di individuare e indagare. Obbiettivo primario, in questi casi, e`che l'operatore acquisisca la capacita di creare un contesto affettivo ed elaborativo che consenta al paziente di ritrovare un suo equilibrio e riprendere lo sviluppo personale
Per lungo tempo è esistita nelle specie animali solo una sessualità anonima e priva di legami. Solo con i mammiferi sono comparsi gli affetti, solo con gli esseri umani si è realizzata compiutamente la saldatura tra sentimenti positivi e sessualità. Sopravvivono ancora dentro di noi caratteristiche legate al cervello arcaico, che interpretano il rapporto uomo-donna secondo lo schema dominio-sottomissione. Su base biologica si fonda però anche la nostra capacità di favorire relazioni sociali positive: l'essere umano vive fin dalla nascita intense relazioni di attaccamento e di affetto, e crescendo sperimenta con i propri simili l'empatia, l'aiuto, la cooperazione. Silvia Bonino ci aiuta a scoprire le influenze culturali che stimolano le dimensioni più primitive e meno umane della nostra identità biologica: bisogna partire da questa consapevolezza per costruire un futuro di relazioni affettive e sessuali paritarie, le uniche capaci di soddisfare le esigenze più evolute di uomini e donne.
Chi l'ha detto che gli esseri umani siano sostanzialmente tutti egoisti? Molti ritengono che la tendenza a sopraffare sia comune e abbia addirittura sicure basi scientifiche. Silvia Bonino dimostra che non è così: le conoscenze che provengono dall'insieme degli studi psicologici, etologici, evoluzionistici e dalle neuroscienze mostrano il contrario. Nei nostri rapporti esiste un ricco equipaggiamento di predisposizioni biologiche che favorisce i legami con i nostri simili e ci spinge a prenderci cura l'un l'altro. Questo bagaglio va dal pianto al sorriso, dal contatto fisico al bacio, dai gesti di conforto al rispecchiamento emotivo, sia nelle forme più immediate del contagio sia in quelle più evolute dell'empatia. Ma nell'essere umano, animale culturale dotato di specifiche capacità cognitive, i rapporti con gli altri chiamano in causa anche complesse costruzioni mentali e categorie che possono negare quell'umanità che la biologia ci ha programmato a riconoscere. Le predisposizioni biologiche andrebbero quindi sostenute dalla cultura e dai suoi valori e coltivate dall'educazione, soprattutto in famiglia e a scuola.
"Ho scritto questo libro per me, perché nulla quanto lo scrivere chiarisce i propri pensieri, sentimenti ed emozioni. Ho scritto questo libro per gli altri, perché confido che le mie riflessioni possano essere utili anche ad altre persone. Ho ritenuto di cercare di fondere insieme la conoscenza teorica con l'esperienza personale, la scienza e la testimonianza. Mi è sembrato che soltanto questa fusione consentisse di esaminare davvero la malattia nei suoi infiniti aspetti, che solo il malato può conoscere, e di andare, nello stesso tempo, oltre la propria personale e irripetibile esperienza." Una studiosa affermata, psicologa dello sviluppo, sperimenta su di sé la più traumatica delle esperienze.
«Ho scritto questo libro per me, perché nulla quanto lo scrivere chiarisce i propri pensieri, sentimenti ed emozioni. Ho scritto questo libro per gli altri, perché confido che le mie riflessioni possano essere utili anche ad altre persone. Ho ritenuto di cercare di fondere insieme la conoscenza teorica con l’esperienza personale, la scienza e la testimonianza. Mi è sembrato che soltanto questa fusione consentisse di esaminare davvero la malattia nei suoi infiniti aspetti, che solo il malato può conoscere, e di andare, nello stesso tempo, oltre la propria personale e irripetibile esperienza.»
Una studiosa affermata, psicologa dello sviluppo, sperimenta su di sé la più traumatica delle esperienze. Nell’urto devastante contro uno stato esistenziale e fisico che modifica radicalmente l’orizzonte, le aspettative, le condizioni di vita, scienza e privato si incontrano nello sforzo di dare un senso a quanto sta avvenendo.
Questo libro è stato tradotto in francese, portoghese e polacco.
Il funzionamento della nostra psiche non innesca solo meccanismi patologici ma presiede anche ai fattori che governano il nostro benessere. Soddisfazione, autostima, ottimismo, saggezza, tolleranza: quali sono le risorse che ognuno di noi può mettere in campo per conquistarli? È possibile essere felici? Quali sono i nostri punti di forza? Il volume, in modo semplice ma rigoroso, ci fornisce strumenti e indicazioni su aspetti della mente, risorse psicologiche, modi di pensare e comportamenti a cui ricorrere per condurre una vita più felice e ricca di significato.
Lo sfarinamento dei legami sociali e familiari cosi come le ferite inferte dalla depressione, che segnano un numero crescente di individui, sono i sintomi contemporanei della fragilità. Eppure proprio la fragilità ci indica i valori che danno un senso all'esistenza. Come emerge dal dialogo tra un maestro della psichiatria e un eclettico sociologo, riconoscersi fragili, insicuri, malinconici, è la premessa per ritrovare quello slancio comunitario rigeneratore che solo ci mette in contatto con noi stessi e con il mondo aperto degli altri.
Alla luce delle nuove tipologie familiari, il libro affronta la condizione della matrigna, attraverso capitoli che ne esaminano le dinamiche psicologiche (accudimento dei figliastri, rapporti con il compagno, relazioni con l’ambiente circostante…), con uno stile accattivante e spigliato, scherzoso e piacevolmente leggero. L’ironia del testo, mai banale, cela una sofferenza vissuta da parte dell’autrice che, nel tentativo di cancellare il solito pregiudizio fi abesco della matrigna come strega, lo sostituisce con l’immagine di una donna capace di cure materne.

