
Quotidianamente conviviamo con un numero sorprendente di persone nocive. Sul lavoro, a scuola, in famiglia, nelle istituzioni, persino tra gli amici si annidano individui la cui personalità è per noi "tossica": toglie serenità, influenza negativamente le nostre azioni e i nostri pensieri, ci "ammala la vita". Quello che importa però è che, nonostante la loro presenza, noi proseguiamo verso la meta senza farci fermare da chi non gioisce dei nostri successi. Dobbiamo imparare a liberarci da coloro che criticano sempre e da tutto ciò che fanno e dicono. In questo libro, Bernardo Stamateas dedica ciascun capitolo a una categoria specifica di persone nocive e insegna una serie di tecniche da mettere in pratica per liberarsi da loro e trovare la strada per l'autonomia mentale, una strada sgombra dai falsi sensi di colpa che gli altri ci hanno riversato addosso.
A partire dai tre anni circa i bambini non giocano più soli ma insieme. Così scoprono il valore delle regole. All'inizio non è facile e questo spesso mette a dura prova i nervi dei genitori. Specie per i bambini più piccoli non è facile distinguere i comportamenti accettabili da quelli inaccettabili, imparare a negoziare le regole ma anche riconoscere quelle che non ammettono assolutamente repliche. Le regole sono indispensabili per sviluppare fiducia e sicurezza, per maturare un positivo senso della convivenza e per strutturare parametri educativi attendibili. Dunque, apprendere le regole non è affatto sinonimo di educazione severa, benché non sia affatto semplice per gli adulti costruire regole "giuste".
La Commissione Deontologica dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, nata nel 1995, ha esaminato nel corso del tempo una casistica straordinariamente ampia e varia su cui il Consiglio ha prodotto la propria giurisprudenza interna, che costituisce una importante base interpretativa del Codice Deontologico.
Le riflessioni contenute in questo volume - a opera dei componenti attuali della Commissione - prendono in considerazione i principali aspetti di una problematica di interfaccia etico/giuridica ancora aperta che costituisce il cuore della normativa disciplinare a cui gli psicologi devono attenersi per garantirsi e garantire al pubblico un corretto esercizio della professione.
Questa problematica è caratterizzata da un elevato grado di indeterminazione, dovuto alla difficoltà di tradurre in termini normativi un apparato concettuale in grado di coniugare contestualmente, nella struttura stessa del Codice Deontologico, la certezza del diritto e la dimensione irriducibilmente soggettiva dei valori etici.
Talvolta le sfide che incrociano il nostro cammino sono impegnative al punto da demotivarci: piuttosto che affrontare le difficoltà scegliamo la strada che ci appare più semplice, e rinunciamo. Scansando gli ostacoli e abbassando sempre di più l'asticella delle nostre aspettative, però, non facciamo scomparire i problemi ma li rafforziamo, li rendiamo insormontabili. Luca Stanchieri, coach di lunga esperienza, mette a punto in queste pagine un metodo semplice ed efficace per vivere sempre al massimo delle proprie possibilità in un mondo complesso, stressante e competitivo. Perché basta cambiare prospettiva e guardare alle crisi della nostra vita come ad altrettante occasioni di cambiamento positivo, per trasformare noi stessi e persino il corso degli eventi. Riuscirci non è semplice, è un'abilità e come tale va appresa e poi alIenata: la felicità ha bisogno di idee chiare, di un significato appassionato e di una strategia efficace. Partendo dai tuoi punti di forza imparerai a conoscere e riequilibrare le tue debolezze e otterrai una conoscenza profonda delle tue potenzialità e motivazioni.
Il progresso della medicina, come quello di ogni altro campo del sapere attinente all'uomo, sembra affidato allo sviluppo tecnologico. La diagnostica per immagini rende visibile il dettaglio e in chirurgia le conquiste della robotica permettono di intervenire in modo sempre più selettivo. La conoscenza dell'individualità del paziente sarebbe quindi più precisa grazie alla capacità di cogliere aspetti sempre più fini e caratterizzanti. Tuttavia, spiega Giovanni Stanghellini, l'indagine sul paziente nelle sue componenti più minute non ha lo scopo di personalizzare la diagnosi e la cura, ma piuttosto di ridurre ciò che è personale a una categoria generale e dunque astratta. Psichiatra e psicoterapeuta, Stanghellini sa bene che ciascuna persona, con le sue risorse particolari e le sue fragilità, configura la malattia in maniera assolutamente individuale. E dimostra che la medicina ha bisogno di uno sguardo esterno e laico che sappia cogliere la sua idolatria per il cono di luce del proprio sapere. Uno sguardo disposto ad affrontare l'inquietudine di chi rinuncia alla sicurezza dell'astrazione e della classificazione disciplinare per comprendere ogni sofferenza rispettandone la singolarità. Che cosa significa scoprirsi vulnerabili? Che cosa vuol dire attraversare l'esperienza della malattia? È questa la zona d'ombra della medicina, che richiede di essere esplorata per ciascun paziente, ogni volta. Il riconoscimento della persona e della sua unicità non è solo un'opzione etica, ma un vero e proprio vincolo epistemologico per la buona prassi della cura.
Come possiamo capire meglio e curare i pazienti affetti da schizofrenia e psicosi maniaco-depressiva? Istituendo un dialogo coerente tra psicopatologia e filosofia e auspicando che la psichiatria possa diventare filosofia applicata, Giovanni Stanghellini mette l'accento sul modo in cui i pazienti stessi fanno esperienza dei propri disturbi. L'idea centrale è che coloro che chiamiamo schizofrenici presentano anomalie del senso comune, mentre la vulnerabilità alle psicosi maniaco-depressive è contraddistinta da un'identificazione eccessiva con i ruoli, le norme e i valori sanciti dalla società. Attraverso la nozione di "perdita del senso comune", questo libro, ricco di materiale clinico e concettualizzazioni, ci accompagna in un viaggio nel mondo delle psicosi gravi da cui gli psichiatri, ma anche i pazienti e chi si prende cura di loro, hanno molto da imparare.
Il concetto di dialogo è il perno della sfida teorica da cui l'autore prende le mosse per definire una pratica di cura psicoterapeutica. L'idea che lo guida si identifica con la sua risposta alla fondamentale domanda dell'antropologia filosofica: che cosa significa essere umani? Idealmente, essere umani significa essere in dialogo con l'alterità, ovvero con se stessi e con gli altri. In questa luce, la patologia mentale si delinea come l'esito di una crisi del proprio dialogo con l'alterità e la cura come il dialogo con un metodo finalizzato a ristabilire il proprio incontro con l'alterità. L'incontro con l'alterità è costitutivo dell'esistenza umana ed è essenziale per la costruzione dell'identità. Il suo fallimento innesca la patologia mentale. Il dialogo che cura questo scacco non mira alla negoziazione di un senso condiviso; piuttosto, è un movimento, un esercizio di cooperazione orientato alla reciproca comprensione e, in ultima analisi, alla coesistenza.
Il libro
Primo dovere del clinico, davvero utile per delineare un percorso terapeutico, è ascoltare ciò che il paziente ha da dire, non lasciare senza risposta la domanda di senso implicita in ogni discorso del paziente, per quanto apparentemente insensato esso sia.
Gli autori prendono le mosse dalla definizione della psicologia clinica, dei suoi ambiti applicativi, per mettere a fuoco alcuni fenomeni che fanno parte dell’esistenza umana – conflitto, trauma, umore, coscienza – e che ne rappresentano il fondamento.
Gli autori
Giovanni Stanghellini, psichiatra e psicoterapeuta, insegna Psicologia dinamica e Psicopatologia all’Università di Chieti-Pescara. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con M. Rossi Monti, 1999) e Psicopatologia del senso comune (2008).
Mario Rossi Monti, psicoanalista della Società psicoanalitica italiana, insegna Psicologia clinica all’Università di Urbino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicopatologia della schizofrenia (con G. Stanghellini, 1999) e Forme del delirio e psicopatolgia (2008).
Vuoi conoscere te stesso? Vuoi imparare a relazionarti meglio con le persone vicine, in famiglia e sul lavoro? Vuoi scoprire quali sono i tuoi punti deboli, come neutralizzarli e quali sono i tuoi punti di forza per potenziarli? Vuoi capire le motivazioni più profonde del comportamento umano? L'enneagramma è un sistema antichissimo e allo stesso tempo moderno per raggiugere questi risultati in modo efficace, pratico e rapido. E anche molto di più. Per chi avrà la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, esso rivelerà una profonda verità sapienziale. Si tratta di eseguire un breve test posto in appendice e poi identificarsi in uno dei totem animali proposti per i vari tipi dell'enneagramma. Un'autoidentificazione che ci condurrà in modo divertente e apparentemente semplice a una sorprendente rivelazione sul nostro carattere e su quello altrui. Scoprendo il nostro animale totem, infatti, ci addentreremo nelle sfumature più nascoste della nostra personalità e impareremo, con l'aiuto di Dio e un po' di nostra buona volontà, a migliorarci.
Fin dall'antichità l'uomo ha sempre manifestato il desiderio di andare a fondo della propria anima; sul frontone del tempio di Apollo a Delfi era scritta una massima che ha attraversato i secoli: CONOSCI TE STESSO. L'Enneagramma è un metodo per conoscere la personalità basato su nove tipologie e 27 sottotipi, è come una mappa che aiuta a individuare i nove volti fondamentali dell'anima, per indirizzarne le capacità verso scelte ideali a seconda della persona. Può essere uno strumento di lavoro in vista del cambiamento personale, del miglioramento e in una logica cristiana anche della conversione. è rappresentato da una figura geometrica formata da un cerchio sulla cui circonferenza sono segnati nove punti alla stessa distanza l'uno dall'altro, tre (il 3, il 6 e il 9) sono collegati tra loro e formano un triangolo equilatero, gli altri sei sono collegati tra loro da rette; in totale nove punti e nove rette quanti sono gli enneatipi.
Che enneatipo sei? Vuoi conoscere te stesso? Vuoi imparare a relazionarti meglio con le persone, in famiglia e sul lavoro? Vuoi individuare i tuoi punti deboli e quelli di forza? Vuol capire le motivazioni più profonde del comportamento umano? L'enneagramma è un sistema antichissimo e allo stesso tempo moderno per scoprire tutto questo in modo efficace, pratico e rapido. E anche molto di più: per chi avrà la curiosità e la voglia di mettersi in gioco, infatti, esso nasconde una profonda verità sapienziale.
Utilizzando l'enneagramma come metodo di esplorazione della personalità, don Marcello Stanzione traccia un interessantissimo e originale profilo psicologico e ascetico di san Francesco di Sales, modello di santità vissuta nell'umiltà e nella mansuetudine.