
Questa ricerca psicologica svolta tra i preti veneti, ordinati tra il 2000 e il 2012, è un interessante contributo di psicologia della religione sul tema delle relazioni del prete alla luce della teoria dell'attaccamento (relazione madre bambino).
L’autrice distingue due tipi di aggressività, una distruttiva e l’altra creativa. Spiega come superare la prima e propone delle tracce per utilizzare la seconda. Un approccio assolutamente nuovo al rispetto di sé e al suo legame con l’aggressività interpersonale.
L’aggressività si traduce in aggressioni verbali o fisiche, distruttive sia per la vittima che per l’aggressore.
Alla base di questi attacchi contro l’altro e contro se stessi c’è sempre una mancanza di rispetto nei confronti di sé.
Bisogna riconoscere la dignità della persona, ed evitare tutto ciò che la sminuisce. Attraverso il rispetto, tutti possono ristabilire la dignità, propria e altrui.
Punti forti
L’aggressività come fattore distruttivo della personalità, per un “approccio nuovo” nel distinguere una componente distruttiva e un’altra creativa e il modo di utilizzare quest’ultima.
Destinatari
Genitori, educatori e chiunque sia interessato all’argomento.
L’autrice
Agnès Payen De La Garanderie ha una grande esperienza come coach specializzata nella formazione professionale permanente legata allo sviluppo personale. Ha avuto l’originale intuizione di applicare la sofrologia (Pratica di rilassamento mentale che si basa sulla combinazione di parole e musica) alla psicologia pratica. Ha seguito un percorso di studi psicologici ed è diplomata presso il Groupe ESSEC, oltre a possedere una preparazione filosofica e religiosa in continuo aggiornamento. Autrice e creatrice della Stimulation Dynamique, è terapeuta, consulente, animatrice di conferenze e seminari. Dal 1983 a oggi, ha pubblicato numerosi testi.
Viene presentato l'intervento basato sul "circolo della sicurezza", un programma fondato su dati empirici, utilizzato in tutto il mondo per promuovere un legame di attaccamento sicuro tra genitori e bambini, dalla nascita ai cinque anni. Basato sulle più avanzate conoscenze nel campo dell'attaccamento e degli interventi precoci, il circolo della sicurezza aiuta i genitori a sintonizzarsi con i bisogni emotivi dei propri bambini, sviluppando in loro fiducia e sicurezza. Scritto dagli ideatori dell'approccio, il libro riporta la struttura concettuale sottostante al circolo della sicurezza e illustra con dettagli clinici l'innovativo assessment e le strategie di intervento. Vengono presentate le linee guida per utilizzare le osservazioni videoregistrate dell'interazione genitore-bambino e un'intervista da somministrare al genitore per valutare i nuclei relazionali problematici e identificare il focus del trattamento. Si fornisce inoltre una visione d'insieme del protocollo di terapia di gruppo della durata di venti settimane, che ha l'obiettivo di consolidare nei genitori le capacità fondamentali sia per fornire sostegno al figlio sia per promuovere l'esplorazione e l'autonomia. Il circolo della sicurezza può essere utilizzato in contesti gruppali, diadici e individuali.
All'uomo di oggi, spesso insicuro e pessimista, paralizzato dal timore di non riuscire e da un senso di inadeguatezza, l'autore offre rassicuranti parole di conforto e di incoraggiamento. Attraverso brevi frasi, riflessioni e massime illuminanti aiuta il lettore a vivere una vita piena e ricca.
Pubblicato per la prima volta il 13 ottobre 1952, questo libro è stato scritto per suggerire tecniche e fornire esempi a riprova di una semplice realtà: la vita può essere piena di gioia e di soddisfazione. Di questo Norman Vincent Peale non ha alcun dubbio: “Lo scopo di questo libro è semplice e diretto. Non ha pretese letterarie né vuol fare sfoggio di cultura.È semplicemente un manuale: pratico, ad azione diretta, volto al miglioramento personale. Si prefigge il solo obiettivo di aiutare il lettore a raggiungere una condizione di vita felice, piena di soddisfazioni, degna di essere vissuta. Credo pienamente ed entusiasticamente in alcune regole di provata efficacia che, messe in pratica, danno come risultato un’esistenza vittoriosa”.
Che uomini e donne ragionino in modo differente e abbiano quindi un diverso modo di comunicare è cosa risaputa da tempo. Ora Allan e Barbara Pease cercano di fare un ulteriore passo avanti nella comunicazione uomo-donna e quindi nei miglioramento dei loro rapporti. "Diversi" non vuol dire essere migliori o peggiori; significa semplicemente avere approcci, priorità, pulsioni, comportamenti difformi. Esistono ragioni precise che giustificano tali differenze e gli autori hanno intervistato esperti di tutto il mondo per fornirle.
Quante volte abbiamo avuto la sensazione di aver toppato un colloquio, di essere stati poco convincenti durante una presentazione, di non aver fatto una buona impressione ai nuovi colleghi? Le relazioni interpersonali sul luogo di lavoro incidono molto sulla nostra carriera, ma sono complesse e spesso è la prima impressione quella che conta. Per questo non si può improvvisare: bisogna fare le scelte giuste - possibilmente mostrandosi disinvolti - e saper leggere dietro i segnali consci e non lanciati dai nostri interlocutori. Il modo di sedersi, di stringere la mano, di muovere le gambe sotto la cattedra o la scrivania; così come la scelta di un vestito, della montatura di un paio di occhiali, di un modello particolare di cellulare, sono elementi a cui spesso diamo poco peso, eppure nessuno di loro è casuale: recano tutti un preciso significato che è fondamentale conoscere e padroneggiare per comunicare efficacemente non solo con le parole. Allan e Barbara Pease in "Perché gli ingegneri si siedono come scimpanzé e le prof parlano con le ginocchia?" ci offrono una guida ai segreti della comunicazione nel mondo del lavoro.
II testo intende inserirsi nell'attuale tendenza ad avvicinare le materie scientifiche al grande pubblico ed è un invito al dialogo tra le diverse discipline. Viene qui proposto un confronto immaginario tra i più grandi studiosi, neuroscienziati, psicologi, linguisti, filosofi, antropologi, ipotizzando confronti, polemiche e dialoghi mai avvenuti sui rapporti tra biologia e comportamento umano.
Cosa succede quando nella coppia qualcosa si rompe? Quando le parole perdono significato? I rapporti di coppia finiscono perché non si riesce più a comunicare, perché un muro di indifferenza, incomprensione e solitudine divide le persone. Il fenomeno è sempre più attuale e drammatico. Per superare il problema o cercare di arginarlo è necessario chiedere aiuto e dotarsi degli strumenti giusti. Mauro Pecchenino analizza una serie di esperienze emblematiche raccolte dal vivo in Italia e all'estero e, grazie alle tecniche di "Terapia della comunicazione", indica alle coppie come riavvicinarsi attraverso gli strumenti del dialogo e della comunicazione. Il libro coniuga scientificità a un linguaggio alla portata di tutti.
I comportamenti antisociali degli adolescenti possono essere letti come l'espressione di una difficoltà evolutiva, che impedisce l'acquisizione di un'identità sociale e che spesso comporta un'incapacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Rispetto a tali comportamenti, il presente volume propone alcune tematiche che oggi richiamano l'attenzione di esperti e non solo.
II concetto di rischio psicosociale ha visto nel tempo l'evolversi di teorie e modelli interpretativi diversi, fino ad arrivare all'adozione di una prospettiva dinamica.
L'autrice propone alcuni spunti sul concetto di resilienza e sull'importanza dell'individuazione di meccanismi e processi protettivi alla base degli esiti evolutivi degli individui. L'obiettivo principale diventa quello di individuare i precursori di uno sviluppo adeguato, che si concretizzi nel benessere psicologico e sociale.
Approfondimenti specifici sono dedicati ai temi della devianza minorile, con particolare riferimento alle azioni di gruppo e a comportamenti attualmente molto diffusi, quali il bullismo. L'azione è intesa come costrutto psico sociale, articolato e complesso, che comprende diverse dimensioni del significato sociale: cognitive, interattive e comportamentali. Allo stesso modo, l'azione deviante viene letta come processo, che esprime significati individuali e relazionali. Rispetto al tema del bullismo, vengono proposte le teorie esplicative di riferimento e alcune indicazioni su tale fenomeno; inoltre, vengono presentate alcune sperimentazioni educative ed esperienze di ricerca adottate in tale campo.