
Il libro descrive il processo di costruzione delle funzioni mentali che si sviluppano nel feto e come gli apprendimenti che le determinano dipendano essenzialmente dalle relazioni del feto con la gestante. Che il feto abbia una vita psichica e oggi universalmente acquisito. Che si possa chiamare mente" dipende da come la si definisce. Che questa mente sia acquisita attraverso una progressione di apprendimenti fetali e che la struttura funzionale che ne consegue moduli successivamente tutto lo sviluppo dell'individuo, e nozione ormai condivisa da tutti gli studiosi, ma non ancora assimilata dalla nostra cultura. Questo libro descrive il processo di costruzione delle funzioni mentali che si sviluppano nel feto e come gli apprendimenti che le determinano dipendano essenzialmente dalle relazioni del feto con la gestante, e poi del bambino con i suoi caregiver. Tale descrizione e basata e collegata con le ricerche sperimentali. In particolare viene descritta una lunga e laboriosa ricerca condotta dagli autori. "
L’obiettivo del volume è evidenziare il senso e lo scopo di una prescrizione farmacologica nel contesto di una specifica diagnosi.
La prima parte introduce ai principi della farmacologia clinica: i capitoli sono dedicati al ruolo che gli psicofarmaci hanno progressivamente assunto nel tempo, al meccanismo d’azione di queste sostanze e alle specificità di ciascuna classe di psicofarmaci. Nella seconda parte si affronta l’approccio farmacologico e gli obiettivi clinici della cura dei principali disturbi psichiatrici.
L'autrice
Maria Grazia Manfredonia, psichiatra, lavora presso la ASL di Viterbo.
Piccolo esercizio di pensiero per scoprire nel termine "narcisismo" antiche e nuove intuizioni non riducibili al mero trionfo dell'effimero. L'autrice, con spiccata sensibilità filosofica e scrittura avvincente, ne coglie gli aspetti più attuali e dirompenti. Il mito di Narciso, narrato nel terzo libro delle Metamorfosi di Ovidio, è un classico che non ha ancora esaurito quel che ha da dire.
Questa monografia tratta la Nevrosi Ossessiva lungo un progetto teorico-clinico. Questa seconda Monografia riguarda la Nevrosi Ossessiva. Segue quella sull'Isteria lungo un progetto teorico-clinico che ripartendo da Freud intende percorrere il cammino tra tradizione e scoperta di nuovi territori del pensiero psicoanalitico. Nella letteratura psicoanalitica e psichiatrica degli ultimi venti anni la Nevrosi Ossessiva e progressivamente scomparsa e lo stesso termine di nevrosi ossessiva" e stato sostituito con quello di "Disturbo ossessivo-compulsivo" che non puo pero essere sovrapposto ad essa. La collana che continua con la pubblicazione di questo volume si propone di articolare clinica e teoria, antico e nuovo, in un ripensamento dei temi clinici classici della psicoanalisi, a partire da un recupero dell'area nevrotica conflittuale. "
i saggi qui raccolti, complementari anche se leggibili separatamente, poco per volta tendono a dar vita ad un immagine della mente che, grazie alle esperienze, si costruisce quanto necessario per creare legami affettivi. Questa raccolta di scritti, quasi sempre centrati su materiale clinico e con un particolare taglio concettuale, viene a riassumere in forma scientifica" un percorso di formazione personale e professionale. Le tappe attraverso le qu ali si dipana questo percorso vengono poi a focalizzare alcuni temi che impegnano attualmente ogni prassi psichiatrica. Le tossicomanie allora, i disturbi di personalita, la psicoterapia delle psicosi, la cronicita e, tra gli altri, l'impa sse, la conclusione del trattamento offrono lo spunto per una riflessione che l'assunzion e di un vertice psicoanalitico illumina di significato, consentendo di rivolgersi ad uno stile nuovo e diverso di relazione con il paziente. I n ultima analisi i diversi saggi che compongono il lavoro parlano delle vicissitudini che concorrono alla creazione, o distruzione, della mente, dei tentativi di ritrovarla, di riportarla alla vita e al calore di relazioni intime e appasionate. "
Un libro sulla psicoanalisi, come cura e metodo per la comprensione delle sofferenze gravi in situazioni estreme". " Esplorare le frontiere della psicoanalisi come strumento di cura e come metodo per la comprensione delle sofferenze mentali gravi e l'obiettivo di questo libro. Raccontare la storia dell'incontro tra paziente e analista, invitando a parteciparvi attraverso la narrazione delle storie che riemergono e si generano in quell'incontro, e la via seguita per raggiungere l'obiettivo. Il libro parla dunque di storie ma, attraverso le storie, parla di clinica e di modelli teorici derivati dall'approccio a situazioni estreme". "
L'idea centrale che anima le intenzioni più profonde di questo libro, prende le mosse dalla considerazione che la psicoanalisi non possa più essere pensata come un sistema teorico rigido, monolitico e fondamentalmente deterministico, ma bensì come una scienza essenzialmente umana e relazionale. ... Se Freud aveva detto che là dov'era l'Es (la matrice primordiale inconscia della nostr vita psichica), dovrà esserci l'Io (il dominio della coscienza e della consapevolezza)", la psicoanalisi attuale ha sviluppato questa intuizione freudiana portandoci a pensare che là dove c'era l'impensabile di un'esperienza emotiva caotica e traumatica, dovrà esserci la possibilità di essere se stessi. "
L'ultimo lavoro dell'autore, affronta alcuni limiti del determinismo applicato nella psicoanalisi e sottolinea invece le caratteristiche di dialogicità e umanità di quest'ultima, che deve essere rivista in un'ottica di dialogo e confronto.
Nasce dall'esperienza sul campo questo libro che esplora sentimenti e vissuti quotidiani in un percorso che parte da una serie di lezioni in ambito psicoanalitico, ma che sfocia in un originale approccio interdisciplinare, seguendo il filo conduttore delle grandi, fondamentali domande della nostra esistenza: chi è l'uomo e che cos'è la condizione umana. L'autore, un biblista con formazione umanistica, non fa riferimento solo a studi di psicoterapeuti e psicoanalisti, ma attinge a piene mani alla grande letteratura, con romanzi come "L'Avversario" di Emmanuel Carrère, "La vergona" di Annie Ernaux," La nausea" di Sartre, i racconti di Cechov, "Leggere Lolita a Teheran" di Azar Nafisi, per citarne alcuni: «libri che ci svegliano, libri che ci fanno bene facendoci male», come scrive l'autore. Ogni capitolo è dedicato a un tema: parola, narrazione, menzogna, invidia, vergogna, infine volontà. In comune hanno la loro radicalità umana. L'enigma dell'invidia, una passione che non dà alcuna felicità: perché l'uomo la prova? E perché non riconosce mai di essere invidioso? Il mistero della vergogna, emozione dolorosa, eppure importante regolatore dei comportamenti umani. La quotidianità della parola, che può stravolgersi in aggressione, violenza, manipolazione: come fare in modo che diventi carezza e non pugno, ponte verso l'altro e non fossato incolmabile? E che dire della menzogna nell'epoca della post-verità e nell'imperversare delle fake news? Un viaggio che inizia dalle storie narrate, ma a volte più vere del vero nella loro capacità di parlare delle contraddizioni che abitano il cuore di donne e uomini, per arrivare a illuminare alcuni fondamentali dell'esperienza umana.
Nella sua complessità, ogni essere umano è come un libro che ha bisogno di essere letto, interpretato e compreso con la stessa cura, attenzione e rispetto che gli esegeti riservano ai testi biblici. Sergio Manna ci presenta qui i principali strumenti per acquisire e affinare la capacità di leggere e comprendere quello che il pastore presbiteriano Anton T. Boisen, fondatore della pastorale clinica, chiamava «documento umano vivente».
Frutto di studi di teologia pastorale e, soprattutto, di riflessioni sulle esperienze maturate sul campo in vent’anni di pratica pastorale in ambito comunitario e clinico, il libro di Sergio Manna propone un approccio pratico ed efficace alla cura e all’assistenza umana e spirituale delle persone che soffrono, di anziani, malati, morenti, dei loro familiari e di quanti, a diverso titolo, operano in questo ambito.
Al di là delle numerose similitudini con l’approccio psicologico, cui è dedicato ampio spazio, Manna si concentra sul proprium della cosiddetta «cura d’anime» che, nell’accompagnare ciascuna persona, sana o malata, nella sua globalità, unicità e irripetibilità, nella sua situazione concreta e particolare, si pone anche all’ascolto dei bisogni spirituali e teologici del singolo.
Costruito in funzione delle esigenze didattiche nei nuovi corsi di laurea, il volume è diviso in due parti: nella prima sono esaminati i fondamenti "teorici" della psicometria; la seconda è una rassegna dei principali metodi per l'analisi dei dati che dà particolare spazio alle applicazioni. Tutto è presentato in modo semplice, breve e diretto partendo da un problema reale di ricerca. Una introduzione ai fondamenti, ai metodi e alle applicazioni della psicometria che, evitando l'uso eccessivo di formalizzazioni, risulterà particolarmente utile a quanti si avvicinano alla materia per la prima volta.
I No Tav in Val di Susa, i No Ponte in Sicilia, i No Discarica a Chiaiano (Napoli), i No Dal Molin a Vicenza sono solo alcuni dei movimenti sempre più presenti nelle cronache locali e nazionali con cui si confrontano politici e comuni cittadini. Possono apparire schierati contro "il progresso", ma le cose stanno davvero così? Si possono liquidare come gruppi di facinorosi violenti o come oscurantisti ed egoisti pronti a tutto per difendere il loro pezzo di terra a scapito del bene comune? A partire dall'attualità, questo volume fornisce una lettura nuova e articolata dei movimenti di protesta Nimby (acronimo dell'espressione inglese "Not in my backyard", "Non nel mio giardino", con cui si indicano le opposizioni locali a opere sgradite) e ne mette in luce gli aspetti sia positivi sia negativi al fine di fornire una attenta, imparziale e onesta analisi di un fenomeno socialmente pregnante, che non può essere liquidato con un semplicistico giudizio pro o contro.