
La vita di Mandela (Mvezo, 18.7.1918 - Johannesburg, 5.12.2013), dall’infanzia alla presa di coscienza politica. Nel 1994 viene eletto Presidente della Repubblica Sudafricana. L’anno precedente insignito del Premio Nobel per la
Pace. Mandela, durante il suo lungo percorso contro la segregazione razziale dell’Apartheid, verrà trattenuto in carcere per oltre vent’anni. Appena libero, il grande statista africano traccia un percorso nuovo, la «terza via», alternativa all’ideologia comunista e a quella dell’opposizione razziale
a oltranza, bianca o nera che sia. Auspica un Sudafrica d’esempio per gli altri Paesi del Continente.
In questo lungo racconto autobiografico Adolphe Nysenholc ricorda, con occhi e parole di bambino, la sua infanzia a Ganshoren (Bruxelles), a partire dal giorno in cui la mamma ebrea polacca, poco prima della deportazione ad Auschwitz, riesce ad affidarlo ad una coppia di fiamminghi. Scampato alla persecuzione, il piccolo Adolphe si inserisce in un mondo sconosciuto in attesa di un ritorno della madre che inspiegabilmente per lui è sempre rinviato fino a diventare impossibile. Un'infanzia nascosta e nell'ombra ma che gli permetterà la vita grazie alla generosità di Tanke e Nunkel che diverranno i suoi nuovi genitori e alla complicità di un vicinato impegnato a proteggerlo dalla ferocia della persecuzione nazista.
Quale sarà il mio posto nel mondo? E’ la domanda intorno al quale ruota ogni vita. In questo libro un imprenditore, un rettore di università, un economi- sta e un politico raccontano come sono riusciti a trovare se stessi e a realizzare i loro sogni, e ci danno strumenti e consigli preziosi per condividere la loro esperienza.
Christian fu un giovane come molti altri; Christian fu unico nel suo genere. Tra queste due frasi sta l’esistenza di un ragazzo precoce, che fin da adolescente fu poeta dell’amore (divino e umano) e che volle coltivare la propria vocazione di musicista, percepita come dono per sé e per gli altri; la vita di un ragazzo di oggi che, per realizzare il suo sogno, mise in atto passione e rigore in ogni istante della propria vita, consumata ancora giovanissima, ma capace di lasciare un segno straordinario in chiunque abbia incontrato lui o la sua eredità (oggi testimoniata e portata avanti dalla Fondazione e presso il liceo classico e musicale, voluti dai suoi genitori): siano essi stati gli amici e la fidanzata, ma anche personalità della musica e della chiesa, come Mina, Red Canzian, padre Spadaro, Sua Eminenza monsignor Ravasi; fino alla testimonianza misteriosa della mistica Natura Evolo.
L’affascinante e commovente parabola di Christian è qui raccontata lungo tredici capitolina attraverso una serie di testimonianze di chi gli è stato accanto nelle varie fasi della sua vita. Le persone più disparate, di età, paesi, formazione completamente diversi, intervistate per realizzare questo libro, hanno tutte sottolineato la sua ricchezza umana e di fede, da cui spicca la capacità di cercare costantemente il contatto con l’anima altrui. Una capacità che la sua morte non ha sconfitto; un dono che appartiene a ogni giovane che voglia mettersi in cammino per non dare per scontata la propria anima e il suo destino.
Luca ama cantare, veder passare i treni e soprattutto nuotare. La piscina comunale dove si allena è il suo posto del cuore: ne conserva gelosamente una foto e la imposta come sfondo del desktop su tutti i computer che incontra. In quella foto la sua piscina "dorme": vuota e quieta, sa operare su di lui il più prezioso degli incantesimi. Quando si tuffa in quel silenzio amniotico il mondo di Luca smette di girare a tutta velocità, e lui riesce ad ascoltare se stesso. Luca ha 21 anni e la sindrome dell'X fragile, una malattia genetica che include i sintomi dell'autismo. Fino a sei anni fa era un ragazzino intrappolato in un mondo apparentemente inaccessibile. Poi qualcosa è cambiato, e porte rimaste a lungo chiuse si sono finalmente spalancate. Il motore del miracolo sono state due donne: Stefania, la mamma, che ha lottato per aiutare il suo ragazzo "fragile" a scoprire la forza e la bellezza che nascondeva dentro di sé, e Maria, la vicepreside che ha accolto Luca in una scuola dove la diversità è considerata per ciò che è: un'incredibile risorsa. In questo libro ci raccontano come Luca ha insegnato, a loro e a tutti gli altri, cos'è e come funziona il suo contagioso superpotere, la forza della fragilità.
La presente monografia attraversa l'intero percorso teoretico del pensiero di Sofia Vanni Rovighi, a partire dalla fenomenologia della conoscenza, attraverso la logica e la metafisica, l'antropologia e l'etica. La scelta di pubblicare questa monografia, pertanto, nasce dall'esigenza di rendere ragione di un pensiero che non si ferma solo ed esclusivamente sulle indagini storiografiche, che sono molteplici e hanno fatto scuola, ma s'incammina lungo i sentieri della speculazione filosofica, la quale, confrontandosi con diversi sistemi di significato, tra cui la fenomenologia, cerca di cogliere l'intero come prospettiva di orizzonte intrascendibile per l'umano indagare.
Dalla nascita palermitana alla formazione torinese, fino al definitivo trasferimento a Roma, Sandra Petrignani ripercorre la vita di una grande protagonista del panorama culturale italiano. Ne segue le tracce visitando le case che abitò, da quella siciliana di nascita alla torinese di via Pallamaglio - la casa di "Lessico famigliare" - all'appartamento dell'esilio a quello romano in Campo Marzio, di fronte alle finestre di Italo Calvino. Incontra diversi testimoni, in alcuni casi ormai centenari, della sua avventura umana, letteraria, politica, e ne rilegge sistematicamente l'opera fin dai primi esercizi infantili. Un lavoro di studio e ricerca che restituisce una scrittrice complessa e per certi aspetti sconosciuta, cristallizzata com'è sempre stata nelle pagine autobiografiche, ma reticenti, dei suoi libri più famosi. Accanto a Natalia - così la chiamavano tutti, semplicemente per nome - si muovono prestigiosi intellettuali che furono suoi amici e compagni di lavoro: Calvino appunto, Giulio Einaudi e Cesare Pavese, Elsa Morante e Alberto Moravia, Adriano Olivetti e Cesare Garboli, Carlo Levi e Lalla Romano e tanti altri. Perché la Ginzburg non è solo l'autrice di un libro-mito o la voce - corsara quanto quella di Pasolini - di tanti appassionati articoli che facevano opinione e suscitavano furibonde polemiche. Narratrice, saggista, commediografa, infine parlamentare, Natalia è una "costellazione" e la sua vicenda s'intreccia alla storia del nostro paese (dalla grande Torino antifascista dove quasi per caso, in un sottotetto, nacque la casa editrice Einaudi, fino al progressivo sgretolarsi dei valori resistenziali e della sinistra). Un destino romanzesco e appassionante il suo: unica donna in un universo maschile a condividere un potere editoriale e culturale che in Italia escludeva completamente la parte femminile. E donna vulnerabile, e innamorata di uomini problematici. A cominciare dai due mariti: l'eroe e cofondatore della Einaudi, Leone Ginzburg, che sacrificò la vita per la patria, lasciandola vedova con tre figli in una Roma ancora invasa dai tedeschi, e l'affascinante, spiritoso anglista e melomane Gabriele Baldini che la traghettò verso una brillante mondanità: uomini fuori dall'ordinario ai quali ha dedicato nei suoi libri indimenticabili ritratti.
"Fuga dalla Corea del Nord" nasce dalla testimonianza (anonima per questioni di sicurezza) di un'operatrice di un'organizzazione non governativa attiva nel Paese asiatico nel campo della tutela dei diritti umani. È lo spaccato doloroso di una dittatura sconosciuta ai più, definita dalle Nazioni Unite "un'unica grande prigione". In questo libro si racconta con tratto lieve ma deciso la vita tremenda, e la rocambolesca fuga, di un gruppo di ragazzi in una comune di rieducazione, che s'intreccia con la deificazione della famiglia al potere, quella dei Kim, l'onnipotenza dei militari e con lo strano caso di una rara famiglia occidentale che risiede a Pyongyang. "Certi libri hanno il potere di far entrare nella coscienza collettiva la consapevolezza di un luogo o di una problematica. Mi auguro che Fuga dalla Corea del Nord faccia prendere coscienza delle condizioni di vita del popolo nordcoreano, considerate dalle Nazioni Unite fra le peggiori al mondo". (Alex Zanardi)
«Come Nietzsche aveva riconosciuto in Wagner il suo unico antagonista esistente e con ciò gli aveva tributato il più grande onore, così Heidegger ha dedicato a Nietzsche il suo scritto più articolato che tratti di un pensatore moderno, anche se in questo caso cronicamente inattuale, dandogli il supremo onore di definirlo “l'ultimo metafisico dell'Occidente”. E come Nietzsche si distacca in tutto dagli oppositori di Wagner, così Heidegger non ha molto a che fare con tutte le generazioni di critici e biasimatori di Nietzsche – è molto di più, è l'unico che risponda a Nietzsche».
Ezio è il papà di Alberto, Ornella la mamma. Aspettano il loro primo glio e come tutti i genitori sono felici e pieni di attese e fantasie. Il glio cresce nella pancia della mamma e già ascolta, percepisce le emozioni, ri ette. Sa di avere un “cromosoma in più”. Questo non toglie nulla alla sua voglia matta di vivere, ma non sarà forse un problema per i suoi genitori? E per il mondo?
Comincia così un commovente e lucido racconto, passo dopo passo, della nascita e della crescita di Alberto, un ragazzo con la sindrome di Down nel mondo di oggi. Seguiamo le tappe dei suoi progressi, insieme all’aumentare della consapevolezza di genitori, parenti e amici. Scopriamo come Alberto si fa strada nel mondo, merita affetto e sostegno e dà tutto quel che ha: amore, amore, amore.
Una storia sconcertante e a tratti divertente, raccontata in prima persona e con la sorpresa nale: oggi Alberto ha vent’anni e un lavoro vero da cuoco in un ristorante di Milano.
Le teorie di Janusz Korczak sulla realtà infantile hanno rivoluzionato non solo la pedagogia, ma l'intero modo di concepire il bambino nella società occidentale. Il medico e scrittore polacco capì prima di altri che l'unica strada per riconoscere i diritti dei bambini era quella di vedere e di sentire come vedono e sentono loro, di considerare il loro mondo allo stesso livello di importanza del nostro. Maturò l'idea, ancora oggi attualissima, che per aiutare i bambini nel loro sviluppo occorre considerarli nella loro interezza, unificando i saperi della medicina, della psicologia, della pedagogia, della sociologia, ma anche della storia, della poesia e della religione. Nato in una famiglia di origini ebraiche, Korczak fondò nel 1911 la Casa degli Orfani, un istituto autogestito dagli stessi bambini. Quando nel 1942 i nazisti prelevarono dall'orfanotrofio duecento dei suoi ospiti per condurli ai campi di concentramento, Korczak - che pure fino a quel momento era stato risparmiato per la sua notorietà - incapace di abbandonarli, decise di seguirli, trovando la morte nel campo di Treblinka. Narrata con ritmo incalzante, questa biografia letteraria scritta dalla filosofa Monika Pelz racconta la vita, le opere e il coraggio del grande pedagogo. Una vita che oggi, a settant'anni dal suo tragico epilogo, ha ancora molto da insegnare.
Eric è una giovane promessa dello sport: campione olimpico di hockey e grande appassionato di snowboard, vive alla massima velocità tra allenamenti e partite. Fino a quando la sua ascesa al successo viene bruscamente frenata dalla dipendenza da metanfetamine. Credendo ancora di avere in mano la sua vita, Eric decide di passare una giornata da solo con il suo snowboard, lungo un fuori pista intatto. Complice l'adrenalina, perde il senso dell'orientamento, ma quando se ne accorge è troppo tardi. Da solo, nella neve, circondato da una natura tanto candida quanto crudele, Eric si ritrova a fronteggiare il freddo glaciale con una manciata di fiammiferi e una giacca troppo leggera, a scappare da un branco di lupi, a combattere contro l'assideramento dopo essere caduto in un torrente ghiacciato. Stremato, vaga nel nulla per otto interminabili giorni, durante i quali sarà costretto ad affrontare il suo peggior nemico: se stesso. È nel momento più buio, quando la montagna sta per prendere la sua vita, la fatica mentale e fisica diventa insopportabile e le gambe non rispondono più, che Eric scorge la via per la salvezza nella spiritualità, e trova il coraggio di non arrendersi. Una drammatica storia vera sulla forza incontrastabile della natura sull'uomo, un racconto di autodistruzione e di rinascita, un libro dal ritmo incalzante e ricco di colpi di scena da cui è stato tratto l'omonimo film con Josh Hartnett e Mira Sorvino.