
Mussolini e la Petacci si conobbero nell'aprile del 1932: lui non ancora cinquantenne, lei appena ventenne. Fu per entrambi un colpo di fulmine. Nella giovane donna il duce vide e sentì un'anima trepidante e una seguace appassionata; nel fondatore dell'impero Claretta riconobbe l'uomo del proprio destino. La devozione di lei fu totale, incondizionata, anche se lui mai le fu fedele: fra alti e bassi, onori e difficoltà, gli fu sempre vicina. Morì per lui come per lui era vissuta, sugellando con il sacrificio un amore cieco e fortissimo.
Franco Cardini traccia dell'imperatore franco una biografia radicata nei fatti. Eccellente guerriero e abile politico, Carlo proietta la sua ombra fino ai nostri giorni. Già ai contemporanei, che gli tributarono l'appellativo di Magnus, egli apparve come il degno capo della società occidentale, romano-germanica e cristiana. La sua figura e il suo tempo, stanno in un certo senso proprio sulla soglia di quel Medioevo dal quale l'Europa e la coscienza europea hanno finito a poco a poco con l'emergere.
A 18 anni Mireille, ancora studentessa, si innamora di Joseph. Quando rimane incinta, i due decidono di sposarsi, ma il padre di Mireille, che ha fatto molti sacrifici per permettere alla figlia di studiare, non sente ragioni: la tradizione impone che la figlia venga data in moglie a un membro del villaggio d'origine. Così, dopo la nascita della bambina, Mireille viene costretta a sposare Michel, di 20 anni più anziano di lei. Dalla prima notte Michel le fa capire che si aspetta ubbidienza assoluta e che non esiterà a usare la violenza per ottenerla.
"Tracce nella neve", ambientato in Bucovina, ripercorre gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza di Von Rezzori. Le pagine si popolano di figure famigliari: innanzittutto i genitori e la sua sorellina ma anche Cassandra, l'amata balia, e Straussìna, l'educatrice. Gregor Von Rezzori ricostruisce le atmosfere di un mondo entrato in crisi allo scoppio della prima guerra mondiale, e definitivamente cancellato dalle bufere successive.
A due anni di distanza dal suo primo volume, Ian Kershaw completa la sua analisi della Germania nazista. Buona parte della storiografia contemporanea ha spiegato l'ascesa hitleriana ricorrendo ai concetti di "unicità" e "grandezza", il popolo tedesco si sarebbe lasciato coinvolgere nell'avventura nazista, trascinato dal carisma di un solo uomo e dall'infallibile apparato burocratico che egli seppe architettare. Una visione che finisce per addossare tutte le colpe a Hitler, assolvendo il popolo tedesco. L'indirizzo di ricerca in cui Kershaw è un pioniere privilegia invece l'analisi del contesto sociale e politico dell'epoca.
Nelle pagine di questo libro Martin Luther King rivive attraverso i suoi più importanti scritti pubblici e privati. Attraverso episodi commoventi ed esaltanti si delineano l'infanzia e la famiglia d'origine, si narrano l'educazione ricevuta e le discriminazioni subite, la vocazione religiosa, il rapporto con la moglie Coretta e con i quattro figli. E soprattutto si racconta il suo crescente impegno politico, che lo portò in carcere e lo condusse a essere considerato il principale punto di riferimento nella battaglia per l'emancipazione dei neri d'America.
È la prima biografia, corredata da una prefazione di Re Simeone II, della vita di Giovanna di Savoia, moglie di Boris III e zarina di Bulgaria ed è il risultato di pazienti ricerche realizzate su documenti inediti e che ricostruiscono, insieme con la vita di Giovanna di Savoia, una pagina di storia del novecento, per molti versi ancora tutta da decifrare e da interpretare. Dopo l'assassinio del marito, la sua vita e quella dei suoi figli, Simeone II e Maria Luisa, si è svolta in esilio; solo dopo cinquant'anni Giovanna ritornerà e sarà accolta da un popolo che mai l'aveva dimenticata e che il 17 giugno 2001 darà proprio al figlio, il re Simeone II, l'incarico di Primo Ministro della repubblica bulgara.
Un ritratto indimenticabile di un genio della politica che non esitava, pur di raggiungere i suoi obiettivi, a trasformarsi in «un genio dell'intrigo spinto fino all'eroismo». Un uomo con le sue grandezze e con le sue miserie, le geniali intuizioni e le piccole meschinerie, le sue astuzie e la sua grandiosa, stupefacente abilità.
E' una biografia appassionata, basata su documenti di prima mano e lettere inedite, questa che Fernanda Pivano ha dedicato a Hemingway, lo scrittore-mito del Novecento, cui fu legata da un profondo sodalizio professionale. Dalle pagine, che non si succedono in ordine cronologico, ma sotto l'incalzare dei ricordi e delle emozioni, emerge in una luce nuova la figura di questo genio sfortunato che, con un sorriso triste fino alla disperazione, diceva di aver conquistato il Nobel solo perché nel libro "Il vecchio e il mare" non c'erano parolacce. Dalle stesse pagine emerge un mondo dove il ritratto della realtà è intriso di tragedia e di amore per la vita.

