
Pisa, settembre 1957. Tiziano Terzani e Alberto De Maio si conoscono davanti al portone della Scuola Normale, pochi giorni prima del concorso per l'ammissione. Terzani aveva "fatto un salto" da Firenze, mentre De Maio era reduce da un lungo e faticoso viaggio dalla Calabria. È l'inizio, fatale, di un'amicizia straordinaria. Sollecitato dall'amico giornalista Dino Satriano, anch'egli a Pisa dall'anno successivo, Alberto De Maio per la prima volta racconta di quell'incontro e di quegli anni. Ne è nata una testimonianza di eccezionale valore: per il ritratto che ci consegna del giovane Terzani, dei suoi ideali e delle sue indecisioni, dei suoi interessi, del suo carattere; per l'atmosfera che restituisce di un momento storico ricco di fermenti e potenzialità; per la galleria di personaggi che in quei corridoi si conobbero e studiarono, discussero, fecero progetti e scherzarono. Un ricordo appassionato e commosso, una lezione di impegno civile, un racconto attualissimo. E soprattutto l'istantanea del grande Terzani, colto un attimo prima che decida di andare "a giro" per il mondo. Premessa di Angela Terzani Staude.
Come è potuta avvenire la trasformazione dell'apparentemente insignificante Adolf Hitler nel Führer del Terzo Reich? In che cosa consisteva davvero il suo presunto carisma e in che modo rispondeva alle attese messianiche del popolo tedesco? Secondo Ludolf Herbst, Hitler non fu sin dall'inizio quello che oggi si ricorda. La sua visione del mondo e la sua consapevolezza di sé, prima della pubblicazione di Mein Kampf, erano ancora incerte e non era scontata la direzione della loro evoluzione. Le possibilità di manipolazione della moderna propaganda, che il partito nazionalsocialista usò e sfruttò come nessun altro partito, sono ancora oggi sottovalutate e tutte le rappresentazioni della dittatura nazista come "governo carismatico" risultano fuorvianti. L'attribuzione di un'autorità carismatica a Hitler si basa su inappropriate applicazioni della sociologia del potere di Max Weber, che se correttamente interpretata consente invece di sfatare il luogo comune del suo carisma come dono soprannaturale e di rintracciare i fondamenti reali della sua autorità. Sono infatti concrete condizioni - di ordine politico, economico, sociale, culturale più che personali - a determinare davvero il carisma hitleriano, e più in generale dei leader nei regimi totalitari. Il Führer fu così trasformato dagli anni trenta in avanti in un messia dalla propaganda nazionalsocialista. La concezione tuttora diffusa del suo carattere carismatico viene dunque relegata da Ludolf Herbst nel novero delle leggende.
Un ritratto intimo e coinvolgente dei Bonaparte, che scava nel rapporto conflittuale tra Napoleone e il suo amato fratello Lucien. Lucien era il più dotato dei due fratelli Bonaparte, e non solo ha aiutato Napoleone ad acquisire potere, ma aveva una sua personale - e promettente - carriera politica. Era un romantico, un idealista e un antimonarchico, ma il suo amore per Alexandrine, la donna che ha sposato, a dispetto delle obiezioni di Napoleone, l'ha portato a perdere la stima e l'appoggio del fratello. In questo libro, attingendo a un enorme serbatoio di documenti inediti, gli autori descrivono l'Imperatore Napoleone e la sua famiglia nei loro momenti più intimi e vulnerabili. Il rapporto turbolento tra Napoleone e suo fratello Lucien, di cui l'Imperatore diceva "di tutti i miei fratelli, lui era il più dotato, e quello che mi ha ferito di più", diventa il punto di partenza per illustrare non solo le sanguinose lotte per il potere, l'idealismo romantico e la corruzione che caratterizzano l'Europa del XIX secolo, ma anche l'ascesa e la caduta dell'Impero francese.
In seguito alla notizia della morte di Steve Jobs, l’uscita della biografia ufficiale dell’ex CEO di Apple è stata anticipata ulteriormente: la data d’arrivo del libro intitolato semplicemente Steve Jobs è infatti stata fissata per il prossimo 24 ottobre in Nord America (data di uscita prevista anche per l'Italia per i tipi di Mondadori), con circa un mese d’anticipo rispetto alla data precedentemente prevista per il 21 novembre. In realtà anche tale giorno era stato fissato con netto anticipo rispetto alla data originaria d’arrivo della biografia, fino ad agosto prevista per marzo 2012. Nel frattempo, sull’onda emotiva della morte di Jobs il libro ha raggiunto il top delle classifiche Amazon, vedendo le prenotazioni aumentate del 40.000%: la biografia, che ricordiamo è stata completamente autorizzata da Steve Jobs, sarebbe stata secondo quanto rivela il Wall Street Journal aggiornata costantemente fino a poche settimane fa, con l’ultima intervista a metà agosto dell’autore Walter Isaacson a Jobs, durante la quale quest’ultimo avrebbe anche rivelato di sapere di avere ancora poco tempo da vivere.
Il giorno di Capodanno del 2009 Walter Isaacson riceve una lunga telefonata da Steve Jobs, con il quale già alcuni anni prima era nato il progetto di una biografia. Il creatore di Apple insiste sul fatto che è arrivato il momento di raccontare la sua vera storia: "Ho fatto tante cose di cui non sono fiero ma non ho scheletri nell'armadio che non possano essere mostrati e penso che tu sia bravo a far parlare le persone". Oltre a raccontare a lungo in prima persona, Steve invita quindi Isaacson a contattare le persone che hanno attraversato la sua vita, nel bene e nel male: il risultato è un eccezionale racconto e un documento unico sulla storia di Steve Jobs e di Apple. Dall'infanzia, insieme alla famiglia adottiva, all'adolescenza a Cupertino, tra i pionieri dell'informatica, dai mesi passati in India alla ricerca del lato filosofico e spirituale della vita alla fondazione di Apple con l'amico Steve Wozniack, dal successo commerciale all'uscita temporanea dall'azienda, dal boom planetario nell'ultimo decennio alla verità sulla sua malattia, la storia di un imprenditore la cui passione per la perfezione e il carisma unico hanno rivoluzionato per sempre l'industria della comunicazione e della tecnologia. La storia vera di Steve Jobs, l'uomo che ha cambiato il modo di lavorare e di pensare di milioni di persone. Disponibile dal 24 ottobre 2011.
Descrizione
L’avventura di una straordinaria campionessa, che ha sfidato la sofferenza e un destino avverso per vincere su tutti e diventare la numero uno. La storia di una donna che, con incredibile tenacia, ha saputo conquistare mete che sembravano inarrivabili.
Argomento
Si comincia sempre con un sogno. Quello che viene dopo sono il duro lavoro, la determinazione, il coraggio. E il cuore, soprattutto. È così che le hanno insegnato, fin da quando era bambina. Perché gli impegni che prendi con te stessa sono quelli più difficili da mantenere, ma anche quelli che ti consentono di essere davvero libera. Fin da quel primo paio di sci ricevuti in regalo a cinque anni, Manuela ha capito che gli obiettivi te li devi dare da sola, soprattutto se la natura è stata così generosa da regalarti un talento che non puoi permetterti di sprecare. La sua terra, la Carnia, le ha trasmesso la parsimonia di chi è abituato a distillare le gioie della vita da rinunce e privazioni. La sua famiglia – dal padre che l’ha sempre sostenuta con la sua antica saggezza, alla madre, instancabile custode del focolare, ai fratelli con cui condivide l’identica passione – le ha insegnato che la volontà e la determinazione sono la risorsa più grande, quella che fa davvero la differenza tra un vincente e un perdente. Testarda, ribelle, coraggiosa al limite dell’incoscienza, Manuela ha fatto dello sci la sua occasione di lasciare un segno. Dai suoi primi Giochi della Gioventù, ancora bambina, alle innumerevoli medaglie conquistate, fino a Mondiali e Olimpiadi che l’hanno portata sul podio più alto, ha affrontato con tenacia ogni sfida. Perché nello sport, i conti tornano: quello che spendi in sacrifici, fatiche e rinunce, prima o poi ti viene reso. Una lezione che la campionessa di sci ha messo a frutto anche nella vita, quando il dolore e la malattia hanno rischiato di gettarla nel baratro. Per uscire vincitrice anche dalla sua battaglia più grande.
Il 5 ottobre del 2011, a cinquantasei anni, Steve Jobs se ne è andato. La notizia, comunicata da Apple, ha fatto istantaneamente il giro del mondo. Perché Jobs non era solo il volto principale di una delle più grandi aziende del pianeta, ma l'uomo che con le sue idee e il suo spirito commerciale ha rivoluzionato tanti aspetti della nostra quotidianità e del nostro rapporto con la tecnologia. Questo libro è più di una biografia: è un viaggio dentro una rivoluzione, quella rivoluzione informatica che ha permesso all'umanità di fare un passo avanti. Steve Jobs ne è stato l'interprete più noto e più carismatico; ma questa è una storia affollata di inventori, pionieri, sognatori hippie e nerd smanettoni. È l'epopea di una regione, la Silicon Valley, da cui si è sprigionata l'onda creativa che ha cambiato il mondo. Questo libro è più di una ricostruzione storica: è l'approfondimento del testamento lasciato da Steve Jobs nel 2005 agli studenti di Stanford. Una riflessione sulla vita e la morte, un insegnamento da tenere a mente per vivere al meglio ogni singolo giorno e, magari, lasciare il segno nella storia.
"Di lui sapevano poco già i contemporanei. Esule dalla Germania venticinquenne, era uno dei tanti profughi politici che giravano per l'Europa. Quando diventò una figura pubblica, il suo nome acquistò il fascino di una bandiera. E con questo scomparve ancora di più l'immagine del Marx in carne e ossa". Nicolao Merker ricostruisce le vicende biografiche del filosofo della storia, l'economista e il politico del movimento operaio, tenendo insieme queste sue tre anime, e svela quanta parte delle sue esperienze di vita abbia inciso sulle riflessioni teoriche, quanto sia stato una figura più complessa di quell'eroe granitico che la propaganda di partito esigeva e che qualche fideistica tradizione novecentesca pretende.
"Alla fine gli anni macinano coincidenze. Siamo a quarantanni dall'addio di Luciano Bianciardi al mondo. A quasi venti dalla prima edizione di questo libro che gli tolse la polvere della dimenticanza, restituì un posto ai suoi romanzi e luce al suo viaggio solitario, scoperto da migliaia di nuovi lettori, incantati dalla sua ironia, dalla sua rabbia, ma anche dalla sua eccentrica preveggenza. Con questa nuova edizione, Luciano torna a casa, più o meno dove tutto cominciò, casa editrice Feltrinelli appena nata, anno 1954, lui redattore fresco di Maremme e minatori, sceso da uno dei tanti treni che in quei mesi, in quegli anni, stavano portando le braccia e le teste che avrebbero fabbricato a Milano il miracolo economico. Era il tempo giovane del dopoguerra. Il futuro declinato per una volta al presente. Nascevano non solo i palazzi e le fabbriche dalle macerie. Ma anche le case editrici, i giornali, le agenzie di pubblicità e naturalmente la televisione, che in una decina di anni avrebbero svezzato l'italiano medio dandogli uno specchio, una lingua, quattro ruote, una cucina americana, e qualche volta persino una rotonda sul mare. Tutti (o quasi tutti) ne cantavano le lodi, tranne lui. Il provinciale, il guastafeste che di tante addizioni conteggiava quel che andava perduto, a cominciare dai sogni per una Italia diversa, un po' più giusta, non arresa alla religione del conformismo, del guadagno, dell'arrivismo, del piccolo e del grande potere."
Questo libro nasce dalla volontà di restituire il senso della vicenda umana e politica di un uomo molto citato, ma pochissimo conosciuto, e oggi tirato in ballo da più parti senza ritegno. Sotto forma di dialogo, Giorgio Dell'Arti ripercorre la vita del geniale e visionario primo ministro di Casa Savoia portandone alla luce gli aspetti più curiosi e meno noti. La diplomazia, l'arte di governo, ma anche i vizi, gli amori, gli affari e l'atmosfera della società dell'Ottocento. In filigrana un ritratto dell'Italia, in bianco e nero, ma ancora attualissimo. Soprattutto, a emergere è la vocazione patriottica di Cavour, il filo rosso che attraversa tutta la sua vita, da rileggere in questi tempi in cui - scrive Dell'Arti - "è bene rendersi conto che si può essere italiani e avere senso dello stato".
L'"Autobiografia" di Friedrich A. von Hayek è un prezioso patrimonio, in cui il lettore può trovare fecondità di idee e di eventi. Uno dei principali protagonisti della cultura del Novecento racconta la sua vita: mostra la sua formazione, le affinità intellettuali, gli scontri teorici, le peripezie, il suo lungo viaggio all'interno delle scienze sociali. È la vita straordinaria di un personaggio straordinario, che ha dato rilevantissimi contributi nel campo dell'economia, della psicologia teorica, della teoria della conoscenza, della filosofia politica, del diritto e della storia delle idee. Hayek ha studiato a Vienna e a New York. E ha poi insegnato nella stessa capitale austriaca, a Londra, Chicago, Friburgo (i.B.). Ha vissuto in territorio britannico per quasi vent'anni, partecipando in prima linea a quelli che sono stati chiamati gli "anni d'oro" della London School of Economics and Political Science. La sua disputa teorica con Keynes costituisce una delle pagine più rilevanti della sua vita e della cultura economica. Da quel periodo e da quelle vicende ha preso avvio la sua riformulazione del liberalismo classico. Il che lo portato a essere, per buona parte del Ventesimo secolo, il maggiore punto di riferimento per quanti, pur nelle convulsioni e nelle difficoltà di tanti momenti, hanno continuato a credere nel futuro della civiltà liberale. Premio Nobel per l'economia nel 1974. Contiene in appendice una lunga conversazione con James M. Buchanan. Postfazione di Lorenzo Infantino.
"Perché ci identifichiamo sempre con quello che non abbiamo, invece di guardare quello che c'è? Spesso i limiti non sono reali, i limiti sono solo negli occhi di chi ci guarda. Dobbiamo fermarci in tempo, prima di diventare quello che gli altri si aspettano che siamo. È nostra responsabilità darci la forma che vogliamo, liberarci di un po' di scuse e diventare chi vogliamo essere, manipolare la nostra esistenza perché ci assomigli. Non importa se hai le braccia o non le hai, se sei lunghissimo o alto un metro e un tappo, se sei bianco, nero, giallo o verde, se ci vedi o sei cieco o hai gli occhiali spessi così, se sei fragile o una roccia, se sei biondo o hai i capelli viola o il naso storto, se sei immobilizzato a terra o guardi il mondo dalle profondità più inesplorate del cielo. La diversità è ovunque, è l'unica cosa che ci accomuna tutti. Tutti siamo diversi, e meno male, altrimenti vivremmo in un mondo di formiche." Questo è un memoir che diventa libro inspirational. Simona Atzori è nata senza braccia, ma ha saputo trasformare questo handicap in un punto di forza, e realizzare i suoi grandi sogni: dipingere e diventare una ballerina (ha danzato anche con Roberto Bolle). Da qualche anno Simona viene chiamata da scuole, associazioni, aziende (e programmi tv), per raccontare la sua storia, ma soprattutto la sua filosofia. Ovvero che ognuno è diverso a modo suo, e non ci manca proprio niente per essere felici.
La straordinaria capacità di Michelangelo Merisi da Caravaggio di esprimere il dramma dell'uomo attraverso la pittura riflette, come in pochi altri casi nella storia dell'arte, la sua esistenza reale, una vita fatta "di lampi nella più buia delle notti". Nato nel 1571 nella cittadina lombarda di Caravaggio, visse in seguito tra Milano, Roma e Napoli, lavorando per cardinali e potenti signori dell'epoca, che si contendevano i migliori artisti per le proprie casate. Appena uscito dalle grandi chiese e dai lussuosi palazzi, si ubriacava nelle bettole, andava a prostitute, incappava in risse di strada, durante una delle quali si macchiò di omicidio. Per sfuggire all'arresto scappò a Napoli e quindi a Malta. Lì, dopo essere entrato nell'ordine dei cavalieri di San Giovanni per evitare la condanna a morte che pendeva su di lui, fu incarcerato per aver aggredito un cavaliere di rango superiore, ma riuscì a evadere. Morì pochi anni dopo mentre tornava a Roma a chiedere al papa la grazia per i suoi crimini. Aveva trentotto anni. Per ricostruire la storia di questo artista unico, Andrew Graham-Dixon ha lavorato oltre un decennio, con le metodologie di un vero detective e avvalendosi di documenti scoperti di recente. Il risultato è una biografia completa e rigorosa, che allarga lo sguardo agli amici - e ai nemici - che hanno influenzato la sua arte, tratteggia un affresco vivido dell'Italia della Controriforma e offre una nuova e convincente interpretazione dell'enigma della sua morte.