
CATECHESI SUI SACRAMENTI.
"Dio ha proferito la sua rivelazione nel cuore d'un mondo che è quello dello spirito greco e dell'impero romano, e la Chiesa ne custodisce la verità nell'eloquio greco del suo libro sacro e nell'eredità dottrinale che proviene dalla Roma latina. [...] L'umanesimo dei cristiani è l'amore per la Parola di Dio. E nella vicenda di quella cultura che ha offerto il linguaggio umano al Dio rivelante, esso vede la mano dello Spirito che addita il Cristo." (dalla Premessa) Secondo l'autore, nella tradizione cristiana vive e si rinnova l'aspirazione greca per il mito e per il mistero che in esso si rispecchia, ed è in ciò che si ritrova il messaggio più autentico dell'antichità classica, nutrimento all'indigenza in cui attualmente si vive, quali barbari odierni, e insieme il farmaco che può aiutare a guarire.
Il volume si concentra su un testo complesso - Isaia 14,4b-20 - che solitamente viene studiato indagando lo sfondo mitologico o la difformità dagli altri oracoli sulle nazioni e misconoscendo la ricchezza dei collegamenti con altri testi importanti dell'Antico Testamento. Sono invece questi contatti che fanno del brano, elaborato come un canto derisorio sul sovrano defunto, una meditazione in forma allegorica sul potere e le sue tentazioni. L'investigazione esegetica poggia sullo studio di ogni proposizione con ricorso alle varianti testuali, sulla percezione delle sfumature semantiche e delle implicazioni figurative e sul ricorso ad altri testi biblici che ne costituiscono lo sfondo e il riferimento. Poiché l'analisi esegetica muove dalla percezione che il brano di Isaia costituisca la rappresentazione letteraria dell'animo umano, scosso dall'onnipotente agone fra il bene e il male, lo studio evidenzia lo snodo della pericope, che lumeggia e denunzia la grande tentazione dell'uomo idolatra. La ricerca tenta di ristabilire il senso endogeno del testo isaiano, lasciando parlare la totalità delle sue parti e la "carnalità" del suo significato.
L’autore pone tra loro in dialogo le categorie della carità e dell’amicizia, a partire da due prospettive privilegiate, quella della teologia morale e quella della psicologia psicodinamica, alle quali dedica rispettivamente la prima e la seconda parte dell’opera.
Prendendo le mosse dalla riflessione di san Tommaso d’Aquino, che considera la carità un’amicizia dell’uomo con Dio, egli si sforza di coniugare teologia e antropologia, ossia il piano della riflessione sull’amicizia tra Dio e uomo alla luce della Rivelazione e piano dell’esperienza esistenziale, nelle sue molteplici relazioni interpersonali, alla luce delle scienze umane odierne. Emerge in questo modo la circolarità di carità e amicizia: accogliere la fede da parte dell’uomo suppone e insieme favorisce in lui una pienezza di umanità che rende autenticamente ‘buona notizia’ l’amicizia che Dio gli offre.
La ricerca dell’autore si presenta come una rilettura della tradizione teologica volta a mostrare come molte delle sue nozioni presentino ancora, una volta attualizzate, tratti di indubbia validità.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La carità come amicizia in san Tommaso. II. La dinamica umana dell’amicizia. III. La capacità umana di amare fondamento dell’amicizia. IV. Prospettive conclusive di teologia morale. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Matteo Cavani (Modena 1971) è sacerdote della diocesi di Modena-Nonantola e ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Insegna allo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Modena.
L'autore si propone di offrire a docenti, studenti, cultori di teologia morale, una riflessione critica sui fondamenti dell'etica cristiana. L'opera si colloca dentro la tradizione teologico-morale degli ultimi secoli, cercando di accogliere l'invito al rinnovamento chiesto dal Concilio e avendo come riferimento particolare l'enciclica "Veritatis splendor", da cui il libro deriva la sua struttura centrale, avendo come temi architettonici quelli che costituiscono il nucleo della proposta dell'enciclica: la legge, la coscienza, l'opzione fondamentale, l'atto umano, il peccato. Tutto ciò è preceduto da uno studio del messaggio morale biblico e della storia della teologia morale. Frutto dell'esperienza di insegnamento, l'opera conserva una struttura schematica e uno svolgimento semplice e lineare, con l'ausilio di esempi e applicazioni.
Le Scritture raccontano una storia in cui (la rivelazione di) Dio e (la fede dell')uomo sono in correlazione: non è possibile raccontare di Dio senza raccontare dell'uomo e non è possibile raccontare dell'uomo senza raccontare di Dio. Accogliendo questo punto di partenza biblico, il saggio verifica il modo con cui la teologia fondamentale affronta il momento scritturistico e la correlazione rivelazione-fede, per rinnovarli attraverso l'approfondimento teologico del racconto di alcune "figure": per l'AT, Abramo, la rivelazione esodica, la tradizione sapienziale e Gen 3; per il NT, le parabole, Simon Pietro e le apparizioni pasquali. Il racconto biblico di-Dio-e-dell'uomo si offre così come la radice e il fondamento della proposta della "coscienza credente", che è un modo di svolgere la correlazione rivelazione-fede coerente con la prospettiva scritturistica.
«La ricerca studia una delle dimensioni della Chiesa messe in evidenza dall’ecclesiologia conciliare. Tra queste, particolare enfasi è posta sulla dimensione escatologica della Chiesa, finalmente recuperata all’ecclesiologia, specialmente nei capitoli I, II, VII e VIII di Lumen Gentium. Il presente studio «si applica a questa riscoperta, a partire dal binomio Chiesa-Regno di Dio, indicata da don Mario Gullo come il punto sorgivo da cui nasce questa riscoperta. Si tratta di un argomento originale, peraltro poco studiato nella letteratura teologica post-conciliare, nonostante l’evidente interesse che poteva rivestire per la ricerca» (dalla Prefazione di don Dario Vitali).
La novità più evidente che rischiara il volume, e che costituisce anche il guadagno più significativo della ricerca, è la declinazione del tema in prospettiva ecclesiale e non individuale: non sono anzitutto i singoli a dover entrare nel Regno con una vita in linea con le condizioni fissate per ottenere la felicità eterna, ma è la Chiesa stessa ad essere in cammino verso il Regno, chiamata già qui ed ora, in forza di tale orientamento escatologico, ad essere figura e anticipazione di quel Regno che attende, che persegue e anche affretta quando la sua vita è misurata sulla radicalità di esso.
Informazioni sull'autore
Mario Gullo, presbitero della Diocesi di Acireale (Ct), ha conseguito il Dottorato in Teologia dogmatica nella Pontificia Università Gregoriana di Roma e si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con una ricerca sulle vie della conoscenza di Dio in Edith Stein. Ha pubblicato diversi volumi e articoli di carattere teologico e spirituale. Attualmente è docente di Teologia dogmatica presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e parroco.
Leonardo da Vinci, genio ancora oggi studiato e apprezzato per la sua versatilità e il modo eclettico di approcciarsi alla conoscenza, non è considerato anzitutto un "pittore di Madonne". Eppure, alcuni dei suoi dipinti più noti insistono sull'iconografia mariana, autentici capolavori di dolcezza e grazia, all'origine di veri e propri modelli la cui fortuna si è tramandata anche dopo la morte. Perché Leonardo fu un innovatore non solo in campo scientifico. In ambito artistico si inserì nella tradizione pittorica per rinnovarla, nella tecnica e nei temi, in particolare nel soggetto così caro alla devozione privata rinascimentale delle Madonne col Bambino. In questo libro Rosa Giorgi affronta un arduo percorso: raccontare il fascino e il mistero di tutte le Madonne dipinte dal grande artista, per svelare al lettore appassionato la loro storia, i loro segreti, le loro meravigliose cromie. E fargli scoprire, passo dopo passo, l'universo leonardesco incastonato come una perla nello scrigno del Rinascimento italiano.
Il libro si propone tre obiettivi. Il primo è quello di introdurre agli Esercizi Spirituali di sant'Ignazio chi non ne ha mai sentito parlare, oppure ne ha avuto informazioni frammentarie e insufficienti. Il secondo è fornire uno strumento teologico-pratico a chi - conoscendoli e apprezzandoli - vorrebbe diventarne a sua volta guida. Il terzo è costituire - sempre per chi li ha già fatti - un mezzo pratico per approfondirne i contenuti e continuarne il percorso nella propria vita.
In questo volume sono raccolti gli aforismi di tre delle opere più significative del filosofo francese Gustave Thibon: L'échelle de Jacob del 1942, L'ignorance étoilée del 1974 e Le voile et le masque del 1985. L'essenzialità e la pregnanza dell'aforisma danno perfetta forma alla profonda riflessione di Thibon sullo smarrimento spirituale e morale dell'uomo contemporaneo che, affrancatosi da Dio, è divenuto prigioniero dei falsi idoli e miti del progresso che si è costruito. L'unica nobiltà e l'unica via di salvezza dell'uomo consistono per Thibon nel riscatto del tempo attraverso la bellezza, la preghiera e l'amore, impronte terrene dell'Eterno. Perché «tutto ciò che non appartiene all'eternità ritrovata appartiene al tempo perduto».
Gli interventi raccolti nel volume si propongono di offrire una visione coerente e ampia della questione educativa in un'ottica teologico-pastorale. L'intento è mostrare la stretta implicazione tra educazione cristiana ed educazione tout court, e soprattutto la connessione tra educazione e questione antropologica, assumendo come sfondo gli orientamenti pastorali decennali dell'episcopato italiano. La riflessione si articola in tre parti. La prima approfondisce i temi connessi all'educazione dal punto di vista sociale, pastorale, familiare e scolastico. La seconda raccoglie alcuni saggi che allargano il tema ad aspetti specifici della problematica educativa, come il ruolo della teologia in quanto sapere della fede. L'ultima parte raccoglie in un'intervista l'insieme delle tematiche affrontate, con una ripresa conclusiva per un sintetico e attuale sguardo d'insieme. Il volume si rivolge a coloro che hanno responsabilità nella comunità ecclesiale, e non soltanto di tipo strettamente pedagogico poiché l'educazione è oggi principalmente una questione di approccio all'umano e di visione della sua condizione attuale e del suo destino. Prefazione di mons. Nunzio Galantino.