
Nella fedeltà al Vaticano II che descrive la Chiesa come "mistero", l'autore espone in modo storico e sistematico le immagini e le metafore che, nel corso del tempo, la teologia ha usato per spiegare la Chiesa, attualizzazione simbolica ed efficace insieme - del mistero della salvezza divina, che ha raggiunto la sua piena realizzazione in Gesù Cristo. Un lavoro di ricerca originale e inedito che mancava nel panorama teologico internazionale. Geoffrey Preston op, per lunghi anni Maestro di noviziato nella provincia inglese dei frati Domenicani, nonché apprezzato predicatore di ritiri spirituali e conferenziere, morì a Leicester nel 1977. Oltre alla presente opera, pubblicata postuma da Aidan Nichols op, alcuni suoi lavori di maggior rilievo hanno riguardato temi di ecclesiologia biblica, liturgica e sacramentaria: God's Way to be Man: Meditations on Following Christ through Scripture and Sacrament (London 1978); Hallowing the Time: Meditations on the Cycle of the Christian Liturgy (London 1980).
Non stupisce che il Vangelo di Matteo sia stato il più citato dai padri della Chiesa, il più commentato nella letteratura cristiana antica, il più utilizzato nella liturgia e nei vari ambiti della vita ecclesiale. Il suo orientamento etico, la sua maggiore organicità rispetto a Luca, l'abbondante quantità di insegnamenti in esso presenti, la sua particolare strutturazione sono tutti elementi che hanno reso questo testo particolarmente adatto a fini pastorali e catechetici. Il fatto che esso occupi fin dall'antichità il primo posto nell'ordine dei quattro vangeli, la convinzione della sua maggiore antichità (oggi non più sostenuta dagli studiosi, che la attribuiscono a Marco) e dunque la sua vicinanza all'età apostolica lo hanno reso particolarmente autorevole nella Chiesa antica. Matteo contiene pressoché tutto il materiale di Marco e anche molto di più. Anche oggi, infatti, sono le redazioni matteane del Padre nostro e delle Beatitudini a essere universalmente note, usate nella liturgia e memorizzate nella preghiera personale. Il volume prosegue l'itinerario di spiritualità su testi biblici visti alla luce del messaggio di san Francesco e dell'attualità. Ora l'attenzione è rivolta al Vangelo di Matteo, il più commentato nella storia della Chiesa e tuttora il più utilizzato nella pastorale e nella liturgia, per il suo orientamento etico e l'organicità della sua struttura.
"L'immagine biblica dell'arca è il filo rosso scelto da Jean-Louis Chrétien per offrirci una ricca e articolata analisi del fenomeno della parola umana. Come l'arca costruita dal patriarca Noè accolse (...) uomini e animali al tempo del diluvio, così avviene con la parola (...). Con la parola, come in un'arca, noi possiamo accogliere cose, uomini e animali, riconoscendoli nella loro natura e facendoci carico della loro custodia e manifestazione. Ma (...) anche noi siamo da sempre ospitati dalla trama delle parole che ci sono state rivolte e in cui ci troviamo a vivere (...). Quest'opera ci presenta una fenomenologia della parola umana in se stessa compiuta, una nuova e felice sintesi di grande capacità 'rivelativa', che ci aiuta a meglio 'vedere' e 'sperimentare' quel fenomeno della parola, di ricchezza inesauribile, in cui viviamo e di cui viviamo." (Dalla Prefazione di Giovanni Ferretti.)
I saggi raccolti in questo volume si propongono di intercettare e decifrare con attenzione e con intenzione teologica - le domande radicali che la letteratura contemporanea ha formulato in alcune delle sue migliori pagine, qui in maggior parte italiane, riguardo al senso dell'esistenza umana. Si tratta di questioni importanti, sulle quali anche la teologia si ferma a pensare, spesso proprio a partire dalle suggestioni che si possono incontrare nella scrittura dei poeti e dei narratori, traducendole in una riflessione che acquisisce così un'assonanza analoga a quella che avevano già i versi del Salmo 8.
Il libro offre un approccio comunicativo alla giornata delle parabole raccontata da Mt 13. Sul mare Gesù rivolge il suo appello alle folle: "chi ha orecchi intenda". In casa raccoglie frutto dal discepolo "doctus in regno caelorum". Senza parabole della comprensione, le parabole del Regno sarebbero prive di effetto e perderebbero di attualità.
Nato nell'ambito di un cammino di approfondimento e confronto sul tema della legalità promosso dall'associazione teologica italiana per lo studio della morale, questo volume si pone come luogo privilegiato per indagare i delicati temi sociali che caratterizzano il nostro tempo. Si tratta di argomenti fondamentali e di attualità scottante, non dolo per gli addetti ai lavori ma per chiunque voglia dare sostanza all'impegno ecclesiale e civile per una rinnovata esperienza moralmente significativa, un'esperienza che abbia come obbiettivo il bene comune. Il tutto viene affrontato in un'ottica di incontro tra diverse discipline e attraverso il confronto con alcuni testimoni diretti della cultura della legalità.
"A la racine de l'effondrement de l'Occident, il y a une crise culturelle et identitaire. L'Occident ne sait plus qui il est, parce qu'il ne sait plus et ne veut pas savoir qui l'a façonné, qui l'a constitué, tel qu'il a été et tel qu'il est. De nombreux pays ignorent aujourd'hui leur histoire. Cette autoasphyxie conduit naturellement à une décadence qui ouvre la voie à de nouvelles civilisations barbares". Cette affirmation du cardinal Robert Sarah résume le propos de son troisième livre d'entretiens avec Nicolas Diat. Son constat est simple : notre monde est au bord du gouffre. Crise de la foi et de l'Eglise, déclin de l'Occident, trahison de ses élites, relativisme moral, mondialisme sans limite, capitalisme débridé, nouvelles idéologies, épuisement politique, dérives d'un totalitarisme islamiste... Le temps est venu d'un diagnostic sans concession. Il ne s'agit pas seulement d'analyser le grand retournement de notre monde : tout en faisant prendre conscience de la gravité de la crise traversée, le cardinal démontre qu'il est possible d'éviter l'enfer d'un monde sans Dieu, d'un monde sans homme, d'un monde sans espérance. Dans cette réflexion ambitieuse, le cardinal Robert Sarah se penche sans exclusive sur les crises du monde contemporain en livrant une importante leçon spirituelle : l'homme doit faire du chemin de sa vie l'expérience d'une élévation de l'âme, et ainsi quitter cette vie en créature plus élevée qu'il n'y était entré. Le cardinal Robert Sarah est une figure majeure du monde catholique d'aujourd'hui.
Giuseppe Angelini è uno dei più noti rappresentati della "scuola" teologica milanese. I due saggi di apertura, che costituiscono la prima parte del volume, tentano di offrire sia una versione abbreviata del suo progetto teologico, sia una sua valutazione critica. La seconda parte del volume rilegge alcuni dei principali temi della morale fondamentale in confronto con il suo pensiero. Complessivamente, il testo raccoglie i frutti di un'attività più che trentennale di studio e di insegnamento della disciplina.
Sommario
Introduzione. I. LA TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE DI G. ANGELINI. UNA VISIONE SINTETICA (G. Quaranta). Premessa. Introduzione. 1. La teologia morale: stato presente della ricerca. 2. La storia della dottrina morale cristiana. 3. Teologia biblica dell'esperienza biblica. 4. Ripresa sintetica. II. IL PROGETTO TEOLOGICO-MORALE DI G. ANGELINI. ESPOSIZIONE E CONSIDERAZIONI CRITICHE. Introduzione. 1. Identità e compiti della teologia morale fondamentale. 2. Considerazioni critiche e valutazione globale. Conclusione. Prospettive per la teologia morale fondamentale. III. LA TEOLOGIA MORALE SI TROVA IN CRISI EPISTEMOLOGICA? UNA LETTURA DELLA TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE DI GIUSEPE ANGELINI ALLA LUCE DEL PENSIERO DI ALASDAIR MACINTYRE SULLE CRISI EPISTEMOLOGICHE (M. McKeever). Introduzione. 1. Che cos'è una crisi epistemologica? (A. MacIntyre). 2. Una rilettura di Angelini in chiave di crisi epistemologica. 3. Il contributo di Angelini al superamento della crisi epistemologica. 4. Fare teologia morale dopo Angelini. IV. IL POSTO DELLA BIBBIA NEI MANUALI DI TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE. Introduzione. 1. Uno sguardo al passato. 2. Bibbia e morale in alcuni manuali di morale fondamentale. 3. Una possibile griglia interpretativa. 4. Bibbia e morale in Giuseppe Angelini. 5. Bibbia e morale: un confronto tra G. Angelini e i manuali post-conciliari di teologia morale fondamentale. Conclusione. V. LA LEGGE MORALE NATURALE IUN GIUSEPPE ANGELINI (S. Zamboni). Introduzione. 1. Le ragioni di una crisi. 2. Una radicale retractatio. 3. La natura escatologica della legge naturale. POSTFAZIONE. CRITICA DELLA DOTTRINA E ASCOLTO DELLA COSCIENZA (G. Angelini). 1. I difetti di incompiutezza. 2. Presenza residuale di vecchi codici. 3. Riflessione sistematica o mera raccolta di appunti? 4. Un indice che si cerca. 5. Le ragioni teoriche del dissenso: teologia e filosofia. 6. La tesi centrale e la teologia della morale. 7. Una critica troppo radicale della tradizione?
Note sugli autori
MARTIN MCKEEVER (Belfast 1958) è sacerdote redentorista. Laureato in filosofia e letteratura inglese alla University College Galway, ha studiato teologia a Dublino e ha conseguito il dottorato in teologia morale a Roma. Dal 1997 è professore di morale sociale all'Accademia Alfonsiana, della quale è attualmente preside. Per sei anni è stato direttore della rivista Studia Moralia.
GIUSEPPE QUARANTA (1971), francescano conventuale, dottorato in teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana di Roma, è attualmente docente di teologia morale presso la Facoltà Teologica del Triveneto. La sua tesi di dottorato, La cultura pieno sviluppo dell'umano. Il concetto e la funzione della cultura nel pensiero di Bernhard Häring, è stata pubblicata come primo volume della collana «Tesi Accademia Alfonsiana» (Roma 2006). Rettore della Scuola di formazione teologica dei Frati minori conventuali di Padova dal 2006, dal 2008 è membro della redazione della rivista teologica Credere Oggi.
Cosa vuol dire tolleranza nelle attuali societa interculturali. Una ricerca che affronta il principio della tolleranza dalla prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa. Punto di riferimento della sua concezione di tolleranza, nel confronto con le diverse situazioni storico-culturali, e un'ontologia della persona che permette di fondare la tolleranza come esigenza morale inerente al soggetto umano e connessa al primato dei rapporti di prossimita. Alla luce di una riflessione antropologica sulla liberta umana e sul nesso tra liberta e verita emerge che l'approccio personalistico e particolarmente adeguato alle problematiche emergenti dalle societa multietniche, in quanto e spessore esistenziale dei soggetti coinvolti a venire in primo piano e a diventare decisivo per la riflessione sull'estensione e sui limiti della tolleranza.
Il presente lavoro cerca di delineare la riflessione di Papa Francesco sul fenomeno migratorio. Questa è il frutto di un profondo discernimento, che poggia essenzialmente su due matrici: la mistica ignaziana, da una parte, e la recezione dell’ecclesiologia del “popolo di Dio” in America Latina, dall’altra. Nel Magistero di Francesco, la migrazione, quale principio della relazione e della ricchezza reciproca, si offre perciò come metodo, “via” per ripensare la struttura non solo della Chiesa, ma della società stessa. «Sicuramente questo libro (…) sarà di grande apporto per tutti quelli e quelle che desiderano conoscere meglio sia la questione migratoria dal punto di vista teologico, sia il magistero di Papa Francesco». (Dalla Prefazione di M.C. Bingemer) «Ritengo che la non piccola sfida che Marco Strona si è assunto con questa ricerca, e a cui ha fatto fronte con passione, lucidità, apertura e ricca documentazione, offre un robusto contributo alla presa di coscienza e a un approfondimento ispirato e critico in ordine dell’oggetto che intenziona». (Dalla Postfazione di P. Coda)
Marco Strona è sacerdote della diocesi di Fabriano-Matelica. Laureato in Filosofia ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia (Anselmianum, Roma) e in Teologia e Ontologia Trinitaria (Puc-Rio; Ius-Sophia) (doppio titolo, congiunto). Ha svolto i suoi studi in diverse Università italiane e straniere. Attualmente è direttore della Caritas diocesana e insegna Teologia Fondamentale presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Ancona); Filosofia della Religione, Introduzione alla Teologia e il “Seminario di sintesi” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Ancona). La sua ricerca verte sul rapporto tra mistica, teologia e fenomenologia.
Hegel affermava che la filosofia è il proprio tempo espresso in concetti. Non è possibile trascrivere la storia nella precisione del concetto ma non possiamo esimerci dal cercare di discernere il tempo che viviamo. Soprattutto siamo chiamati a prendere coscienza del cambiamento d'epoca in cui siamo, di un nuovo corso che investe l'uomo, l'esperienza religiosa, la dimensione del sacro, che impone di andare oltre i luoghi comuni, gli stereotipi, i pregiudizi e la chiusura di fronte al nuovo; che esige un cambiamento di mentalità. Questo volume tenta con molta umiltà di cimentarsi in tale svolta, ben sapendo che su di essa nessuno può avere una lettura esaustiva, ma sempre prospettive parziali, in vista di provare a immaginare un nuovo profilo di cristianesimo e di Chiesa, nella fedeltà alla rivelazione dell'amore di Dio per l'uomo avvenuta in Gesù di Nazareth.
Giordano Trapasso è presbitero della diocesi di Fermo, attualmente vicario per la pastorale e per il clero. Ha conseguito il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e la laurea in filosofia presso l'Università degli Studi di Macerata. Attualmente è docente di filosofia presso l'Istituto Teologico Marchigiano. E' autore di diversi articoli per la rivista FIRMANA.
Il volume raccoglie gli interventi offerti durante il corso di alta formazione promosso dalla Facoltà Teologica Pugliese, nell'anno accademico 2021/2022, sui temi di Amoris laetitia. Frutto di un percorso sinodale articolato, il documento di papa Francesco ha avviato riflessioni confluite in libri, articoli e lettere pastorali, non sempre di supporto. Cinque anni dopo ci si interroga ancora su svolte, traguardi e prospettive che Amoris laetitia pone alla teologia e alla Chiesa. Non solo all'etica teologica, chiamata a un cambio di rotta per divenire la casa paterna in cui c'è posto per tutti, ma anche a tutte le altre discipline teologiche, invitate a un sostanziale rinnovamento nel solco dell'esortazione apostolica. Il testo non offre risposte esaustive, ma prova ad aprire nuovi sentieri mostrando le svolte, esaltando i traguardi e indicando le prospettive che papa Francesco ha tracciato con Amoris laetitia. Nel libro contributi di A. Autiero, N. Becquart, V. Bulgarelli, E. Castellucci, P. Contini, C. Corbella, M. Cruciani, G. Del Missier, A. Fumagalli, G. Lacerenza, R. Massaro, V. Mignozzi, S. Pinto, A. Pitta, M. Sardella, S. Segoloni Ruta, M. Semeraro, E. Tupputi, F. Zaccaria.