
Pubblicato nel 1985, frutto di una ricerca protrattasi per circa mezzo secolo, Iota unum è l'opera più complessa e profonda del grande studioso cattolico Romano Amerio, una riflessione serrata e sistematica sul Magistero della Chiesa novecentesca (in particolare conciliare) e, insieme, un'aggiornata summa metafisica cattolica (e il senso ultimo di questa summa, il suo apax, si trova tutto in Stat Veritas). Contro molte scuole di pensiero formatesi nel dopoguerra, soprattutto dopo quel Concilio Vaticano II esaltato come «rottura e nuovo inizio», come una «nuova Pentecoste» della Chiesa (non solo l'«officina bolognese» di Dossetti, ma tutto il Nord Europa), Romano Amerio ripropone con forza il primato della Verità sull'Amore - come insegnato a partire dagli Evangeli, da san Giovanni Apostolo e san Paolo, e poi da sant'Agostino - per cui in Dio all'essere seguono prima l'intelligere e poi l'amare, e non viceversa. Per Amerio mutare quest'ordine significa indurre l'uomo ad agire non più mosso dal pensiero, ma dal sentimento, in una condizione di libertà illusoria.
Quale cristologia e quale dottrina della salvezza pre-sentano il magister parigino Pietro Abelardo e l'abate benedettino, poi monaco cisterciense Guglielmo di Saint-Thierry? Sono esse utili alla cristologia e alla so-teriologia di oggi? Il libro che presentiamo tenta di ri-spondere a questa duplice domanda. L'analisi delle loro numerose opere mostra la prevalenza di una soteriologia discendente - come movimento benevolente in favore dell'uomo da parte del Dio Amore - e una cristologia forse residuale, ma di grande densità. Dalla lettura delle loro opere si prende anche il carattere cruciale della teologia trinitaria per la comprensione della dottrina della salvezza e della riflessione su Cristo. Nei capitoli finali si compie un atto di non piccola importanza: quello con cui si prova a "fare teologia" con questi esponenti della nostra tradizione teologica, perché of-frano spunti, percorsi, prospettive e orizzonti innovativi all'odierna intelligenza del mistero della salvezza.
I mutamenti culturali in atto, in particolare la nuova visione dell'uomo, interrogano la fede e la teologia. Quest'ultima, se vuole essere "per questo uomo, per questo tempo", è chiamata a abbandonare schemi consolidati e a partecipare al dibattito pubblico. È possibile per la teologia situarsi in un contesto civile, al di fuori delle comunità cristiane? Come riflettere sulla fede usando le categorie della cultura contemporanea? Il volume è un contributo che la teologia italiana offre per arricchire la comprensione del senso della vita e vivere un'esistenza più autenticamente umana. Il volume contiene gli atti del XXVII Congresso Nazionale dell'Associazione Teologica Italiana (Napoli, 30 agosto-3 settembre 2021).
l patrimonio artistico legato alla presenza francescana, sia nel Lazio che in Abruzzo, € il tema del volume che raccoglie gli atti dell’annuale convegno di Greccio, tenutosi il 6-7 maggio 2022, a cura del Centro Culturale Aracoeli dei Frati Minori della Provincia di S. Bonaventura. L'impossibilità di poter tracciare una ricognizione completa ed esaustiva di detto patrimonio, seppure limitato ai secoli XV-X VIII, non esclude il riconoscimento della cifra stilistica riconducibile alla strategia ministeriale dei Francescani e, ulteriormente, rappresenta, per la prima volta, uno scavo completo dei soggetti trattati. In particolare le novità che emergono, circa autori e produzione, nei 13 saggi di specialisti del settore, segnano una lezione metodologica che permette nuove acquisizioni scientifiche e assegnano a queste zone del Centro Italia il titolo di un proprium meritevole di ricerca, tutela e valorizzazione.
La strutturazione di una disciplina scientifica, come la teologia morale, non può mai dirsi compiuta e definitiva. L’esigenza di tentare un nuovo trattato è motivata da vari fattori: i profondi mutamenti culturali e sociali intervenuti; la considerazione dell’esposizione sistematica postconciliare e delle varie fasi del rinnovamento della teologia morale fino a oggi; le nuove ricerche biblico-teologiche e le conseguenti implicazioni che attendono di tradursi in una riflessione organica a livello sia di morale fondamentale sia di morale speciale; l’opzione cristocentrica che, voluta dal concilio Vaticano II, raggiunge nell’enciclica Veritatis splendor (1993) una forte impostazione suscettibile di ulteriori approfondimenti.
Il titolo del volume esplicita come la trattazione trovi il proprio centro attorno al mistero della nostra adozione filiale.
Sommario
Presentazione. Perché un nuovo trattato di teologia morale fondamentale? (L. Lorenzetti). Introduzione generale (R. Tremblay). I. Breve rilettura della tradizione morale cristiana in prospettiva filiale. 1. La morale filiale dell’Antico Testamento (A.-M. Jerumanis). 2. La morale filiale del Nuovo Testamento (A.-M. Jerumanis). 3. Alcune tappe significative della tradizione morale cristiana fino al concilio Vaticano II (M. Doldi). 4. Il concilio Vaticano II e la riflessione morale contemporanea (M. Doldi). II. Radicati nel Figlio. Fondamenti cristologici e antropologia filiale. 5. La croce gloriosa, rivelazione del Dio che è amore (A. Chendi). 6. Il Dio trinitario e il suo disegno (A. Chendi). 7. La croce gloriosa, realizzazione e fondamento del disegno divino di filiazione (R. Tremblay). 8. Dalla persona umana capax Dei in Filio alla persona filiale (R. Tremblay). III. Il dinamismo etico dell’antropologia filiale. 9. L’agire morale filiale (A.-M. Jerumanis). 10. La libertà filiale, corrispondenza dello Spirito all’amore del Padre (P. Laird). 11. La coscienza morale filiale (F. Maceri). 12. Doni dello Spirito per l’agire filiale (A.-M.-Z. Igirukwayo). 13. Le virtù per l’agire filiale (A.-M.-Z. Igirukwayo). 14. La legge di Dio per i figli (A.-M. Jerumanis). 15. Allontanamento e ritorno alla casa del Padre: peccato e conversione (S. Zamboni). IV. La vita filiale. 16. Il battesimo e la cresima: porta d’entrata nella filiazione (C. Cannizzaro). 17. L’eucaristia, approfondimento e sviluppo della vita filiale (R. Tremblay). 18. La vita ecclesiale: fratellanza, sponsalità e maternità dei figli (J. Mimeault). 19. Alcuni tratti della vita filiale (S. Zamboni). 20. Figli sempre di nuovo (R. Tremblay). Indici.
Note sui curatori
Réal Tremblay (1941), redentorista canadese, ha conseguito il dottorato a Regensburg (1975) sotto la direzione dell’allora prof. J. Ratzinger. È ordinario di teologia morale fondamentale all’Accademia Alfonsiana e incaricato alla Pontificia Università Lateranense (specializzazione dogmatica, indirizzo cristologico). Ha pubblicato: La manifestation et la vision de Dieu selon s. Irénée de Lyon (Münster 1978), Irénée de Lyon. «L’empreinte des doigts de Dieu» (Roma 1979) e L’«Homme» qui divinise. Pour une interprétation christocentrique de l’existence (Montréal-Paris 1993); presso le Edizioni Dehoniane (Roma): Cristo e la morale in alcuni documenti del Magistero (1996) e Radicati e fondati nel Figlio. Contributi per una morale filiale (1997); presso le EDB: Voi, luce del mondo... La vita morale dei cristiani: Dio fra gli uomini (2003) e «Ma io vi dico...». L’agire eccellente, specifico della morale cristiana (2005).
Stefano Zamboni (Trento 1974) è sacerdote dehoniano. Ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Bologna e il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana (Roma). Presso le EDB ha pubblicato «Chiamati a seguire l’Agnello». Il martirio, compimento della vita morale (2007).
Il trattato di teologia morale fondamentale delinea una triplice prospettiva. La prima riguarda l'immagine di Dio che si rivela come Padre, amore, misericordia. La seconda esplora l'identità dell'essere umano, che in Gesù conosce «la sua altissima vocazione»: essere e agire da figlio di Dio. La terza tocca la relazione interumana, caratterizzata dalla fraternità e capace di trasformare i figli dello stesso padre in fratelli e sorelle.Le tre prospettive, distinte e coordinate, tracciano il contesto entro il quale può e deve essere trasmesso il messaggio morale del Vangelo, se si vuole evitare che la morale cristiana diventi acefala e incomprensibile. Si ha un deficit comunicativo quando la pastorale, di fatto o in teoria, dimentica che la «morale, senza essere secondaria, è seconda». Prima viene l'iniziativa di Dio, che si è manifestata in pienezza in Gesù Cristo; la morale «viene dopo» come risposta di amore all'amore ricevuto per dono. Presentazione di Luigi Lorenzetti.
Descrizione dell'opera
La Chiesa cattolica è impegnata in modo irreversibile a percorrere la via dell'ecumenismo e, al fine di un proficuo dialogo, risulta di fondamentale importanza la reciproca conoscenza. In particolare, l'Oriente cristiano racchiude in sé autentiche e antichissime tradizioni apostoliche, che rappresentano senza dubbio una componente essenziale della Chiesa di Cristo. Col proprio specifico approccio al mistero rivelato, la teologia d'Oriente propone una visione complementare a quella dell'Occidente cristiano.
L'espressione 'Oriente cristiano' non designa infatti semplicemente una connotazione storico-geografica del cristianesimo, ma anche e soprattutto un insieme di caratteristiche vitali, che formano e determinano la tradizione orientale.
L'opera, in due volumi, presenta la teologia delle Chiese dell'Oriente cristiano. Dopo una panoramica di tutte le Chiese orientali, la cornice interpretativa della loro teologia e dei loro contenuti su Dio, Trinità, ecclesiologia, Maria Vergine, liturgia e sacramentaria, temi esposti nel volume primo, il secondo affronta le questioni relative a cosmologia e angelologia, antropologia teologica, cristologia, spiritualità, escatologia e offre un'ampia iniziazione all'icona.
Sommario
Presentazione (D. Salachas). Prefazione. I. DIO CREATORE E LE CREATURE: ANGELI, COSMO E UOMO. 1. Il Dio creatore e le creature nella teologia ortodossa. 2. Il Dio creatore e le creature nella teologia siriaca. 3. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa copta. 4. Il Dio creatore e le creature nella Chiesa etiopica. 5. Il Dio creatore e le creature nella teologia armena. II. ANTROPOLOGIA TEOLOGICA. 1. L'antropologia teologica nella Chiesa ortodossa. 2. L'antropologia teologica nelle Chiese di tradizione siriaca. 3. L'antropologia teologica nella Chiesa armena. 4. L'antropologia teologica nella Chiesa copta. 5. L'antropologia teologica nella Chiesa etiopica. III. IL MISTERO DI CRISTO. 1. Premesse: analizzando due millenni di cristologia. 2. Cristologia ortodossa (calcedonese). 3. Cristologia monofisita/miafisita (copta, etiopica, sira, armena, indiana). 4. Rilievi conclusivi. IV. ESCATOLOGIA. 1. L'escatologia nella Chiesa ortodossa. 2. L'escatologia nella Chiesa copta. 3. L'escatologia nella Chiesa etiopica. 4. L'escatologia nella Chiesa armena. 5. L'escatologia nelle Chiese di tradizione siro-occidentale. 6. L'escatologia nella Chiesa assira dell'Oriente. V. INIZIAZIONE ALL'ICONA. 1. L'icona nella Chiesa ortodossa bizantina. 2. Le icone nelle antiche Chiese orientali. Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice dei luoghi.
Note sull'autore
PIER GIORGIO GIANAZZA, nato a Cerro Maggiore (MI) nel 1945, parte giovanissimo per la Terra Santa, ove nel 1973 viene ordinato sacerdote nei salesiani di don Bosco. Laureato in filosofia e teologia, insegna queste materie da oltre trent'anni (Istituto Teologico di Cremisan a Gerusalemme, Università di Betlemme, Centro superiore di studi filosofici-teologici di Harissa in Libano). Ha pubblicato una sessantina di articoli, sia di teologia che di divulgazione, sulla Terra Santa e, presso le EDB, due agili volumi di informazione sulle Chiese di Terra Santa: Guida alle comunità cristiane di Terra Santa. Diversità e fede nei luoghi di Gesù (22011), Cattolici di rito orientale e Chiesa latina in Medio Oriente (2010) e la prima tavola di questo dittico sulla teologia delle Chiese ortodosse: Temi di Teologia Orientale. 1 (2010).
Da quando l'espressione' "limbus inferni", "l'orlo dell'inferno", cominciò a essere usata dai teologi occidentali nel tardo XII secolo fino al 19 gennaio 2007, quando papa Benedetto XVI invitò i fedeli a "lasciar cadere l'ipotesi limbo", sono trascorsi quasi mille anni. Oggi la vicenda del limbo sembra finita. Questo saggio com'è nata e come si è sviluppata. Se Jacques Le Goff, in un capolavoro della storiografia contemporanea, aveva ricostruito la nascita del purgatorio, sul limbo mancava una ricerca completa e autorevole. Chiara Franceschini ha condotto questa ricerca, gettando luce sulla parabola di un'ipotesi teologica che fu non solo una questione centrale del cristianesimo, ma anche un'idea diffusa, concepita per rispondere a problemi antropologici e sociali ben definiti, rappresentata nelle arti figurative e narrata nella letteratura. Da Agostino a Dante, da Mantegna a Michelangelo, da Lutero a Federico Borromeo, con grande attenzione alla teologia, alle immagini, alle idee e pratiche diffuse, Franceschini riconduce l'affascinante storia del limbo al problema di fondo che l'ha segnata fin dall'inizio: quello dell'umanità residuale, cioè della difficoltà secolare da parte della Chiesa occidentale di risolvere l'anomalia della morte senza battesimo. Un percorso attraverso le fonti di un'intera civiltà per raccontare la storia di un'immagine che ha sfidato dall'interno la costruzione dell'aldilà cristiano.
La circostanza che ha originato la realizzazione del volume è data dal fatto che l’autore si prepara a lasciare, dopo venticinque anni, l’insegnamento biblico a Bologna, perché chiamato a ricoprire l’incarico di rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma.
Gli studi raccolti coprono un ampio spettro dal punto di vista della materia indagata e del loro genere e sono tutti contraddistinti da alcune costanti ermeneutiche: interesse teologico rigoroso, preoccupazione culturale senza incertezze, sensibilità pastorale originale legata a un’acutezza di lettura spirituale.
Se l’autore è principalmente uno studioso dei Vangeli sinottici, è l’insieme del Nuovo Testamento a costituire l’orizzonte della sua ricerca. La sua esegesi s’intreccia volentieri con la teologia, la spiritualità, l’attenzione al presente e al futuro della Chiesa. Nel commentare i testi biblici, egli resta costantemente interessato a una lettura delle Scritture che parli all’oggi della Chiesa e del credente e, parimenti, alle situazioni caratteristiche del mondo contemporaneo.
Sommario
Presentazione (M. Marcheselli). I. Gesù di Nazaret. 1. La parola di Gesù sulla croce del discepolo nella comprensione dei vangeli. 2. Gesù e gli stranieri. 3. Gesù di Nazaret, le Scritture e lo Spirito. 4. I miracoli di Gesù. 5. La paura di Gesù al Getsemani nel racconto secondo Marco. 6. Gesù e la sua morte secondo Mc 15,33-37. 7. L’ultima parola di Gesù secondo Luca e il racconto della morte di Stefano in Atti. 8. Criteri di storicità e storia di Gesù oggi. II. Cristologia nel Nuovo Testamento. 9. La scoperta di Cristo verità di Dio e verità dell’uomo. Il percorso neotestamentario. 10. Gesù, la sapienza e la legge nel Vangelo secondo Matteo: un sondaggio in Mt 11-13. 11. Il racconto lucano dell’infanzia di Gesù e la cristologia. 12. La terza apparizione del Risorto nel Vangelo secondo Luca. 13. L’antitesi tra Adamo e Gesù nelle lettere paoline. 14. Teologia della creazione nella Lettera agli Efesini. III. Le Scritture nella Chiesa. 15. Bibbia e inculturazione della fede.
16. La Bibbia nell’evento dell’evangelizzazione. 17. Il servizio della Parola e la problematica dell’ascolto nella tradizione del Nuovo Testamento: la testimonianza di Luca. 18. Esperienze ed esempi di fractio verbi nella tradizione biblica. 19. Spiritualità cristiana e bisogno odierno di spiritualità. 20. Chiesa e missio ad gentes nelle Scritture neotestamentarie. Appendice. Pubblicazioni di Ermenegildo Manicardi (1981-2004). Indici.
Note sull'autore
Monsignor Ermenegildo Manicardi (1948), della diocesi di Carpi (MO), insigne biblista, dal 1987 è preside dello Studio teologico accademico bolognese eretto il 29 marzo 2004 in Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Nel giugno 2004 è stato nominato rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma. Autore di numerosi contributi su riviste scientifiche, ha curato per le EDB i volumi: Teologia ed evangelizzazione. Saggi in onore di mons. Serafino Zardoni, Bologna 1993 e, in collaborazione con Fabio Ruggiero, Liturgia ed evangelizzazione nell’epoca dei Padri e nella Chiesa del Vaticano II. Studi in onore di Enzo Lodi, Bologna 1996.
Frutto di una felice collaborazione tra storici, teologi e pastoralisti, il volume propone gli atti del convegno su L’apporto della Chiesa di Bologna al concilio Vaticano II e la ricezione del concilio nelle Chiese dell’Emilia-Romagna, organizzato dal Dipartimento di teologia dell’evangelizzazione della Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Il convegno, patrocinato dalla Conferenza episcopale italiana, rappresenta il primo tentativo in Italia di riflessione su scala regionale della ricezione del concilio.
I vari contributi consentono di ben individuare sia gli ambiti che sono stati privilegiati, sia le figure – vescovi, sacerdoti e laici – che si sono maggiormente distinte nel lavoro di traduzione delle novità conciliari. Gli esiti di speranze, entusiasmi e delusioni vissuti in quegli anni sono inoltre approdati nelle Chiese di oggi e contribuiscono a definirne l’attuale volto poliedrico.
Sommario
Presentazione (M. Tagliaferri). Saluto al convegno (C. Caffarra). La ricezione del concilio in Italia (A. Riccardi). I. L’apporto della Chiesa di Bologna al concilio Vaticano II. L’apporto del cardinal Lercaro al concilio (liturgia, ecclesiologia, ecumenismo) (M. Fini). L’apporto della Chiesa di Bologna nella discussione conciliare sulla Chiesa nella modernità (G. Turbanti). Testimonianza sul concilio (L. Bettazzi). II. Concilio e postconcilio nelle diocesi dell’Emilia-Romagna. La Conferenza episcopale emiliana e flaminia (M. Tagliaferri). La diocesi di Bologna: le dieci commissioni (G. Gervasio). La diocesi di Reggio Emilia e Guastalla (D. Gianotti). La diocesi di Rimini: l’episcopato di mons. Emilio Biancheri (1953-1976) (A. Turchini). La diocesi di Ravenna: Salvatore Baldassarri, un vescovo «fuorviato» dal concilio? (M. Tagliaferri). La diocesi di Piacenza (L. Bavagnoli). La diocesi di Fidenza (A. Frati). La diocesi di Parma (P. Trionfini). L’arcidiocesi di Modena-Nonantola (M. Nardello). La diocesi di Carpi (E. Galavotti). La diocesi di Ferrara (1954-1976) (A. Zerbini). La diocesi di Imola (1959-1989) (A. Ferri). La diocesi di Faenza (R. Cerrato). La diocesi di Forlì-Bertinoro (F. Zaghini). La diocesi di Cesena-Sarsina (W. Amaducci). La diocesi di S. Marino - Montefeltro (E. Ciccioni). Conclusioni (M. Tagliaferri). Elenco degli autori.
Note sul curatore
Maurizio Tagliaferri è professore di storia della Chiesa medievale, moderna e contemporanea alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna (Bologna), dove dal 2006 coordina il Dipartimento di Teologia dell’evangelizzazione. È segretario generale dell'Associazione italiana dei professori di storia della Chiesa e presidente del Centro studi e ricerche antica provincia ecclesiastica ravennate (Ravennatensia). È uno dei direttori del Dizionario delle diocesi d’Italia (San Paolo). Autore di vari saggi e monografie, collabora con riviste teologiche e storiche. È membro della redazione della Rivista di Teologia dell’evangelizzazione (responsabile settore recensioni).
Per Francesco d'Assisi il lavoro non è soltanto un mezzo ascetico per il perfezionamento individuale, ma una modalità concreta che consente di vivere e condividere la povertà. Tuttavia, questo significato originano è stato rivestito nel corso dei secoli di nuove interpretazione e si ripropone oggi soprattutto nell'ambito della formazione, nella fraternità e nell'esercizio dei voti.
Questo volume, che si propone di offrire un contributo di riflessione sul rapporto tra lavoro e vita consacrata, prende in esame il magistero della Chiesa, le elaborazioni offerte da varie discipline (antropologia, filosofia, sociologia, economia, scienze bibliche) e l'apporto della spiritualità francescana, con particolare riferimento all'esperienza cappuccina.