
Il volume non vuole e non osa tracciare una "storia universale" della catechesi e dei catechismi in epoca moderna•. Si limita a evidenziare alcuni momenti ritenuti più significativi del fatto catechistico.
L'attenzione è rivolta prevalentemente all'Europa (che, del resto, costituiva allora il cuore della cristianità) e, nell'Europa, piuttosto all'Italia, alla Francia, all'Austria, alla Germania, in parte alla Spagna. Ma nemmeno per questi Paesi sono rievocati tutti i momenti importanti e tutti i protagonisti. Sono assenti, invece, il Belgio, l'Olanda, la Gran Bretagna, l'Irlanda, i paesi slavi non appartenenti alle monarchie austro-ungariche, il Canada, gli Stati Uniti, IX ca, l'Oceania. Si deve riconoscere, tuttavia, che tutti gli esclusi, in misura non piccola, furono tributari della produzione e dei metodi catechistici portati dall'Europa da operatori europei.
I vari "momenti" storici vengono raggruppati in quattro fondamentali angolazioni, che approssimativamente corrispondono ad altrettanti periodi storici.
La prima parte è dedicata alla grande produzione "classica" di catechismi agli inizi del"esplosione" catechistica. Quelle umili compilazioni cinquecentesche praticamente resistono lungo l'intera epoca moderna, arrivando fino al secolo XIX. Solo con il Novecento, specialmente nella seconda metà, essi esauriscono il loro compito e finiscono di "fare storia", mentre muta radicalmente il globale "evento catechistico" tradizionale.
Nella seconda parte si tenta di descrivere forme, protagonisti e strumenti di quella "catechizzazione universale" che viene perseguita con tenacia ed esiti dissimili tra il XVII e il XIX secolo. Se ne sfiora, insieme, il carattere problematico: essa si sviluppa in regime di "cristianità", quando la cristianità stessa, in sé precaria, va lentamente erodendosi.
La terza parte, invece, rievoca diverse proposte di rinnovamento o di ammodernamento, che si succedono proprio nella fase centrale del periodo della catechizzazione generalizzata con metodi tradizionali.
I due processi, uno innovatore e l'altro sostanzialmente statico, si riproporranno con accresciuta consapevolezza nel secolo XIX, in un dissidio formalmente insanabile, ma virtualmente aperto alla complementarità. Di essi si occupa la quarta parte.
La sintesi, per quanto incompleta, potrà risultare utile e stimolante nell'esperienza come anche nell'impegno di ricerca. Si potrebbe, se non altro, ricavare dalla visione complessiva del percorso storico della catechesi e dei catechismi nell'età moderna una lezione indiretta di concretezza e di "umiltà" pastorale; insieme all'invito all'impegnata riflessione su un consistente sforzo secolare rivolto a garantire precisione e relativa integrità all'istruzione educazione dei fedeli e, contemporaneamente, almeno nelle intenzioni, a conferirgli vitalità ~praticità.
implicita la fiducia che il tentativo intrapreso con il presente saggio possa indurre e incoraggiare a forme di ricerca pi√π estese ed approfondite.
2ª edizione gennaio 1995
Il sacramento della Confermazione si trova attualmente in una situazione critica e problematica. L’Autore fa parlare direttamente i testi delle “fonti” (biblica, magisteriale, patristica, liturgica) e invita a giungere a conclusioni il meno possibile arbitrarie.
Il suo è uno studio teologico-storico-sacramentario, che se riferito prevalentemente alla liturgia occidentale (latina), tuttavia non dimentica le originalità orientali; e, partendo dagli Atti giunge alla Costituzione Divinae consortium naturae frutto di una laboriosa quanto difficoltosa ricerca incoraggiata da Paolo VI.
Arturo Elberti, sj, è incaricato dell’insegnamento della Teologia dei Sacramenti e della Liturgia presso l’Istituto di Scienze Religiose e la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana e la Facoltà Teologica del Pontificio Ateneo Antonianum (Roma).
Tra le sue opere: La Liturgia delle Ore in Occidente. Storia e teologia (Roma 1998); Prospero d’Aquitania. Teologo e discepolo (Roma 1999); Dalla religiosità naturale alla fede. Centralità del mistero pasquale nella riforma liturgica (Bologna 20012).
Presso le Edizioni San Paolo: Lo Spirito e il sacramento della Confermazione (2003), nella collana “Alle fonti della Liturgia”.
Questo III volume dedicato a Mistica e azione completa la sintesi monumentale di Charles André Bernard sulla fenomenologia della vita mistica cristiana. Come già sanno i lettori dei primi due volumi, non si tratta di una delle tante storie della mistica ma di una riflessione dottrinale sul senso di Dio quale può essere percepito attraverso l’esperienza mistica. Accanto alle «vie dell’interiorità» (I volume) e a quelle della «conformazione a Cristo» (II volume), spesso presentate come paradigma dell’esperienza mistica di Dio, viene qui esplorata una terza modalità della vita mistica: la «mistica apostolica», affrontata prendendo in considerazione direttamente la questione dell’unione a Dio all’interno dell’agire apostolico, sempre alla luce delle due idee guida che emergono da questa trilogia sul Dio dei mistici e ne determinano l’unitarietà: da una parte, ampia continuità dei percorsi mistici a livello di contenuto; dall’altra, molteplicità e complementarità dei punti di vista. La problematica del rapporto tra mistica e azione, abitualmente trattato sotto la forma del contrasto “contemplazione-azione”, ne risulta molto rinnovata.
Charles André Bernard è nato a Berck-sur-Mer (Pas-de-Calais, Francia) nel 1923 ed è morto a Roma il 1° febbraio 2001. Dopo aver compiuto il corso di studi nella Compagnia di Gesù e aver conseguito il dottorato in filosofia e quello in teologia, per molti anni, dal 1961 al 1998, ha insegnato all’Università Gregoriana, formando molti futuri docenti. Professore di teologia, ha dedicato tutte le sue forze allo studio e all’insegnamento della spiritualità, esplorando in pratica tutti i campi di ricerca che consentono di comprendere meglio la vita e l’esperienza spirituale. Il frutto di questo sforzo ininterrotto è rappresentato da numerose pubblicazioni: in particolare il trittico costituito da Teologia simbolica (1984), Teologia affettiva (1985) e Teologia spirituale, giunta alla sesta edizione (2002), che raccoglie l’insieme dei temi della spiritualità cristiana; inoltre La preghiera cristiana (1976), La spiritualità del Cuore di Cristo (1989), Sofferenza, malattia, morte e vita cristiana (1990) e molti articoli di rilievo in riviste specializzate e in opere in collaborazione.
Padre Bernard ha dedicato gli ultimi anni della vita alla stesura della sua opera maggiore, Il Dio dei mistici: I. Le vie dell’interiorità (1996); II. La conformazione a Cristo (2000); III. Mistica e azione (2004). Nel IV volume, postumo (in traduzione), l’autore abbandona la prospettiva fenomenologica dei primi tre, per formulare una Teologia mistica che affronta l’insieme dei problemi posti dalla vita mistica cristiana.
Figura, pensiero e insegnamento di Padre Bernard diventano ora oggetto di studio e di ricerca; per sostenere tale finalità è nata a Roma nel 2002 l’Associazione internazionale “Amici di Padre Bernard”.
Per affrontare le problematiche etiche specifiche sollevate dai recenti ed attuali progressi in genetica umana, l’autore propone come sfondo morale appropriato la ricerca del bene comune, cioè di un bene di tutti e per tutti. Nella prima parte il libro presenta il principio del bene comune a partire da un itinerario storico-ermeneutico, concentrando l’attenzione sui i punti nodali più rilevanti. Nella seconda parte si identificano le sfide morali sollevate dai recenti progressi in genetica umana, considerando in particolare l’informazione genetica (da una malattia genetica al Progetto Genoma Umano e ai test/screening genetici). Il principio è messo poi alla prova delle sfide individuate, delle scelte politiche ed economiche operate e del materiale etico prodotto. Nella terza parte, l’autore analizza le metafore utilizzate per descrivere i progressi in ambito genetico con una particolare attenzione alla filosofia di Michel Foucault, alla riflessione sul biopotere, sulla concezione del sé genetico, sulla definizione di malattia e sulla pratica della medicina.
Andrea Vicini, gesuita, pediatra, è docente di teologia morale a Napoli presso la Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Tra i volumi a cui ha collaborato: P. Giustiniani (ed.), Sulla procreazione assistita, ESI, Napoli 2005; L. Sowle Cahill (ed.), Genetics, Theology, Ethics: An Interdisciplinary Conversation, Crossroad, New York 2005; R. Bonito Oliva (ed.), La cura delle donne, Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, Meltemi, Roma 2006; M. Corleto (ed.), Diritto e diritti di fronte alla morte: dall’eutanasia al diritto di morire, The European Law Students’ Association (ELSA), ESI, Napoli 2006.
Questa raccolta di scritti presenta il pensiero di Charles André Bernard sul linguaggio simbolico secondo un arco cronologico, ma può suggerire diversi percorsi di lettura. Vi si trovano gli elementi per una comprensione globale della problematica del linguaggio simbolico: contesto storico della rivalutazione del simbolo nella cultura del Novecento; circostanze del suo accoglimento nel pensiero della Chiesa; motivazioni dell'urgenza di una sua piena reintegrazione nel discorso teologico. È possibile inoltre approfondire il rapporto tra linguaggio simbolico e espressione della vita cristiana nello Spirito, senza mai dimenticare peraltro la dimensione liturgica. I tre grandi articoli su Dionigi Areopagita costituiscono un'iniziazione al triplice linguaggio - concettuale, simbolico, mistico - dell'unica teologia e di riflesso all'espressione dei mistici cristiani. Altri testi consentono di cogliere meglio il rapporto tra l'espressione artistica e quella dell'esperienza spirituale a partire dal riconoscimento della natura essenzialmente simbolica del loro linguaggio.
Se la fede è in crisi, nelle Chiese d’Occidente, la pratica sacramentale lo è ancora di più. Ma quali sono le ragioni di questa difficoltà di “praticare”, molto più grande della difficoltà di credere? Probabilmente si possono spiegare ponendo l’accento su come la fede rinvii innanzitutto alla persona del Cristo, assai generalmente rispettata, mentre la pratica sacramentale rinvii invece alla Chiesa, più volentieri criticata, quando non rigettata.
In questo volume Sesboüé ci invita a credere e a “praticare” attraverso una comprensione più alta dei sacramenti, sacramenti che ci spiega sono legati alla sfera del sacro, al rito che inscrive i suoi partecipanti in un ordine simbolico delle cose, estraneo forse al modo di fare e di pensare del nostro mondo pratico, efficiente e secolarizzato, ma essenziale per vivere appieno la pienezza della fede.
Destinatari
Sacerdoti
Autore
Bernard Sesboüé, nato nel 1929 a La Suzesur-Sarthe (Francia centro-occidentale), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1948 e, dopo gli studi filosofici e teologici, ha insegnato teologia e patrologia in varie università. Ha fatto parte della Commissione teologica internazionale, ed è autore di numerose opere, di cui molte pubblicate in italiano dalle Edizioni San Paolo, tra le quali: La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (a cura di S.Tanzarella, 1998); «Fuori dalla Chiesa nessuna salvezza». Storia di una formula e problemi di interpretazione (2009); L’avvenire della fede. La teologia del XX secolo (2009); Lo Spirito senza volto e senza voce. Breve storia della teologia dello Spirito Santo (2010).
Punti forti
Un autore di chiara fama.
Un tema da considerarsi centrale nella vita
di ogni cristiano.
In occasione degli ottant’anni del prof. Klaus Demmer, questa pubblicazione intende onorarne il lungo magistero a Roma. Delle tre sezioni che compongono il volume la prima presta attenzione ad alcuni profili del pensiero teologico-morale di K. Demmer con un contributo iniziale di taglio biografico (Vincenzo Viva), la presentazione della sua opera teologica (Alberto Bonandi), dell’infrastruttura filosofica della sua riflessione (Roberto Dell’Oro), della sua concezione della coscienza morale (Aristide Fumagalli)
La seconda sezione del volume, prendendo spunto da temi frequentati dall’illustre Professor, sviluppa argomenti di rilevante interesse teologico-morale.A contributi di carattere più metodologico, che pongono a tema il rilievo della questione di Dio (Giuseppe Pellegrino) e l’apporto della teologia spirituale (Paolo Mirabella) nell’elaborazione della teologia morale, seguono altri contributi che vertono sulla statuto della verità morale, indagando la peculiarità della razionalità pratica (Franco Gismano) e il controverso tema del compromesso in campo etico (Gianni Cioli). Ulteriori contributi riguardano l’agire morale in chiave interpersonale, riflettendo sulla relazione con il prossimo nell’attuale società mediatica (Renzo Caseri), le scelte irrevocabili di vita, con speciale riferimento al fidanzamento (Giampaolo Dianin), l’esemplare testimonianza cristiana in politica (Roberta Vinerba).
La terza sezione del volume documenta la notevole attività di K. Demmer offrendo la sua bibliografia completa e aggiornata e l’elenco dei corsi accademici tenuti nella sua lunga docenza romana (a cura diVincenzoViva).
Destinatari
Studiosi
Gli autori
Alberto Bonandi, docente di teologia morale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (Milano) e il Seminario diocesano (Mantova).
Renzo Caseri, docente di teologia morale presso lo Studio Teologico Missionario del PIME (Monza) e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Bergamo).
Gianni Cioli, docente di teologia morale presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale (Firenze).
Roberto Dell’Oro, docente di etica teologica presso la Loyola Marymount University di Los Angeles (USA).
Giampaolo Dianin docente di teologia morale presso la Facoltà teologica del Triveneto (Padova).
Aristide Fumagalli, docente di teologia morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano) e il Seminario Arcivescovile di Milano (Venegono Inferiore –Va).
Franco Gismano, docente di filosofia e teologia morale presso lo Studio Teologico Interdiocesano (Gorizia, Trieste e Udine), e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Udine).
Paolo Mirabella, docente di filosofia morale presso l’Università Cattolica (Cottolengo Torino) e la Scuola Superiore di Formazione Rebaudengo (To) e di metodologia e didattica dell’Insegnamento della Religione e legislazione scolastica presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Fossano – Cn).
Giuseppe Pellegrino, docente di teologia morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Torino), lo Studio Teologico Interdiocesano e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose (Fossano – Cn).
Roberta Vinerba, docente di teologia morale presso l’Istituto Teologico e l’Istituto Superiore di Scienze religiose (Assisi).
Vincenzo Viva, docente di teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana (Roma) e la Facoltà Teologica Pugliese (Bari).
All’inizio del secolo XX, l’opera di pionieri che impostarono una trattazione di teologia morale su basi rinnovate (il regno di Dio, la sequela Christi), si arricchì anche di un tentativo di riscoperta ecclesiologica, ad opera del gesuita belga Émile Mersch (1890-1940), che impostò la relazione tra teologia morale ed ecclesiologia attorno al tema paolino del corpo mistico. Il presente volume restituisce la meritata attenzione all’opera di Mersch, tracciando anzitutto l’evoluzione del pensiero teologico. Fin dall’inizio orientato alla ricerca di un metodo coordinato al «mistero», Mersch si inoltra in un infiammato cristocentrismo, fino alla chiave ecclesiologica del Christus totus
L'itinerario teologico di Louis Bouyer che dal luteranesimo approda alla Chiesa cattolica mantenendo un'attenzione costante all'ortodossia. In esposizioni liturgiche, spirituali, storiche, fino alle grandi sintesi economiche e teologiche, l'autore descrive la teologia come moto personale ed ecclesiale teso a promuovere la vita mistica, congiunzione tra divino e umano, letta in termini sofiologici e dossologici. Il saggio esplora il cammino di ricerca e studio di un teologo tanto ricco quanto singolare.
Una ricerca assai approfondita per conoscere il sofferto cammino che ha portato Lutero alla scoperta dell'«Evangelo, che egli ha difeso fino alla fine, come il lieto annuncio della "soavissima misericordia di Dio Padre, Cristo donato a noi"».