
La beatificazione del cardinale John Henry Newman (1801-1890), celebrata a Birmingham da Benedetto XVI il 19 settembre 2010, ha riportato alla memoria della Chiesa uno dei suoi personaggi più illustri e una delle più grandi figure teologiche del secolo XIX. Dalla lontana Inghilterra, chiusa nei suoi radicati pregiudizi antiromani, egli portò il suo decisivo contributo a una Chiesa bisognosa di un profondo aggiornamento, richiesto dal mutare dei tempi e delle situazioni e dal ristagno in cui la comunità cristiana si trovava dopo l'ormai lontana celebrazione del concilio di Trento e l'estenuante polemica che l'aveva seguito. Quella di Newman è una figura a tutto campo che ha avuto il merito di anticipare in larga misura le intuizioni del concilio Vaticano II e che in ogni settore ha fatto sentire la sua presenza e la sua originalità, dal movimento patristico alla promozione del laicato in una Chiesa clericale e gerarchica. Il volume ripercorre l'opera di Newman a partire dalla conversione dall'anglicanesimo al cattolicesimo e presenta, in particolare, la sua teologia del laicato, l'elaborazione del rapporto tra fede e ragione fino agli sviluppi dell'escatologia.
Descrizione dell'opera
Una delle gioie più grandi riservate alla Chiesa contemporanea è quella della riscoperta del valore dell'amore coniugale. Nello stesso tempo, una delle sofferenze più gravi per la coscienza dei cristiani di oggi è la condizione di chi vive un matrimonio finito.
Mentre la Chiesa ortodossa e le Chiese che provengono dalla riforma, pur predicando l'indissolubilità del matrimonio, concedono la possibilità di un nuovo inizio, la Chiesa cattolica lo ammette solo in alcuni casi.
Nel volume - pubblicato per la prima volta nel 1971 e riproposto con una nuova introduzione - l'autore sostiene la necessità di affrontare il tema in una prospettiva non solo giuridica e sostiene che, a certe condizioni, anche la Chiesa di Roma potrebbe concedere «una nuova partenza» nel tentativo di vivere una vita cristiana.
Sommario
Introduzione alla nuova edizione. Premessa dell'autore all'edizione del 1971. Prefazione all'edizione del 1971. I. L'indissolubilità del matrimonio nella rivelazione e nella legge naturale. 1. La rivelazione divina sul matrimonio nell'Antico Testamento. 2. Il messaggio di Gesù: «L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 3. La tensione verso la monogamia nella legge naturale alla luce della riflessione personalistica e delle conclusioni delle diverse scienze antropologiche. 4. Amore coniugale e matrimonio: il problema della forma di celebrazione. II. La misericordia per i matrimoni falliti. 5. Legge e misericordia nel Nuovo Testamento. 6. La testimonianza dei padri della Chiesa: rottura del matrimonio per adulterio (della donna) e disciplina penitenziale. 7. Matrimonio e divorzio nel diritto romano classico e nella legislazione degli imperatori cristiani. 8. L'indissolubilità del matrimonio nella Chiesa tra il V e l'XI secolo. 9. L'indissolubilità del matrimonio nella Chiesa d'Occidente dall'XI secolo ad oggi. 10. La prassi attuale della Chiesa cattolica per la dichiarazione di nullità e gli scioglimenti per dispensa. 11. Indissolubilità e oikonomia nella tradizione della Chiesa cristiana in Oriente. 12. Il pensiero e la prassi delle Chiese evangeliche. III. Tesi e riflessioni conclusive. 1. Un'epoca di trasformazioni nel mondo e di rinnovamento e riforma nella Chiesa. 2. Il disegno di Dio è la monogamia assoluta. 3. L'esigenza di Cristo circa l'indissolubilità: un fatto di grazia e un imperativo morale, non una norma giuridica. 4. Distrutto dal peccato il segno sacramentale, non sembra che possa sopravvivere il sacramento del matrimonio. 5. Le strutture tradizionali mediante le quali la Chiesa esercita la misericordia nel settore matrimoniale appaiono inadeguate alla situazione della comunità cristiana contemporanea. 6. Il riconoscimento della legislazione e della giurisdizione degli Stati introno al matrimonio e il problema del divorzio civile. 7. Per una rinnovata pastorale del matrimonio e della famiglia all'interno della comunità ecclesiale. 8. L'esercizio della misericordia da parte della Chiesa nei confronti dei matrimoni falliti: la trasformazione dell'attuale sistema dei tribunali matrimoniali. 9. Per la restaurazione di una disciplina penitenziale. 10. L'amore cristiano testimonianza all'Amore eterno. Indici.
Note sull'autore
Giovanni Cereti, sacerdote, dottore in Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato docente di Ecumenismo e di Dialogo interreligioso in diversi atenei e istituti teologici, fra i quali l'Istituto di Studi Ecumenici di Venezia e la Facoltà Teologica Marianum di Roma. Nel 1976 ha iniziato il cammino della Fraternità degli Anawim e nel 1980 ha fondato la sezione italiana della World Conference of Religions for Peace.Per EDB ha pubblicatoLe Chiese cristiane di fronte al papato. Il ministero petrino del vescovo di Roma nei documenti del dialogo ecumenico (2006) e Per un'ecclesiologia ecumenica (22003); inoltre ha curato con Sever J. Voicu gli Enchiridion Oecumenicum 1 (32004) e 2 (22000) e con James F. Puglisi gli Enchiridion Oecumenicum 3 (22004), 4 (21999), 7 (2006), 8 (2007) e 10 (2010).
Descrizione dell'opera
La rivelazione biblica del volto di Dio muove da un orizzonte apparentemente paradossale: il Signore è il Totalmente-Altro, l’Altissimo, l’Ineffabile, il Tre volte Santo, non raffigurabile in alcuna figura terrena e non identificabile con nessun idolo, e tuttavia è il Dio-con-noi, un Dio che si rende personalmente presente e s’interessa alle sorti del suo popolo, descritto perfino con sentimenti umani come la “collera” e la “gelosia”. La sua trascendenza si coniuga, in mirabile unità, con l’immanenza del suo amore misericordioso e la sua tenerezza.
Il coinvolgimento di Dio nella “condotta” e nella “sorte” dell’uomo raggiunge il suo compimento e il suo vertice insuperabile nel Nuovo Testamento, allorché l’Unigenito stesso del Padre si fa carico della condizione umana e l’assume in prima persona dal Primo Testamento al Nuovo, Dio si rivela sempre come un Dio-di-compassione-amante, vicino ai suoi e che si prende cura di loro con straordinaria amorevolezza.
L’epoca moderna e post-moderna, prima con l’illuminismo e adesso con il bio-tecnologismo, hanno privato il nostro tempo di una filosofia del cuore, facendo prevalere il logos sul páthos e dimenticando che i grandi pensieri – secondo la formula cara a Nietzsche – vengono dal cuore, prima che dalla testa. Due concezioni in conflitto tra loro, dalle quali derivano due opposti sguardi sul futuro: nella prima prevale esclusivamente il logos, come egemonia assoluta della ragione e unico criterio di scelta, mentre nella seconda l’armonizzazione feconda tra logos e páthos, ragione e sentimento. L’assenza di una teologia della tenerezza – come teologia del “cuore di carne” in opposizione al “cuore di pietra” – è all’origine di quel principio di necrofilia che domina lo scenario odierno. Come vincere il principio di morte se non con la ricerca di una cultura centrata sul “vangelo della tenerezza”, facendo prevalere la potenza dell’umile amore sulla brutalità della forza?
Sommario
Introduzione. I. «Misericordia» e «tenerezza». Deposito lessicale e orizzonti tematici. II. La «tenerezza» di Dio nel Primo Testamento. III. La «tenerezza» di Dio nel Nuovo Testamento. IV. La tenerezza di Dio nella Chiesa apostolica. Conclusione generale.
Note sugli autori
Carlo Rocchetta,già docente di Sacramentaria alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica e dell’International Academy for Marital Spirituality. Per EDB dirige il Corso di teologia sistematica e ha pubblicato, tra l’altro, I sacramenti della fede (1982; 8a edizione, interamente riscritta in due volumi, 32001); Sacramentaria fondamentale (42007);Il sacramento della coppia (52010); Teologia della tenerezza (52014); Viaggio nella tenerezza nuziale. Per ri-innamorarsi ogni giorno (52010; nuova edizione 2014); Elogio del litigio di coppia. Per una tenerezza che perdona (62013);Briciole di tenerezza. Per educarsi allo stupore di essere (22008);Gesù Medico degli sposi. La tenerezza che guarisce (32008); Le stagioni dell’amore (2007); Vite riconciliate. La Tenerezza di Dio nel dramma della separazione (2009); Il Rosario della Tenerezza (2010);Teologia della famiglia (22013), Abbracciami. Per una terapia della tenerezza. Saggio di antropologia teologica (2012; 2° edizione rivista e integrata, 2013), «Guarì tutti i malati». Gesù medico delle anime e dei corpi (2013), Un Dio vicino. Novena alla divina Tenerezza (2013),Questo mistero è grande. Via Crucis degli sposi per gli sposi (2014).
Rosalba Manes, consacrata ordo Virginum e biblista, ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana, dove insegna. Tiene corsi di Sacra Scrittura presso vari istituti di formazione teologica ed è impegnata in varie forme di apostolato biblico. Per San Paolo ha pubblicato Il ritorno. La sfida della riconciliazione nella parabola del figlio prodigo (2013) e ha curato Lettera a Tito. Lettera a Filemone. Nuova Versione dai Testi Antichi 51 (2011).
Quale è il ruolo della tecnologia all'interno del Disegno divino sul mondo? È possibile associare le parole "Dio" e "tecnologia" in un qualche tipo di proposizione significante? E se la teologia è incapace di elaborare questo nesso non rischia di lasciare la tecnologia orfana di ogni paternità spirituale e in balìa delle sole ideologie? Dopo un esordio sulla filosofia novecentesca e sulle interpretazioni cristiane del mito di Prometeo, la riflessione proposta dall'autore si inserisce in un percorso teologico più tradizionale, con un'analisi minuziosa dei testi del concilio Vaticano II e di altri più recenti documenti del magistero, recuperando le acquisizioni delle cosiddette "teologia delle realtà terrestri" e "teologia della storia". Un capitolo è dedicato al confronto con alcune figure della cultura filosofica e teologica contemporanea particolarmente impegnate nella comprensione del fenomeno tecnologico, da Tanzella-Nitti a Barrajon, da Severino a Galimberti, da Cole-Turner a Kelly.
La collana, di cui il volume costituisce la seconda uscita, si configura come una novità assoluta nel panorama italiano: un Commentario di taglio scientifico ai documenti del Vaticano II, previsto in 8 volumi. I documenti sono presentati nella versione originale in latino e nella traduzione italiana (versione Enchiridion Vaticanum 1). Progettata in dialogo con l’Associazione teologi italiani, l’opera coinvolge giovani studiosi che hanno lavorato sui testi conciliari con tesi o ricerche.
All’interno dell’intero corpus conciliare la costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium ha un posto particolare, dato dal suo essere punto di convergenza di molti temi aperti dal concilio. Si tratta di un documento particolarmente complesso, in cui si evidenziano sensibili differenze negli otto capitoli che lo compongono. Una delle più rilevanti concerne l’iter redazionale dei testi: i capitoli II, III e VIII hanno avuto lunga e travagliata elaborazione.
Descrizione
La collana si configura come una novità assoluta nel panorama italiano: un commentario di taglio scientifico ai documenti del Concilio Vaticano II, previsto in 8 volumi. I documenti sono presentati nella versione originale in latino e nella traduzione italiana (versione dell'Enchiridion Vaticanum 1). Progettata in dialogo con l’Associazione teologi italiani, l’opera coinvolge giovani studiosi che hanno lavorato sui testi conciliari con tesi o ricerche.
Il volume 3 presenta e commenta due documenti conciliari: il decreto Orientalium Ecclesiarum in cui si tratta delle Chiese cattoliche orientali e il decreto Unitatis redintegratio che tratta dei rapporti tra la Chiesa cattolico-romana e le altre Chiese e Comunità ecclesiali. Mentre il primo documento è tra i meno conosciuti e commentati del corpus conciliare, il secondo costituisce un testo riconosciuto come basilare e ampiamente commentato. A partire da Unitatis redintegratio, infatti, si apre per la Chiesa cattolica la ricca stagione dell'impegno ecumenico.
Sommario
Sigle. Introduzione generale. I. Orientalium Ecclesiarum. Introduzione (J.-P. Lieggi). Commento (S. Parenti). II. Unitatis redintegratio. Introduzione e commento (A. Maffeis). Profili bio-bibliografici. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Serena Noceti è docente stabile ordinario di Teologia sistematica all’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Galantini» di Firenze e tiene corsi alla Facoltà teologica dell’Italia centrale. Socia fondatrice del Coordinamento Teologhe Italiane, è vicepresidente dell’Associazione Teologica Italiana.
Roberto Repole è docente di Teologia sistematica alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino e al biennio di specializzazione in Teologia morale sociale della Regione ecclesiastica Piemontese. È presidente dell’Associazione Teologica Italiana.
Jean Paul Lieggi, docente di Cristologia e Teologia trinitaria e Teologia patristica alla Facoltà Teologica Pugliese, è membro dell’Associazione Teologica Italiana.
Angelo Maffeis, docente di Storia della teologia alla Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale, è Consultore del Pontificio consiglio dell’unità dei cristiani.
Stefano Parenti, esperto di liturgia bizantina, è docente all’Università di Regensburg.
La collana si configura come una novità assoluta nel panorama italiano: un Commentario di taglio scientifico ai documenti del Vaticano II, previsto in 8 volumi. I documenti sono presentati nella versione originale in latino e nella traduzione italiana (versione Enchiridion Vaticanum 1). Progettata in dialogo con l'Associazione teologi italiani, l'opera coinvolge giovani studiosi che hanno lavorato sui testi conciliari con tesi o ricerche. Il volume presenta i decreti Christus Dominus, Optatam totius e Presbyterorum ordinis.
Attraverso l’esame di una sessantina di temi, il libro offre una panoramica completa sul diritto matrimoniale latino e orientale della Chiesa cattolica. Non si tratta di un commentario ai canoni, ma a singoli aspetti più problematici e attuali, esaminati alla luce delle modifiche apportate dagli ultimi pontefici, Benedetto XVI e Francesco.
I temi sono affrontati secondo un criterio comparativo che tiene conto delle differenze storico-teologiche e quindi giuridiche tra la Chiesa latina e le Chiese orientali e tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, senza dimenticare le Chiese della riforma protestante. Per i risvolti pastorali dei temi presi in esame, questo testo può essere utile, oltre che a studenti di Diritto, a operatori dei tribunali ecclesiastici e a operatori pastorali.
sommario
Abbreviazioni e sigle. Introduzione. I. Il matrimonio secondo il Vaticano II e le leggi che lo regolano. II. Matrimonio, indissolubilità e divorzio nelle Chiese ortodosse. III. Cura pastorale e casi di licenza per assistere al matrimonio. IV. Gli impedimenti al matrimonio nella Chiesa cattolica e ortodossa. V. I matrimoni misti. VI. Matrimonio e forma canonica. VII. Le modifiche alla forma canonica introdotte dal m.p. De concordia inter Codices. VIII. La convalidazione del matrimonio.
note sull'autore
Luigi Sabbarese è professore ordinario nella Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana, giudice esterno del Tribunale di prima istanza del Vicariato di Roma e referendario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica. Per EDB ha curato, con Francesco Catozzella, Arianna Catta e Claudia Izzi, il commento giuridico-pastorale al Codice di diritto canonico (2011) e al Manuale del parroco di Luigi Chiappetta. È inoltre autore di Diritto canonico nella collana Fondamenta (2015) e de Il processo matrimoniale più breve. Disciplina canonica e riflessi concordatari ( con Raffaele Santoro, 2016).
Lorenzo Lorusso, docente alla Facoltà Teologica Pugliese, il Pontificio Istituto Orientale e la Pontificia Università Urbaniana, è sottosegretario della Congregazione per le Chiese orientali e consultore del Pontificio consiglio per i testi legislativi.
Nella storia bimillenaria della Chiesa, l'alleanza tra la teologia e il diritto canonico ha permesso di attuare riforme importanti e incisive. La straordinaria flessibilità della scienza canonistica medioevale e moderna ne è stata la condizione primaria. Ma, da un certo momento in poi, le due discipline non hanno più marciato in sintonia. L'assenza di collaborazione tra loro è una delle cause che hanno frenato la recezione dei decreti conciliari. Questo problema si ripropone, in modo urgente, dopo che papa Francesco ha valorizzato la prospettiva sinodale nella Chiesa e, nel contempo, stimolato un rinnovamento epistemologico delle scienze sacre. Tenendo conto di questo duplice livello di riforma, il volume si propone di risalire alle cause della separazione della teologia dal diritto canonico, individuando nel Codice del 1917 una svolta determinante non solo per la scienza canonistica, ma anche per le discipline teologiche e la concezione della Chiesa. Una riflessione storico-critica sui presupposti lontani della codificazione canonica e sulla frammentazione attuale della teologia può servire a superare gli ostacoli che impediscono una rinnovata intesa tra teologi e canonisti e a progettare un comune cambio di paradigma. Al tempo stesso, l'esperienza canonistica può integrare efficacemente la riflessione teologica, richiamando la necessità che le riforme nella Chiesa si attuino attraverso strutture sinodali e si consolidino mediante un lavoro di mediazione dottrinale e istituzionale.
L'evento cristiano può essere definito, nel suo nucleo centrale, un incontro di comunione fra Dio che si manifesta (rivelazione) e l'uomo che accoglie in sé la parola e la vita che gli viene comunicata (fede). Con linguaggio chiaro e discorsivo l'autore analizza questi due concetti nelle varie sfaccettature storico-bibliche e teologiche, mostrando la relazione biunivoca che lega rivelazione e fede.
Questo libro, nato nella scuola e nella vita, nella scuola e nella vita vorrebbe rifluire, senza sovraccaricare il lettore con eccessive disquisizioni, aiutandolo a riflettere su uno degli aspetti più misteriosi e affascinanti della propria fede. L'autore vuole approfondire le impegnative tematiche escatologiche consapevole di non averle esaurite e lieto se riuscirà a stimolare i suoi lettori ad ampliare e approfondire l'indagine in modo personale. L'itinerario seguito va dalle realtà penultime alle realtà definitive, facendo sì che tutto il discorso appaia quasi parabola della teologia e parabola della vita.