
Ogni sapere della verità rimarrebbe vuoto e senza vita, se non si collegasse con la convinzione personale. Ogni sapere rimarrebbe vuoto e vano, se non diventasse convinzione! Il sapere teologico deve imprimersi nella vita ed esprimersi nell'atteggiamento verso il mondo e verso il prossimo. L'intento principale di questo studio non è tanto dare un'abbondanza di informazioni nuove, ma piuttosto aiutare a capire in modo più profondo che cosa significhino "i carismi nella Chiesa e la grazia della vocazione" e sensibilizzare al mistero di Dio e della sua presenza tra di noi. La fede non è il risultato della sola riflessione teologica, ma è piuttosto il frutto del pregare insieme alla Chiesa; lo scopo della riflessione teologica è l'approfondimento della fede già vissuta e la sua correzione qualora ci si allontanasse dal Credo della Chiesa.
Questo libro intende aiutare il lettore a leggere attivamente i testi di Sant'Ignazio di Loyola. Leggere i testi di un autore è del resto il modo migliore per conoscerlo. Ignazio è vissuto nel Cinquecento, ciò significa che non sempre i suoi scritti sono facili da comprendere per un lettore del terzo millennio. L'aiuto di uno specialista non è un lusso, ma al contrario un valido e fertile accompagnamento. Il racconto di un pellegrino, gli Esercizi spirituali, La Deliberazione dei primi padri, le Costituzioni della Compagnia di Gesù, il Diario spirituale, alcune Lettere: il filo rosso di tutti questi testi qui presentati è il discernimento spirituale. In esso Ignazio aveva una grande esperienza e su di esso ha scritto alcune regole che sono, in certo senso, una vera e propria "formalizzazione" della sua esperienza. Ogni testo è accompagnato da alcune informazioni storiche circa la sua genesi e da un commentario come guida alla lettura. Al lettore attento che si avventurerà in questi testi apparirà a poco a poco una nuova immagine di Ignazio: più complessa, più vera, più sfumata.
Quali opzioni filosofiche contrassegnano il realismo? La questione della conoscenza del reale appartiene al pensiero filosofico di ogni tempo: nei dibattiti filosofici contemporanei essa si accende di varie tonalità, per il moltiplicarsi di forme di realismo e antirealismo. Il problema di fondo è se, conoscendo il reale, siamo consapevoli di ciò che comporti affermarsi conoscenti in termini personali e culturali. Quali concezioni della cultura possono accompagnare il sapere? Come affrontare i problemi attinenti al dialogo tra discipline? Il sapere, contrassegnato da rivoluzioni scientifiche e da trasformazioni storico-culturali, può ancora ricomporsi attorno a un metodo? Quali attenzioni richiede il pluralismo delle culture? Domande e risposte di carattere epistemologico e metodologico s'intrecciano nel presente volume: esse sono state elaborate scavando soprattutto in alcuni contesti culturali contemporanei e attingendo alle proposte provenienti dal pensiero di B. Lonergan. Le esplorazioni presenti in ciascun capitolo appartengono a una ricerca interdisciplinare, criticamente affrontata da docenti universitari che hanno selezionato peculiari nuclei problematici, rappresentativi di alcune sfide attuali sui versanti del sapere. Contributi di: Carlo Cirotto, Valter Danna, Rosanna Finamore, Pasquale Giustiniani, Paolo Gherri, Giuseppe Guglielmi, Pierpaolo Triani.
La presente ricerca che prevede l'articolazione del rapporto di divinizzazione tra Dio e l'uomo a partire dai poli fondamentali espresso da energia (enérgeia) e capacità ricettiva (exis) si articolerà in una sorta di trittico imposto dalla struttura tripartita dell'essere, l'essere, l'essere bene e l'essere-bene-sempre, indicata da Massimo stesso. In una prima parte, svilupperemo il polo dell'enérgeia per mettere in evidenza la dimensione ontologica, l'essere della relazione tra Dio e l'uomo, la seconda parte sarà incentrata sulla dimensione etica, l'essere-bene, che esprime il rapporto tra Dio e l'uomo a partire dal polo dell'exis, la terza parte, infine, metterà in luce la dimensione cristo-pneumatologica della divinizzazione che mostra il ruolo congiunto dell'enérgeia e dell'exis nell'accesso all'essere-bene-sempre. In Massimo il Confessore le dimensioni ontologica e cristologica si accavallano, il suo interesse per un'inchiesta ontologica ha sempre avuto come ragion d'essere la risposta ad un interrogativo sulla natura umana di Gesù Cristo che ha manifestato il fine di ogni uomo: la propria divinizzazione, cioè diventare simile a Gesù Cristo. Il presente studio mette in evidenza la "struttura della condizione umana" che, secondo il Confessore, caratterizza ogni cristiano chiamato a seguire Gesù Cristo nella e attraverso la sua libertà e che avvicina ma anche ma anche differenzia l'uomo dalla condizione di umanità di Cristo nell'unione ipostatica.
Il libro offre una prospettiva della teologia spirituale che raccoglie la ricerca recente in sintonia con i segni dei nostri tempi: l'indiferenza religiosa e, allo stesso tempo, un sentito, anche se diffuso, 'bisogno di spiriutalità'. Sono segni che bisogna raccogliere e reinterpretare alla luce di un nuovo linguaggio. Con questo presupposto, la prospettiva che si presenta è articolata attorno cinque nozioni: presenza, mistero, trascendenza, vissuto e trasformazione. In effetti, la presenza del Mistero, nel vissuto quotidiano della trascendenza, può portare a una effettiva trasformazione interiore. Questa frase sintetizza la prospettiva sviluppata nei cinque capitoli. Nel primo si approfondisce il rapporto tra le cinque nozioni menzionate, mentre nel secondo si cerca, nello sviluppo della teologia spirituale durante il post-concilio Vaticano II, un accordo 'minimo' tra gli specialisti centrato sul vissuto della trasformazione. In questo modo si apre la via al terzo capitolo che pone in dialogo il risultato dei primi due capitoli con le discipline teologiche e umanistiche. Il quarto spiega un metodo di analisi sincronico e diacronico del vissuto della Presenza del Mistero, mentre il quinto e ultimo capitolo stila un'iniziazione a tale vissuto.
Il presente lavoro è ispirato ad un convegno interdisciplinare, frutto della collaborazione tra la Pontificia Università Gregoriana e la Specola Vaticana. Il convegno consisteva di due sedute di un giorno ciascuna, tenute alla Pontificia Università Gregoriana durante l'anno accademico 2014-2105. Erano presenti due gruppi formati da tre specialisti ciascuno: il primo focalizzato sulle domande scientifiche, filosofiche e teologiche riguardanti l'inizio dell'universo e il secondo focalizzato sulle domande similmente riguardanti la fine dell'universo. La ricchezza del risultato finale deriva non soltanto dalla varietà di prospettive accademiche ma anche dalla varietà di metodi euristici adottati dai ricercatori. Per la produzione del libro, sono stati aggiunti altri contributi e l'intera collezione è stata esaminata da tutti gli autori per una critica costruttiva e una mutua valutazione.
Il presente volume si offre al lettore come una raccolta di articoli che mostrano, da diverse angolature, il vissuto cristiano di San'Ignazio di Loyola. Hanno un chiaro filo conduttore, quello della riflessione incentrata sul modo in cui lui pregava e discerneva, cioe sul modo in cui viveva il rapporto con il Mistero della rivelazione cristiana e sul modo in cui esso lo trasformava attraverso le decisioni che imparo a prendere guidato dal discernimento spirituale. Inoltre, l'applicazione del metodo 'teologico-esperienziale' al vissuto del Santo, come frutto della recentissima ricerca nello studio del vissuto cristiano, e particolarmente illuminante. Non solo per comprendere la trasformazione interiore di Sant'Ignazio, ma anche come mezzo per rinnovare l'approccio metodologico rispetto alla vita cristiana ignaziana. In effetti, bisogna far confluire in quest'area la ricerca sul metodo che si compie nell'area della vita cristiana. Cosi si apre la strada ad una piu feconda relazione tra riflessione e vissuto, da una parte, e tra vita cristiana e tradizione ignaziana, dall'altra.
La Bibbia pone la misericordia come concetto-chiave, secondo cui il messaggio della misericordia non può avere che l'indole del tutto esistenziale; è la risposta pratica di Dio alla miseria dell'uomo, al peccato e alla sofferenza. Per molto tempo questo punto basilare è stato dimenticato nella teologia, la cui tendenza metafisica ha inconsciamente svigorito la centralità illuminista, non ammettendo la fragilità e il limite dell'uomo, ha sradicato la misericordia divina come il messaggio della salvezza. Cosi pur essendo un tema di rilevanza attuale nella Chiesa, è quanto mai mancante uno studio relativo nel campo teologico-spirituale. In tale contest San Giovanni Paolo II (1920-2005), vivendo il nazismo e il comunismo, ha sperimentato la misericordia in quanto la forza del bene divino che è capace di sconfiggere il male totalitario. Dalla riflessione: "Perché questo potere del male? Da dove viene il male e come possiamo vincerlo?" il Papa, valorizzando l'esperienza della connazionale Santa Faustina Kowalska (1905-1938), interpreta fino in fondo la redenzione come mistero della misericordia divina. Per lui il limite definitivo al male è la divina misericordia. Lo scopo di questo studio è offrire, tramite la vita ed il pensiero di Papa Wojtyla, il filo sostanziale della misericordia che è in grado d'indirizzare gli uomini all'orizzonte sintetico e poi alla pratica esistenziale della fede.
In questi tempi paradossalmente secolarizzati e allo stesso tempo desiderosi di spiritualità, molte persone cercano un'iniziazione alla vita cristiana per un approfondimento spirituale e trovano nella spiritualità ignaziana la mediazione piu opportuna e confacente alla loro sensibilità. Per questo motivo, il Centro di Spiritualita Ignaziana dell'Università Gregoriana vuole, non solo rendere fruibili attraverso la sua rivista Ignaziana diversi materiali offerti nelle sue attività, ma raggiungere il grande pubblico presentando in questo libro le conferenze del ciclo realizzato sulla iniziazione alla vita spirituale, tenutesi tra ottobre e novembre del 2016. Sette professori e docenti dell'Istituto di Spiritualità dell'Università Gregoriana hanno accettato gentilmente di dare il proprio contributo, trattando diverse argomenti che sintetizzano i principali aspetti del vissuto cristiano.
Paolo è un uomo appassionato, un'anima innamorata di Cristo, affascinata dalla luce del Vangelo, da una convinzione profonda: portare al mondo la luce di Cristo, annunciare in Vangelo a tutti.. Sono in debito verso i greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti (1,14). Nella sua argomentazione lungo la Lettera ai Romani, Paolo dimostra un'ampia conoscenza delle Scritture, che utilizza per illuminare sia il Mistero di Cristo sia l'esistenza cristiana. Dalla luce dell'AT, la storia di Gesù diventa più intelligibile per noi...

