
Oggi più che mai il legame sacramentale tra Eucaristia e Matrimonio va studiato in modo più approfondito, perché è giunto il tempo di annunciare in modo chiaro e concreto la bellezza di ciò che unisce i due sacramenti, arrivando ad affermare addirittura che l'uno è per l'altro e viceversa. In queste pagine, che nascono dalla condivisione e dall'amicizia di un sacerdote con cinque coppie di sposi, si mostra come l'amore tra l'uomo e la donna palpiti tra due cuori: il Sacramento del Matrimonio, la cui missione è rendere presente nel mondo la bellezza e concretezza del Corpo di Cristo, e l'Eucaristia, che alimenta nei coniugi una sempre maggiore consapevolezza di essere segno straordinario del "mistero grande" dell'Amore di Dio.
Qual è l'identità degli sposi cristiani? In cosa si differenzia la celebrazione in chiesa da una convivenza spontanea o da un'unione civile? L'esperienza pastorale di molti sacerdoti dimostra che solo una piccola parte di chi sceglie il rito religioso è consapevole di quale portata possieda il sacramento appena celebrato. Per far sì che gli sposi cristiani comprendano la grazia che ricevono, è necessario ripensare il matrimonio come una consacrazione reale e effettiva. Non solo: bisogna affermare la sacramentalità dell'esistenza coniugale, non confinandola alla sola celebrazione del rito delle nozze. È il percorso compiuto dall'Autore, il quale, attraverso i documenti ufficiali del Concilio e le parole dei papi, guida alla riscoperta di un sacramento da considerare a pieno titolo come parte del tesoro della Chiesa.
"Direzione spirituale" è un'espressione, ormai piuttosto comune nella Chiesa, che indica l'aiuto offerto da una guida a un credente nel cammino di fede. Queste pagine si propongono di portare alla luce il valore e l'importanza di una pratica riscoperta da quei cristiani - sempre più numerosi - che desiderano crescere nell'intimità con Dio. Un percorso che si propone di mettere ordine nella vita, fare scelte consapevoli e aprire le porte a una vera trasformazione interiore.
L'evento che ogni essere umano è destinato a vivere, il grande tabù del nostro tempo, l'argomento che si cerca accuratamente di evitare: la morte. In queste pagine sono raccolte 13 storie vere che l'Autore offre al lettore non per spaventare o gettare nella tristezza, ma per invitare a guardare la propria vita da una prospettiva diversa, quella della fine. Se, infatti, avremo il coraggio di osservare i chiaroscuri di quella terra che Shakespeare definì «il paese inesplorato dalla cui frontiera nessun viaggiatore fa ritorno», avremo l'opportunità di intravedere in filigrana i lineamenti di Colui che da quella terra non solo ha fatto ritorno, ma ci viene incontro per compiere di nuovo, mano nella mano con ciascuno di noi, quel passaggio.
«Forse da bambini qualcuno ci ha detto: "Se non fai il bravo, non ti voglio bene". E noi ci siamo sentiti in trappola, magari sforzandoci di essere buoni, bravi secondo le aspettative di chi ci doveva amare: ci siamo messi il "grembiulino bianco", per essere riconosciuti. Poi magari un giorno qualcuno ci ha detto: "Anche se non sei bravo, ti amo lo stesso" e ci siamo sentiti liberi. Abbiamo fatto esperienza che le macchie del nostro grembiulino non hanno ucciso l'amore, abbiamo toccato con mano la misericordia, che non è un cancellino che ci toglie le macchie, ma le abbraccia con tenerezza. Facciamo proprio così quando a nostro modo (e sicuramente in buona fede) applichiamo la bellezza della misericordia alle vite che incontriamo. Qualche volta, però, al di là delle nostre buone intenzioni, ne esce un'applicazione distorta, una maschera, appunto, che applichiamo ai fatti che incontriamo, talora assai vicini. Aiutarci reciprocamente a togliere queste maschere può essere rigenerante. E perfino divertente».
Diciamo la verità, confessarsi non è facile e le obiezioni sono numerose:
- "A che serve? Tanto poi ricado sempre negli stessi errori";
- "Quando apro bocca davanti al sacerdote, mi viene l'ansia";
- "Io non vado a raccontare i miei peccati a un uomo, me la vedo direttamente con Dio".
E l'elenco potrebbe continuare.
Carlo Dallari prova a fare un po' di luce su questo tema così importante: con un linguaggio semplice, alla portata di tutti e con esempi raccolti dall'esperienza quotidiana, guida i lettori a riscoprire un "sacramento dimenticato" e a vincere i possibili timori. Un'esperienza di fede che apre al perdono, alla pace e a una rinnovata libertà.
Perché scrivere ancora di Dio? Della necessità della Sua esistenza? E, soprattutto, per chi scriverlo? Sono le domande che si è posto l'Autore, domande alle quali è urgente offrire una risposta. Nella società moderna in molti sono ormai totalmente estranei o indifferenti alle tematiche religiose, persone di ogni classe culturale, economica e sociale che nemmeno si pongono più il problema dell'esistenza di un Creatore, che vivono solo in funzione dell'oggi guidate da passioni o dall'illusione tecnico-scientista. Ma i destinatari di queste pagine sono anche quei credenti che di fronte alle sfide culturali e valoriali in cui sono immersi, talvolta faticano a "dare ragione" della loro fedeltà al messaggio evangelico, perché impreparati o solo superficialmente edotti sulle verità della fede. Ecco quindi che un libro sull'esistenza di Dio si dimostra, ancora una volta, estremamente utile a chiunque voglia scommettere sul senso ultimo della propria esistenza.
In un tempo storico di grande confusione sull'amore umano e sul matrimonio, l'obiettivo di queste pagine è provare a fare un po' di chiarezza. La distinzione sessuale quale indispensabile premessa al libero consenso degli sposi, è il fondamento teologico delle nozze, un principio che affonda le sue radici nella tradizione ebraica, che si alimenta delle parole di Cristo e che si attualizza tramite le indicazioni del Concilio Vaticano II. A partire da questo dato iniziale, il concetto di "sponsalità" viene qui approfondito e messo in relazione con tutte le questioni aperte - spesso problematiche - che i cambiamenti culturali, sociali e religiosi pongono al credente. L'Autore, attraverso un percorso di approfondimento teologico, mostra come sia la fede l'elemento inamovibile, il cardine di ogni validità sacramentale e il fondamento del Mistero grande che lega gli sposi a Cristo e alla Chiesa Sua sposa.
Dall'amore di don Renzo Bonetti per la famiglia scaturiscono l'approfondimento teologico e il "Progetto misterogrande". Don Renzo, infatti, non solo si prende cura delle coppie, offrendo percorsi di discernimento e catechesi, ma va oltre, nel desiderio di mostrare come il sacramento del matrimonio rispecchi la relazione nuziale tra Cristo e la Chiesa. Per dare solide fondamenta alla ricerca, Bonetti ha incentivato la collaborazione con biblisti, teologi e studiosi a livello scientifico-accademico. L'Autore del presente studio si pone l'obiettivo di offrire una prima sintesi di queste molteplici intuizioni in ordine alla grazia del sacramento delle nozze, alla missione ecclesiale degli sposi, alla spiritualità specifica della coppia, alla complementarità con l'ordine sacro; tali intuizioni costituiscono la cifra più alta del pensiero di Bonetti, in una connessione tra molteplici aspetti di quello che è probabilmente un unicum nell'attuale panorama ecclesiale.
Per affrontare le tensioni coniugali è necessario conoscersi, accettare i limiti dell'altro e imparare a trasformare gli ostacoli in opportunità. Le difficoltà di intesa non sono indice di mancanza d'amore, anzi: possono essere, di fatto, un segnale "salutare" nella misura in cui fanno emergere un malessere o la necessità di una revisione di vita. Scopo del presente volume è aiutare gli sposi ad apprendere, anche grazie all'esercizio della tenerezza, a "litigare bene", per ricavare benefici dai conflitti e trasformarli in occasioni di crescita. L'Autore propone strumenti pratici ed esercizi da svolgere in coppia non solo per un check-up della situazione, ma per superare positivamente gli stalli inevitabili in ogni cammino matrimoniale.
Atti del quarto Simposio della Pro Sanctitate. Varie prospettive di itinerari di santita proposte negli anni dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta e realizzate dal Movimento Pro Sanctitate.