
Lo studio della relazione fra teologia e diritto canonico ha attirato l’attenzione di molti canonisti a causa della crisi che aveva colpito il diritto canonico negli anni conciliari e post-conciliari. Tra questi risultano meritevoli di attenzione ed approfondimento Teodoro Ignacio Jiménez Urresti e Ladislas Örsy. Ciò che accomuna questi due autori è l’intuizione che solo l’epistemologia può fornire i mezzi corretti per ritrovare il giusto equilibrio fra teologia e diritto canonico: la crisi che aveva colpito il diritto canonico poteva essere superata solo con una risposta metodologicamente efficace.
Andrea Ponzone (Casale Monferrato 1978), dopo la laurea in giurisprudenza, con la presente tesi ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha inoltre conseguito un Diploma in diritto inglese presso la Coventry University (UK) e il Diploma da Postulatore presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Attualmente collabora come difensore del vincolo presso il Tribunale Regionale Ecclesiastico Piemontese.
Un sussidio e un incentivo a cogliere e approfondire il valore umano e umanizzante della fede, lungo le tre direttrici del pensare, professare, vivere". "
Mons. Giovanni Carrù in questo agile volume indica al lettore una riflessione a tutto tondo sulla vita del credente e si gioca su tre livelli: alla luce di se stesso, non in senso edonistico o mondano, ma in quello del sé più profondo che si apre alla grazia di Dio; alla luce di chi lo circonda, occasione per scoprire nelle situazioni di ogni giorno il kairòs, la situazione propizia, che gli viene offerta per incarnare, per dare forma alla sua vita di fede; alla luce della Chiesa, in cui, sull'esempio di Gesù, sono analizzate in modo chiaro quelle virtù che sostengono il cammino di fede, certamente non sempre facile. L'autore con la sua profondità, con l'abilità del comunicatore, con il tocco delicato e vivace del poeta e soprattutto con la semplicità degli uomini di fede, ci accompagna in questo singolare percorso che diventa unico e irripetibile per ciascuno, poiché irripetibile ed unica è la storia che Dio vuole fare con noi.
La teologia di Joseph Ratzinger, Benedetto XVI, assomiglia a un corso d’acqua che raccoglie le ricchezze delle terre che bagna. Una di esse, che feconda il suo pensiero e lo apre a inedite profondità, è l’idea espressa nel titolo: Ritrovarsi donandosi. È il dinamismo profondo della vita divina, anzitutto. Le Persone della Trinità sono definite in termini di «relazione pura», di «pura attualità». Il Padre, per esempio, è l’atto stesso di generare il Figlio, è il puro donarsi. Questo comporta una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire il mondo e l’uomo. La «relazione» diventa forma originaria dell’essere. L’uomo non è chiusa individualità, ma essere in relazione, che si ritrova attraverso il dono di sé all’altro. Ne è dimostrazione perfetta il Figlio di Dio incarnato: la sua identità è essere-per-l’altro, è amore e servizio «fino alla fine». È sempre rischioso collegare in unità argomenti che spaziano dalla categoria biblica dell’«esodo» al titolo cristologico «Figlio», dal rapporto fra Cristo e l’agire morale all’analisi delle encicliche papali, dalle riflessioni teologiche sull’escatologia alla semplice incisività delle omelie natalizie. Il rischio merita di essere corso. La teologia di J. Ratzinger, Benedetto XVI, è profondamente coerente: attorno a questa rivoluzione dell’immagine del mondo, propiziata dall’idea di relazione, è possibile scoprire che ci si ritrova davvero, solo donandosi fino in fondo.
Gli autori
Réal Tremblay (Metabetchouan, Canada, 1941) è laureato in lettere e in teologia all’Università Laval (Québec). Ha ottenuto poi il dottorato in teologia all’Università di Ratisbona (Germania) sotto la direzione dell’allora professore Joseph Ratzinger. È professore emerito di teologia morale all’Accademia Alfonsiana (Roma). È autore di numerosi libri e articoli soprattutto nel campo della morale fondamentale. Con la Lateran University Press ha pubblicato: Nell’attesa del Natale: le antifone “O”. Contenuto e risonanze (2012); L’«Innalzamento» del Figlio, fulcro della vita morale (2002); François-Xavier Durrwell teologo della Pasqua di Cristo. Con bibliografia di Durrwell a cura di Jules Mimeault (2010); Prendete il mio giogo. Scritti di teologia morale (2011); Un figlio ci è dato. Miniature sulla sua venuta (2011).
Stefano Zamboni (Trento, 1974) è sacerdote dehoniano. Docente di teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana e la Pontificia Facoltà teologica “Marianum”, è direttore responsabile della Rivista di teologia morale.
Nel corso del suo insegnamento presso l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis, Sergio Lanza pubblicò sulla rivista scientifica dell'università - Lateranum alcuni articoli, qui raccolti secondo un ordine cronologico. Ciò che li accomuna è la novità dell'impostazione teologico-pastorale sottesa, l'originalità degli sviluppi di pensiero e dei modelli di azione ecclesiale proposti, la profonda unità metodologica che garantisce al discorso pastorale un procedere scientifico in grado di orientare efficacemente la prassi cristiano-ecclesiale. Anche i testi più lontani nel tempo conservano sorprendente freschezza e interesse, offrendosi come altrettanti punti fermi e contributi tuttora spendibili per la vita e la missione della Chiesa, al tempo della Nuova evangelizzazione.
I testi qui raccolti affrontano la nuova evangelizzazione da uno speciale punto di vista, quello delle modalità della comunicazione della fede, in riferimento all'emergenza educativa del momento presente e all'urgente necessità di formare i formatori". "
Il tema trattato in questo fascicolo delle "Lanterne" si inserisce nella cornice feconda dell'Anno della fede, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI (2012-2013), e nel tempo di grazia della XIII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, dedicata alla "Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana" (7-28 ottobre 2012). I due testi raccolti affrontano tali tematiche da uno speciale punto di vista, quello delle modalità della comunicazione della fede, in riferimento all'emergenza educativa del momento presente e all'urgente necessità di "formare i formatori". Del resto, la comunicazione della fede è il tema scelto per l'anno accademico 2012-2013 dalla Pontificia Università Lateranense, detta a titolo speciale "l'Università del Papa". All'insegna di questo tema si vorrebbero rilanciare con rinnovato entusiasmo non solo l'attività pastorale a favore degli studenti, ma anzitutto il loro studio e la loro ricerca accademica ordinaria. I due testi, però, sono rivolti a tutti, proprio per l'universalità della fede e lo speciale osservatorio dei due autori. Il primo contributo rappresenta la Lectio Magistralis del Cardinale Gianfranco Ravasi - presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra -, tenuta in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Sacra Teologia (Pontificia Università Lateranense, 9 novembre 2012); il secondo testo è di Mons. Enrico dal Covolo, Vescovo titolare di Eraclea.
Il presente libro è una introduzione sistematica all'etica sociale.
Un breve compendio di teologia e cristologia.
Scritto e pensato soprattutto (ma non solo) per quanti si accostano come "principianti" allo studio della teologia, il volume è diviso in tre parti. La prima è una ricognizione sul senso della teologia cristiana e gli aspetti costitutivi del teologare (la rivelazione, la fede e la ragione). Nella seconda e più ampia parte si riflette sulla realtà e il mistero di Gesù di Nazaret; vengono ripercorse le questioni legate alla storicità di Gesù, i tratti caratteristici della sua personalità, il mistero centrale della sua vita, ovvero la morte e la risurrezione, quindi la riflessione della Chiesa dei primi secoli che prende forma normativa nei concili da Nicea a Calcedonia. Infine la terza parte affronta due questioni "sensibili": il problema del male, che costituisce una permanente provocazione e sfida all'esperienza cristiana basata sulla fede in un Dio creatore e provvidente e il rapporto tra fede e ragione alla luce del percorso storico e di alcune suggestioni che provengono dal contesto contemporaneo postmoderno.
Dal titolo appare evidente l'intenzione di offrire una riflessione sulla teologia cristiana dell'educazione avendo presente la pluralità di modelli e di metodi registrati nella vita bimillenaria della Chiesa.
Nei saggi qui raccolti vengono proposte alcune riflessioni su feconde prospettive volte a favorire una costruzione relazionale autentica e sanatrice, che mira al benessere della persona e al suo sviluppo armonioso.
La giornata di studio su Le relazioni che curano è nata da una profonda convergenza di motivazioni che trovano la loro comune radice nell’attenzione per la persona e per tutti i suoi bisogni (fisici, psichici e spirituali), considerando i diversi aspetti che interessano l’esistenza nella sua integralità, con una tensione particolare a far sì che le persone possano stare bene o ritornare a stare bene. Nei saggi qui raccolti vengono proposte alcune riflessioni su feconde prospettive volte a favorire una costruzione relazionale autentica e sanatrice, che mira al benessere della persona e al suo sviluppo armonioso, muovendosi sull’orizzonte di un intento che vuol essere il più possibile comune e condiviso, e cioè costruire quella civiltà dell’amore che sappia guardare con speranza al presente e al futuro dell’umanità.
Biografia
Chiara Palazzini. Pedagogista, si è formata all’Università degli studi di Siena, specializzandosi in seguito in counselling socio-psicoeducativo. Sposata, con due figli, vive e lavora a Roma. È docente straordinario presso l’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense e collabora con numerose istituzioni, enti e associazioni. È autrice di molti saggi e articoli; con la Lateran University Press ha pubblicato: Per la vita buona. Teologia e scienze umane in dialogo (2011); Per essere famiglia. Appunti di psicopedagogia familiare (2010); Il bambino digitale e l’educazione della virtù (2005) e Educare si può. La vita spirituale del bambino (2005).
Etica dell'infanzia. Questioni aperte: questo il titolo del Convegno promosso dall'Accademia Alfonsiana il 21-22 marzo 2012, di cui vengono qui proposti gli Atti.
Descrizione
Il volume mette a tema Abramo, il padre della fede. È un testo a due voci. La primaripercorre, attraverso i dati biblici, l’esperienza di vita e di fede del primo patriarca. Un’avventura che Abramo ha vissuto con la sua famiglia, in particolare con la moglie Sara e il figlio Isacco. Emerge la figura di un uomo chiamato a lasciare le sicurezze che aveva per mettersi in viaggio guidato da una presenza Altra che gli ha sempre chiesto tutto senza mi­sura. È proprio nel viaggio che l’esperienza di Abramo si consuma e diventa significativa. La seconda voce riprende il dato biblico e, gra­zie a una lettura psicologica, riflette su alcune esperienze del patriarca, in particolare quella del lutto. Abramo, l’uomo di Dio e da Lui scel­to, non è risparmiato dalle difficoltà della vita come nessun altro uomo o donna della Bibbia. Infatti, essere credenti non esonera dalle svolte difficili e tragiche della vita. Il lutto è uno stato emotivo che caratterizza la vita di ogni persona, il sentimento del lutto può accompagnare anche momenti importanti di cambiamento, legati a trasferimento geogra­fico, alla separazione, alla morte… A partire dal dato biblico si desidera far comprendere che la vita ci porta alla scoperta della morte e non solo fisica, terribile verità per tutti. È sag­gio quindi sviluppare una riflessioni che tema­tizzi come l’accompagnamento alla morte o l’e­laborazione di qualsiasi altro lutto, sia un’arte.
Biografia
Roberto Tadiello
docente di AT presso lo studio teologico Lu­rentianum e il polo accademico Marcianum di Venezia. Ha conseguito la licenza e il dot­torato presso lo Studium Biblicum Franci­ scanum di Gerusalemme.
Marco Bennati
psicologo psicoterapeuta, specialista in psi­cosessuologia, baccalaureato in teologia. Nell'Amazzonia brasiliana ha lavorato in ospedale con pazienti leucemici e in un consultorio psicologico dei quartieri meno ab­bienti dove ha affrontato i molteplici proble­mi del disagio sociale.