
La diocesi di Modena ha elaborato un interessante sussidio biblico per aiutarci a vivere in pienezza l'Anno della Fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, in svolgimento dall'11 ottobre 2012. La scelta di un nutrito e qualificato gruppo di biblisti è caduta sul Vangelo di Giovanni e, in particolare, su alcuni personaggi del Quarto Vangelo assunti come luminosi "punti luce nel cammino della fede": Giovanni Battista, la Madre di Gesù, Nicodemo, la Samaritana, il cieco nato, la famiglia di Betania, il discepolo amato, Maria Maddalena, Tommaso detto Didimo'. Pur nella diversità delle situazioni in cui i singoli protagonisti vivono l'incontro con Gesù, il dato comune, espresso dalla loro esperienza, è che la fede è la relazione con una persona, Gesù Cristo. Da quest'amicizia deriva una serie di conseguenze sia sul piano conoscitivo sia nella sfera esistenziale. Il Gesù giovanneo appare come colui che, il più delle volte, prende l'iniziativa per risvegliare dal torpore e dalla mediocrità di una vita spirituale che rischia di cadere nella banalità o si accontenta di assumere idee religiose senza impatto decisivo sul pensare e sull'agire. L'impressione è che ne abbiamo bisogno.
Animatore di gruppi giovanili, docente, scrittore, conferenziere, predicatore di esercizi spirituali, assistente e suscitatore di novità di vita in ambiti associativi e culturali, redattore della rivista La Civiltà Cattolica per circa trent'anni: spendendosi con generosità nell'ampio solco dell'apostolato gesuitico, padre Piersandro Vanzan ha reso un'intensa testimonianza di vita cristiana, tipica della persona ricca di doti umane e intellettive ma soprattutto pervasa dal forte senso di Dio. Umanità, audacia intellettuale, esemplarità cristiana: costituiscono, in sintesi, i temi generatori del volume e disegnano la figura che lo ispira. Come sottolineato dal direttore emerito GiamPaolo Salvini in prefazione, padre Vanzan ha lasciato scritti di grande riferimento e "soprattutto un numero impressionante di amici, che molto gli devono dal punto di vista spirituale". La biografia appena data alle stampe, nasce proprio dalla "rete di relazioni molto intense che il padre ha saputo coltivare e mantenere feconde nel tempo".
Biografia di mons. Aurelio Marena. A 30 anni, nel 1926, viene chiamato a reggere la segreteria particolare del cardinale arcivescovo di Napoli, mons. Alessio Ascalesi. È al centro della vita diocesana, gli vengono affidati gli incarichi più delicati e incisivi per più di un ventennio; il suo dinamismo e il suo vigore gli meritarono la stima di tutta la città. È molto attivo nel periodo bellico e in quello immediatamente successivo, con una serie di iniziative rivolte all'assistenza ai rifugiati, ai prigionieri di guerra, ai bambini abbandonati. Il 25 agosto 1946 Pio XII lo nomina vescovo titolare di Lampsaco e ausiliario di Ascalesi. La nomina a vescovo di Ruvo e Bitonto lo coglie di sorpresa, ma nelle nuove diocesi porta con sé la memoria del suo passato e la ferrea volontà di onorare l'impegno pastorale.
Il ruolo del diaconato permanente in chiave biblica. Una lettura innovativa.
Afferma il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in postfazione: "Il linguaggio e lo stile francescano di don Tonino Bello lo stiamo rivivendo e contemplando in una sorprendente sequela di immagini: nel volto, nei gesti, nelle parole di Papa Francesco. La santità francescana di don Tonino è intrisa di risurrezione, di vita, quindi di ottimismo cristiano. Ci fa contemplare il creato con occhi nuovi. Ci aiuta a guardare con occhi pasquali, pieni di bontà e di carità, al mondo, alla storia personale e sociale, alla Chiesa". È il filo conduttore che lega all'unico dorso gli scritti nel volume, articolato in cinque saggi e altrettante testimonianze di frati minori cappuccini. Invitati dal loro ministro provinciale di Puglia, Pier Giorgio Taneburgo, a riflettere sulla "magnifica freschezza profetica" del vescovo alessanese terziario francescano, argomentano su come abbia saputo indicare cieli nuovi e terra nuova attraverso l'annuncio cristiano e la propria vita. Fede, testimonianza, eucaristia, Chiesa, pace e missione le dimensioni maggiormente approfondite.
La persona e l'opera del Servo di Dio Antonio Bello sono caratterizzate da una dimensione costitutiva: il francescanesimo. Appartenente all'Ordine Francescano Secolare, don Tonino ha spesso citato gli scritti e i gesti di Francesco d'Assisi, e si è rifatto in modo esplicito all'esempio del santo, come nel memorabile viaggio di pace a Sarajevo. Questo libro è perciò dedicato a illuminare la componente francescana di una luminosa figura contemporanea di santità.
Il volume, con linguaggio semplice e ricco di citazioni, presenta la diaconia in alcune figure femminili della Bibbia, donne dell'Antico e del Nuovo Testamento: Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Rut, la Samaritana, Maria di Magdala. Si tratta solo di alcuni esempi, a completamento di una trilogia che spazia alla ricerca dei collaboratori di Gesù, "servo dei servi di Dio", nell'opera della salvezza.
Nel richiamare le figure di Aldo Moro, Giorgio La Pira e Giuseppe Dossetti, l'autore si propone di mostrare i pericoli dell'ignoranza reciproca tra lo spirituale e il politico, suggerendo, nel rispetto di altre posizioni, che le due dimensioni possono e devono nutrirsi a vicenda. La sua lettura di queste tre belle figure segue la convinzione di Péguy: che «la politica si beffa della mistica, ma è ancora la mistica a innervare la politica».
Con testi di Enzo Bianchi e Giannino Piana. La sessualità, la bioetica, il valore della confessione, l'accoglienza dei "diversi", la dannazione eterna: sono solo alcuni dei temi scottanti trattati in questo piccolo ma denso saggio di un grande filosofo cattolico che delinea con acutezza uno "scisma sommerso", quella distanza che si va creando fra la dottrina ufficiale della chiesa, restia ai cambiamenti, e le coscienze vive dei fedeli, nel pieno della riforma di papa Francesco. Nuova edizione di un testo a suo tempo profetico.