
La dottrina del peccato originale, che l'autore di questo libro dimostra essere radicata nel testo biblico, ci pone di fronte a una sorta di logica disgiuntiva: o siamo condannati per i nostri propri peccati (e il ruolo di Adamo perde la sua rilevanza), oppure siamo condannati per il suo peccato (e appare allora difficile cogliere la logica del trasferimento della sua colpa).
L'enigma di questa condizione non ci deriva da concezioni antiche e superate ma è un fatto che ci accompagna e si manifesta quando guardiamo all'esperienza della vita degli uomini. Il nostro mondo è segnato dalla presenza del male in forme che richiamano sia una sua incomprensibile propagazione lungo le generazioni sia la nostra volontaria adesione.
In questo libro l'autore è in grado di argomentare a favore della dottrina biblica passando attraverso l'intreccio della teologia storica, della teologia biblica e di quella sistematica, per giungere alla fine a conclusioni fresche ed elaborate alla luce della Scrittura.
«Questo libro deve essere letto e meditato con grande cura» (D.A. Carson).
Alcuni dibattiti sono distanti anni luce dalla vita di tutti i giorni. Non così quelli che sorgono dal problema dell’esistenza del male: se Dio è buono e sovrano perché esiste la sofferenza, e il male? Non è forse questo un tema che affiora ogni qual volta siamo confrontati con i problemi della violenza, del terrorismo, della guerra, delle calamità, etc.?
Neanche i cristiani possono sottrarsi alla presa di questo interrogativo.
In questo libro l’autore offre il suo contributo al dibattito senza ambire a fornire le risposte ultime e definitive; al contrario, valutando gli approcci che sono stati elaborati nel corso dei secoli (ottimismo, pessimismo e dualismo), egli torna a interrogare la Bibbia, illuminando in tal modo un originale percorso che dal mistero opaco del male ci conduce al mistero luminoso della croce, la risposta dell’amore di Dio alle domande angoscianti degli uomini.
I seguaci di Gesù Cristo devono essere diversi, afferma John Stott; lo devono essere nei confronti di coloro che portano solamente il nome di cristiani (cristiani nominali); lo devono essere nei confronti del mondo secolare. I cristiani devono distinguersi dalla gente semplicemente religiosa e da chi è contro la religione.
Il Sermone sul monte è la delineazione più completa che troviamo nel Nuovo Testamento di una vera e propria contro cultura cristiana che dovrebbe contraddistinguere i discepoli di Gesù Cristo.
John Lennox è la guida adatta per esplorare entrambi i campi della scienza e del testo biblico. Egli sostiene con convinzione che entrambi rivelano lo stesso creatore e lo stesso “progettista”. In questo volume scritto molto bene egli esamina tutti i temi che hanno a che fare con il racconto della creazione, in particolare il significato dei “sette giorni”. Chi legge questo libro non potrà non avere la consapevolezza di essere cresciuto nella capacità di rendere ragione, al cospetto delle correnti scettiche del nostro mondo, della realtà che i racconti biblici ci rappresentano. Alvin Plantinga: «Il professor Lennox sa di che cosa sta parlando e ha un’invidiabile capacità di rendere incredibilmente chiari i temi più difficili».
John C. Lennox (PhD, DPhil, DSc) è professore di Matematica all’Università di Oxford oltre che Pastoral Advisor al Green Templeton College di Oxford. È autore del bestseller God's Undertaker: Has Science Buried God?, tradotto in italiano (Fede e scienza), ed è noto in tutto il mondo per i suoi dibattiti con i più noti esponenti del nuovo ateismo. Le Edizioni GBU hanno pubblicato dello stesso autore: A caccia di Dio. Presunzione e pretese del nuovo ateismo (2013).
Questo è un libro per coloro che sono incuriositi e/o angosciati dal tema della sovranità di Dio e della libertà della volontà dell’uomo. Il tema non appartiene solo alla tradizione teologica cristiana ma anche a quella scientica: ha a che fare con il dilemma se siamo determinati a credere (o a non credere).
John Lennox cerca di aiutare i lettori a prendere condenza con il modo in cui il testo biblico affronta questo tema e da qui delineare il volto della risposta libera dell’uomo all’oerta della
grazia, di contro a ogni forma di determinismo. In tal modo il lettore viene equipaggiato per confrontarsi con autorevolezza con le varie tradizioni teologiche che si dividono il campo delle opinioni condizionando drammaticamente la lettura della Bibbia in un senso o nell’altro.
«In un tempo in cui si tende a essere estremisti, anche tra cristiani, questo libro è una dimostrazione sapiente e profondamente biblica del fatto che la verità di Dio non può essere causa di disperazione e frustrazione ma una fonte di vita abbondante in Cristo. Il libro di John Lennox è un antidoto eccellente contro i pericoli del determinismo sulla vita della fede» (Pablo Martinez)
John C. Lennox (PhD, DPhil, DSc) è professore di Matematica all’Università di Oxford oltre che Pastoral Advisor al Green Templeton College di Oxford. È autore del bestseller God’s Undertaker: Has Science Buried God?, tradotto in italiano (Fede e scienza), ed è noto in tutto il mondo per i suoi dibattiti con i più noti esponenti del nuovo ateismo. Le Edizioni GBU hanno pubblicato dello stesso autore: A caccia di Dio. Presunzione e pretese del nuovo ateismo (2013); I sette giorni della creazione (2017)
Già alla fine dell'Ottocento la teologia cristiana stava elaborando l'idea di un Dio vivente, che si trasforma e muta nella storia. Questa idea avrà grande sviluppo dopo Auschwitz, evento scioccantee ingiustificabile. Solov'ev è uno dei pionieri di questa teologia universale. In questo libro egli salda l'idea di un trionfo morale e storico di Cristo a quella di una nuova spiritualità che ha radici nella Russia mistica della sofiologia. Obiettivo principale di questo libro denso e profetico è quello di mostrare la profonda unità non solo di tutto il cristianesimo, orientale e occidentale, ma anche anche tra la Chiesa di Gesù, l'Ebraismo e l'Islam. L'armonia a cui invita Solov'ev non è frutto di buonismo superficiale: è speculazione visionaria che attraversa tutto il potenziale universale dell'immagine e della storia simbolica di Gesù, Dio che si è fatto uomo.
Nell'odierna organizzazione ecclesiastica sono previste le Conferenze episcopali nazionali le cui funzioni sono sempre più significative tanto da costituire un punto di riferimento per tutto l'episcopato di uno Stato, sia in ordine all'attività pastorale, sia in riferimento alle relazioni con la società civile, anche istituzionalmente organizzata. Accanto a queste si annoverano Conferenze episcopali regionali, con una limitata attività a carattere essenzialmente pastorale. Lo studio di Alberto Fabbri sulla Conferenza Episcopale Marchigiana, istituzione con un'attività più che centenaria, che va dal periodo immediatamente successivo all'unificazione italiana fino ai nostri giorni.
"La doppia finalità introduttoria e critica di questo volumetto lo caratterizza sia nella sua globalità che in ciascuna delle sue componenti, in un percorso che si propone di orientare i primi approcci allo studio tecnico-sistematico del Diritto canonico verso una visione integrale ed integrata di tale aspetto della vita ecclesiale, in rapporto soprattutto alle sue premesse storiche, vitali e teoretiche. Si tratta di uno strumento di natura sostanzialmente didattica (come tutte le "introduzioni a ...") da tenere a portata di mano per orientarsi durante lo studio non solo della teologia del diritto canonico in senso stretto ma di tutte le discipline canonistiche, ogni volta che s'intenda andare un po' oltre il mero contenuto dispositivo delle norme e prassi ecclesiali per verificare presupposti e metodi utilizzati da autori - e Legislatori - nei differenti campi. Uno strumento di orientamento e navigazione tra dottrine (e loro autori), ma anche tra diversi approcci ideali alla normatività ecclesiale e, soprattutto, alle sue motivazioni più remote: antropologiche, istituzionali o - addirittura - "divine". Scopo del volume è introdurre in modo organico e consapevole (per questo: critico) la nuova disciplina accademica che la riforma dell'ordinamento degli studi ecclesiastici in diritto canonico del 5 aprile 2003 ha inserito quale Disciplina obbligatoria nel Ciclo di Licenza e che la nuova Costituzione apostolica "Veritatis Gaudium" del 2018 sugli studi ecclesiastici non ha toccato. Senza, infatti, un'adeguata consapevolezza del come e perché nasca una nuova disciplina accademica ne risulta impossibile uno studio rigoroso e, a maggior ragione, un'adeguata proposta didattica, oltre che una proficua fruizione pratica." (tratto dalla Presentazione)
Non è un testo di teologia, ma una provocazione, ironica e controversa. Un'analisi critica del mondo cattolico, attraverso la quale l'autore accompagna il lettore dinanzi alle contraddizioni della società globale, sempre più corrotta e sgretolata dalla modernità. Il libro ci racconta la scomparsa di una civiltà, la crisi di un modello culturale, quello cattolico, sempre meno credibile non solo a causa di un crescente indebolimento della fede, ma anche di un cedimento caustico della ragione. Secondo l'autore, il cattolico non è più in grado di apprezzare, difendere e valorizzare la cultura cristiana, poiché incapace di comprenderne le ragioni. Questo libro propone diverse interpretazioni e attente riflessioni sulle ragioni del collasso di un intero sistema, e suggerisce alcuni rimedi validi, ma solo se si ha fede.
Esiste un invisibile filo rosso che attraversa il tempo e la storia svelando il senso profondo di eventi tra loro solo apparentemente distanti e diversi? C’è un nesso nascosto tra il Big Bang e le alterazioni climatiche, le Crociate e il terrorismo islamista, le persecuzioni dei cristiani e la Shoah degli Ebrei, l’Inquisizione medioevale e i prodigi della tecnoscienza del XXI secolo?
Sì. Quel filo rosso esiste, ed è possibile riconoscerlo nitidamente nelle pagine profetiche dei Vangeli e nel magma incandescente di simboli dell’Apocalisse di Giovanni, che ci disvelano l’éschaton, il tempo della fine, quello che ancora non è accaduto e che deve accadere affinché ciò che all’inizio era stato da Dio voluto si adempia. E quello che deve avvenire, il bivio dinanzi al quale si trova oggi l’umana società, sospesa tra la speranza nella civiltà dell’amore e della conoscenza e la minaccia del conflitto tra civiltà e della catastrofe ecologica, costituisce l’orizzonte di un libro che intende trasportare il lettore in un viaggio nella memoria che lo condurrà, infine, a interrogarsi sul futuro del pianeta e dell’umanità.
L’autore del bestseller L’opzione Benedetto attinge dalle esperienze dei cristiani sopravvissuti alle persecuzioni sovietiche per avvertire i cristiani dei pericoli all’orizzonte. Per anni, gli emigrati dell’ex-blocco sovietico hanno ammonito Rod Dreher dei segnali rivelatori del cosiddetto totalitarismo “temperato” in via di sviluppo in America e in Occidente – un fenomeno più simile a quanto raccontato ne Il mondo nuovo rispetto a ciò che accade in 1984. Le politiche sull’identità hanno iniziato a invadere ogni aspetto della vita quotidiana, le libertà civili sono viste sempre più come una minaccia alla “sicurezza”. I progressisti emarginano conservatori, cristiani tradizionalisti e altri dissidenti. La tecnologia e il consumismo stanno facilitando lo sviluppo di uno Stato di sorveglianza e la pandemia, dopo aver fatto perdere il lavoro a milioni di persone, ha lasciato l’Occidente esposto a manipolazioni demagogiche d’ogni tipo.