
Uno studio di ricerca dedicato agli Scritti di san Francesco d’Assisi, con l’obiettivo di riconoscere la qualità cristiana delle relazioni di cui i testi danno testimonianza. Vengono scandagliati i documenti testuali che la tradizione francescana ascrive all’Assisiate, individuando le caratteristiche fondamentali che connotano il modo di rapportarsi con Dio e con l’altro da parte dei fratelli minori, al fine di approfondire sotto il profilo teologico i punti nevralgici dei diversi legami vissuti e propiziati da san Francesco.
Destinatari
Tutti, in particolare appassionati di francescanesimo.
Autore
ANTONIO RAMINA, minore conventuale, è docente di teologia spirituale e di spiritualità francescana presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Laureato in lettere all’Università di Padova, ha conseguito il dottorato in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Attualmente vive nel Convento «Sant’Antonio Dottore» (Padova), dove svolge il compito di educatore accompagnando nella formazione iniziale i frati di professione temporanea appartenenti alla propria famiglia religiosa.
Un approfondimento intenso e completo sulle opere di misericordia spirituale, che ogni credente è tenuto a compiere intervenendo di fronte ai diversi bisogni del prossimo. In un’epoca di individualismo esasperato e di narcisismo dilagante, esse inducono a prestare attenzione alla qualità dei rapporti che instauriamo con le persone che ci circondano, o perfino con quelle che incontriamo per caso. Meditare sulle opere di misericordia spirituale significa quindi meditare sul nostro rapporto con gli altri, sulla disponibilità ad andare in profondità per lavorare a una sorta di manutenzione amorosa delle relazioni umane.
Destinatari
Tutti.
Autore
LUCETTA SCARAFFIA (Torino 1948) insegna storia contemporanea all’Università di Roma «La Sapienza». Si è occupata soprattutto di storia delle donne e di storia del cristianesimo. Tra le sue opere più recenti ricordiamo Cose della vita. Riflessioni sulla quotidianità (EMP 2011), Per una storia dell'eugenetica: il pericolo delle buone intenzioni (Morcelliana 2012), e la cura di I vizi capitali (EMP 2013). È membro del Comitato nazionale di bioetica e consultore del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione. Collabora a «L’Osservatore Romano», al «Messaggero», al «Sole 24 ore», al «Messaggero di sant’Antonio».
Con l’elezione a vescovo di Roma di Jorge Mario Bergoglio il vento latinoamericano è tornato a soffiare prepotentemente nelle vele della chiesa. Antichi sogni e antiche parole sembrano riprendere nuova vita dopo un periodo di latenza: chiesa povera e dei poveri, popolo, misericordia, servizio, tenerezza, custodia. Questo volume è pensato come uno strumento agile e documentato per conoscere il cammino recente della chiesa e della teologia latinoamericane e tentare, da questa prospettiva, uno sguardo sul futuro della chiesa cattolica. All’introduzione di Armido Rizzi, saggista e teologo, seguono tre contributi: il primo, firmato da Silvia Scatena, ricostruisce il messaggio delle cinque Conferenze generali dell’episcopato latinoamericano (1955-2007); il secondo, di Luiz Carlos Susin, tratteggia il dibattito attuale sulla teologia della liberazione; l’ultimo, di Sandro Gallazzi, biblista impegnato nella pastorale della terra in Brasile, descrive schematicamente il metodo popolare di lettura della Bibbia tipico delle comunità cristiane latinoamericane.
Autore
Sandro Gallazzi vive in Brasile, nella diocesi di Macapà. Membro del Centro ecumenico di studi biblici e della Commissione pastorale della terra, è autore di numerosi libri tra cui: "Piccola guida alla Bibbia. Attraverso la storia del popolo d’Israele, del suo libro e della sua fede" (EMI, Bologna 2009). Silvia Scatena lavora come ricercatrice in storia contemporanea presso l’Università di Modena e Reggio Emilia ed è membro della direzione internazionale di «Concilium». È autrice di numerosi articoli e volumi, tra cui "La teologia della liberazione in America latina" (Carocci, Roma 2008). Luiz Carlos Susin, frate cappuccino, è docente di teologia sistematica presso la Facoltà di teologia dell’Università cattolica del Rio Grande do Sul e presso la Scuola superiore di teologia e spiritualità francescana, entrambe a Porto Alegre (Brasile). Segretario generale del Forum mondiale di teologia e liberazione, è membro della direzione internazionale di «Concilium».
Due saggi acuti e incalzanti, che da diversa prospettiva affrontano la situazione del cristianesimo contemporaneo e la sua fatica di fare presa sulla realtà. Non è più un segreto che l’esercizio del cristianesimo, nelle terre d’Occidente, continui a perdere di incidenza, di provocatorietà, di capacità di appello, di convocazione. È un esercizio che non media più, non medica più, e non fa meditare più. Con le parole di papa Benedetto XVI, è una fede stanca, una fede senza gioia, dentro una Chiesa – come ha detto più volte papa Francesco – troppo autoreferenziale. Che cosa dunque è successo a questo cristianesimo? Che cosa ci è chiesto di fare per uscire da questa situazione che sembra l’avverarsi della triste profezia di Nietzsche circa il monotonoteismo del cristianesimo? In un’intervista recente Jürgen Moltmann ha affermato: «Già troppo a lungo la gente ha relegato il cristianesimo nell’angolo della fede [...] per proseguire indisturbata la secolarizzazione. È tempo che la fede cristiana esca dall’angolo: Cristo non ha fondato una nuova religione, ma ha portato una vita nuova!».
Destinatari
Tutti.
Autore
ARMANDO MATTEO è docente di teologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma e l’Istituto Teologico Calabro «S. Pio X» in Catanzaro. Ha pubblicato numerosi testi sul destino del cristianesimo, tra i quali: Come forestieri. Perché il cristianesimo è divenuto estraneo agli uomini e alle donne del nostro tempo, Rubbettino 2008; Presenza infranta. Il disagio postmoderno del cristianesimo, Cittadella 2008; La prima generazione incredula, Rubbettino 2011; Nel nome del Dio sconosciuto, EMP 2011; La fuga delle quarantenni, Rubbettino 2012. TIMOTHY RADCLIFFE è un teologo domenicano, già docente di sacra Scrittura all’Università di Oxford, Maestro generale dell’Ordine dei Predicatori dal 1992 al 2001. Attento ai cambiamenti sociali e religiosi del nostro tempo, è apprezzato conferenziere e scrittore. Tra i suoi libri: Cantate un canto nuovo. La vocazione cristiana, EDB 2001; Testimoni del vangelo, Qiqajon 2004; Le sette parole di Gesù in croce, San Paolo 2006; Il punto focale del cristianesimo. Cosa significa essere cristiani?, San Paolo 2008; Essere cristiani nel XXI secolo, Queriniana 2011.
La teologia della liberazione, che ha preso forma in America latina nel corso degli anni Settanta, ha attirato l'attenzione mondiale sui fenomeni della povertà e dell'oppressione. Ha anche stimolato la chiesa sulla via dell'attenzione agli ultimi, orientandola verso un'«opzione preferenziale per i poveri» che ora vive un rinnovato slancio grazie alle parole e ai gesti di Papa Francesco, primo pontefice sudamericano che fin dai suoi primi interventi ha dichiarato di sognare «una chiesa povera per i poveri».
Gutiérrez, padre della teologia della liberazione, e Müller, già arcivescovo di Ratisbona e ora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, sono legati da amicizia pluriennale ma anche dalla preoccupazione per lo sviluppo dell'economia mondiale e della teologia europea.
In questo libro, l'arcivescovo tedesco e il parroco peruviano dei quartieri popolari dialogano sull'attualità della teologia della liberazione, convenendo sul grande impulso che da questa può giungere alla teologia europea e alla sua esperienza di fede, in particolare il risveglio della solidarietà globale dell'unica chiesa.
Un'accurata riflessione a più voci intorno alle tante dimensioni del vivere insieme: dalla vita civile all'economia, dalla bioetica alla cura dell'ambiente.
Una riflessione intorno alle sfide, multiformi e appassionanti, poste oggi dall'etica civile. Verso il comune compito, di cristianesimo e "modernità", di formare un nuovo "cittadino etico".
Il volume presenta una ricerca che si confronta col pensiero di Jüngel rispetto al tema dell'amore, considerato nel suo status antropologico e nel suo rilievo di categoria teologica.
Una ricerca, basata anche su documenti conciliari, che approfondisce le modalità per riconoscere e interpretare i "segni dei tempi", capaci di dischiudere nuove vie lungo le quali sviluppare l'azione ecclesiale di trasmissione della fede.
A partire dai contributi di Sergio Bastianel, Giovanni Moioli e Tullo Goffi, questo studio rimarca l'importanza del dialogo per lo strutturarsi della coscienza, mostrando come la preghiera sia da considerarsi quel dialogo che sottende una vita morale vissuta nella fede. Dalla descrizione di protagonisti ed elementi costitutivi della preghiera, e dall'analisi degli effetti che essa produce nella coscienza e in rapporto al discernimento, emergono i tratti di un dialogo vivo e vivificante con Dio.
L'itinerario teologico di Louis Bouyer che dal luteranesimo approda alla Chiesa cattolica mantenendo un'attenzione costante all'ortodossia. In esposizioni liturgiche, spirituali, storiche, fino alle grandi sintesi economiche e teologiche, l'autore descrive la teologia come moto personale ed ecclesiale teso a promuovere la vita mistica, congiunzione tra divino e umano, letta in termini sofiologici e dossologici. Il saggio esplora il cammino di ricerca e studio di un teologo tanto ricco quanto singolare.
Nuovi gruppi, movimenti e comunità religiose nel cattolicesimo italiano hanno seguaci e detrattori, raccolgono consenso e disprezzo, suscitano entusiasmo e diffidenza. L'accusa più frequente che viene mossa loro è di essere delle "sétte". C'è qualcosa di vero in questo giudizio? Per non cadere in valutazioni sommarie spesso poco documentate e motivate, questo saggio cerca di individuare le ragioni in base alle quali accogliere o respingere determinate prassi all'interno delle nuove aggregazioni ecclesiali. Un esercizio di vigilanza e di discernimento più che mai necessario nell'attuale stagione ecclesiale che vede frammentarsi e ricomporsi il cattolicesimo - non solo italiano - in una miriade di gruppi e movimenti.