
La particolarità di Gesù e l'universalità di Dio
I Gesù dei Vangeli e il Cristo dei teologi
Il bisogno di intelligibilità della fede e la riflessione sistematica
In questo nuovo saggio, Gounelle presenta le sue convinzioni più profonde, la sua maniera di intendere e vivere il Cristo.
Un discorso, pur soggettivo e limitato, che tenta di dire qualcosa sul Cristo che anche altri possano capire, condividere o rifiutare.
Dalla quarta di copertina
Autonomo ma direttamente legato al precedente Parlare di Dio, questo nuovo libro di André Gounelle si concentra - quale altro versante di un medesimo approccio - sulla figura del Cristo.
Gounelle non tenta un'interpretazione esaustiva del Cristo, della sua morte e risurrezione, ma si limita a una riflessione personale che, innanzitutto, consegna agli altri qualcosa di lui stesso e delle sue convinzioni più intime e profonde.
Pur "soggettivo e limitato", il discorso di Gounelle, il "suo" modo di comprendere e vivere il Cristo, tenta di dire, senza la pretesa di essere l'unico possibile o il migliore, "qualcosa di giusto, che altri possano capire, condividere, accettare o rifiutare".
La preghiera di Karl Barth nasce da tre seminari tenuti a Neuchâtel tra il 1947 e il 1951: il grande teologo riformato vi presenta la preghiera attraverso il pensiero dei riformatori, i catechismi riformati e il Padre nostro. Per Barth, la preghiera è innanzitutto un dialogo con Dio che soccorre il credente, necessità esistenziale e grido in cui questi chiede al Signore di aiutarlo, di accompagnarlo e sostenerlo nella fede e negli sforzi per vivere in fedeltà all'evangelo. La preghiera è quindi anche adesione del cuore al cammino con il Cristo.
Teologia e storia dell'ecumenismo
Le origini delle principali confessioni cristiane
Questioni chiave, suggerimenti pratici e indicazioni di lettura
Il volume di Goosen esamina le principali questioni ecumeniche correnti: la teologia e la storia dell'ecumenismo; le chiese dell'Est, le chiese protestanti e quella cattolica romana; le ragioni storiche e teologiche della divisione; le forme odierne di dialogo ecumenico; le etiche ecumeniche; il dialogo interreligioso.
Rivolto a quanti si interessano al movimento ecumenico in senso lato, il libro affronta inoltre, in ottica ecumenica, le problematiche e le difficoltà alla base di un dialogo costante tra i cristiani, proponendo temi di discussione e suggerimenti pratici.
Completa il volume un'appendice ragionata sul progresso nel dialogo ecumenico attraverso i documenti congiunti degli anni 2001-2006.
La Shoah e gli interrogativi fondamentali dell'esistenza
La domanda di senso e la religione
Fede e scienza, due percorsi all'interno della medesima ricerca della verità
Lo psichiatra e neurologo Victor E. Frankl e il teologo Pinchas Lapide - entrambi ebrei, entrambi sopravvissuti all'olocausto - si confrontano sul senso della vita e sulla religione: un dialogo apertamente interdisciplinare "tra chi si prodiga per favorire, a seconda dei casi, la guarigione o la salvezza dell'essere umano".
Da quando, nel 1896, il pastore Charles M. Sheldon (1857-1946) pubblicò in forma di romanzo i sermoni da lui pronunciati durante i culti pomeridiani della First Congregational Church di Topeka, il titolo della sua opera "Che farebbe Gesù?" è diventato una parola d'ordine per molti cristiani d'America. Venduto in diversi milioni di copie in tutto il mondo, questo classico del cristianesimo sociale propone infatti alle singole persone e ai movimenti che vi si ispirano una riforma della società intesa come realizzazione immediata e traduzione nella pratica del messaggio dell'evangelo. Un invito a seguire da vicino le orme di Gesù nel contesto della propria vita ed epoca.
La nostra comune umanità quale fondamento dell'incontro con l'altro/a
Il non avere, il non fare, il non dire
La morte in croce e la laicità umiliata
Una serie di meditazioni e riflessioni teologiche sul tema del Dio sconfinato - un Dio che sta in movimento continuo, che abita le periferie e abbatte le barriere, invitandoci a fare altrettanto - a partire dal capitolo 2 dell'epistola di Paolo ai Filippesi.
La Cena del Signore nel contesto storico-culturale del cristianesimo delle origini
Unità della chiesa e pluralità delle forme liturgiche dell'eucarestia
La pratica dell'ospitalità eucaristica come via ecumenica
Dopo anni di incontri e discussioni, il dialogo tra le chiese cristiane sembra arenato sulla diversità delle forme liturgiche in cui si celebra l'eucaristia.
Eppure nel cristianesimo delle origini la molteplicità delle celebrazioni eucaristiche non metteva in questione l'unità della chiesa primitiva.
Il pane e il vino che le chiese cristiane di ogni parte del mondo distribuiscono ai fedeli non sono "possesso" di nessuna di esse bensì dono di Dio alla sua chiesa e all'intera umanità: accogliere l'invito a condividerli è atto più forte di ogni divieto ecclesiastico.
Come scriveva Ernesto Balducci: "La chiesa sa che il suo compito è di essere una chiesa conviviale dove la qualifica di fraternità abbia la meglio su ogni altra distinzione: la chiesa dovrà essere, nel mondo di tutti, una pacifica galassia di innumerevoli fraternità".
Su questa scia, Genre sostiene la piena legittimità dell'ospitalità eucaristica tra cristiani di diversa appartenenza ecclesiale, tutti invitati all'unica mensa di Cristo che fa dei molti e dei diversi una sola comunità.
L'amicizia con Karl Barth ed Ernst Fuchs
I rapporti con Martin Heidegger e Rudolf Bultmann
La stima critica per l'ex collega tubinghese Joseph Ratzinger
Uno dei maggiori teologi del Novecento racconta se stesso e il proprio pensiero: uno spaccato teologico degli ultimi cinquant'anni e un'affascinante "autointroduzione" all'opera di un grande autore tra appassionata fede evangelica, vivida curiosità intellettuale e lucido impegno ecumenico.
Dalla quarta di copertina:
Uno dei maggiori teologi del Novecento racconta se stesso e il proprio pensiero, offrendoci uno spaccato teologico degli ultimi cinquant'anni e un'affascinante "autointroduzione" alla sua opera.
Dalla scoperta dell'evangelo e della chiesa nel clima plumbeo della DDR alla prestigiosa cattedra a Tubinga, la carriera del grande studioso attraversa la cultura della seconda metà del xx secolo, animata da passione di fede e vivida curiosità intellettuale.
Limpide pagine in cui rivivono l'amicizia con Karl Barth ed Ernst Fuchs, i rapporti con Martin Heidegger e Rudolf Bultmann, la stima critica per l'ex collega tubinghese Josef Ratzinger, l'appassionata appartenenza evangelica e il lucido impegno ecumenico.
L'adorazione del Dio uno e trino e la cura dell'uomo
La dottrina della giustificazione per sola grazia e le "buone opere"
La chiesa e il suo compito di sentinella politica di fronte allo Stato
Uomo del Cinquecento, il teologo ginevrino ci parla ancora oggi attraverso le sue domande senza tempo, in particolare l’interrogativo chiave: come coniugare l'adorazione di Dio e il prendersi cura dell'umanità?
Dalla quarta di copertina:
Che cos'aveva da dire di significativo Giovanni Calvino nel XVI secolo? E che cos'ha da dire oggi?
In questo libro, Eberhard Busch, assistente di Karl Barth e docente di teologia riformata, cerca di rispondere a queste e ad altre domande direttamente legate al pensiero del teologo ginevrino.
Domande relative alla dottrina del Dio uno e trino, a quella della giustificazione per sola grazia e al suo rapporto con le "buone opere", la responsabilità degli esseri umani e la salvezza, alla concezione della chiesa, del suo ordinamento interno e del suo compito di sentinella politica di fronte allo Stato…
Fino alla domanda fondamentale, e attualissima, su come coniugare l'adorazione di Dio e il prendersi cura dell’umanità.
Rifiutando il giogo dei discorsi "religiosamente corretti", Moser indica i percorsi lungo i quali affermarsi come cristiani nella società del XXI secolo, superando le alternative estreme di una spiritualità solo individualistica da un lato e di un'adesione incondizionata alle convinzioni di un gruppo dall'altro.

