
un bilancio - 1. Prospettive storiche
LA TEOLOGIA DEL XX SECOLO è un bilancio che considera le discipline teologiche in forma sistematica, con una prospettiva storica, dal punto di vista della teologia italiana. L'opera tiene conto della dimensione Ecumenica e rimane aperta agli sviluppi e alle prospettive delineatesi in ambito teologico nel corso del XX secolo. In collaborazione con l'Associazione Teologica Italiana (A.T.I.) è corredata di una bibliografia nelle principali lingue europee, indici analitico e dei nomi.
un bilancio - 1. Prospettive pratiche
Il Dizionario critico di teologia offÌe una panoramica a carattere quasi enciclopedico eppure sempre di alto profilo, non dimenticando d'accostare ì principali protagonisti della storia della teologia e le principali questioni dibattute nel suo seno. Mostrandosi così fruibile, oltre il resto, a una cerchia assai più vasta dei semplici addetti ai lavori e dei cuI tori delle scienze ecclesiastiche, per aprirsi ai diversi ambiti disciplinari e alle molteplici esigenze culturali del mondo universitario e in genere colto. L'iniziativa lodevolmente promossa dall'Editrice BorIa, di concerto con Città Nuova, viene con ciò incontro a una crescente richiesta, anche se spesso non esplicitamente espressa, del nostro mondo culturale: conoscere appunto in modo critico e insieme - senza nulla togliere a ciò che è peculiare della teologia cristiana e del suo rigore metodico mondato da incrostazioni ormai desuete, e perciòscostanti, la costruzione complessiva e multiforme dell'intelligenza della fede nel suo percorso diacronico, nella sua inferiore sistematicità e nella sua dialogale plausibilità. Tale finalità, in realtà, è rigorosamente perseguita da quest'opera magistrale col tener conto, costitutivamente, di tre dinamiche specifiche della teologia cristiana così come s'è profilata in questi 2000 anni di storia. . . Alle soglie di un nuovo millennio di storia della fede cristiana, ripercorrere, grazie a una corretta chiave di lettura, il lascito dei due straordinari millenni che precedono, aiuta perciò a intuire le vie concretamente percorribili nel futuro. Vie inedite, certamente, che chiamano ad aprire l'incontro, così propizio e senz'altro imperdibile, tra illogos greco e la rivelazione cristiana, assumendo la lezione della modernità e le sfide del nostro tempo, ad altri universi di vita, di cultura e di pensiero. Per tutti questi motivi, sono certo che l'offerta di quest'opera alla cultura del nostro Paese sarà stimolante e produttiva. Alcune integrazioni contenutistiche e non soltanto bibliografiche alle voci più impegnative, così come l'aggiunta di nuove voci, hanno obbedito al criterio non solo di contestualizzare l'opera, per quanto possibile, nella tradizione teologica e culturale italiana e nella sua vivace attualità, ma anche di esprimere alcuni contributi e persino orientamenti innovativi che in questi ultimi anni, grazie a esse e in esse, si sono profilati.
In questo Dizionario si intendono offrire al mondo carmelitano, e non, le voci principali che costituiscono il lessico comunemente recepito nella storia della famiglia religiosa e spirituale del Carmelo, nei suoi due rami (quello dei Carmelitani e quello dei Carmelitani Scalzi o Teresiani). L'opera si articola attraverso un riferimento a quattro aspetti fondamentali della vita del Carmelo: Stato giuridico e Istituzioni; Storia e Biografie; Teologia, Spiritualità, Pastorale, Liturgia; Temi vari. Ogni voce offre anche informazioni sull'origine ed evoluzione dell'ente, struttura e figura giuridica trattata. Una serie di voci riguarda poi i testi legislativi fondamentali. Le voci totali che compongono il Dizionario sono 323; gli Autori, tutti specialisti e di diverse nazionalità, sono 121. Completano l'opera una proposta di lettura sistematica, l'indice analitico e una bibliografia selezionata. Tale opera riempie un vuoto nella letteratura carmelitana: aiuta a prendere coscienza delle origini; ad avere una visione della sua evoluzione storica; a percepire le sfide che si presentano nella Chiesa e nel mondo di oggi e alle quali rispondere partendo da una spiritualità sviluppa
Uno strumento a servizio di quanti - teologici e laici impegnati - si dedicano allo studio dell'ecclesiologia in Italia. Il Dizionario, frutto del contributo di 114 professori, teologici, storici ed esperti di pastorale - di università pontificie romane e di altre università e facoltà italiane, di nazionalità italiana e straniera -, raccoglie 162 voci che sviluppano, esplicitano e approfondiscono le tematiche e le questioni ecclesiologiche tradizionali e quelle emergenti soprattutto nel postconcilio. Il Dizionario privilegia le voci sistematiche secondo lo schema teologico-dogmatico della Lumen Gentium e della Gaudium e spes. Un'opera che coniuga alto rigore scientifico e un linguaggio comprensibile e fruibile da tutti.
Pier Damiani è il più prolifico ed elegante scrittore dell'XI secolo. Nelle sue lettere, qui tradotte per la prima volta integralmente in italiano, affronta i temi più scottanti della sua epoca, in un momento di grandi rivolgimenti politici, economici, sociali e religiosi, mentre i tempi nuovi della civiltà Occidentale si affacciano con prepotenza. Nutrito di cultura letteraria e patristica eccezionale per il suo tempo, in questo gruppo di lettere affronta problemi teologici (l'onnipotenza di Dio), esegetici, di riforma monastica ed ecclesiale e di direzione spirituale (di rilievo le lettere alla imperatrice Agnese).
Con questo volume, l'ultimo dell'opera omnia di Pier Damiani, viene dato alla serie dei 12 volumi un carattere conclusivo. A integrare il profilo del santo eremita e cardinale vi si legge l'ultimo gruppo di lettere per lo più da ascrivere agli ultimi anni della sua vita e due testi direttamente o indirettamente a lui riconducibili: la relazione del suo viaggio a Cluny, in un momento cruciale della riforma del secolo XI, e la vita scritta dal discepolo e segretario Giovanni da Lodi. Infine, l'aggiornamento della bibliografia generale dopo quindici anni di studi fioriti anche grazie a questa impresa editoriale.
Il "Perì archôn" di Origene (185-254) è la prima opera giunta a noi in cui viene proposta una presentazione d'insieme del mistero cristiano. Il trattato intende fornire un'interpretazione delle principali verità del cristianesimo fondata sulla Scrittura, ma articolata in modo tale da inserirsi nella tradizione filosofica greca. Origene, con ammirabile onestà intellettuale, tratta i principali argomenti della teologia cristiana, Dio, le creature razionali, il mondo e la sacra Scrittura. Da una parte espone i contenuti della rivelazione, dall'altra conduce un'indagine molto libera e aperta sui punti non definiti dalla rivelazione perché gli amanti della verità possano dedicarsi alla ricerca della sapienza. Un'opera controversa sin dalla sua pubblicazione, che è stata comunque fondamentale nello sviluppo del pensiero cristiano.
Il volume è il primo dei due dedicati alle Omelie sul Levitico di Origene, 16 discorsi pronunciati dal Maestro alessandrino a Cesarea di Palestina dopo il 245 e a noi giunti nella traduzione di Rufino del 400-404. Il corpus omiletico viene presentato in maniera complessiva nell'introduzione generale, che parte dalla contestualizzazione storica della predicazione origeniana e della traduzione rufiniana e dei rispettivi destinatari; individua i principi ermeneutici e le tradizioni esegetiche su cui si fonda l'interpretazione, talvolta complessa, di un libro biblico che poteva apparire come un elenco di inutili precetti; indaga i grandi temi che percorrono l'intera raccolta, ovvero sacrificio, sacerdozio e purità. Seguono traduzione e puntuale commento storico-filologico delle prime 7 omelie, mentre le restanti si potranno leggere nel secondo volume, la cui pubblicazione è prevista a brevissima distanza dal primo. Ciascuna delle 16 omelie viene, inoltre, spiegata dal punto di vista della struttura e dei contenuti in una breve introduzione mirante a inquadrarla.
Pochissime scoperte di testi patristici possono competere col ritrovamento di 29 omelie di Origene (185-254) sui Salmi nel 2012. Una nuova catalogazione della Staatsbibliothek di Monaco ha messo in luce nel Codice Greco 314 la presenza di quattro omelie note in versione latina e venticinque inedite. L'attribuzione a Origene, oltre alla lista delle opere tramandataci da Gerolamo, trova piena conferma dai contenuti. Dopo l'edizione critica (Berlino 2015), la pubblicazione delle omelie in italiano è affiancata da un testo greco riveduto e da un approfondito commento. La raccolta omiletica più vasta di quel genio della Bibbia che è stato Origene ci documenta il suo cantiere esegetico principale: il Salterio l'ha accompagnato dall'inizio alla fine. Testo di rivelazione profetica, istruzione morale e nutrimento spirituale, i Salmi sono soprattutto per Origene l'espressione della voce di Cristo e della Chiesa, suo corpo mistico.