
Il presente saggio scaturisce dall'impegno a prender sul serio l'urgenza del contesto attuale riassumibile nel seguente interrogativo: come tenere insieme, realisticamente, secondo giustizia e verità, la pluralità delle “visioni comprensive della realtà” che popolano un mondo come il nostro che oggi si mostra sempre più uno ma, appunto, nella pluralità arricchente e però non di rado anche confliggente delle sue declinazioni? Il nucleo teoretico del saggio si delinea a partire dalla scelta dei due autori, Luigi Pareyson e John Rawls, che fungono da punti di riferimento paradigmatico. Una sfida ambiziosa, dunque, e complessivamente coronata dal successo. Una sfida affrontata col piglio di chi si vuole sinceramente interprete del “sentire” profondo e delle potenzialità che oggi si annunciano e che si vogliono perseguire in atteggiamento di ricerca e obbedienza della/alla verità custodita dalla tradizione del pensiero e della fede. (dalla Prefazione)
Il problema dell'uomo è sempre stato quello della sofferenza. Ogni antropologia, ogni umanesimo, ogni religione cerca di risolverlo. Il Cristianesimo vi risponde con una persona: Cristo crocefisso e risorto. Come tutte le spiritualità fiorite nella Chiesa, anche il Movimento dei Focolari ha il suo approccio del mistero pasquale e lo sintetizza in una parola: Gesù Abbandonato. Si tratta di un mistero che è soprattutto oggetto di un vissuto da parte di quanti aderiscono a tale Movimento. Lo scopo dello studio è di mostrare che la scelta e l'amore per Gesù Abbandonato sono un atto di fede teologale, e hanno una dimensione ecclesiale, sacramentale, sociale. Nella prima parte l'Autrice analizza in che cosa consiste l'amore per Gesù abbandonato secondo Chiara Lubich. Si cerca quindi di comprendere come avviene la partecipazione del credente al mistero di Cristo studiando due autori del Nuovo Testamento, Paolo e il Giovanni del Quarto Vangelo.
Abraham Joshua Heschel (1907 - 1972) è stata una figura di spicco della teologia rabbinica del XX secolo. Nel corso della sua vita attraversò diversi campi: dalla filosofia medioevale a quella moderna, dal profetismo agli studi sul chassidismo, dalla teologia alla politica. L'Autore esamina lo sviluppo del pensiero di Heschel individuando cinque momenti - intenzionale, ontologico, teologico, antropologico ed etico -. Nello studio ne confronta il pensiero con quello di altri filosofi contemporanei, specialmente quelli appartenenti al filone fenomenologico ed esistenzialista, privilegiando il legame tra Heschel e Kierkegaard.
Muovendosi tra filosofia e teologia, Bernhard Welte, uno dei maggiori filosofi della religione e teologi fondamentali tedeschi del XX secolo, ha contribuito a chiarire i legami tra le due discipline, dimostrando che il pensiero novecentesco come tale non è ostile alla fede, ma può anzi aiutare la teologia cattolica a comprendere meglio il mistero divino. Nell'epoca dell'assenza di Dio, Welte indica una nuova possibile esperienza di Dio: al di là del nichilismo, anche oggi parlare di Dio ha senso, anche oggi è possibile delineare un terreno d'incontro tra umano e divino.
In un passaggio epocale per la storia della Chiesa, il presbiterato sfugge ad analisi facili e scontate. Oscillando tra tradizione e innovamento, immerso in una società secolarizzata, appare evidente che se il presbitero non resta innestato in Cristo - origine, fonte, guida del suo stesso esistere - e alla Chiesa in missione, la sua vocazione gli apparirà sempre più assurda, banale, solitaria. La riflessione teologico-fenomenologica condotta in queste pagine rilegge e ripensa la vocazione del presbitero alla sequela, a partire da un contesto comunionale: solo nella dimensione ecclesiale infatti la missione del prete - il suo essere al servizio dell'Altro, degli altri - può esprimere appieno il suo profondo significato.
Ermeneutica del carisma dei fondatori
Rivelazione e Kenosi in Sergej Bulgakov - Sofiologia della morte (appendice)
Nel pensiero di Chiara Lubich
che cos e`la fede? Come si entra nella fede? Che cosa significa credere? Oggi che la ragione sperimenta la crisi della sua presunta assolutezza, questo interrogativo vive una rinnovata attualita ed urgenza. Partendo da una analisi delle istanze culturali entro cuis i svolge oggi il discorso teologico, il volume traccia un percorso sistematico che esplora la dimensione antropologica della fede, ritorna alle radici bibliche del tema, si apre ad una prospettiva ecclesiologico (il dove" della fede e`la ch"
Dialogo di Eberhard Jungel
la filosofia e la teologia trovano un accordo e si legittimano l un l altra dopo il concilio vaticano ii. La teologia sacrametaria si rinnova: l eucaristia si legittima non piu`per cause ultime ma perche`recupera il legame uomo-dio; gesu si e`offerto per noi uomini. Approfondimento e sussidio teologico; strumento di liturgia. Questo libro ammoderna la forma mentale ecclesiastica; o meglio: esso e`il frutto di un cambiamento di marcia, di un ampliamento di visuale della teologia. Gli assunti fondamentali della chiesa rimangono fedeli ai criteri ortodossi ma il fatto di pensare l'eucaristia come simbolo del legame indissolubile tra dio e l'uomo e n on piu`come una questione astratta di prinicipi dottrinali cambia radicalmente il modo di
RIFLESSIONI SUL MISTERO, NON TANTO COME DIFETTO DEL PENSIERO FINITO DELL UOMO, QUANTO COME LA VIRTU`PRIMA DELL INFINITA DI DIO.