
Da dove nascono i Sacramenti? Che cosa rappresentano? Perché solo sette sono riconosciuti come tali e non altri? Chi lo ha deciso? A che cosa servono? Sono alcune delle domande alle quali risponde questo agile volume che dà il via a una serie dedicata ai Sacramenti. Contiene il testo "Il ruolo dei sacramenti nelle parole di papa Benedetto XVI".
Gesù, oggi, avrebbe utilizzato la rete? Probabilmente sì, perché luogo frequentato quotidianamente da folle innumerevoli, nuovo agorà in cui poter manifestare le proprie idee.
Ceto: i limiti di tale strumento sono evidenti e non sostituiscono in alcun modo l'esperienza personale di un cammino di fede comunitario, ma non abitare la rete diffondendo la Parola sarebbe davvero una imperdonabile trascuratezza da parte della comunità cristiana.
Ogni interpretazione che voglia fissare un significato definitivo alle parole di Qohelet manca il bersaglio non tanto in questo o quel contenuto che gli attribuisce, ma proprio nell'attribuire un senso definitivo alla sua stessa dinamica testuale. Qohelet non pretende di imprigionare l'uomo con la sua sapienza; non impone la sua visione, ma espone alla condizione di crisi e al rischio etico e personale dell'interrogazione aperta. Di contro a un approccio solamente storico-critico del testo, Ponso offre una proposta interpretativa in grado di reintegrare testo e contesto, liturgia e interpretazione, mistagogia e senso testuale, oralità e scrittura, lettura e ascesi, vita e forme di vita. Lo fa richiamandosi all'approccio misterico-sacramentale proprio dei Padri, in cui i vari piani dell'esistenza sono integrati nella loro interazione continua e complessa, in un textum che non si limita alla mera lettera scritta, ma coinvolge il sentire, l'agire, il ritmo e l'armonia, la disarmonia e la continua conversione, i significanti e i significati. Questa è l'unica via non solo per una più corretta lettura e interpretazione dei testi sacri, ma anche per salvare le stesse forme di vita della fede cristiana.
«Il "meglio" è davanti a noi e non nel passato; per questo, come dice la tradizione rabbinica, la sfida non lascia scampo: interpretare o morire». Così fratel MichaelDavide in questo suo libro, che è il seguito ideale di "Preti senza battesimo?". Se in quel testo l'autore aveva dato inizio a una profonda riflessione sul senso del ministero presbiterale, a partire dalla crisi che lo stesso sta vivendo negli ultimi decenni, sia al suo interno che agli occhi del mondo, nelle presenti pagine approfondisce ciò che la Chiesa non deve smettere di voler diventare, se vuole sopravvivere ed essere, contemporaneamente, fedele al suo Maestro: «Chiesa di Abele che non ha paura e non fa paura, una Chiesa che fa corona all'Agnello Pastore». La seconda parte del volume è una sofferta e analitica perorazione del lavoro di papa Francesco a fronte delle critiche dei suoi detrattori: fratel MichaelDavide affronta i dilemmi dei "nemici- di Bergoglio e propone loro una strada di dialogo e di prospettiva, in nome di una Chiesa capace di leggere i segni dei tempi e di comprendere gli incroci evangelici odierni. Un libro "per- e non "contro-, che pure è una sfida per non rimandare oltre la nostra necessaria «riduzione allo stato ecclesiale».
Si tratta del primo volume della serie Exousia. Ripensare la teologia in prospettiva di genere, che si propone appunto di attraversare l'intera teologia abbandonando la neutralità e adottando un punto prospettico preciso. La teologia femminista smaschera la presunta universalità maschile introducendo nel discorso teologico la realtà e il vissuto delle donne, i loro punti di vista e la loro parzialità. Con questa trasparenza di intenti si mette a disposizione dell'intera teologia, rifiutando il confinamento in settori specifici, piuttosto proponendosi per rielaborare ogni tema, nessuno escluso. La teologia femminista è stata ed è anche luogo di incontri molteplici fra orizzonti culturali e politici, ecumenici e di genere; in questo caso nel volume si incrociano e si incontrano anche le prospettive delle due autrici, entrambe teologhe che si esprimono da posizionamenti confessionali e ministeriali diversi. In questo volume si affrontano, in modo preliminare rispetto agli altri, i nodi e le prospettive della teologia femminista, in uno slancio verso il futuro consapevole dei problemi ma animato dalla speranza.
Dodicesimo volume della collana Lectio, in coedizione con la Gregorian and Biblical Press. L'autore si interroga su quali rapporti esistano tra tipologia e cristologia. La prima indica il processo con cui i primi cristiani interpretarono situazioni e figure dell'Antico Testamento come antecedenti (tipi) di senso della persona e vicenda di Gesù. Comprendere a fondo come i primi cristiani utilizzarono questa tecnica interpretativa e la misero in atto nella stesura dei vangeli equivale a far luce sul processo di elaborazione della cristologia primitiva. L'autore va oltre l'abituale prospettiva apologetica con cui si affronta(va) il discorso della tipologia.
Il Mese Missionario Straordinario indetto per il prossimo ottobre, nella ricorrenza del centenario della promulgazione della Lettera apostolica di Benedetto XV Maximum illud (30 novembre 1919), è un'altra tappa importante dell'impegno pastorale di Francesco. Con questa iniziativa il Papa intende chiamare a vivere con rinnovato slancio la vocazione propria della Chiesa: quella di evangelizzare, affidando ad ogni cristiano - nessuno escluso - il compito di farsi ogni giorno discepolo missionario del Vangelo. Per una Chiesa che vuol essere "in uscita", come ben documenta il presente volume, che contiene le pagine più significative di papa Francesco su questo argomento, questa è una meta da perseguire come obiettivo primario. Il discepolato e la missionarietà sono infatti due aspetti essenziali delle nuove vie della Chiesa che Francesco invita a percorrere con lui, per far sì che la testimonianza cristiana sia più autentica, creativa e dinamica, plasmata dallo Spirito che la sorregge e la guida.
Gesù amava porre domande, molto più che dare risposte. E la maggior quantità di domande da lui poste rispetto a quelle ricevute - almeno stando alle attestazioni evangeliche - ne è una chiara testimonianza. È tenendo conto di questi due semplici elementi che diversi anni fa (per l'esattezza all'inizio del 2013), Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, ha cominciato a interessarsi alla questione, stilando un elenco delle domande di Gesù, suddivise per attestazioni evangeliche e per destinatari, da cui è scaturito poi questo libro, pieno di sorprese. Ad esempio, si pensa che Gesù nei Vangeli abbia formulato solo qualche domanda, e in realtà sono ben più di 200. Così come si ritiene che spesso le sue sono solo domande retoriche e invece le questioni sollevate da Gesù sono di grande interesse per gli uomini e le donne di oggi. I temi affrontati da Gesù nelle sue domande offrono, infatti, una "planimetria" della vita umana. Un libro per conoscere, approfondire e meditare tutte le domande poste da Gesù nei Vangeli. Le sue domande saranno compagne preziosissime che ci procureranno un tesoro incalcolabile a cui attingere sempre. Prima, durante e dopo ogni possibile risposta.
Il volume analizza la predicazione di Gesù ai poveri, come trasmessa nel vangelo di Luca, tenendo conto del contesto sociale ed economico della Palestina del periodo greco e romano. Si analizzano testi di autori profani non sempre conosciuti (e per questo riportati integralmente) per ricostruire l'ambiente in cui risuona la predicazione di Gesù e dei primi cristiani. Il volume mette in risalto così come le premesse teologiche di Antico e Nuovo Testamento rendevano le disuguaglianze un affronto a Dio stesso, e non un fatto sancito dalla volontà di Zeus. Il messaggio cristiano, erede di quello dei profeti, ha costituito e continua a costituire una buona notizia per i poveri di ogni tempo e di ogni luogo.
Il volume intende introdurre alla figura e alla teologia di Geremia. Lo fa ricorrendo al genere letterario dell'intervista, nella prima parte; e al genere letterario, più argomentato, delle Introduzioni, nella seconda. Il volume permette una conoscenza del profeta più importante dell'Antico Testamento in poche pagine. Lo stile dell'intervista permette una lettura agile; la competenza dell'autore permette un'esplorazione sicura. Il volume si rivolge a quanti, sprovvisti di una formazione biblica articolata, vogliono fare conoscenza con il profeta Geremia. Molte informazioni in poche pagine: l'ideale per membri di gruppi biblici e per quanti desiderano iniziare un primo approccio a questo profeta.
La fine della cristianità e il palese calo numerico dei cristiani rendono più evidente la centralità del tema della missione della Chiesa, anche nell'Occidente che è stato la culla del cristianesimo. Non basta però arrestarsi alla constatazione che la Chiesa è per natura missionaria o al richiamo dell'urgenza di una nuova evangelizzazione. Occorre chiedersi in che modo la Chiesa possa essere oggi missionaria senza abdicare alla propria identità e senza farlo in modi improponibili nel contesto culturale attuale segnato dalla secolarizzazione, dagli effetti della globalizzazione, dall'esperienza quotidiana del pluralismo religioso. Con l'ausilio della ricca riflessione filosofica e antropologica sul tema, il libro propone la strada del dono come possibilità per ripensare la missione ecclesiale. Ne risulta un percorso avvincente sul piano teologico e ricco di spunti per la prassi pastorale delle nostre Chiese. Un libro utile a non fare dell'invito impellente ad una Chiesa in uscita missionaria uno slogan svuotato di contenuto e spessore spirituale per la vita dei credenti e delle comunità cristiane.
Dedicato al Sermone della montagna, il più lungo dei discorsi di Cristo riportati nei Vangeli sinottici, il volume propone un'analisi puntuale dei capitoli 5-7 del vangelo di Matteo. Il Discorso della montagna, che racchiude la quintessenza dell'insegnamento di Gesù, viene esaminato nell'ampio contesto della tradizione della Chiesa - l'Antico e il Nuovo Testamento, gli storici antichi, le opere dei Padri - e della bibliografia scientifica più recente. L'Autore vuole ripristinare davanti agli occhi dei lettori la figura viva di Gesù, la sua contemporaneità all'uomo di ogni tempo e luogo. Come afferma il metropolita Ilarion stesso: «Gesù Cristo ha insegnato agli uomini un'arte: quella di convertire i beni terreni in una ricchezza che non rimanga sulla terra, ma che si possa portare con sé nella vita eterna. Egli ci ricorda che nella vita esistono valori impossibili da comperare o da vendere, ai quali non si può in alcun modo rinunciare».