
Furono in molti, negli ultimi mesi della RSI, a varcare apertamente o di soppiatto il portone dell'arcivescovado di Milano per conferire con il "grande mediatore", il cardinale Ildefonso Schuster. Erano alti gradi delle forze armate, esponenti fascisti di primo piano, ufficiali della Wehrmacht germanica e addirittura delle SS tedesche. Tutti muniti di richieste e di proposte, tutti interessati e, anche segretamente impegnati, alla ricerca di uno spiraglio d'intesa allo scopo di evitare la resa dei conti e la conclusione traumatica del conflitto che da diciotto mesi insanguinava il Centro-Nord.
Opera di carattere generale in grado d'introdurre il lettore nella storia della Chiesa per cogliere lo spirito della comunità cristiana pellegrina nella storia. In un solo volume la storia del monachesimo medievale.
Al centro del volume vi è quel travagliato periodo che vede la nascita degli stati nazionali e lo spostamento della sede papale da Roma a Avignone. I limiti cronologici della narrazione sono fissati dalla celebrazione del II concilio di Lione (1274) e dall'inizio del Grande Scisma d'Occidente (1378). Si segnalano i contributi di P. Herde, specialista di Celestino V e del suo tempo, e di B. Guillemain, studioso del periodo avignonese. Il passaggio d'autorità dall'impero alle monarchie nazionali viene trattato nei contributi di C. Dolcini e di D. Quaglioni. Un contributo di G. Petrocchi è dedicato alla rilevanza del sentimento religioso nella nascente letteratura italiana. Chiudono il volume i saggi di G. G. Merlo e di M. A. Crippa.
Vengono innanzitutto esaminati i pontificati di tre pontefici del periodo: Giovanni XXIII (G. Alberigo), Paolo VI e Giovanni Paolo I (A. Acerbi). Viene poi l'analisi del concilio studiato e presentato da R. Aubert. Tra le numerose interpretazioni Aubert preferisce quella di una sostanziale continuità nell'opera di due papi del concilio. Mentre Giovanni ebbe il merito della convocazione e dello slancio profetico, Paolo VI ha dato un apporto decisivo con la sua volontà di rinnovamento, con la sua tenacia nelle riforme istituzionali. Ai due pontefici che seppero circondarsi di buoni collaboratori (presentati da J. Grootaers) si deve se il concilio seppe superare momenti di grave tensione nella preparazione, nello svolgimento, negli anni dell'applicazione.
Questo secondo tomo riguarda il modo in cui il Concilio Vaticano II ha modificato la vita della Chiesa. L'assise ebbe un'immediata ripercussione sulla vita della Chiesa con una serie di riforme istituzionali: conferenze episcopali (G. Feliciani); i consigli diocesani e parrocchiali (J.I. Arrieta), i seminatori, il clero e le congregazioni religiose (M. Guasco); le organizzazioni laicali (G. Vecchio). Naturalmente il concilio non nasceva dal nulla. Vi erano nella vita della Chiesa delle correnti riformatrici che sfociarono nell'assise conciliare e da questa ricevettero nuovo impulso. Nel volume vengono presentati: la riforma liturgica (L. Della Torre); il rinnovamento biblico (M. Pesce); il cammino della teologia (R. Gibellini); l'ecumenismo (E. Fouilloux).