
Le pagine di questo volume sono una parte importante del percorso ricostruttivo nell'ambito della ricerca sulla politica ecclesiastica riformatrice dei vescovi nel Piemonte medievale, sia in senso teorico-storiografico sia in senso pratico-applicativo. Se si può parlare di riforma vescovile in Piemonte, e in particolare del consolidarsi dell'autorità ecclesiastica, questa è riscontrabile alla fine del secolo X e all'inizio dell'XI, quando i presuli difendevano la libertas della propria chiesa di fronte alle nuove iniziative romane che tentavano di imporre il primato della sede apostolica attraverso l'ingerenza nelle questioni locali. Accanto alla difesa delle autonomie, questi vescovi erano partecipi di uno spirito riformatore che guardava al modello della Chiesa imperiale, anch'essa attraversata in quel momento da ideali di riforma. A partire dalle singole figure dei presuli subalpini, l'autrice tenta di ricostruire gli elementi che concorrono al consolidamento dell'autorità ecclesiastica del vescovo, protagonista sin dal Medioevo di orientamenti riformistici.
Raccolta di carte del secolo XII nel fondo di San Vittore di Meda. Il testo ha per oggetto una parte della documentazione conservata nel Fondo San Vittore, sezione pergamene, XII secolo, dell'Archivio privato Antona Traversi Grismondi di Meda.
Nove profili biografici, umani e spirituali di nove santi sposi. E un Santo esempio da seguire per ogni sposa e sposo: quello di Maria Santissima e San Giuseppe di Nazaret.
I cento anni di vita del Santuario mariano-francescano di San Pietro di Barbozza (TV). Una presenza in un territorio di intensa attività agricola, diventato punto di aggregazione sociale e religiosa della zona. Sono documentati i vari passaggi che il convento ha avuto nel tempo, santuario, luogo di formazione, casa di convalescenza e infermeria attualmente, senza mai perdere la sua identità di santuario.
Riprendiamo, con la pubblicazione del presente volume, il cammino dell'Academia Cardinalis Bessarionis, Cultus et lectura Patrum, che si era interrotto per qualche tempo, a causa di inevitabili passaggi strutturali e generazionali.
Nel centocinquantenario dell'unificazione politica italiana, il libro rende nota una pagina importante della storia del "Risorgimento", quella di due dei protagonisti di quegli anni che, fedeli all'ultimo Papa-re, il beato Pio IX, vissero (cercando di scongiurarlo) tale processo rivoluzionario dietro le quinte. Il primo, il cardinale Vincenzo Santucci (1796-1861), nativo di Gorga (Roma), protagonista di primo piano nei travagliati anni della cosiddetta Questione Romana sotto il pontificato di Papa Mastai Ferretti. Il secondo protagonista finora soggetto ad oblìo a causa della dominante "storiografia dei vincitori", è lo storico cattolico legittimista Giuseppe Spada (1796-1867), coetaneo di Santucci, del quale è ripubblicata integralmente (con ampio apparato bibliografico), a cura di Giuseppe Brienza un'opera finora pressoché introvabile, intitolata "Osservazioni storiche sulla unità e nazionalità italiana" uscita a Roma nel 1860. Prefazione di Luigi Negri.
"Sono persuaso che l'intera crisi della sessualità sia profondamente legata al potere e al modo in cui il potere funziona nella Chiesa, a tutti i livelli, dal Vaticano al sagrestano della parrocchia. Non è il potere di Gesù, che era mite e umile di cuore. Ogni istituzione umana ruota intorno all'uso del potere […]La Chiesa purtroppo è spesso stata contagiata dalla medesima cultura del controllo […]. Quella cultura del potere che si ritrova alla radice della crisi delle violenze sessuali, la violenza del potere esercitata ai danni dei piccoli e dei vulnerabili. Non avremo una Chiesa sicura per i giovani finchè non impareremo da Cristo e diventeremo di nuovo una Chiesa umile, in cui siamo tutti pari, figli dello stesso Padre. E' allora che daremo ristoro alle nostre anime".
(Timothy Radcliffe)

