
Le statistiche attestano che “il 39% dei leghisti è cattolico praticante”, a questa percentuale va aggiunto chi, pur non praticando, si dichiara credente. Ma è possibile essere al contempo leghisti e cattolici? Il messaggio di accoglienza e amore per il prossimo predicato da Cristo come si concilia con le dichiarazioni aggressive e a tratti violente del Carroccio nei riguardi di musulmani, zingari, rumeni ed extracomunitari in genere? È proprio la tradizione cattolica ad aver prodotto le menti leghiste o sono le menti leghiste ad aver stravolto la dottrina cattolica? O forse è stato l’incontro del cattolicesimo mediterraneo tradizionalista con l’egoismo piccolo-borghese ipermoderno a costituire una miscela infernale? Augusto Cavadi, teologo e giornalista, si interroga sul rapporto tra Lega Nord, Cattolicesimo e Chiesa.
Un libro che non è scritto contro qualcuno, ma per chi, leghista o antileghista, voglia cercare di capire e di agire per migliorare lo stato di cose esistenti.
Destinatari
Un ampio pubblico.
Autore
Augusto Cavadi, giornalista e teologo, svolge attività di insegnamento e di consulenza filosofica presso scuole, università e altre istituzioni culturali. Collabora con «Repubblica», «Narcomafie» e altre testate. Curatore de Il Vangelo e la lupara. Materiali su Chiese e mafia (Bologna, 1994), è considerato fra i maggiori esperti del rapporto fra cattolicesimo e associazioni criminali.Tra i suoi libri ricordiamo anche La mafia spiegata ai turisti (Trapani, 2008; trad. francese, spagnola, inglese, tedesca e giapponese 2008); Come posso fare di mio figlio un uomo d’onore? (Trapani, 2008), Non lasciate che i bambini vadano a loro. Chiesa cattolica e abusi su minori (Falzea, 2010) e 101 storie di mafia che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2011). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il Dio dei mafiosi (2009). Il suo sito internet è www.augustocavadi.eu.
Il presente volume ripercorre il prezioso ruolo di intermediario svolto dall'Ordine francescano tra i Maroniti del Monte Libano e la Santa Sede, dal XIII secolo fino alla conquista ottomana della Terra Santa (1516). La Chiesa maronita, fondata da san Marone nel V secolo, è l'unica Chiesa orientale ad essere rimasta sempre fedele a Roma, pur conservando riti e liturgie propri. I Francescani, presenti in Medio Oriente sin dal XIII secolo, diedero un contributo fondamentale al mantenimento di questo rapporto privilegiato. Essi furono infatti scelti dalla Santa Sede quali rappresentanti tra le Chiese orientali, giocando in questa veste un ruolo estremamente attivo nel sostenere l'attaccamento della comunità maronita alla Chiesa cattolica. Un compito difficile, considerate le numerose insidie che minavano il legame. Il libro ripercorre le missioni riportate a termine da alcuni frati francescani tra i Maroniti in qualità di delegati apostolici e, più in generale, il ruolo giocato dall'Ordine dei Frati minori nell'assicurare un collegamento costante e privilegiato tra Roma e il Monte Libano.
Se oltrepassi il confine, entri in una dimensione singolare, nella quale convivono l'umano e il divino, lo straordinario e il quotidiano.
Aldo Maria Valli è una guida d'eccezione per varcare la soglia del più piccolo Stato al mondo, il più misterioso.
«All'ingresso di porta Sant'Anna, subito dopo il controllo della gendarmeria, sulla destra, c'è un bancomat dello Ior. Si trova in una nicchia ricavata nel muro e, apparentemente, è come tutti i bancomat di questo mondo. Se però vi avvicinate (e siete in compagnia di chi dispone dell'apposita tessera) scoprite che ha una particolarità. Le istruzioni, oltre che in italiano, francese, tedesco, inglese e spagnolo, sono fornite anche nella lingua dei padri. "Carus expectatusque venisti" dice la videata introduttiva: in pratica, "benvenuto". Dopo di che, ecco l'indicazione operativa: "Inserto scidulam quaeso ut faciundam cognoscas rationem", che sarebbe come dire "inserisci per favore la scheda, per accedere alle operazioni consentite". I latinisti hanno un po' arricciato il naso, perché secondo loro l'adattamento è stato un po' troppo disinvolto, ma bisogna ammettere che non è facile tradurre in una lingua antica concetti moderni. E una volta inserita la scidula che succede? Quattro le opzioni: "deductio ex pecunia" (prelievo), "rationum aexequatio" (saldo), "negotium argentarium" (movimenti) e "retrahe scidulam deposita" (ritirare la tessera). L'unico problema è che se scegliete la prima opzione dopo pochi secondi il bancomat sputerà fuori comunissimi euro e non preziose monete romane d'oro e d'argento».
Aldo Maria Valli non lesina dettagli, spiega come si entra in Vaticano, racconta curiosità, stranezze e aneddoti, visita il garage del papa, fa un giro nell'appartamento pontificio, entra anche nella mensa, nel supermercato e nella famosa farmacia, scopre che a Castel Gandolfo ci sono una fattoria e un pollaio e gli astronomi dell'Osservatorio cercano gli extraterrestri, indaga i molti misteri, dall'omicidio del comandante delle guardie svizzere alla talpa del caso Orlandi
Oggi, come in ogni epoca, la Chiesa è testimone profetica del valore inerente della persona umana indipendentemente dalla sua condizione sociale. La Chiesa mantiene anche con coraggio la convinzione impopolare che, nel promuovere il valore intrinseco della vita, della dignità dell’unione sessuale e dell’indissolubilità del legame matrimoniale, sta proteggendo i più poveri tra i poveri. Dato che donne di ogni estrazione hanno sofferto per mano di una cultura che ha denigrato il sesso, il matrimonio e la vita stessa, tutte le donne di fede possiedono una missione distintamente femminile di rinnovamento culturale: rivelare al mondo la via di un amore attento, umanizzante, che si dona. Con interventi di Sara Butler, Paul Carpentier, Katie Elrod, Angela Franks, Laura L. Garcia, Cassandra Hough, Jennifer Roback Morse, Elizabeth R. Schiltz.
Destinatari
Sacerdoti, donne.
Autori
Erika Bachiochi ha studiato legge e teologia. Nel 2004 ha curato The Cost of «Choice»: Women Evaluate the Impact of Abortion (Encounter Books). Tiene conferenze su temi quali femminismo, famiglia, aborto e Chiesa in università, scuole di specializzazione in legge e congressi. È sposata e ha cinque figli.
Il 1970 segna, con l'introduzione del divorzio (confermata nel 1974 dal voto referendario), una netta cesura con la tradizione confessionista che aveva dominato i primi venticinque anni della Repubblica. Cesura ribadita ed ampliata dalle leggi sull'aborto (1978) e sul cambiamento di sesso (1982). Nel 1984, con l'Accordo di modificazioni al Concordato del 1929, sarà formalizzata l'abrogazione costituzionale del principio della religione di Stato. È così aperta la strada alla ricostruzione, senza ambiguità, dei profili di libertà, pluralismo e laicità della forma di Stato che i Costituenti avevano delineato, pur con alcune contraddizioni, nella legge fondamentale della Repubblica. Solo nel 1971, però, la Corte costituzionale ammette che il richiamo ai Patti Lateranensi (art. 7 della Costituzione del 1948) "non può avere forza di negare i principi supremi dell'ordinamento costituzionale dello Stato". E solo nel 1989 desume dalla Costituzione "il principio supremo della laicità dello Stato" che garantisce la "salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale". Questo volume, partendo dalla "geografia" della laicità delineata da Arturo Carlo Jemolo nel 1960, raccoglie una serie di contributi ormai classici (Jemolo, Missiroli, Lombardi, Pedrazzi); la ricostruzione della politica antidivorzista della CEI (Nannini); l'analisi puntuale del voto referendario del 1974 (Parisi) e una serie di interventi di "specialisti" sulla stampa quotidiana...
Data la diversità delle chiese orientali nei territori dove si sono sviluppate e tra i regimi politici nei quali si sono trovate a crescere, il volume, come i precedenti, presenta la successione analitica dei fatti nei singoli patriarcati dal Seicento ai giorni nostri. L’impatto delle nuove idee, maturate con illuminismo, razionalismo, rivoluzione francese, ha avuto un serio influsso provocando spesso delle rotture di quelle chiese coi loro patriarcati di provenienza, controllati da sultani, zar, dittatori. L’esodo di diverse comunità verso luoghi più sicuri in Europa o in altri continenti ha generato il fenomeno, peraltro non nuovo, di chiese autocefale; ai fini dell’unione con le chiese di provenienza, tale processo non è terminato neppure dopo la raggiunta libertà, sollevando nuovi problemi. L’augurio di una sia pur minima unità tra quelle chiese, e con quelle dell’Occidente latino, chiude il lavoro.
I saggi presentati in questo volume sono frutto di una ricerca prolungata sul rapporto tra i duchi di Milano, Visconti e Sforza, con i movimenti dell'Osservanza, con particolare attenzione a quello dei frati Predicatori. Attraverso l'analisi paziente dei documenti d'archivio, soprattutto notarili, emerge con evidenza l'influsso del mondo 'laico', soprattutto del potere cittadino, sulla evoluzione e sullo sviluppo dei movimenti di riforma dei più importanti Ordini religiosi.
I quaterni" superstiti del notaio Giovannibello (1262-1281) sono i più antichi protocolli milanesi conservati nella loro struttura originaria. La maggior parte degli atti riguarda il monastero femminile di San Maurizio, detto il Maggiore, di Milano. " Dopo un'analisi dei documenti e del notaio che li ha redatti, il volume presenta la prima edizione completa dei quattro quaterni". "
Nell'Italia del Cinquecento, divisa tra lo splendore delle corti e delle arti e la tragedia delle guerre e delle pestilenze, nuove dottrine religiose diffondono gli umori inquietanti del dubbio e della ribellione, insieme con le speranze di un profondo rinnovamento. Il fervore del dissenso e della libera critica percorre strati sociali d'ogni condizione, tocca il vertice e la base ecclesiale della cattolicità, investendo tanto le dottrine teologiche quanto le pratiche religiose quotidiane.
Il 27 novembre 1095 a Clermont, in Alvernia, papa Urbano II lanciò un vibrante appello alla cristianità: bisognava liberare Gerusalemme e i luoghi santi dalla tutela dei musulmani. Quel giorno fatidico iniziò la storia delle crociate, destinata a durare fino alla metà del XIII secolo. Anche se in realtà, come spesso accade, le cose furono un po' più complicate. Perché Urbano II non pronunciò la parola "crociata", un termine che all'epoca non esisteva ancora. Inoltre l'intero medioevo è attraversato da movimenti collettivi, da pellegrinaggi di esaltati, da guerre sante: diventa dunque difficile definire e circoscrivere l'ambito delle crociate, e infatti il dibattito tra gli storici sulla loro vera natura e sulle loro caratteristiche è ancora oggi assai vivace. Alain Demurger esamina il rapporto tra le crociate e le "guerre sante", che hanno insanguinato e insanguinano la storia. Da un lato le spedizioni delle armate cristiane verso la Palestina somigliano per molti aspetti a esperienze storiche antecedenti, come la grande offensiva dell'imperatore bizantino Eraclio contro i persiani nel VII secolo o le prime fasi della lenta riconquista della penisola iberica. Tuttavia le crociate rappresentarono indubbiamente un fenomeno inedito: non fu solo un'idea nuova, fu anche una pratica destinata a creare rapidamente le proprie istituzioni. Il volume ricostruisce una vicenda storica memorabile e controversa: risale alla nascita di questo sogno collettivo e ne segue l'evoluzione