
Il testo presentato costituisce la prima traduzione in italiano dell'encomio per il santo monaco Sergio di Radone. Il suo discepolo, Epifanij, che ne ha tracciato il profilo, sottolinea come l'igumeno di Radone svolse a più livelli un ruolo fondamentale per il destino della Russia. Sul piano religioso egli è concordemente considerato colui che ha provocato lo straordinario risveglio spirituale del paese dopo il lungo giogo tataro. Sergio di Radone partecipò attivamente alle vicende storiche della Russia, appoggiando il principato moscovita e sostenendo la sua candidatura a centro organizzatore della lotta per la liberazione del paese. Infine, il santo incise a lungo sullo sviluppo culturale russo tramite il monastero da lui fondato.
"Cristianesimo e potere" è dedicato a un tema che costituisce il filo rosso di tutta l'indagine dello storico Prodi: una ricerca dedicata a mettere in luce come la caratteristica della civiltà europea sia la peculiare divisione di ambiti fra Chiesa e Stato. Indagine storica ma insieme riflessione sulle trasformazioni di un presente in cui questo secolare equilibrio pare destinato a spezzarsi.
Esponenti della cultura, non solo cattolica, riflettono sulla straordinaria figura di Giovanni XXIII. Il testo si presenta come una serie di interviste attraverso le quali si cerca di descrivere il pontefice da varie angolazioni: religiosa, politica, umana. Emergono vari aspetti del suo carattere, della sua opera di mediazione politica, della sua preoccupazione per l'umanità sofferente e divisa da fedi e religioni diverse.
Allievo di G. Moschos, greco di natali, Maksim Grek giunse a Firenze nel 1492 insieme a Giovanni Lascaris che lo introdusse fra i banchi dello Studium quale allievo di A. Poliziano e M. Ficino. Affiancò in Venezia (1496 - 1498) Aldo Manuzio nella preparazione dell'edizione greca del Salterio. Visse in Firenze il supplizio del Savonarola, prese i voti in San Marco, poi trascorse un decennio nella lavra di Vatopedi sul Monte Athos. Nel 1518 giunse a Mosca su invito ufficiale dello zar. Temuto dalla Chiesa ufficiale, "consacrò alla predicazione della parola di Dio" il proprio stilo e perseguì "la salvezza delle anime" come imponeva il valore intrinseco del voto domenicano al quale mai venne meno.
Giovanni Paolo II si fece un’idea precisa della società italiana di fine Novecento e concepì un progetto per il rilancio della Chiesa che doveva favorire una ripresa di vigore per l’intero paese. Due le proposte che dovevano agevolare una forte ripresa interna e un’irradiazione sull’intero continente europeo: da una parte la riscoperta di una fede più autentica come salda radice capace di generare un nuovo umanesimo; dall’altra, la partecipazione attiva dei cattolici alla ricostruzione civile della nazione.
Ancora oggi la visione di papa Wojtyla può offrire un contributo significativo per superare la crisi e rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
L?Autore
Antonio Scornajenghi è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Roma III. È autore di articoli e saggi sui partiti e i movimenti politici italiani in età liberale, sul rapporto tra mondo cattolico e istituzioni liberali e sul pontificato di Giovanni Paolo II. Tra le sue pubblicazioni: La Sinistra mancata. Dal gruppo zanardelliano al Partito Democratico Costituzionale Italiano (1904-1913), Roma 2004; L’alleanza difficile. Liberali e popolari tra massimalismo socialista e reazione fascista (1919- 1921), Roma 2006. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato «Stampa laica e mondo politico in Italia di fronte a Giovanni Paolo II», in Shock Wojtyla, (2010).
Paolo VI (Giovanni Battista Montini), è stato il Papa del Concilio. Ricordato anche come il papa della modernità per la sua capacità di percepire e rispondere ai problemi della società, di lui si ricordano anche l'infaticabile lavoro a favore della pace, la fermezza nella difesa dei valori cristiani e l'attenzione con la quale seppe leggere gli anni della contestazione giovanile. Questo volume raccoglie ventiquattro testi scritti dal Papa tra il 1963 e il 1978, gli anni del suo pontificato. Ventiquattro omelie pronunciate durante le Sante messe, celebrate nelle più diverse occasioni dell'anno liturgico che compongono un compendio di commenti al Vangelo sintetico.
Un vescovo e un giornalista si confrontano sui temi che coinvolgono la Chiesa di oggi: pace e rispetto del creato, giustizia e sviluppo sostenibile, la ricezione del Concilio, il rapporto con l’altro e l’emigrato, la complessa relazione tra fede, laicità, politica e ordine sociale. Un libro che è insieme un viaggio: «non itinerario attraverso luoghi e persone, ma cammino lungo i temi più importanti che un vescovo si trova davanti, nelle domande, nelle attese, nelle speranze dei suoi fedeli, ma anche di coloro che sono lontani dalla Chiesa».
Gli autori
Tommaso Valentinetti (1952) ha studiato a Roma e a Gerusalemme, dove ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura. Il 25 marzo 2000 viene nominato vescovo della diocesi di Termoli-Larino. Cinque anni dopo papa Benedetto XVI lo chiama ad essere arcivescovo metropolita di Pescara-Penne. Nel settembre 2002 il Consiglio permanente della CEI lo nomina presidente di Pax Christi Italia, incarico che gli sarà rinnovato per un secondo mandato fino al novembre 2009. Nel settembre 2005 diviene membro della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.A gennaio 2011 i vescovi di Abruzzo e Molise lo eleggono presidente della Conferenza Episcopale dell’Abruzzo-Molise. Dalla stessa data è membro della Consiglio permanente della CEI.
Fabio zavattaro, inviato speciale del Tg1, inizia la sua attività di giornalista professionista nel 1981, al quotidiano Avvenire, dove ha lavorato ininterrottamente dal 1979 al 1991, occupandosi di cronaca e politica estera e, dal 1983, di informazione vaticana. Nel 1991 entra in Rai, prima al Giornale radio (Gr2) e successivamente, dal 1995, al Tg1, occupandosi sempre di informazione vaticana. Come inviato dal 1983 segue tutti i viaggi di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, in Italia e all’estero. È autore di libri, tra cui Un santo di nome Giovanni (Aliberti, 2011), La valigia di Papa Wojtyla (Iacobelli, 2011) e I santi e Karol (Ancora, 2004), e di numerosi video, tra cui Teresa di Calcutta e lo speciale Karol Wojtyla, un Papa nella storia, venduto in oltre 3 milioni di copie. Nel gennaio 2009 è stato insignito del Premio nazionale“Penna d’oro” per il giornalismo e del “Leone d’argento” assegnato dalla città di Servigliano.
Teresa Martin: una vita - soli 24 anni - tutta nascosta e conclusa nel 1897. Un anno dopo le sorelle pubblicano col titolo "Storia di un'anima" i suoi ricordi di famiglia manipolati da loro con le migliori intenzioni. Da allora un oceano di simpatia e di devozione: Teresa beata (1923), santa (1925), protettrice della Francia e Patrona delle Missioni in tutto il mondo... Così, nel 1932, si chiese a Pio XI di proclamarla Dottore della Chiesa, ma il Papa reagì bruscamente: una donna! E questa sua pretesa "dottrina" era già nel Vangelo! Neppure parlarne, e per questo neppure pensarci! Del resto a detta delle sue stesse sorelle "nessuno pensava che avesse una dottrina". Tuttavia, a poco a poco, grazie al lavoro dello storico André Combes e al recupero dei suoi veri scritti, cominciarono a uscire "particolari fulgori di dottrina" che hanno "fatto risplendere il fascino del Vangelo". Lo ha scritto Giovanni Paolo II proprio nel proclamarla "Dottore" il 19 ottobre 1997: Teresa, "giovane, donna e contemplativa" mostra una "sapienza infusa, cioè la lucida, profonda assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede". Oggi è "Dottore dell'Amore" e mostra all'uomo del Terzo Millennio la novità centrale della fede, la sua adozione per grazia a "figlio" di Dio, reso capace di riamare Dio e il prossimo con lo stesso "Amore" che è in Dio. In questo libro è descritta la vicenda che ha portato Giovanni Paolo II al rovesciamento del "no" di Pio XI, con il suo "sì" confermato da Benedetto XVI il 6 aprile dello scorso anno.
In questa pubblicazione, fondata sul materiale della Pontificia Commissio Codicis Iuris Canonici Recognoscendo, incontriamo i consultori e i membri coinvolti nel processo di revisione del Codice pio-benedettino mentre stanno prendendo in considerazione le questioni che riguardano la formulazione dei canoni sulle conferenze episcopali. Vengono illustrate le diverse idee e correnti di pensiero che, con duro lavoro e attento studio, sono giunte ad amalgamarsi nel Codice vigente.
«Forse la storia della chiesa cattolica costituisce il racconto più affascinante di un’istituzione della storia mondiale. Per i cattolici, però, questa storia è di cruciale importanza anche per quel che riguarda il ruolo normativo della Tradizione». Ne risulta un libro di ampia portata, dal ritmo narrativo avvincente, sulla storia del popolo cristiano dalla Pentecoste ai giorni nostri.
Descrizione
Questo libro contiene la storia del popolo cristiano dalla Pentecoste ai giorni nostri e si concentra in modo particolare sulla Chiesa cattolica. Avendo superato l’anno 2000 dopo Cristo, sembra appropriato e necessario poter disporre di una storia dei primi due millenni dell’era cristiana.
Nella seconda metà del secolo scorso è stato svolto un enorme lavoro di ricerca sulla storia della Chiesa, pubblicato in articoli specialistici e in libri di più volumi. Tali recenti progetti sono stati tenuti presenti scrivendo questo breve resoconto che, a sua volta, costituisce una lettura interessante.
La dimensione istituzionale e quella più direttamente religiosa della Chiesa cattolica sono presentate in ciascuna sezione in modo equilibrato. Questi alcuni degli elementi trattati: carità, concili, crociate, devozioni, diritto canonico, eresie, laici, liturgia, martiri, missionari, ordini religiosi, papi, parrocchie, pellegrinaggi, preghiera, sacerdozio, sacramenti, scuole, teologi, università, vescovi e vita consacrata.
Descrizione dell'opera
La Chiesa cattolica sembra oggi attraversata da una linea di confine, quasi da un muro, come se fosse spezzata, divisa in due. Da una parte, una Chiesa che si sente depositaria esclusiva della verità che annuncia, segnata da un risorgente e pericoloso clericalismo, da un'autorità che degenera spesso in puro potere; dall'altra, la Chiesa «nata» cinquant'anni fa dal concilio Vaticano II, portatrice di tante novità e speranze, ma bloccata nella fase evolutiva dalle paure e dalle resistenze di una parte della gerarchia ecclesiastica.
Dal confronto tra queste due Chiese si deciderà il futuro del cattolicesimo, che sta vivendo una profonda crisi di fede ma anche di leadership, di uomini, di progetti, di strutture, di linguaggi, di rapporti con la modernità. È possibile - si chiede l'autore - che, al miliardo e più di battezzati che costituiscono la fitta trama della cattolicità nelle più diverse realtà del mondo, continui ad arrivare l'eco di scandali, conflitti, "Vatileaks" e non un rinnovato e vivificante annuncio del Vangelo?
Sommario
INTRODUZIONE. L'altra Chiesa. Profezia e coraggio. I. IL DOMINIO DEI CHIERICI. 1. Un male antico. 2. Dietro il Muro. 3. Ma quale crisi? 4. Il grido di Marie. 5. Il potere come «sistema». 6. Estirpare il clericalismo. II. IL «POPOLO DI DIO». 7. Quell'11 ottobre. 8. Se i vescovi «si convertono». 9. Una «rivoluzione» incompiuta. 10. Dov'è finito il «popolo di Dio»? 11. Quel miliardo di battezzati.
Note sull'autore
GIAN FRANCO SVIDERCOSCHI, giornalista dal 1959, ha seguito per oltre cinquant'anni le vicende della Chiesa cattolica. È stato testimone privilegiato di numerosi eventi, dall'avvicendamento di sei papi al concilio Vaticano II. Ha lavorato in agenzie di stampa, giornali, radio, tv e come sceneggiatore in due film su papa Wojtyla. È stato vice direttore dell'Osservatore Romano e ha scritto una quindicina di libri, tra i quali Lettera a un amico ebreo e, con il cardinale Stanislaw Dziwisz, Una vita con Karol. Ha collaborato con Giovanni Paolo II alla stesura di Dono e Mistero.