
Cesura fondamentale nella storia tedesca del Cinquecento, la Riforma protestante apre anche una nuova era nella storia dell'intero continente europeo, l'età moderna. L'unità della cristianità era stata la principale caratteristica dell'Europa preriformistica: in quella unità avevano trovato il loro punto di contatto la chiesa e il mondo, la religione e la politica. I limiti di quella coesione finiranno per innescare il conflitto interno al mondo critiano. La figura e il pensiero di Lutero, la pubblicazione delle tesi luterane nel 1517, i contrasti con l'impero e con il papato, la guerra dei contadini, la diffusione del movimento riformatore nelle città, l'adesione dei principi tedeschi, la pace di Augusta del 1555: sono i passaggi fondamentali di un processo storico che vede ridelinearsi il rapporto tra religione e società, stato e chiesa, per sfociare nel definitivo tramonto del mondo tardomedievale.
In quanto potenza politica egemonica, Roma incideva in grande misura sugli sviluppi culturali e religiosi nel suo impero, tanto più che nella visuale della religione propria dei romani la loro dominazione si doveva alla benevolenza degli dei. Anche per tali ragioni in questo libro si presta particolare attenzione alla politica religiosa dei romani e ai suoi rapporti con le posizioni religiose adottata dalle comunità giudaiche e da quelle cristiane della prima ora. In questa prospettiva, da una parte non si è trascurata alcuna delle problematiche fondamentali e della letteratura corrispondente; dall'altra si è mirato a formulare e documentare in termini chiari una problematica che è di primaria importanza anche per la questione della cosiddetta «separazione» delle strade.
Nell'archivio della Penitenzieria Apostolica si trovano decine di migliaia di suppliche inviate al Papa da uomini e donne da tutte le parti della cristianità con la richiesta di una grazia speciale che solo il sommo pontefice poteva concedere. Per l'Inghilterra, la Svezia ed i paesi di lingua tedesca queste fonti eccezionali - accessibili solo da pochi anni - sono già state pubblicati. In questo libro sono raccolte 270 suppliche chieste nella diocesi di Siena, fra gli anni dal 1458 al 1513, interpretate e messe in relazione con la prassi del dicastero centrale della Curia papale e la storia della città toscana.
Nel Medioevo cristiano la morte è onnipresente. Il primo motivo strutturale è di ordine demografico e riguarda l'estrema fragilità dell'esistenza umana nelle società dell'Ancien Régime. Il secondo è rappresentato dal cristianesimo e dalla centralità della morte e della risurrezione di Gesù. I defunti sono continuamente presenti nella preghiera dei vivi e nel paesaggio rurale e urbano, in particolare nei luoghi in cui la giustizia innalza le forche e nei cimiteri, spazi fisici e simbolici che consentono la nascita dei villaggi. La pietà dei laici e, in particolare, delle donne di alto rango si dota di un nuovo testo di preghiera, il Libro delle ore, che permette di rivolgersi alla Vergine, al Cristo della Passione e alla Trinità, ma soprattutto di meditare sulle "ore della morte", sempre evocate. Anche il testamento diviene un obbligo di natura spirituale, oltre che giuridica: regola la successione in favore delle persone più vicine, serve a chiedere perdono a coloro a cui si è fatto torto e permette di fare un'ultima volta e massicciamente la carità ai poveri e ai malati.
È la metà del XII secolo. Giovane ebreo di Colonia, Giuda supera una profonda crisi spirituale convertendosi al cristianesimo e divenendo sacerdote. Con il nome di Ermanno l'ex-Ebreo scrive in latino il racconto della sua conversione, l'Opusculum de conversione sua, dopo le Confessioni di Sant'Agostino una delle prime autobiografie comparse in Occidente. Ma, si chiedono gli storici, si tratta di un racconto vero o fittizio? Fu solo propaganda confezionata dai chierici cristiani? L'autore di questo libro ribalta la questione: vero o fittizio, il racconto pur autobiografico è espressione corale di una comunità, limpido specchio della mentalità e della cultura del suo tempo.
La tragica storia del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, oppositore senza compromessi del regime hitleriano e pastore instancabile dei cristiani che rifiutavano il connubio tra religione e nazionalsocialismo. Attraverso una ricostruzione minuziosa degli avvenimenti, l'autore, storico del diritto ed esperto della Germania nazista, descrive i momenti decisivi che portarono alla condanna a morte di Bonhoeffer nel campo di concentramento di Flossenbürg. Il testo non si ferma all'esecuzione del teologo, ma segue anche le sorti del suo accusatore e del suo giudice, che sconteranno solo condanne minime o verranno addirittura assolti. Il libro di Schminck-Gustavus è il racconto della grandezza umana e morale di uno degli avversari più coraggiosi della follia nazista e la denuncia di un'ignobile mancata giustizia. Un richiamo prezioso e deciso alla necessità di mantenere viva la memoria storica e di proseguire nella ricerca della verità.
La tragica storia del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, oppositore senza compromessi del regime hitleriano e pastore instancabile dei cristiani che rifiutavano il connubio tra religione e nazionalsocialismo. Attraverso una ricostruzione minuziosa degli avvenimenti, l'autore, storico del diritto ed esperto della Germania nazista, descrive i momenti decisivi che portarono alla condanna a morte di Bonhoeffer nel campo di concentramento di Flossenbürg. Il testo non si ferma all'esecuzione del teologo, ma segue anche le sorti del suo accusatore e del suo giudice, che sconteranno solo condanne minime o verranno addirittura assolti. Il libro di Schminck-Gustavus è il racconto della grandezza umana e morale di uno degli avversari più coraggiosi della follia nazista e la denuncia di un'ignobile, mancata giustizia. Un richiamo deciso alla necessità di mantenere viva la memoria storica e proseguire nella ricerca della verità.
Viene qui finalmente tradotta in italiano una fondamentale storia dei primi quindici secoli del papato. Una storia che inizia dall'attività di Pietro e della prima comunità cristiana di Roma; attraversa il Medioevo, con il papato che dopo l'XI secolo assume una posizione di preminenza anche politica all'interno della società; e arriva fino alla prima metà del Cinquecento, quando la Riforma protestante segna un profondo rivolgimento nel mondo cristiano. Nel libro sono trattate con pari dignità aspetti della storia di Roma e d'Italia, della liturgia, dei cerimoniali, come pure della storia politica, economica e sociale. Il volume è completato da una cronologia dei papi e da una ricca bibliografia, aggiornata per questa edizione italiana alle più recenti ricerche.
Approfondita indagine sulla basilica di S. Francesco in Assisi, nel suo significato architettonico.
Descrizione dell'opera
In ogni epoca, i concili mostrano il profondo coinvolgimento della Chiesa nella storia e nel mondo del suo tempo.
Sebbene ancora oggi la ricerca storica sui concili abbia di fronte importanti interrogativi in attesa di risposta, l'elemento conciliare fa indiscutibilmente parte della struttura essenziale della Chiesa.
Sulla scia di un classico della materia quale la Breve storia dei concili di Hubert Jedin (1959), il volume - frutto delle lezioni tenute dall'autore alla Hochschule Sankt Georgen di Frankfurt a.M. - presenta in forma divulgativa un'analisi che tiene conto del lungo cammino della ricerca. Oggi è riproposto in edizione economica per renderlo disponibile al più ampio pubblico.
Sommario
Prefazione. Abbreviazioni. Introduzione. Quali concili sono ecumenici? I. L'inizio dell'istituto conciliare. II. Nicea, la sua recezione e la battaglia attorno al dogma trinitario. III. «Solo Nicea»? Da Efeso a Calcedonia. IV. Patriarcati, Chiese nazionali e fragile unità: i concili della Chiesa antica dopo Calcedonia. V. I concili papali dell'alto medioevo. VI. Sull'unità e la riforma della Chiesa: i concili del XV secolo. VII. Concilio e confessionalizzazione: il concilio di Trento (1545-1563). VIII. Concilio e principio di autorità: il concilio Vaticano I (1869-1870). IX. Concilio e aggiornamento: il concilio Vaticano II (1962-1965). Fonti e bibliografia. Indice dei nomi e delle materie.
Note sull'autore
KLAUS SCHATZ sj nasce in Renania nel 1938. Dopo studi di storia e letteratura latina, entra nella Compagnia di Gesù e nel 1974 si laurea in storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana. È professore emerito di storia della Chiesa alla Hochshule Sankt Georgen di Frankfurt a.M., dove ha insegnato dal 1975. In modo particolare si è occupato di storia della Chiesa dei secoli XIX e XX, storia del primato papale, storia della Compagnia di Gesù. Tra le sue maggiori pubblicazioni in lingua italiana: Storia della Chiesa. Epoca moderna. Volume II, a cura di L. Mezzadri (Queriniana, Brescia 1995); Il primato del papa. La sua storia dalle origini ai nostri giorni, a cura di L. Rota (Queriniana, Brescia 1996).
In questo terzo volume, tomo II, del Manuale di storia della Chiesa si presentano le linee essenziali della storia della chiesa dalla rivoluzione francese fino al Concilio Vaticano II nella prospettiva della chiesa mondiale. La finalità precipua dell'esposizione non sono solo i fatti, ma le costellazioni storiche che di volta in volta hanno determinato gli eventi storici, in particolare il rapporto tra la chiesa e il "mondo" e la società del suo tempo. Tema centrale di questo tomo conclusivo del Manuale di storia della Chiesa è pertanto l'atteggiamento della chiesa di fronte alla "Modernità", e cioè di fronte all'illuminismo, alla rivoluzione francese, allo sviluppo industriale, e agli altri eventi, che caratterizzano la "Modernità".