
La vita – tanto avventurosa e affascinante quanto sconosciuta ai più – del Dodici Apostoli durante l’esistenza terrena di Gesù di Nazareth e nel tempo successivo la sua Morte e Resurrezione. Chi erano? Che cosa hanno fatto? In quali Paesi e regioni del mondo hanno portato il messaggio del vangelo? Quale contributo hanno dato alla Chiesa? E quali difficoltà e ostacoli hanno dovuto superare? Chi di loro ha incontrato il martirio? Un Quaderno, scritto con linguaggio semplice e accessibile a tutti, che risponde a queste domande e ha il pregio di svelare una storia ricchissima di umanità e di fede, utile ad accrescere la consapevolezza di quanto dobbiamo essere grati al Figlio di Dio per avere scelto questi uomini dalla cui opera la Chiesa ha tratto la linfa per giungere fino a noi.
Terremoti, tsunami, inondazioni, incendi, guerre e stragi di innocenti, terrorismo: ogni qualvolta le cronache ci parlano di una disgrazia, sia che colpisca la vita di una sola persona sia quella di intere popolazioni, sorgono quasi spontaneamente nel cuore di molti innumerevoli domande: si tratta forse di un castigo di Dio? Di Dio che chiede conto all’uomo per i suoi peccati? È mai possibile che Dio punisca le creature che ama infliggendo loro dolore e morte? Che cosa insegna la Bibbia in proposito? E che cosa dice la dottrina della Chiesa cattolica?
A tali domande di straordinaria intensità e spessore, risponde questo Quaderno del Timone, opera della studiosa Luisella Scrosati, scritto con linguaggio semplice e a tutti accessibile. L’uomo è posto dinanzi a una realtà certamente misteriosa, ma non del tutto oscura, dinanzi alla quale solo la fede sa dare risposte convincenti e consolanti
Se la novità cristiana è rendere visibile ciò che visibile non è, una domanda s'impone anche allo storico: il credere, col conseguente vedere, è produttivo di conoscenze storicamente accertabili? L'interrogativo nasce dalla tradizione cristiana, ma si spinge all'essenza stessa delle fedi. Il volume presenta quattro filoni d'indagine posti criticamente in relazione e una serie di casi da esplorare: dall'apparizione di Maria a Tirano alle teste di Pietro e Paolo in Laterano, dai miracoli nell'antica gnosi alla circumambulazione islamica.
IL DIARIO" E LE SUGGESTIVE TESTIMONIANZE DOCUMENTALI AGGIUNTE DAL CURATORE, MOSTRANO LA GRANDEZZA DELL INTUIZIONE MORALE E POLITICA DEL PONTEFICATO DI BENEDETTO XV. "
Gli studi raccolti nel volume sono rappresentativi del pluridecennale percorso di ricerca di Francesco Scorza Barcellona e del suo peculiare approccio all'agiografia antica. Una prima sezione propone tre saggi pionieristici sulla santità infantile, indagata attraverso la vicenda omiletica dei santi Innocenti e quella agiografica dei martiri bambini. Nella seconda si ripercorre il culto dei Magi, in un viaggio ideale fra Oriente ed Occidente, dalla letteratura patristica al Milione di Marco Polo. La terza e ultima sezione manifesta il particolare interesse del nostro autore per le identità agiografiche complesse o liminali: Vittore, il martirio femminile e quello donatista. Gli articoli inclusi nella raccolta rimangono a tutt'oggi punti di riferimento obbligati sui soggetti trattati.
Giovanni Paolo II si fece un’idea precisa della società italiana di fine Novecento e concepì un progetto per il rilancio della Chiesa che doveva favorire una ripresa di vigore per l’intero paese. Due le proposte che dovevano agevolare una forte ripresa interna e un’irradiazione sull’intero continente europeo: da una parte la riscoperta di una fede più autentica come salda radice capace di generare un nuovo umanesimo; dall’altra, la partecipazione attiva dei cattolici alla ricostruzione civile della nazione.
Ancora oggi la visione di papa Wojtyla può offrire un contributo significativo per superare la crisi e rilanciare il ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.
L?Autore
Antonio Scornajenghi è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Roma III. È autore di articoli e saggi sui partiti e i movimenti politici italiani in età liberale, sul rapporto tra mondo cattolico e istituzioni liberali e sul pontificato di Giovanni Paolo II. Tra le sue pubblicazioni: La Sinistra mancata. Dal gruppo zanardelliano al Partito Democratico Costituzionale Italiano (1904-1913), Roma 2004; L’alleanza difficile. Liberali e popolari tra massimalismo socialista e reazione fascista (1919- 1921), Roma 2006. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato «Stampa laica e mondo politico in Italia di fronte a Giovanni Paolo II», in Shock Wojtyla, (2010).
"Antonio Scornajenghi prende le mosse dal tipo di città che Wojtyla incontra al momento della sua elezione per ricostruire un lungo rapporto tra vescovo e diocesi, sviluppatosi per 27 anni, il più duraturo del XX secolo. La capitale alla fine degli anni '70 è una città ingrigita e piena di insicurezze. Giovanni Paolo II non accetta che la sua diocesi si rassegni a vivere il Vangelo nel privato, in sagrestia, all'interno delle sale parrocchiali, o nei dibattiti di ristretti circoli intellettuali. Si impegna da subito a cercare realtà vive nel tessuto ecclesiale romano. Rendere nuovamente vivace l'annuncio del Vangelo da parte della comunità cristiana diviene un suo obiettivo preminente. Il rapporto profondo di papa Wojtyla con la sua diocesi è ineludibile per comprendere la dimensione pastorale della sua vita giocata tra Roma e il mondo. Le pagine di Giovanni Paolo II vescovo di Roma restituiscono al lettore il dipanarsi in profondità del rapporto tra Giovanni Paolo II e la sua diocesi, mentre ripercorrono con cura alcuni dei grandi cambiamenti di Roma nell'ultimo quarto del XX secolo, illuminandoli con racconti di testimoni e preziosa documentazione. Il rapporto tra Roma e Wojtyla è in questo senso utile anche per guardare alla città con uno sguardo più ampio di quello con il quale spesso la si descrive." (dalla Presentazione di Marco Impagliazzo)
In breve
«Credo in un solo Dio, Padre onnipotente»: così recita la professione di fede cristiana cattolica, a sottolineare immediatamente il carattere maschile della divinità all’interno di una religione che fin dall’origine si era caratterizzata invece per l’apertura alla presenza femminile. Nascono da questa contraddizione l’importanza e l’ambiguità del rapporto fra le donne e la religione cristiana, ma anche l’intuizione che proprio nel campo religioso vadano ricercate le ragioni più profonde del ruolo della donna nel mondo occidentale.
Indice
Introduzione di Lucetta Scaraffia e Gabriella Zarri - 1. Ascetismo e monachesimo femminile in Italia dalle origini all’età longobarda (IV-VIII secolo) di Franca Ela Consolino - 2. Il matrimonio mistico di E. Ann Matter - 3. Società e religiosità femminile (750-1450) di Giulia Barone - 4. Corpo femminile e pratica religiosa nel tardo medioevo di Caroline Walker Bynum - 5. La donna, la fede, l’immagine negli ultimi secoli del medioevo di Dominique Rigaux - 6. Dalla profezia alla disciplina (1450-1650) di Gabriella Zarri - 7. Lettere spirituali di Adriano Prosperi - 8. Le muse in convento. La scrittura profana delle monache italiane (1450-1650) di Elissa B. Weaver - 9. «Piccole donne», «grandi eroine»: santità femminile «simulata» e «vera» nell’Italia della prima età moderna di Anne Jacobson Schutte - 10. Modelli di santità femminile nell’Italia del Rinascimento e della Controriforma di Sara F. Matthews Grieco - 11. Dall’esplosione mistica tardo-barocca all’apostolato sociale (1650-1850) di Marina Caffiero - 12. La scrittura mistica di Marilena Modica Vasta - 13. La santità femminile dinastica di Sara Cabibbo - 14. Immagini sacre e vita religiosa delle donne (1650-1850) di Karen-edis Barzman - 15. «Il Cristianesimo l’ha fatta libera, collocandola nella famiglia accanto all’uomo» (dal 1850 alla «Mulieris Dignitatem») di Lucetta Scaraffia - 16. In viaggio dalla Madonna di Emma Fattorini - 17. Sante e suore sullo schermo di Giovanna Grignaffini - Bibliografia
A metà degli anni Trenta, in Umanesimo integrale Jacques Maritain delineava I' «ideale storico concreto» di una «nuova cristianità»; un disegno che aveva radici nella storia del cattolicesimo europeo e chi ha inciso profondamente sulle energie cattoliche dei nostro paese nel secondo dopoguerra. Tuttavia, per una paradossale eterogenesi dei fini, mentre i cattolici si scontravano nelle piazze con la presenza comunista, considerata il pericolo maggiore per la fede degli italiani, o contestavano nello Stato i residui spazi del laicismo risorgimentale, il nemico vero è venuto alle spalle, silenzioso e a lungo inavvertito, nelle forme della società consumistica, destinata a corrodere in profondità la fede dei popolo italiano.
Questo volume, partendo da un'analisi storica su quel che è accaduto, approda ad una riflessione sulle condizioni di una rinnovata presenza cristiana nella società del nostro tempo. Una visione coraggiosa e spregiudicata della realtà della secolarizzazione, nel complesso quadro odierno della globalizzazione, è la condizione, per i cristiani, di un impegno attivo e responsabile nella società industriale e postindustriale. Una profonda sp iritualità è la garanzia dalle tentazioni opposte della fuga dal mondo o della caduta nel pragmatismo.
Le proposte raccolte in questo libro affrontano molti temi ardui e complessi nella prospettiva di raggiungere la strada di una pacifica convivenza in cui raccontarsi per riconoscersi possa diventare la prima regola per una vera democrazia.
Il volumetto propone la prolusione d'apertura al Convegno internazionale «Il concilio ecumenico Vaticano II alla luce degli archivi dei padri conciliari» (3-5.10.2012), promosso dal Pontificio comitato di scienze storiche in collaborazione col Centro studi e ricerche «Concilio Vaticano II» della Pontificia università lateranense.
Il contributo si sofferma su tre nodi ermeneutici emergenti dai principali fatti e documenti del periodo di cui il Congresso si occupa: il rapporto tra l'elemento teologico e quello storico, e di conseguenza la definizione del «soggetto» dell'ermeneutica conciliare; la questione dell'«indole pastorale del Vaticano II»; e l'intreccio tra «evento» e «corpus dottrinale».
L'intenzione dichiarata, «offrire qualche pista per un'adeguata ermeneutica conciliare necessaria per comprendere il processo di recezione», trova nell'idea di riforma nella continuità, proposta da Benedetto XVI, la categoria che sembra «più conveniente per leggere la natura dell'evento conciliare e per un'adeguata ermeneutica del suo corpus nell'ottica della pastoralità».
Sommario
Avvicinarsi oggi al concilio. I. Il soggetto dell'ermeneutica conciliare. II. L'indole pastorale del concilio. III. Evento e corpus dottrinale. IV. «La Chiesa prosegue il suo pellegrinaggio».
Note sull'autore
ANGELO SCOLA, cardinale, è arcivescovo di Milano. Ha insegnato Antropologia teologica al Pontificio istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia della Pontificia Università Lateranense, della quale è stato rettore magnifico. Nel 2002 è stato nominato patriarca di Venezia e nel 2005 è stato relatore generale della XI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata a «L'eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa».
Avvalendosi di un'approfondita analisi delle carte d'archivio dei protagonisti, delle discussioni parlamentari, del dibattito culturale e religioso su riviste e quotidiani, delle relazioni diplomatiche tra governo e Santa Sede, il volume ripercorre la storia dei rapporti tra Stato e Chiesa nell'Italia repubblicana ponendo particolare attenzione al vissuto, alla società religiosa e civile, ai rituali e ai simboli dell'una e dell'altra parte. Dopo una premessa sulle radici del Concordato del 1929 e sul compromesso tra democristiani e comunisti che all'Assemblea costituente crea i presupposti per la revisione dei Patti lateranensi, l'autore esamina nel dettaglio le tappe che segnarono il contrastato e complesso percorso di modifica del testo, dalla fine del Concilio Vaticano II agli accordi di Villa Madama tra i socialisti di Craxi e la Conferenza episcopale italiana. Emerge dal racconto un evidente protagonismo dei vertici delle due istituzioni e un mancato coinvolgimento della base religiosa e sociale, delle parrocchie e dei gruppi della società. Il risultato di questa avvincente storia, perciò, è stato sì un tendenziale progresso sul piano del pluralismo e della libertà religiosa ma anche un sostanziale arretramento sul versante della laicità nel processo di secolarizzazione europea.

