
L'atteggiamento della chiesa verso la guerra è oggetto di interesse a vari livelli: dalle posizioni internazionali alla dimensione soggettiva e di coscienza. La categoria di "guerra giusta" è tuttora al centro di un dibattito articolato che trova ragione nella tensione tra il richiamo evangelico al rifiuto della violenza e la necessità di governare una società in cui l'ordine può essere imposto anche con le armi. Questo volume ricostruisce lo sviluppo delle posizioni cattoliche rispetto alla guerra nel corso del Novecento a partire dalla proclamazione della Grande Guerra come "inutile strage" da parte di Benedetto XV fino alla condanna della giustificazione di ogni violenza bellica in nome di Dio da parte di Giovanni Paolo II. È un percorso assai tormentato, dove la costante invocazione della pace - sempre più pressante, man mano che aumenta il potere distruttivo degli ordigni bellici - si accompagna al ribadire la liceità morale della guerra (almeno difensiva).
Dove vivevano e da dove governavano i papi in età moderna? Le secolari incertezze abitative dei pontefici, che cambiarono spesso di residenza - il Laterano, il Vaticano o una moltitudine di altri sedi, non solo romane - si placano quando Sisto V, ampliando una precedente e più modesta dimora, provvede alla costruzione del Palazzo del Quirinale. Quasi tutti i papi che gli succedono, a partire da Paolo V, dimostrano sempre più di privilegiare questo luogo, che diviene la loro sede per periodi via via più lunghi. Da qui per i sovrani pontefici è più agevole il contatto con una Corte, che è divenuta un complesso apparato di governo strutturato in congregazioni, le cui sedi sono sparse per tutta la città di Roma.
Quali furono i percorsi di carriera dei papi dell'età moderna. Perché essi furono con poche eccezioni tutti italiani e quale era il ruolo e la funzione dei cardinali. Come andò ad organizzarsi la curia. Quanto (e se) operarono i pontefici perché Roma divenisse degna capitale papale e non solo un luogo che evocava una antica e gloriosa memoria che poco o quasi nulla aveva da spartire col cristianesimo. Ancora, dove risiedettero i papi in Roma prima che il 20 settembre 1870 li riducesse infine in quel Vaticano che avevano fino ad allora trascurato. Come era organizzata la loro giornata di lavoro e quale era la loro disponibilità economica.
La quasi totalità degli interventi delle Congregazioni pontificie che nel Seicento si occuparono del governo effettivo della Chiesa universale riguardò l’Italia, e soprattutto l’Italia meridionale.
Perché si verificava questo? Perché il resto del mondo cattolico per tante, rilevanti istanze non faceva riferimento all’istituzione papale? Nel tentativo di rispondere a tali domande, si vengono a delineare i contorni di una Chiesa cattolica che appare essenzialmente una federazione, una sorta di Commonwealth di Chiese nazionali, tutt’altro che compatte attorno al papa e agli organismi curiali.
Quello che emerge è un quadro complesso e per tanti aspetti sorprendente, che svela un mondo composto da ecclesiastici zelanti ma anche, e soprattutto nel Sud, da chierici di vario tipo («coniugati», «selvatici», ecc.), senza vocazione, indisciplinati, se non addirittura inclini al crimine, garantiti per di più da un foro assai benevolo nei loro confronti. Di contro i laici, intenti a premere, sovente senza risultati, sulle autorità ecclesiastiche, perché intervenissero a normalizzare la situazione, magari applicando i canoni tridentini. Anche in questo il libro si addentra, sulla scorta di una ricca documentazione d’archivio, che consente di tracciare un’immagine sostanzialmente inedita dell’Italia religiosa in età moderna.
A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, in sintonia con i movimenti di contestazione, numerosi gruppi di credenti LGTB+ in diverse parti del mondo iniziarono a porsi la questione della propria permanenza all'interno delle Chiese cristiane a cui appartenevano, portando in superficie interrogativi non solo attuali, ma cruciali per la fede e la teologia. Come conciliare Bibbia e omosessualità? Quale accoglienza dare alle persone e alle coppie omosessuali? In che modo integrare le recenti acquisizioni scientifiche in ambito psichiatrico riguardo all'omosessualità? Il volume, per la prima volta, ricostruisce la storia del movimento dei credenti LGBT+ in Italia dagli anni Settanta fino al Duemila, anno del grande Giubileo e del World Pride celebrato a Roma. Basandosi su inedite fonti di archivio, su interviste ai vari protagonisti e sulla documentazione interna ai gruppi, il libro valorizza i principali dibattiti e il contributo che le esperienze italiane di aggregazione per credenti LGBT+ hanno apportato nelle Chiese protestanti e in quella cattolica. L'analisi delle dinamiche interne a quei gruppi è profondamente connessa all'evoluzione dei movimenti per la rivendicazione dei diritti delle persone LGTB+ e alle trasformazioni che hanno riguardato il cristianesimo italiano nell'ultimo mezzo secolo.
La più accurata ricerca storica sulla diffusione delle Sacre Spine nel mondo.
Questa ricerca, di carattere essenzialmente storico, tratta dei chiodi della croce, venerati fin dal IV secolo come reliquie del Cristo crocifisso, e ne ripercorre la storia della loro rapida diffusione e moltiplicazione. Il volume intende sottolineare il profondo valore storico e religioso dei chiodi della croce e delle altre reliquie della passione, al di là dell'attendibilità che la scienza possa loro attribuire, e vuole ricordare che essi sono stati tra i maggiori simboli della pietà popolare.
Fondazioni, scissioni, decadenze e riforme si intrecciano nella storia degli ordini religiosi medievali. L'autore - tra i maggiori specialisti - indaga le motivazioni e gli impulsi di tali processi dalla Tarda Antichità fino all'inizio dell'Età Moderna. Descrive da una nuova prospettiva i più importanti elementi strutturali della vita comunitaria - il diritto e l'organizzazione, il contesto sociale, l'istruzione e la spiritualità, le consuetudini della quotidianità e i fondamenti economici -, mettendo in luce quanto il mondo delle comunità religiose sia stato una forza propulsiva per lo sviluppo culturale della Cristianità occidentale.
Realizzato in occasione delle celebrazioni dei 500 anni della Riforma luterana il volume propone una “rilettura” degli eventi legati accaduti 500 anni fa, per riportare alla luce il contesto ecclesiale e storico in cui Lutero visse e in cui si consumò la rottura con la Chiesa cattolica. Con questa raccolta il Pontificio Comitato di Scienze Storiche offre l’opportunità di aprire anche su delle prospettive nuove approfondendo sotto altri pungi di vista gli aspetti della Riforma luterana legati alle ragioni non teologiche della rottura e alle condizioni della politica dell’epoca specialmente nell’Impero.
La "mafia di San Gallo" è stato un gruppo di alti prelati che, a partire dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso, erano soliti convenire ogni anno nei pressi della cittadina svizzera di San Gallo per contrastare la svolta conservatrice di Benedetto XVI, favorire poi le sue dimissioni ed eleggere papa Francesco, portatore delle istanze riformatrici e liberali. Questo libro espone fini, mezzi, luoghi e protagonisti della vicenda, rintracciando le premesse storiche e ideologiche del gruppo, che trova la sua ispirazione nella teologia di Karl Rahner: se oggi i principali esponenti della Mafia di San Gallo sono morti, il suo spirito modernista aleggia sul processo sinodale, mentre nuove manovre sono in corso per il prossimo conclave.
Questo volume parla dunque di un "filo rosso" che si snoda dalla metà degli anni Cinquanta, quando, in qualità di collaboratore di monsignor Samoré, ne accompagnò l'impegno per l'organizzazione della prima conferenza generale dell'episcopato latinoamericano a Río de Janeiro, agli ultimi decenni del secolo scorso, quando intraprese importanti viaggi a Cuba, in Brasile, Messico, Argentina, Guatemala. In questo itinerario Casaroli fa l'esperienza di una chiesa che assume sempre più coscienza di un'unità che trascende gli orizzonti nazionali, e che negli anni tra il concilio Vaticano II e la conferenza di Medellin del 1968 vede mutare progressivamente il proprio volto.

