
"L'ottavo giorno è quello della Pasqua di Risurrezione di Gesù Cristo, è quello della rinascita battesimale dei cristiani ... è in un certo senso quello della verifica personale di tutti i discepoli, noi compresi, che il Risorto è veramente risorto, che Lui è il Signore della nostra vita". Il volume raccoglie alcune omelie e meditazioni di Libero Gerosa che costituiscono una sorta di spunto introduttivo - anche grazie al loro tono orale e vivace - per disporre l'anima del lettore a compiere un personale itinerario di meditazione e di preghiera. Da teologo "che non si limita a "pensare" Dio, ma Lo ama", l'autore dispensa una teologia orientata alla vita spirituale e all'azione pastorale, per vivere nell'oggi "l'ottavo giorno".
Culto del passato o utopia? Il cristianesimo non è né l'uno né l'altra, ma è esperienza viva dell'incontro con Cristo in un eterno presente. In lui tutto consiste e da lui tutto prende vita e senso. Conoscerlo è l'evento decisivo della vita. Ai tanti giovani che vogliono «vedere Gesù» (Gv 12,21) l'Autore offre queste meditazioni «seguendo le briciole teologiche» del meraviglioso inno Jesu dulcis memoria. In appendice: "Ordo Veritatis Ordo Amoris" dialogo teatrale tra Pietro e Giovanni la notte prima della crocifissione di Cristo scritto da Luigi Maria Epicoco e Valentina Liberatore.
Lo smarrimento come luogo privilegiato per la ricerca di nuove soluzioni al disagio e all'incertezza che caratterizzano la vita sociale ed ecclesiale di molte persone.
Il testo offre una nuova opportunità a quanti perseguono la ricerca spirituale e la meditazione. L'autore espone, in vari gradi, forme e possibilità della coscienza quale motore principe dell'uomo e rivaluta il sogno, inteso come potenzialità e seduzione dell'immaginario. "L'uomo ha bisogno per il suo equilibrio di questa percezione extrasensoriale che lo catapulta fra gli astri... Egli sa, in fondo, di appartenere a un cosmo di cui è forse una stella". Il volume è arricchito dalla postfazione di Paolo Aldo Rossi.