
Di fronte alla diffusa emergenza educativa, la complessa e articolata opera della Lubich può essere considerata una risposta che tende a mettere in relazione tutte le componenti del mondo dell'educazione, valorizzando il ruolo della persona e ponendola al centro dei processi formativi. Questo paradigma pedagogico, fatto proprio dal Movimento dei Focolari, si pone l'obiettivo di ricomporre le fratture tra giovani e adulti, tra apparenze culturali e religiose, tra persone e istituzioni nell'ottica di recuperare una nuova unità spirituale e sociale.
Descrizione dell'opera
«Abbiamo più di mille ragioni di disperarci per noi stessi, per gli altri e anche per Dio... Eppure, ci sono altrettante ragioni per sperare ancora!» (dall'Introduzione).
Dopo una rapida presentazione dei vari ambiti del mondo contemporaneo che la speranza sembra avere abbandonato, l'autore va alla ricerca delle radici della speranza cristiana nella Parola di Dio, facendo parlare i testi dell'Antico e del Nuovo Testamento con una lettura sapienziale attenta alle domande dell'uomo di oggi. Delinea quindi il parallelismo tra i momenti di difficoltà e la necessità di nutrire uno sguardo non racchiuso nei confini del presente. Riprende infine i temi della contemporaneità, con l'intento di dimostrare che non ci sono ragioni per farsi sopraffare dallo sconforto se si cammina sulle vie della speranza tracciate da Gesù.
Un testo di cui oggi si sente il bisogno, proprio per il difficile clima sociale ed economico del momento presente; una meditazione che invita a non disperare e mette in luce i molti motivi che alimentano fiducia nel domani.
Sommario
Quasi un'introduzione. 1. Una società che non crede nel proprio futuro. 2. L'humus delle speranze dell'uomo. 3. La guerra dei cacciatori di aurore. 4. Nomadi della speranza. 5. Una speranza che nasce al ritmo della storia. 6. I nuovi sviluppi della speranza. 7. Quando la speranza si fa carne. 8. Il Seminatore è uscito per seminare la speranza. 9. Germogli di vita e germogli di morte. 10. Non vado all'avventura: la speranza in san Paolo. 11. Una fiducia che fa crescere. 12. Nutri le tue radici! 13. Non lasciar spegnere la fiamma della speranza. 14. Non aver paura. 15. La segreta energia dello Spirito che abita in te. 16. Il perdono è una vera miniera di speranza. 17. Pronti a rispondere della speranza. 18. Verso una teologia politica.
Note sull'autore
Michel Hubaut è francescano, conferenziere, animatore di ritiri e incontri spirituali; ha lavorato a lungo nei media ed è ora responsabile del santuario delle Grotte di Sant'Antonio a Brive-la-Gaillard. Ha pubblicato decine di volumi di spiritualità.
Descrizione dell'opera
L'autore si propone di offrire uno sguardo intorno alla crisi di fede, oggi al centro delle preoccupazioni di molti, e indicare dei punti di luce in quella che a prima vista potrebbe sembrare la scena di un disastro: «in particolare spero di evocare la permanente novità di Cristo quale luce per il mondo di oggi e di suggerire strade attraverso le quali comunicare questa luce, aiutare la gente a raggiungere l'asciutto, sana e salva».
Accanto alla necessità di un nuovo linguaggio per comunicare la fede al mondo contemporaneo, si pone per il credente la sfida di immaginare una differente qualità dell'impegno cristiano, un modo meno 'addomesticato' di dar ragione del Vangelo.
Il testo prosegue la collana di formazione per giovani universitari, avviata con A. Matteo, Onora la tua intelligenza. Lettera a un giovane studente, E. Salmann, Scienza e spiritualità. Affinità elettive e R. Repole, Il gusto del pensiero. Lettera a un giovane studente.
Sommario
Presentazione (M. Crociata). Introduzione. Un complesso contesto culturale. Un oceano feriale. Con correnti pericolose. Dal pre-moderno al moderno. La scena postmoderna. Vulnerabilità e speranza. Quale secolarizzazione? Una parabola per il nostro tempo. Il triangolo delle tre "d". Sbloccare uno spirito di apertura. Centralità della decisione. Coraggio di essere differenti. Il dramma dell'immaginazione. "Praticare" la religione. Paralisi sulla soglia. Una vitalità a caro prezzo. Verso una catechesi cristiana. Conclusione: verso un linguaggio degno (di Dio). Breve bibliografia. Ringraziamenti.
Note sull'autore
Michael Paul Gallagher, gesuita irlandese, ordinato nel 1972, è stato docente di letteratura moderna all'Università Nazionale di Irlanda a Dublino fino al 1990, aiutante di studio presso il Pontificio Consiglio per la Cultura dal 1990 al 1995. Professore di teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana dal 1995 al 2005, dal 2005 è decano della facoltà di teologia presso la medesima università. Tra le sue pubblicazioni in italiano: Parlare di Dio all'uomo postmoderno. Linee di discussione, Pouppard, Roma 1994; Una diagnosi del nostro tempo, Queriniana, Brescia 1998; Fede e cultura: un rapporto cruciale e conflittuale, S. Paolo, Roma 1999; La poesia umana della fede, Paoline, Milano 2004.
"Dell'amicizia" (Nanchang, 1595) è la prima opera in cinese composta da Matteo Ricci. Per mezzo di essa, presentando in 100 sentenze tratte dai classici antichi il pensiero dell'Occidente sull'amicizia, Ricci intendeva mostrare che la civiltà cinese e quella europea coincidevano su temi fondamentali. L'opera stupì la Cina e conobbe un grande successo: Ricci aveva compreso che la sua missione e il tentativo di accendere il dialogo tra Oriente e Occidente potevano costruirsi unicamente sul saldo fondamento della conoscenza reciproca e dell'umana amicizia. È per questo che egli si presentò al mondo cinese stringendo in una mano il mappamondo e la geometria di Euclide, nell'altra il Dell'amicizia. In questa edizione vengono pubblicati - oltre alla ristampa fotografica dell'edizione cinese a stampa con traduzione italiana a fronte il testo autografo della redazione italiana di Ricci da poco ritrovato alla British Library di Londra.
Gesù ha insegnato ai discepoli a rivolgersi a Dio come al Padre, e la chiesa a sua volta ci ha trasmesso il Padre Nostro, preghiera che ci fa entrare nella preghiera stessa di Gesù. In essa è raccolta tutta la ricchezza liturgica della chiesa, l’intero suo patrimonio ascetico e spirituale, segno del nostro incontro con Cristo e della nostra vita in lui. Olivier Clément, teologo ortodosso, e Benoît Standaert, monaco benedettino, entrambi famosi per i loro lavori esegetici e spirituali, ma soprattutto due uomini di preghiera, animati dal medesimo Spirito: sono loro a introdurci a una lettura orante del Padre Nostro, attraverso due itinerari avvincenti per la loro forza interiore e per l’apertura del cuore che producono. Il Padre Nostro cessa di essere una semplice formula di preghiera e diventa il gemito dello Spirito in noi, la chiave di lettura dell’intera vicenda umana alla luce della volontà di Dio.
Per un rinnovamento della fede nella risurrezione
Più sperimentiamo la debolezza e la fragilità della nostra esistenza terrena, più è importante anche rinnovare in noi stessi la fede nella resurrezione. Ma se la nostra speranza si orienta verso una vita nuova in un mondo nuovo, come preparare il passaggio alla vita oltre la morte? Raggiungendo il cuore della nostra fede senza perdere di vista le domande dei nostri contemporanei, le pagine che seguono vogliono stimolare a sperare e a preparare già oggi la nostra resurrezione. Accettando di perdere la nostra vita e di accogliere dalle mani di Cristo la nostra nuova nascita, noi non saremo distolti dai nostri compiti e dalle nostre responsabilità quotidiane, ma il nostro presente sarà rinnovato.
Michel Rondet (1923), gesuita, teologo e accompagnatore spirituale, è stato formatore dei giovani gesuiti della provincia di Francia. È autore di numerosi libri di spiritualità e sulla vita religiosa, e collabora alla rivista francese Christus.
Per una comprensione spirituale ed esistenziale
del mistero centrale della fede cristiana
La ragione per riflettere sul legame tra la fede e la resurrezione di Gesù è duplice: da un lato la resurrezione è il fondamento della fede in Cristo Figlio di Dio; dall’altro lato sembra diventato molto difficile per la nostra epoca credere a questa resurrezione. Ma la fede nella resurrezione di Gesù non è il credere a un prodigio insolito o al mito di un altro mondo: è l’inserirsi in una visione di storia, è un orientamento di vita, una decisione di ogni istante, è un impegno a vivere una vita sempre nuova perché incessantemente strappata al compiacimento di sé, all’inerzia, alla sufficienza.
Joseph Moingt (Salbris 1915), gesuita, è considerato uno dei più grandi teologi francesi. Tuttora attivissimo, ha insegnato alla Facoltà dei gesuiti di Lyon-Fourvière, all’Institut catholique e al Centre Sèvres di Parigi. Dal 1968 al 1
Una raccolta di preghiere per chiunque voglia intessere con Dio un dialogo capace di abbracciare tutte le dimensioni della vita. Prefazione di S.E. Edoardo Menichelli
Si nasce dal fonte battesimale, come dice Nicola Cabasilas. Lì muore una vita e ne risorge un’altra, la vita in Cristo, che assume e trasfigura l’esistenza presente, liberandola dai determinismi dell’eredità biologica, psichica, culturale e sociale e rendendola creativa della creatività divina. Forte di questa esperienza battesimale, Olivier Clément è come assorbito da Cristo e sperimenta la verità della vita nuova, fondata nel perdono. Con ciò, diventa importante non quello che eri, ma cosa Cristo ha fatto per te e cosa tu puoi diventare in Lui. La Chiesa, la comunione delle persone, diventa così un luogo per rinascere e passare dalla frantumazione ad una unità integra dove è coinvolta tutta la persona e tutte le sue capacità di conoscere. In un graduale assorbimento di questa verità, passano gli anni di progressiva trasfigurazione della vita, del lavoro e della sua intera esistenza. Questa raccolta di articoli, in parte inediti, di Olivier Clément, vuole essere come una testimonianza al se
La Filocalia, letteralmente “amore della bellezza”, è il breviario ascetico e mistico della Chiesa d’Oriente e racchiude un patrimonio spirituale di grande valore per tutta l’umanità. Guidati dagli scritti dei Padri in essa contenuti e da voci di teologi e mistici – ortodossi e non solo – ci proponiamo di interrogarci sul valore salvifico della Bellezza come volto di Dio. La bellezza divina è un nome dimenticato, frainteso, più spesso sfigurato da caricature mondane. Attraverso l’itinerario spirituale qui proposto cercheremo di farne emergere i tratti luminosi che trovano in Cristo il punto focale e nell’uomo, restituito alla sua originaria dignità di “essere chiamato a diventare dio”, il compimento.
Massimo Bolognino (Torino, 1963) dopo gli studi classici si è dedicato all’approfondimento della mistica e della spiritualità, particolarmente dell’Oriente cristiano. Collabora a riviste specialistiche con testi sul rapporto tra estetica e teologia, sul dialogo interreligioso e su figure della teologia ortodossa quali Pavel Florenskji. Ha curato l’introduzione al volume sulla spiritualità cristiana orientale Attualità del Simbolo dell’archimandrita Silvano Livi (Franco Angeli, 2001) e tiene conferenze sui temi della mistica e della spiritualità cristiana orientale.