
Le autrici di questo libro entrano “in punta di piedi” nell’interiorità di Santa Maria De Mattias. Una donna carica di passione per il Signore Gesù Crocifisso, suo “sposo adorabile”. Una donna vissuta nel 1800: tempo di devozioni e di coraggio profetico nella Chiesa. Il Sangue della Croce e del Costato trafitto del Signore è la sorgente a cui la santa attinge e da essa si disseta con brama e dolcezza. Per lei ogni persona: povera o ricca, giovane o adulta, vicina o lontana vale il Sangue di Cristo. Per la loro salvezza è pronta a dare il sangue e la vita. A tale scopo fonda, nel 1834 in Acuto (FR), la famiglia religiosa delle Adoratrici del Sangue di Cristo, presenti oggi nel mondo intero. La perizia grafologica dei suoi manoscritti rivela una personalità non comune, grande equilibrio umano e dinamica fedeltà al volere di Dio. E’ stata canonizzata da Papa Giovanni Paolo II il 18 maggio dell’anno 2003.
Come hanno insegnato Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, la pace del mondo parte da un sentiero che attraversa il cuore delle singole persone.
Ora, in queste pagine, l'autore ti prende per mano e ti conduce, con persuasione forte e dolce insieme, a prendere consapevolezza di quel che nel tuo cuore molto spesso è inquietitudine e angoscia in opposizione a ogni desiderio di pace. Non si tratta di norme generiche, stilate a freddo, dentro la concatenazione di premesse e conseguenze dottrinali. No! L'autore sa che in qualsiasi tempo della storia " la vita dell'uomo è segnata da contrasti e tentazioni (cf. Gb 7,1).
Proprio per questo clima di guerra, è importante che tu vigili sul tuo cuore perchè possa essere abitato dalla pace".
Non illude e non delude l'autore! Tiavverte che la strada comporta "un cert travaglio", ma ti conduce con piena attenzione a riconoscere i moti più diversi che generano perturbazioni interiori e ti derubano della pace. Su quei movimenti, scoperti e chiamati per nome, l'autore ti insegna come spiritualmente lavorare. Soprattutto ti conduce ad affrancarti dalla tua parte egoica, a scoprirne le perverse e sottili e ingannevoli propensioni, per aiutarti a "gettare nel Signore ogni affanno"
Un'insolita leggerezza caratterizza questi racconti terapeutici: quella del linguaggio quotidiano e della conversazione amichevole. Il parlare come tutti, senza obblighi o condizionamenti tecnici, toccando solo i punti fondamentali della sfera emotiva porta con sé un'aria di libertà, ed è forse questo a mettere a suo agio i pazienti che si raccontano attraverso una breve fiaba, costruita mettendo in rapporto fra loro tre parole. Una procedura che implica un cambio di strategia nell'approccio psicologico: questo, come scrive l'autrice nelle pagine introduttive, consiste nel non andare più in cerca delle cause della malattia o del disagio esistenziale, ma nel vedere piuttosto come questo possa evolversi.