
“Ella è carne della mia carne” (Gn 2,23), “Passai accanto a te e ti vidi; ed ecco la tua età era l’età dell’amore” (Ez 16,8). Ma c’è anche voglia di camminare insieme ed insieme superare delusioni e paure con un pizzico di buon umore che sdrammatizza differenze e diffidenze:“Non aver paura! Sopra la terra pendono le stelle incredibili ancora”.
destinatari
Un libro per chi vuol comprendere meglio il rapporto uomo-donna.
Si fa presto a dire Grazie. Ma ci sono tanti modi per dirlo, ognuno deve trovare il suo, quello che lo fa sentire meglio e che lo accompagna dappertutto. una volta scoperto il grazie giusto tutto sembra più facile!
Le uatrici
Lodovica cima.
Da vent’anni scrive libri per ragazzi e testi scolastici, insegna didattica museale all’Università Cattolica e progettazione editoriale al Master per editoria dell’Università Statale.
Maria Caprì, grafica e illustratrice. Dopo il diploma all’istituto d’arte di Monza lavora come grafica per la realizzazione di marchi, immagini coordinate e libri. Negli ultimi anni predilige il web e partecipa alla creazione, tra gli altri, di due siti dedicati ai bambini: bimbisicuri.it sitoprogetto per la sicurezza dei bambini in auto, e genitoriche.org, sito vaso di pandora (in cui sbirciare senza pericolo) con community di genitori (o aspiranti o chiunque ne volesse far parte) che hanno voglia di far domande, di dar risposte, di confrontarsi.
Essere cristiani vuol dire "incontrare" una persona: Gesù. Se il papa Benedetto XVI ha voluto l'Anno della Fede, non lo ha fatto perché in quest'anno si parli di Cristo, ma perché i cristiani lo incontrino. Non basta dire che Gesù è esistito. Non basta aver letto i Vangeli. Occorre incontrarlo, stare con lui e parlargli. La fede non ci toglie le durezze della vita, ma rafforza la voglia di vivere e la decisione d'amare. Avere fede in Gesù vuol dire accogliere questa storia. Essa è dono, ma è anche conquista.
Il poeta Eugenio Montale ha un bel paragone sulla vita. Scrive che essa è come chi esce durante l'estate nel sole abbagliante e costeggia un muro "che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia". Il muro lo deve e lo vuole superare. Teme di ferirsi. Ma nel suo cuore nutre una speranza: di trovare una porta. Perché la vita cristiana è così. Lo ha detto Gesù: Io sono la porta (Gv 10, 7). E se lui è la porta, essa si aprirà perché lui è misericordia.
Sono uno cui è stata fatta misericordia, ripete spesso Papa Francesco, definendosi "un peccatore perdonato". Con l'indizione dell'Anno Santo della Misericordia, annunciata durante l'omelia della celebrazione penitenziale del 13 marzo 2015, Papa Francesco ha decisamente scosso la Chiesa, scatenando domande, riflessioni, interpretazioni sul perché di un Giubileo Straordinario. Eppure non dovrebbe essere strano, perché ogni giorno di più cresce per l'uomo moderno l'esigenza di sentirsi accolto, perdonato, nonostante le sue continue debolezze e il suo smarrimento. Sembra che Papa Francesco reputi un'urgenza assoluta di Dio manifestare la sua misericordia.
La Bolla d'indizione del Giubileo straordinario della misericordia inizia con queste parole: "Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre". Non possiamo parlare di misericordia senza parlare di Gesù. Senza credere in Gesù, il quale si avvicina ai peccatori con parole che sono colme di perdono e di amore, e senza credere nella sua tenerezza rivoluzionaria, non ha senso parlare di misericordia. La misericordia è l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Questo libretto rammenta, elencandole e meditandole, le opere di misericordia corporale, ricordando che alla fine della nostra vita saremo giudicati sull'amore; e le opere di misericordia spirituale, capaci di guarire le anime.
Da un’omelia del cardinale Angelo Comastri, un libretto agile e snello per vivere la dimensione della carità partendo da una famosa frase di Madre Teresa.
Un libretto per un breve percorso pastorale e di riflessione personale. L'autore ci accompagna, attraverso i colori dell'arcobaleno, nella riflessione sulle tematiche della carità e dell'amore Cristiano partendo dalla definizione di arcobaleno presente in genesi: l'arco tra le nubi segno dell'alleanza tra l'uomo e Dio. Tutto a colori, testi chiari e leggibili, carta patinata, elegante veste tipografica.
Una profonda meditazione sull'amore per gli uomini da parte di un Dio crocifisso.
Brevi meditazioni sui misteri del Rosario.
L'opuscolo e una piccola raccolta di preghiere, con l'aggiunta di un'essenziale catechesi sulle principali verita della fede e sui Sacramenti.
Questo manifesto è stato redatto a conclusione del Progetto 10 piazze per 10 comandamenti", una rilettura creativa del Decalogo che ha coinvolto le undici principali città d'Italia lungo un tempo di tredici mesi (Roma, 8 settembre 2012 - Firenze, 6 ottobre 2013). " Accogliendo gli Appelli connessi al Manifesto e sottoscrivendo il proprio personale impegno, ciascuno potrà contribuire, fattivamente, alla costruzione del bene comune e al rinnovamento della società.

