
Il presente lavoro contiene una piccola raccolta di testi e commenti sull'umiltà, estratti dagli insegnamenti dell'autrice nei corsi dell'Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale. L'umiltà, condizione per la conoscenza di sé, è anche un fattore di salute mentale, elemento alchemico di dissoluzione dei peggiori fattori della sofferenza narcisistica, come orgoglio, avidità, volontà di potenza e intolleranza. All'umiltà si associano qualità spirituali come il discernimento intuitivo, la calma mentale, l'autodominio e la pazienza, che dona il coraggio morale nell'affrontare le prove dell'esistenza.
Questo libretto raccoglie pensieri emersi nel silenzio meditativo, portatori di pace e contentezza per chi li ha scritti, e perciò definiti "di guarigione". Essi possono essere utili a chi sia interessato a una salute psichica intesa non solo come assenza di sintomi, ma come stato di gratitudine e fiducia verso sé stessi e la vita, e un essere nel mondo allineato alla Fonte e testimone della Sua Bellezza. Il testo è ordinato in sei sezioni: L'illusione dell'io - Oltre i veleni della mente - La sofferenza Trasformarsi - Qualità e virtù - Amore e felicità.
Il presente libro, opera di monsignor Carlo Vivaldelli, è la prima tuttora più valida e completa interpretazione italiana del mistero della misericordia di Dio, secondo le rivelazioni di Gesù a santa Faustina.
"Verrà un momento in cui l'opera, affidatami da Dio, parrà annientata ma, all'improvviso,
l'azione divina riprenderà tutta la sua forza e testimonierà la verità. Quest'opera della misericordia recherà alla Chiesa uno splendore nuovo, benché già da lungo tempo la conservi
dentro di sé come assopita".
Tratto da una testimonianza vera di conversione, un libro appassionante e coinvolgente, emozionante fino all'ultima pagina, dove ognuno troverà sfumature di se stesso. Le musiche di Ligabue fanno da cornice.
"Parliamo dell'amore", dice Gesù alla mistica Catalina Rivas. E con questi messaggi che penetrano nell'anima di chi legge, il Figlio di Dio con dolcezza ci prende per mano e ci istruisce su cosa significa amare e su come amare. Ci chiama all'amore! Vuole prepararci "per diventare l'armata che riporterà la vittoria nella battaglia decisiva, in quell'ora in cui io estirperò il male dalla terra e pianterò il mio Regno". È l'ora della grande crociata dell'amore!
Il Signore ha parlato ad una sua anima eletta (Catalina Rivas) e le ha chiesto di diffondere quanto Egli stesso le stava dettando perché il suo amore misericordioso possa ritornare a vivere in mezzo ai credenti. Il contenuto di questi scritti è come una campana che armoniosamente suona le note dell'amore misericordioso: in alcuni momenti esorta, in altri supplica, quindi dietro un affettuoso invito chiama all'abbraccio fraterno che si concretizza con la preghiera, la pratica dei Sacramenti e dell'Eucaristia, con la devozione verso la sua amata Madre. Tutto il suo insegnamento ruota intorno a questi elementi della fede, appellandoci a giocare bene la nostra ultima carta.
Si può parlare con il silenzio? Può il silenzio essere un’alternativa all’eccesso verbale, alle parole vuote, ripetitive, aggressive, urlate? Che ruolo ha il silenzio nella società contemporanea, dove siamo tutti iperconnessi, dove ogni giorno consumiamo centomila parole fra tablet, cellulari, social e siti? Quali orizzonti apre alla letteratura e alla poesia, alla natura e alla scienza, alla psicoanalisi e all’antropologia, al cinema e al teatro, alla musica e alla linguistica? Quando è una scelta consapevole, il silenzio ci conduce dal dire autoreferenziale al dialogo inteso come ascolto, come contrappunto fecondo di pieni e di vuoti. Perché il silenzio è il linguaggio dei sentimenti e delle passioni forti, è un potente strumento di relazione autentica, indispensabile alla comunicazione. Offre al ritmo quotidiano dell’esistenza il ristoro di una pausa, la dimensione del mistero, il privilegio di potersi fermare. Per andare più a fondo, più lontano.
Un libro di psicologia sulla perdita e sul lutto. Se l'esperienza che più ci fa soffrire è la morte di una persona cara, ci sono molte altre perdite, piccole e grandi, che siamo chiamati ad affrontare. La vita è fatta di legami e di separazioni, perdite e lutti. Sono esperienze che meritano di essere approfondite per poterle affrontare e superare, sia personalmente sia andando in aiuto ad altri. La prospettiva del libro è psicologica ma con riferimenti ad altre discipline, per guardare all'interezza della persona e alla varietà delle sue relazioni. Anche la dimensione spirituale, diversamente interpretata, fa parte a pieno titolo dell'esperienza di chi vive un lutto, e deve essere tenuta in seria considerazione da parte di chi vuole aiutare, sia a livello amicale che professionale.
La vita di Charles de Foucauld è simile a una parabola evangelica. I frutti sono apparsi dopo la sua morte, e quanta abbondanza! La letteratura su di lui è ormai sconfinata. Eppure, nonostante i moltissimi testi in circolazione, non è facile trovare un'opera di carattere divulgativo che presenti in modo diretto la vita e alcuni degli aspetti più salienti della spiritualità di frère Charles di Gesù. In occasione della canonizzazione, questo libro è un invito a rimettersi in cammino sui passi del "piccolo fratello universale", alla scoperta di un'esistenza straordinaria, a tratti rocambolesca, attraverso i suoi scritti e le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Ne emerge una figura il cui messaggio, pur in un contesto storico-ecclesiale differente, non cessa di rivelare la sua stupenda attualità. «Il cristiano è contempl-attivo», diceva don Tonino Bello, e quel monaco del deserto è stato davvero un contemplativo nell'azione: egli contemplava Cristo nell'umanità del fratello, egli era attivo nella contemplazione perché portava a Gesù la vita del mondo. La sua esistenza è l'icona del buon pastore che cerca la pecorella smarrita. Gli ultimi per lui sono i primi ai quali offrirsi. L'esistenza di frère Charles è un canto di gratuità, una follia di bontà, un'ubriacatura di Spirito nell'ebbrezza della misericordia.
Una fortunatissima espressione di Tertulliano definisce il Padre nostro «breviarum totius evangelii». Questa definizione, orientata all'origine verso il messaggio spirituale contenuto nella "preghiera del Signore", può ora, in un certo senso, essere applicata anche alla ricerca delle fonti o, più in generale, all'indagine critica degli scritti neotestamentari. Ogni uomo che prega, al di là della religione che professa, vive quotidianamente il pericolo della superficialità: tante parole, desiderio di finire presto, assenza delle intenzioni del cuore. La più antica e originale preghiera cristiana indica con chiarezza l'atteggiamento di chi prega e l'oggetto della preghiera, in modo liberante. Attraverso un prezioso commento teologico che prende in considerazione pure la nuova traduzione italiana recentemente adottata anche in ambito liturgico, Piero Stefani conduce il lettore a riappropriarsi del testo consegnatoci da Gesù a partire dalle sue radici ebraiche. L'autore riesce a spiegare in modo semplice il significato di ciò che si domanda nel Padre nostro: aumentando la consapevolezza della "richiesta", cresce infatti anche la sua efficacia.