
"I malati e i santi sono persone che Dio non lascia in pace", con questa breve citazione di P. Claudel si apre il libretto Nella malattia... alla scuola dei Santi, in cui p. Max Huot de Longchamp raccoglie le principali domande di tutti i sofferenti: "Perché proprio a me", "Cosa ho fatto io per meritarlo?", "Perché Dio mi lascia soffrire?". L'esperienza della sofferenza da sempre interroga l'uomo e impone domande radicali sul senso del vivere e del morire. L'autore affida ai Santi le risposte a questi interrogativi e, in forma colloquiale, intende supportare il malato nel processo di accettazione della malattia, attraverso cui egli è ricondotto alla verità di se stesso, fine ultimo del beneplacito divino. L'abbandono nelle braccia del Padre apre all'ammalato la via della serenità e la gioia di una pienezza ritrovata.
Madre Amata, in queste riflessioni tenute alle sue figlie, attingendo al Vangelo di Giovanni, ci offre non solo la sua intelligenza e il suo cuore in relazione al Mistero eucaristico, ma anche un riflesso della sua anima e della sua intimità con Gesù risorto, presente nell'Eucarestia.
All’incrocio con la sofferenza, la vita sembra percorrere il corridoio dell’anima e le voci che si odono confortano la pena per chi non si è smarrito nel tempo. Perché si odono voci dal profondo mistero, se non per indicare la via?
La vera felicità è un dono che riceviamo attraverso un’intensa esperienza di Dio e dipende dal nostro agire, ascoltare, meditare e mettere in pratica le Parole di Gesù.
Questo libretto ha lo scopo di aiutare i cristiani nel proprio percorso di spiritualità verso la meta della gioia di vivere sino a raggiungere la massima felicità possibile sulla terra, anticipo della ben superiore felicità che si potrà godere in Paradiso.
Moltissime visioni della monaca di Dresda sono state confermate dai fatti storici: avvicendamenti politici, la conversione della Russia, l’elezione al soglio papale di Ratzinger, lo strapotere della scienza, l’inquinamento che ci sta uccidendo e la reggenza, che sta per imporsi o si è già imposta, della gerarchia di Satana su questo mondo.
Preparatevi ad essere proiettati in un elenco drammatico di turbamenti della terra, predetti fino quasi al Tremila. Ma soprattutto, preparatevi a fronteggiare i 6666 giorni di buio, ovvero la dominazione sul mondo degli uomini di Satana. Si sono già insediati o stanno per insediarsi?
Il racconto prende spunto dal famoso ritrovamento della mummia Oetzi sul ghiacciaio italo-austriaco del Similaun, sviluppano poi un personaggio e un percorso di vita immaginari che richiamano l’attenzione dell’uomo moderno su temi attuali. L’attualità degli argomenti descritti è appena accennata e lascia spazio alla fantasia del lettore per riflettere su situazioni abnormi che, per pigrizia e superficialità, siamo abituati ad accettare anche se inaccettabili – dalla condizione della donna allo strapotere del pensiero unico, dalla solitudine di chi ha il coraggio della diversità all’intensa esperienza del soprannaturale.
"Come attirare a Gesù le persone indifferenti. 'Mi dici che a te Dio non interessa. E io con umiltà e rispetto, ti dico che a Dio tu interessi molto, la tua vita (che Lui ti ha donato) è preziosa ai suoi occhi, tu sei importante per Lui. Ti invito sottovoce a riaprire l'argomento e il problema "Dio' con la tua coscienza. Penso che nel tempo avrai sorprese belle per la tua vita. Confrontati. Affronta questi argomenti con persone sagge che tu stimi. Dio ti aspetta perché gli interessi." (Nicola Lomurno)
Un viaggio affascinante nel mistero rappresentato dai 3 volti santi in Italia: Capodimonte, Manoppello e Lucca. Alla scoperta di volti che hanno reso possibili conversioni, di volti che sono sovrapponibili, in alcuni casi, alla Sindone stessa, di immagini non dipinte da mano umano né, tanto meno, tessute, che possono restituirci nella sua interezza il vero volto di Cristo. Si tratta di volti che ci inducono, contemplandoli, a credere.
Siamo infelici, turbati dagli avvenimenti che ci circondano e non sappiamo dare una spiegazione alle nostre sofferenze; abbiamo creato un mondo in cui non sappiamo più vivere; il peccato ci ha sfigurato; l'orgoglio e la superbia ci hanno alienato Dio e non sappiamo più ringraziare il nostro Creatore... Con questo libro l'autrice vuole condividere alcune sue esperienze spirituali e meditazioni nella speranza che possano essere utili ad altri.
L'uomo ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se stesso; ne ha bisogno per costruire la civiltà dell'amore. Il cristiano che contempla il Cuore di Gesù e si sforza di viverne gli insegnamenti, troverà il coraggio di perdonare, di fare scelte coraggiose e sante e la forza di rendere bene per male, poiché l'amore che ha imparato dal Cuore del suo Maestro lo porterà all'edificazione di una società più giusta e santa.
La prospettiva di vincere l'infinito deve spingerci a giocare la vita per vincere il magnifico premio di una felicità infinita.
Fino a quando nelle nostre città la costruzione del regno non sarà organizzata dagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri che si ribellano, dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è ingiustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l'aceto e il fiele di una vita insostenibile, avremo sempre aurore senza mattino. E i macigni continueranno a ostruire i nostri sepolcri, lasciandoci privi di una memoria spiritualmente eversiva. Queste pagine sono dedicate a loro, pietre scartate dai costruttori che fanno le sorti della Storia. Il loro anelito di vita muta in serbatoio di speranze questa allucinante vallata di tombe che è la terra.