
Non è mai facile affrontare un divorzio: tale evento può essere percepito come un’esperienza di fallimento e una perdita della capacità di realizzare il sogno di un’unione solida e duratura. I pensieri di questo libretto aiutano a comprendere che queste ferite possono essere guarite e che sono un mezzo di crescita e di conoscenza più profonda di sé e degli altri.
Cinquanta anni di sacerdozio: tempo propizio per fermarsi e fare il punto... su un'epoca. Dagli anni '60 a oggi la società e la Chiesa sono state attraversate da piccole e grandi rivoluzioni, alcune ancora in atto: la Vespa, la Seicento, la televisione, la pillola anticoncezionale, la lavatrice, lo scaldabagno, il supermercato, il telefono a gettoni, il pc, l'iPhone, lo Smartphone, Internet, i social network... E poi ancora la contestazione del '68; l'emancipazione femminile, la liberalizzazione sessuale, il divorzio, l'aborto, il movimento LGBT, la caduta della cortina di ferro, il terrorismo, le guerre mediorientali, le crisi economiche e delle ideologie, le mutazioni climatiche, le migrazioni dei popoli, il navigatore... In tempi in cui «i popoli insorgono e le genti congiurano» sarebbe logico immaginare la Chiesa vigile, agile, coraggiosa, pronta a rinnovare il suo annuncio, nella certezza che delle congiure «il Signore se ne ride» (Sal 2). Ma è davvero così? Un parroco si racconta e ci racconta...
Storie di personaggi dall'Antico e dal Nuovo Testamento, visti nella loro fragilità creaturale o morale, e la storia meravigliosa della relazione che Dio ha intessuto con loro, prototipo della relazione che Dio vuole stabilire oggi con noi. Dopo il testo scritturistico, una meditazione e stimoli per riflettere sulla fragilità umana, ma ancor più su quel Dio che sa accogliere e trasformare le debolezze delle sue vulnerabili creature. Utile per gli operatori pastorali. Ai testi saranno affiancate delle immagini artistiche con letture per conoscere l'autore e il dipinto, che potranno essere scaricate (con il codice QR del libro) da paoline.it, dove verrà costruita una pagina ad hoc.
I contadini alla fine dell'inverno spargevano cenere sul terreno per offrire nuovo vigore alla terra. La vita, non di rado, cosparge sulla propria storia la cenere della ferita, della sconfitta e dei muti silenzi, ma inaspettatamente nuove energie esplodono, nuovi cammini iniziano.
"L'amore sa vedere il bene anche in una situazione negativa, sa custodire la piccola fiammella in mezzo a una notte buia"
"Oggi c'è un grande bisogno di attingere a storie d'amore tra sposi per illuminare il cammino quotidiano. Perché non provare a mettere in risalto quella tra Giuseppe e Maria? Ho cercato di entrare in punta di piedi in questo ambito così privato, e mi sono ritrovato a scoprire gli ostacoli che i genitori di Gesù devono aver affrontato nella loro vita e la tenerezza con cui hanno cercato di superarli". Spiega così la nascita del suo nuovo libro, Giuseppe e Maria. La nostra storia d'amore, don Andrea Mardegan. Un testo in cui i protagonisti, cedendosi reciprocamente la parola, raccontano in prima persona le attese, le speranze, le paure, le gioie, le prove e l'amore che hanno scandito il loro vivere insieme, e con Gesù.
L'Autore segue la traccia dei Vangeli dell'infanzia e mantiene un saldo radicamento nei dati biblici, lasciando spazio all'introspezione spirituale e psicologica dei personaggi, che in tal modo sentiamo straordinariamente vicini a noi. Perché la famiglia dei nostri giorni possa specchiarsi nelle difficoltà quotidiane ma anche nella bellezza della famiglia di Nazaret.
Il testo è arricchito dagli acquerelli di Anna Maria Trevisan, pittrice le cui opere arricchiscono numerosi edifici sacri italiani, soprattutto nel Triveneto.
Il volume presenta brani, prevalentemente poetici, sul tema della donna. Autori e autrici di tutti i tempi e di tutti i luoghi (tra gli altri, Alda Merini, Antonia Pozzi, Etty Hillesum, Elisa Kidané, Francesco d'Assisi, Michelangelo, Leopardi, García Lorca) le hanno dedicato i loro componimenti, cantando amore, dolore, affetto materno, spiritualità. Dall'insieme emergono la ricchezza, la forza e la pienezza di senso che dalla donna fluiscono nel mondo. Una realtà che papa Francesco ha espresso e sintetizzato così: «La donna è l'armonia del mondo. È la donna che ci insegna ad amare con tenerezza e che fa del mondo una cosa bella». Il libro è arricchito di immagini a colori che commentano visivamente i testi.
Il testo analizza i danni dovuti a un uso superficiale - e talvolta cattivo - della parola; aiuta a misurarne le conseguenze e ricorda gli insegnamenti della Scrittura a tal proposito. Propone inoltre un percorso di ascesi, di risurrezione, che permetta alla parola umana di divenire ciò che essa era nel progetto di Dio: una parola che procede dall'amore e produce amore; una parola di verità e di misericordia. Un vero cammino di liberazione per recuperare il valore del linguaggio. E diventare positivi - nella consapevolezza - verso noi stessi e gli altri.
La fede cristiana ha a che fare con ciò che ancora non si vede proprio attraverso ciò che vediamo e tocchiamo ogni giorno, a iniziare dai nostri corpi, dai nostri volti. Attraverso il farsi «carne» di Dio in Cristo, noi abbiamo avuto conferma della «somiglianza», fin da principio, di Dio con la meravigliosa «immagine» del corpo umano come «maschio e femmina» (Gen 1,27). La salvezza, a cui la fede aspira, è costituita dalla risurrezione della carne, a somiglianza di quella del Risorto che tornerà, come ha promesso, in «carne e ossa» (Lc 24,39) nell’ultimo giorno. Questo libro è rivolto a coloro che, credenti o non credenti, sono disposti a pensare in profondità il mistero del nostro vivere e morire alla luce delle esperienze che ci sono state trasmesse dal passato e che devono aiutarci a tenere gli occhi aperti sulle grandi questioni vissute dall’umanità di oggi. Dunque gente – per parafrasare un teologo dei nostri tempi – capace di tenere in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale.
«Quando amore ti chiama, segui il segno»: è questa forse l’espressione più nota di Kahlil Gibran riguardo all’amore. Il testo raccoglie i brani più significativi ed evocativi dedicati dallo scrittore libanese a questo sentimento, vero filo conduttore delle sue opere. Illuminante a tale proposito una frase tratta da una sua parabola: «La vita è divisa in due metà: l’una gelida, l’altra accesa. La metà accesa è l’amore».
Il tema è declinato secondo le diverse forme in cui l’amore si manifesta: nel rapporto uomo-donna, nell’amore filiale, nell’amore-carità per il prossimo, nell’amore per Dio, fonte stessa dell’Amore.
La mamma adottiva concepisce con il cuore e il cuore è capace di spaziare a tutto campo, di dilatarsi all’infinito. Il testo di Filomena Rizzo ha proprio questa ampiezza. Rivela un amore senza ostacoli, nonostante questi certamente non manchino anche nell’adozione. Ma la gioia e l’amore per il figlio tanto desiderato, atteso e cercato è davvero grande. E l’attesa è di entrambi: anche il figlio ha atteso tanto la sua madre. La dimensione della fiducia in colui che è Creatore e Padre e di Maria che – essendo madre di Dio – è anche madre di ogni figlio che viene alla luce crea un’armonia e complicità per la quale mancano quasi le parole. Tutto ciò l’Autrice lo comunica in questo simpatico spillato per dire grazie a ognuna e a tutte le madri adottive.
Tu sei l'incerato Poeta: non sei <fatto da mano d'uomo>, ma non sei solo Dio. A te niente è estraneo del movimento segreto del dolore o della gioia degli esseri che stanno nel grembo del tempo. Il divino in te è questo.
Antonietta Potente