
Queste Brevi Meditazioni di don Alberione sono uno dei frutti più succosi di quel fertilissimo anno di grazia che fu il 1948:anno benedetto dal pontificio “decretum laudis” di Pio XII,che approvava ufficialmente la fondazione e le costituzioni delle Pie Discepole, ma anche anno consacrato da due morti “sacrificali”: quella di don Timoteo Giaccardo e quella di Fr.Andrea Borello. Il contenuto di questa raccolta è costituito dal “depositum fidei” del Credo,dei Comandamenti,della Liturgia e della spiritualità cristiana,consegnata dalla tradizione:il tutto filtrato ed elaborato da un’anima squisitamente evangelica ed assetata di perfezione. L’esposizione è tuttavia debitrice dei numerosi manuali teologici ad ascetici usuali a un Direttore di spirito quale fu don Alberione: egli sapeva far tesoro di tutto ciò che sperimentava e leggeva, integrando nel suo quadro mentale ogni apporto,ogni esperienza propria ed altrui,con una capacità di sintesi che gli consentiva di riassumere intere trattazioni in formule essenziali di estrema concisione.
AUTORE
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo),il 4 aprile 1884.Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi,si trasferì nel seminario di Alba.Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1°gennaio 1901,durante l’adorazione eucaristica,ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e,il 9 aprile 1908,conseguì la laurea in Teologia.Il 20 agosto 1914,ad Alba,pose il primo germe della futura Congregazione,che nasce col nome di Scuola Tipografica Piccolo Operaio.Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo,che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano.Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe.Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari.Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma,dove morì il 26 novembre 1971,confortato da una visita di Paolo VI.
A cento anni dalla fondazione del primo nucleo della congregazione paolina, questa raccolta di scritti di don Giacomo Alberione nasce con l’intento di sensibilizzare l’uomo contemporaneo a dare testimonianza della propria fede con le nuove forme di comunicazione
e interazione umana, seguendo il percorso formativo che il beato ha lasciato alla famiglia paolina con i suoi scritti e predicazioni.
In questo nuovo anno accogliamo l’invito di don Alberione: «Un concetto, un’idea quest’anno deve dominare in tutti: portare progresso. L’uomo progredisce perché ha la libertà e può scegliere sempre ciò che è migliore». Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, poi si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l’adorazione eucaristica, ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e, il 9 aprile 1908, conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo donGiacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
DESTINATARI
Credenti, specialmente chi opera nel settore della Comunicazione.
«Bisogna attaccarsi alla corona come a una fune che è tenuta in mano da Maria e risalire su, verso il cielo».
La spiritualità di don Giacomo Alberione nell’anno della sua beatificazione, proposta attraverso la preghiera del Rosario.
Il Beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, non era uomo da palcoscenico. Come tutti i profeti, preferiva spingersi in avanti, scrutare orizzonti ancora lontani e lavorare per raggiungerli in fretta, consapevole che gli orizzonti raggiunti erano solo una postazione aperta per vederne di ulteriori e più lontani. Ha lavorato nella Chiesa perché gli strumenti dell'informazione fossero assunti per l'evangelizzazione; a spingerlo in questa direzione era la certezza che questi mezzi avrebbero condizionato il sapere e le forme della comunicazione, cambiando profondamente la cultura. Negli anni tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, questa era davvero una intuizione profetica.
Giuseppe Dossetti (1913-1996) è figura di grande rilievo nella società italiana, nella cultura, nella vita spirituale e nella riflessione teologica del Novecento: ad un anno dalla sua scomparsa la Fondazione e l'Istituto per le scienze religiose da lui promossi hanno cercato di mettere a fuoco il contorno delle prime prospettive ed ipotesi di lavoro storico-critico sulla sua singolare figura. Lo sforzo dei saggi raccolti in questo volume è così quello di proporre lo stato delle conoscenze e i problemi che pongono tre grandi nodi dell'itinerario dossettiano. La breve e intensa stagione politica di Dossetti - resistente, costituente, vice-segretario della Dc - viene ripercorsa da Giovanni Miccoli, che individua nella "realtà del cattolicesimo italiano [e] nelle inadeguatezze della sua religiosità" il dipanarsi delle scelte dossettiane. L'impegno dossettiano per il rinnovamento della chiesa è oggetto di un ampio studio di Giuseppe Alberigo, che individua radici, cesure e passaggi di uno sforzo che - già ben documentato in tre testi degli anni Cinquanta edití come appendici - trova il suo punto alto nella partecipazione al Vaticano II. Infine Enzo Bianchi ricostruisce le tappe del cammino di fede nel monachesimo, esito ultimo di una ricerca spirituale esigente e inesausta.
Daniela Alberetti morì in un incidente stradale il 23 luglio 2000. Qualche tempo dopo a sua madre Rossana inizia ad accadere un particolare fenomeno: la sua mano inizia a scrivere, indipendentemente dalla sua volontà, messaggi che sembrano proprio venire dallo spirito della figlia...
Con semplicità e realismo l’Autrice prende in considerazione tante situazioni e sfaccettature diverse del cuore umano: dallo stupore nel guardare la natura e le persone, alla riconoscenza. Poi l’amabilità, la mitezza, la pazienza, la compassione, la capacità di scoprire i piccoli o grandi doni che Dio e la vita regalano a ciascuno, come la capacità di guardare dentro se stessi.
Ne scaturisce un libro i cui capitoli e le cui riflessioni si susseguono come perle: una dietro l’altra concatenate e impreziosite da sottolineature, considerazioni, insegnamenti di saggezza.
Il perdono, la gentilezza, il tempo, Dio, l’attenzione agli altri, il silenzio, la speranza: queste e altre sono alcune delle «perle» disseminate in queste pagine.
L'AUTRICE
Rosetta Albanese, giornalista professionista, è stata direttrice del settimanale femminile Alba; attualmente dirige il quindicinale dell’Associazione Nuova e Nostra e ha al suo attivo parecchie rubriche e romanzi.
DESTINATARI
Singole persone: giovani e adulti in cerca di spazi interiori di riflessione e di stimoli di saggezza.
Si tratta di brevi condensati di preghiera e di poesia, frutto della consapevolezza da parte dell'autrice che l'esistenza umana è, già su questa terra, una vita immersa in Dio. È per questo che tutto può parlarci di lui e farcelo percepire "presente": nella nostalgia di un tramonto come nel sorgere gioioso di un nuovo mattino; in un sorriso di benevolenza e di comprensione, come in un "grazie" di affettuosa riconoscenza; nella contemplazione dell'universo, immensità di ineffabili misteri antichi e sempre nuovi, come nell'ammirazione per un fiore, piccolo grande miracolo per rallegrare, stupire ed elevare il nostro cuore. o anche solo per un paesaggio ad acquarello, soffuso di malinconia, che ci richiama "il tramonto dei celeri giorni"...
Primo di 8 volumetti che andranno a costituire la Collana "Creature", ognuno dedicato ad approfondire una parola del Cantico delle Creature di san Francesco, ci conduce in viaggio con Albanese tra le creature, con una visione affettuosa ma disincantata, sempre in relazione col Creatore. «Di questi tempi, segnati dal Covid-19 - scrive ?, questa poesia orante infiamma i cuori, ossigena i polmoni dell'anima. E sì perché San Francesco è stato ispirato nel concepire un simile canto. E la sua spiritualità serafica e disarmante, per dirla con le parole di papa Bergoglio, è ancora oggi espressione eloquente di quell'"ecologia integrale" di cui c'è davvero tanto bisogno nel cosiddetto mondo "villaggio globale". Il Cantico delle Creature trova il suo incipit in Dio, che viene lodato in base a ciò che ha creato. Tutto ciò che ci circonda è considerato in sé, come anche in relazione con il Dio vivente».
Le questioni discusse nel volume trattano delle esperienze più solenni della vita. Tali esperienze alimentano la ricerca umana della verità, della bellezza, della giustizia, della solidarietà e dello sviluppo individuale e ci mettono a confronto con il grande Mistero che giace sempre oltre le cose e ispira ulteriori domande, ulteriore dedizione, ulteriori ricerche. La religione è una domanda di verità, soprattutto in relazione all'autenticità dell'esistenza umana: nasce dalla ricerca di risposte alle domande da affrontare per non rendere l'esperienza di fede una fuga dal gravoso compito di vivere nel mondo contemporaneo. Con linguaggio pungente, efficace e ancora attuale, Lorenzo Albacete presenta la sua visione del rapporto tra il mondo della fede e quello della cultura, tra scienza e mistero, tra fortuna e sofferenza, tra apparire ed essere, consapevole che la domanda religiosa non si trova a un livello superfluo della riflessione, ma al suo centro.
«Le questioni discusse nelle pagine di questo libro trattano delle esperienze più solenni della vita. Tali esperienze alimentano la ricerca umana della verità, della bellezza, della giustizia, della solidarieta e dello sviluppo individuale. Ci mette a confronto con il grande Mistero che giace sempre oltre le cose e ispira ulteriori domande, ulteriore dedizione, ulteriori ricerche per soddisfare gli incessanti desideri del nostro cuore. È questo Mistero che rende la vita umana realmente drammatica e la libertà umana un grande rischio». Dall'Introduzione
GLI AUTORI
Monsignor LORENZO ALBACETE, portoricano, teologo e laureato in fisica e scienza dello spazio, è una delle figure più note nel mondo dei media americani. Autore di best sellers come God at the Ritz, uscito in questa stessa collana con il titolo Attrazione per l'infinito. Editorialista del "New York Times" e del "New Yorker", giornalista televisivo e personaggio di spicco della cultura statunitense, è testimone in questi ultimi anni del vivace risveglio dell'esperienza cristiana negli Stati Uniti. Svolge un'intensa attività di conferenze e seminari.

