
Abbiamo bisogno di tornare a sorridere. Siamo stati costretti per troppo tempo a coprire il volto con la mascherina, contagiati dalla paura dell'incertezza, bloccati dentro le mura di casa, isolati gli uni dagli altri. Sentiamo la necessità di tornare a sorridere alla nostra libertà, alla bellezza di ciò che abbiamo, alla solita normalità per sentirci più uniti e più forti insieme. Con un sorriso possiamo contagiare tutti coloro che ci stanno intorno: sarà una nuova vicinanza per respirare una nuova umanità, uno scambio di sorrisi per intrecciare relazioni veramente umane. Di fronte ai mesi terribili che abbiamo vissuto e ancora stiamo attraversando confesso un certo imbarazzo a scrivere queste pagine sul valore di un sorriso. Parlarne può sembrare insensato. Tuttavia, durante i duri mesi del lockdown in molti mi hanno esplicitamente chiesto di aiutarli a sorridere di nuovo, con qualche battuta delle mie. Quando anch'io sono stato preso in ostaggio dall'ansia e dalla paura, nonostante la mascherina, tanti lo hanno notato perché gli occhi si erano spenti e non trovavo motivi per sorridere.
La corsa come luogo di incontro e di confronto con se stessi e con i propri limiti, ma anche con i propri talenti. La corsa come relazione che apre all'amore per gli altri che è ad immagine dell'amore di Dio per noi. È proprio dalla corsa che parte don Alessio Albertini per parlare ai giovani. Perché questo libro "non è una conversazione banale, è una 'chiacchierata' che affascina, una stupenda sequenza di storie autentiche, trapuntata da parole sincere, contrassegnata da spontaneità e solidità sapienziale. [...] Un lungo viaggio in poche e agili pagine che "l'autore ha descritto non solo punteggiandolo di grandi attori dello sport, ma ha saputo corredarlo di quelle caratteristiche proprie dell'accompagnatore che ascolta e consiglia, che accetta la provocazione e la sa riversare in risposte chiare, comprensive, accettabili e piene di senso, aderenti alla vita del giovane. Questo accompagnamento permette di toccare temi, suscitare reazioni, esprimere sentimenti, aprire l'anima, la coscienza su tanti problemi della vita che attanagliano i giovani d'oggi.Si parte dal tema dell'amore per sentirsi chiamare per nome, dalle testimonianze al tempo che passa e che sorprende, dal sogno alla finitezza, dal coraggio e dal talento alla resilienza e alle lacrime amare, dal genio femminile al combattente per giungere al traguardo." (Dalla Prefazione del card. Lorenzo Baldisseri)
La gioia e il sorriso sembrano oggi aver abbandonato il volto di molti cristiani; essi appaiono tristi come se la loro non fosse affatto una fede che è sorgente di felicità, «sembrano avere uno stile di quaresima senza Pasqua», dice papa Francesco. Eppure le cose stanno proprio al contrario.
L’umorismo, il buonumore, la capacità di ridere di se stessi sono requisiti fondamentali per trasmettere la “buona notizia”. Lo rivelano le storie dei santi, in questo strabiliante viaggio guidato da Anghelao, “l’angelo che ride” dall’alto della cattedrale di Reims.
Che cos'è la vera felicità? Che cosa bisogna fare per essere felici? Sono domande che ci interrogano come esseri umani e che ci vedono tutti "compagni d'avventura", tutti in cammino di ricerca. Un volume agile ed emozionante, dedicato ai più giovani, che attraverso le voci di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, santi nel Giubileo 2025, ci conduce per mano a esplorare uno stile di vita fatto di azioni e decisioni in cui l'amore è protagonista indiscusso. Amare, sollecita l'Autore don Alessio Albertini, è l'unica vera possibilità che è nelle nostre mani per vivere in pienezza la nostra esistenza, diventare "santi" e raggiungere la felicità piena. La santità non è fatta di cose "strane" bensì di cose buone: il perdono, il lavoro, lo studio, la gioia, l'amicizia, la speranza... Otto capitoli per mettersi sulla strada giusta, che indicano come rimanere fedeli a sé stessi, allenare la forza di volontà, vivere la libertà vera, esercitare l'impegno. Perché la vita può contenere per davvero "tutta la felicità del mondo".
Sperare significa essere ottimisti? Che cosa sperare? Come si spera? Alla vigilia dell’Anno Santo 2025, accompagnato dal motto Pellegrini di speranza, questi interrogativi tornano attuali, anche alla luce dei grandi e drammatici sconvolgimenti mondiali che interessano il nostro pianeta: dalla pandemia da Covid-19, alle guerre, alla questione ecologica. L’ascolto di alcuni testi di san Paolo, che della speranza fa uno dei nuclei del suo instancabile annuncio missionario, tenta di raccogliere alcuni spunti per rispondere alle domande iniziali. Un intrigante itinerario tra gli scritti paolini, per misurarsi con le radici, gli effetti attuali e la pienezza futura della speranza cristiana.
La recita della Coroncina della Divina Misericordia accompagnata dai testi sulla vita di Santa Maria Goretti.
L'ultimo libro di p.Giovanni Alberti, rettore del Santuario di Nettuno, dal titolo "Tenda di Dio, Cuore della Terra".
Il libro nasce da oltre 25 anni di pellegrinaggi in Terrasanta compiuti dall'Autore che, dall'alto della sua esperienza come guida in quei luoghi, ha voluto raccontare la "sua" Terrasanta, così come viene scritto nell'introduzione:
<<Possono essere definiti appunti di viaggio e non hanno la pretesa di essere "un'altra guida di Terrasanta", essendoci già delle ottime ed interessanti edizioni. E' piuttosto la "mia" Terrasanta, quella che in oltre venticinque anni di frequentazioni si è manifestata ai miei occhi. Anni di visita, seppur limitata nel tempo, mi hanno permesso di diventare un testimone dei tanti cambiamenti succedutisi sia nella geografia sia nella storia di Israele.>>
Un testo carico di riflessioni, meditazioni e spiritualità, che accompagna idealmente ogni pellegrino che desidera, o ha già fatto, il viaggio nella terra di Gesù, in quei luoghi che Paolo VI definì <<il Quinto Vangelo>>.
Questo primo libro di spiritualità gorettiana desidera proporre la bellezza di un cammino ritmato sui passi del testamento non scritto di Santa Maria Goretti fatto di gesti, parole e scelte nella sua breve ma intensa stagione terrena. Marietta ha camminato fra noi, in assoluto abbandono ai voleri del suo Signore, lontana anni luce dalla provocante affermazione del "così fan tutte". Un testo di oltre 400 pagine, ricco di foto, testimonianze, angolo della preghiera che restituisce al lettore d'oggi la freschezza di una Santa tanto piccola per il mondo, ma un gigante agli occhi di Dio. Il volume è una raccolta antologica delle molteplici tematiche legate alla spiritualità di Marietta, non solo attraverso gli eventi che hanno segnato la sua vita, analizzati sotto molteplici punti di vista, ma anche attraverso la devozione che tutto il mondo dimostra continuamente nei suoi confronti. Prefazione di Angelo Comastri.
"Dare in primo luogo la dottrina che salva. Penetrare tutto il pensiero e sapere umano col Vangelo. Non parlare solo di religione, ma di tutto parlare cristianamente".
L’opera Appunti di teologia pastorale segna l’inizio della produzione editoriale di don Giacomo Alberione (1884-1971) ed è uno dei frutti più significativi dei primi anni di ministero sacerdotale. Questi lo vedono impegnato dapprima in parrocchia, a diretto contatto con i fedeli, poi in seminario come formatore dei chierici.
Il libro vede la luce nel 1912 e porta in sé la freschezza dell’impegno pastorale e del confronto con altri sacerdoti, coinvolti nella stesura del volume. L’attenzione alla pastorale caratterizzerà il giovane sacerdote anche quando egli si dedicherà totalmente alla Famiglia Paolina, che tra il 1914 e il 1971 vedrà sorgere ben 10 istituzioni, di cui cinque congregazioni religiose.
Come don Alberione ha maturato il passaggio da un ministero diretto e tradizionale a uno più indiretto e moderno? La risposta va cercata nel desiderio profondo di portare il Vangelo al maggior numero possibile di persone, desiderio che nasce da un cuore che ha fatto sua la “compassione” di Gesù per le folle. Pur valorizzando i mezzi “più celeri ed efficaci”, don Giacomo continuerà ad esortare i suoi figli e le sue figlie a farne un uso “pastorale”. La nascita stessa, nel 1938, delle suore di Gesù Buon Pastore (Pastorelle) è il segno evidente di quanto quei primi anni di “esperienza sul campo” continuino a segnare lo slancio creativo dell’Alberione.
Sommario dell’opera:
PARTE PRIMA: Dei fondamenti dello zelo (Della pietà in generale – Le pratiche di pietà – I frutti di pietà – Virtù sacerdotali – Lo studio – L’amministrazione dei beni materiali)
PARTE SECONDA: Della cura pastorale e dei suoi mezzi generali (Dell’azione pastorale in genere – Norme al clero in generale per riguardo alla cura d’anime – Relazioni del sacerdote – Dell’azione pastorale di alcuni sacerdoti)
PARTE TERZA: Di alcune opere particolari proprie dello zelo sacerdotale (Confessione – Della S. Comunione – Funzioni – Predicazione – Catechismo – Principali devozioni… – Azione cattolica – Opere particolari d’azione cattolica – Le vocazioni religiose – Organizzare feste – Costruzione di chiese)
Esercizi Spirituali, animati dal Fondatore e destinati a religiosi paolini, rispettivamente juniores chierici (luglio 1931) e sacerdoti (novena di Pentecoste 1938). Il primo testo,“Si vis perfectus esse”,consta di sedici meditazioni e sviluppa i temi concernenti la consacrazione religiosa in ottica di vita apostolica, con forte accentuazione delle realtà definitive,“i novissimi”. Il “Mihi vivere Christus est” contiene le meditazioni dettate da Don Alberione ai sacerdoti della Società San Paolo in Alba, nella novena di Pentecoste del 1938.Questa serie di meditazioni risulta sobria ed essenziale nelle tematiche,più curata nel dettato,più concreta e pratica ai fini di un indirizzo spirituale adatto a persone impegnate nell’apostolato specifico della Congregazione.
AUTORE
Giacomo Alberionenacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo),il 4 aprile 1884.Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi,si trasferì nel seminario di Alba.Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1°gennaio 1901,durante l’adorazione eucaristica,ebbe l’intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e,il 9 aprile 1908,conseguì la laurea in Teologia.Il 20 agosto 1914,ad Alba,pose il primo germe della futura Congregazione,che nasce col nome di Scuola Tipografica Piccolo Operaio.Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo,che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano.Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe.Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari.Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma,dove morì il 26 novembre 1971,confortato da una visita di Paolo VI.

