
Don Divo Barsotti ci parla di uno dei temi fondamentali non solo del pensiero umano, ma soprattutto della vita religiosa, in modo particolare del Cristianesimo. La vita del cristiano quaggiù in che modo può essere veramente piena libertà, assoluta libertà? L'assoluta libertà per l'uomo non è propria soltanto della vita futura? Don Divo medita su questo tema, per approfondirlo, e ci offre nozioni che ci aiutano a comprendere meglio la condizione umana quaggiù, la condizione dell'uomo nei confronti di Dio, i rapporti dell'uomo riguardo a Dio nel Cristianesimo e... finalmente nella vita del Cielo.
Siamo in grado, anche sulla scia dei gesti e delle parole di papa Francesco, di guardare al mondo e all'istituzione ecclesiale con occhi amorevoli e critici, consapevoli e coraggiosi? Non si tratta certo di opporre Vangelo e istituzione ecclesiale, quanto piuttosto, come ha fatto Gesù, di mettere a confronto la radicalità del Vangelo e la tentazione diffusa di assolutizzare l'istituzione. Questa è la via percorsa da Barros in una luminosa meditazione biblica e teologica che lega la fede e la spiritualità, la Bibbia e la vita quotidiana, la storia e le sfide della chiesa nel mondo, con uno stile provocatorio e fuori dagli schemi dell'"ecclesialmente corretto".
Consolare chi soffre è uno dei gesti più rivoluzionari che la fede cristiana richiede. Ci domanda di mobilitarci tutti per lottare contro ogni ingiustizia. La vera solidarietà si vede anche nelle lacrime.
Se c'è una parola che non perde mai di attualità questa è sicuramente la parola "liberazione". È su di essa che si sofferma il monaco benedettino, biblista e teologo della liberazione, il brasiliano Marcelo Barros, illuminandone il significato alla luce dei testi biblici e in particolare del tema giubilare, ma anche rispetto a quella riflessione in cui si è distinta la teologia latinoamericana a partire dall'inizio degli anni '70. In piena fedeltà al metodo tipicamente latinoamericano del "vedere, giudicare, agire" (prima osservando i "segni dei tempi" provenienti dalla realtà dei popoli, poi interpretandoli alla luce della Parola di Dio e infine traducendo tutto ciò in esortazioni e impegni concreti) Marcelo Barros riflette sul significato di una teologia e di una spiritualità liberatrici per il nostro presente, come risposta all'invito divino a trasformare il mondo e a costruire resurrezione laddove si incontrano oppressione e morte. Nella convinzione che la ricerca di liberazione sia una questione di fede, un tema teologale e teologico. E che, per questo, ogni autentica teologia cristiana non possa non essere, in qualche modo, una Teologia della Liberazione.
Uno slancio, un voto, un'ineffabile speranza, o semplicemente la voce degli orizzonti: qualunque cosa vi abbia fatto decidere, eccovi qui, pronti a partire per Compostela... Una moltitudine prima di voi ha percorso lo stesso viaggio, e tanti altri vi seguiranno, per questo non sarete soli. Nell'entusiasmante racconto di queste pagine, all'esperienza contemporanea del cammino fatta in prima persona dagli autori, si aggiungono cinque eccezionali compagni di strada: un monaco francese del xii secolo, sciovinista e pieno di verve; un camminatore di Fiandra della fine del Quattrocento, grande amatore della buona tavola; un sacerdote bolognese del Seicento, accompagnato da un amico pittore; un giovane sarto del Settecento, disinvolto e curioso di tutto; e infine un ragazzino del XVIII secolo: quando ha annunciato la sua decisione di camminare fino a Compostela, i suoi genitori lo hanno preso per matto, una «testa vuota», ma Jean ha fatto fagotto e, in compagnia di tre amici, è partito di nascosto. È fragile di salute, senza denaro e con pessime calzature. Ma è di quelli che non si fermano. Eccoli dunque i vostri compagni di viaggio, condividerete con loro le fatiche e i pericoli di questa grande avventura, il sole, la pioggia, il vento, gli incontri enigmatici con i lupi e le improvvise e inaspettate meraviglie, insieme a una folla eterogenea di abili mercanti e ladri astuti, prostitute e predicatori ispirati, uomini, donne e bambini, che nel corso dei secoli si sono riversati sui quattro cammini che conducono alla città di San Giacomo. E ora: in marcia! Con una nota di Enzo Bianchi.
Lo schema di questo lavoro di Barresi è semplice e ci permette di entrare nella meditazione per scoprire e illuminare, purificare e rinnovare i costumi degli uomini attraverso il senso dell’amore.
Il testo ci aiuta a vivere, in un clima culturale sfavorevole all’opera di “evangelizzare Cristo” (At 8,36), la responsabilità primaria dell’annuncio che investe tutta la Chiesa e che presuppone una conoscenza sempre più profonda (cfr. Fil 3,8) di Lui.
Il leitmotiv del testo è che l’uomo per essere tale – cioè per far splendere la bellezza dell’umano in lui –, ha bisogno di Dio. Proprio in questo bisogno c’è la sua grandezza, perciò A. Rosmini poteva sostenere: «l’uomo non è grande se non perché è bisognoso». Infatti: «Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia (...). Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande».
Al termine della lettura dell’opera, colpisce la chiamata in causa della testimonianza personale a non eludere il dovere di interrogarci se il nostro modo di pensare e di vivere, le nostre scelte e i nostri atteggiamenti, la nostra vita familiare e le nostre relazioni sociali rivelano una piena coerenza – sempre cercata, anche se non del tutto attuata – con la fede che professiamo.
È tempo di una santa rivolta. Una rivolta d'amore. Sara, giovane autrice di 19 anni, smonta alcuni dei pregiudizi sui ragazzi della Generazione Z, spesso considerati egoisti, irresponsabili e ribelli e li invita a mettere sottosopra il mondo con Gesù! Un libro che spinge ogni lettore a smetterla di cedere al compromesso e dedicarsi completamente a seguire Dio, indipendentemente da ciò che fanno gli altri e da quello che trasmette la cultura. Questo libro è una sfida a sperimentare l'amore di Gesù, seguirlo appassionatamente Gesù e adempiere la missione che ci ha affidato. "Rivolta d'Amore" è un appello entusiasmante ad abbracciare una vita d'impegno radicale per Cristo... non importa a quale prezzo.
Il Vangelo di Luca riporta molte scene e parabole che mostrano la misericordia di Dio che si manifesta in Cristo. Luca è l’evangelista della grazia misericordiosa, del perdono offerto ai peccatori, che Gesù sulla croce offre anche a coloro che lo stanno crocifiggendo.
L’Anno della misericordia ha posto in risalto per tutti i cristiani il bisogno di convertirsi alla misericordia. Leggendo san Luca comprendiamo che la misericordia è il messaggio centrale del Vangelo e che, come ha detto papa Francesco, «tutti abbiamo bisogno di entrare nella casa del Padre e partecipare alla sua gioia, alla sua festa della misericordia e della fraternità».
Queste meditazioni ci aiutano ad avvicinarci senza paura al Dio misericordioso che manifesta sempre il suo amore in forme sorprendenti.
Tu che leggi queste righe non temere, qualunque sia il livello della tua fede, renditi conto che Dio vive in te. Non dire: se avessi una fede più grande… Dio ti ha già dato la fede per credere e la certezza di essere salvato, ha riversato in te l’Amore da quando sei stato battezzato. Se non riesci a camminare sulle acque dei tuoi dubbi è perché, forse, non Lo conosci abbastanza. Quando un’anima incontra il suo Creatore si innamora, se poi si incontrano ancora, l’anima comincia a conoscerLo, nasce una amicizia, cresce la fiducia, cresce l’amore, nasce il pentimento come il figlio che ritorna al Padre come nella parabola. In questo contesto rinasce e cresce la fede che opera meraviglie
Gli Atti degli Apostoli testimoniano il dinamismo di una Chiesa vivificata dalla presenza del Risorto e incoraggiata dallo Spirito Santo a superare i confini "culturali" e "cultuali" di Gerusalemme. Sospinta per strade deserte, su percorsi inattesi, la comunità cristiana delle origini è invitata a raggiungere i lontani e a identificare come destinatari del Vangelo anche coloro a cui il mondo antico non riconosceva uno statuto religioso e sociale. Attraverso il commento ad alcune pagine scelte del «Vangelo dello Spirito», l'autore ci guida alla scoperta della dirompente forza missionaria della prima comunità cristiana che, ponendosi in ascolto dello Spirito, ha dato prova di coraggio e di libertà di parola, superando la tentazione - sempre attuale - del particolarismo e del settarismo. Nato da una concreta esperienza ecclesiale di Lectio divina, il testo è rivolto ai gruppi ecclesiali, agli operatori pastorali o alle persone che intendono fondare sulla Parola il loro servizio ai poveri e vivere in comunione fraterna la loro esperienza di fede, lasciando che lo Spirito continui a indicare ancora oggi «strade deserte» su cui avventurarsi.
Il volume, 71° della collana, raccoglie materiale prezioso, fonte essenziale per studi di vario genere, dalle indagini propriamente liturgiche a quelle più strettamente concernenti la storia vallombrosiana, dagli studi relativi alle notazioni musicali alle preziosissime incisioni che rendono il volume unico. Ristampa anastatica del Missale che ha scandito per diversi secoli la vita liturgica della Congregazione di Vallombrosa. Un manuale di sicuro interesse affinchè possa essere di sempio e di stimolo per portare ulteriori contributi alla conoscenza della storia del culto cristiano. Con riproduzioni a colori dell'esemplare in uso per le celebrazioni dell'Abate, oggi custodito presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze.