
Meditare sulla parola di Dio è un esercizio che impedisce al cuore dell'uomo di cadere nel torpore di una vita arida e senza senso.
Dalla prefazione di Vanna Doria Paolini:
"Alzati e risplendi" è un testo che, in un laico credente, provoca sentimenti contrastanti: appagamento e inadeguatezza, appartenenza e rifiuto, sicurezza e timore, disagio e ristoro, smarrimento e audacia, dubbi e certezze.
Dichiara guerra al vissuto, mina le palafitte costruite nel corso della vita spirituale e materiale, insinua un turbamento che non abbandona e che alimenta dolcemente ed inesorabilmente lo spirito, costringendolo ad un esame e ad una rivisitazione delle convinzioni.
Se ci aspettavamo bontà, abbiamo trovato allerta; se auspicavamo concordanza d'intenti, ci rigetta dissonanze; se immaginavamo riparo, ci propone azione; se speravamo risposte, ci rimanda interrogativi. Le soluzioni ed i rimedi che indica non sono imposizioni, ma fili intessuti, non senza fatica, in un percorso di vita binario dove lo spirito si fonde con la materia ed il corpo si diluisce nel principio.
La sua lettura è una salita in mancanza di allenamento, dove il riposo stenta ad arrivare, ma, dove, l'ossigeno non ti è negato, soprattutto quando il percorso si fa arduo.
Sollecita il lettore a scardinare il recinto di una logica del do ut des (io do affinché tu dia) per approdare in una dimensione dove la verità umana diventa funzionale a quella spirituale. Ferisce, ma dona quegli strumenti che consentono alla ferita di divenire feritoia attraverso cui far transitare i buoni, semplici e sani sentimenti dell'amore.
Questo opuscolo parla della fede che non è più subita, ma anzi, è ambita da colui che la cerca. Il volume svela il suo contenuto proponendo situazioni e condizioni che appartengono dalla quotidianità di tutti noi.
Ognuno di noi è un dono per il mondo e per gli altri.
L’aspetto più importante del donare è dare, assieme a ogni dono, proprio se stessi.
Tra i doni che abbiamo ricevuti, i più significativi sono quelli che non sono stati acquistati in un negozio ma che sono pervenuti dal cuore di qualcuno.
Gesti momentanei di generosità da parte nostra possono essere di grande importanza per la vita degli altri. C’è un mondo di desideri che attendono e c’è un mondo di modi per soddisfarli.
I pensieri di questo libretto ci guidano verso nuove opportunità di offrire assistenza e incoraggiamento, ma soprattutto di donare ciò che abbiamo di meglio: «Il dono di noi stessi».
La sofferenza fa parte della vita umana. Occorre saperla affrontare in modo da trasformarla in opportunità di crescita e di energie da mettere a servizio degli altri. Questo non avviene automaticamente, ma attraverso un processo graduale e spesso faticoso. A volte è importante farsi aiutare anche da persone competenti per rendere il cammino più facile e fruttuoso.
La musica può essere un valido mezzo di cura per molte malattie e anche per superare momenti difficili a livello psicologico e spirituale.
In un mondo confuso, in crisi e spesso in aperto contrasto con la Chiesa, p. Calloway ci invita ad accostarci a San Giuseppe, il nostro padre spirituale, per ritrovare la strada della salvezza. Frutto di accurate ricerche e di profonda devozione, il programma di consacrazione proposto in questo libro permette di sperimentare nella propria vita i miracoli, la potenza e l'amore di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale e terrore dei demoni.
Raccolta di poesie. Immagini e parole, parole e immagini, si rincorrono come i giorni della vita, in questo bel libro di Guido Eugenio Callocchia. Il mondo interiore dei sentimenti, mondo quotidianamente ricco, accompagnato da entusiasmi e da delusioni, guida un cammino che il poeta percorre ad alta velocita' convinto di raggiungere il traguardo, tra delusioni e speranze. E' ricco il mondo interiore di Callocchia; e' religioso; e' esistenziale. Il viaggio parte con il Natale per raggiungere il luminoso mattino di Pasqua.
Questo libro-intervista introduce nel cuore delle civiltà africane, in particolare della fascia sub-sahariana, attraverso un lungo colloquio con un personaggio camerunense di antiche e nobili tradizioni: Martin Nkafu Nkemnkia, uno dei capi del popolo dei Bangwa, tra le tribù più importanti nella parte centrale del Camerun. Tra i primi Focolarini africani di Chiara Lubich, oggi è docente di filosofia e di teologia presso prestigiose Università Pontificie e scrittore. Come filosofo e teologo, è cultore del pensiero africano e delle molteplici tradizioni culturali e religiose della sua terra. In queste pagine, Martin Nkafu Nkemnkia parla di sé, della sua numerosa famiglia, della sua identità di cristiano nel complesso contesto culturale della sua terra d'origine. Parla di un popolo, il suo, che ha accolto il Vangelo. È in seno al suo popolo, infatti, che i Focolarini iniziarono la loro avventura nell'Africa sub-sahariana. Ed è proprio a Fontem, dove Nkafu è nato, che quando ancora era un ragazzo conobbe Chiara Lubich, che vi si era recata in occasione dell'inaugurazione della nascente cittadella, la prima del movimento in Africa. Un incontro decisivo per il suo futuro. Con Nkafu-Martin si compie un viaggio ideale in terra d'Africa, nella sua realtà, nelle sue tradizioni culturali, nella molteplicità delle identità indigene, delle forme della spiritualità, del senso religioso della vita, delle ritualità, dei miti delle origini, delle culture, dell'arte.
<<Spesso pensiamo ai desideri in modo molto spiritualistico; in realtà c'è una sapienza terrestre che andrebbe recuperata e rivista. La ritroviamo nei testi iniziali di Genesi: Adamo viene posto nel giardino dell'Eden per coltivare e custodire la terra che Dio gli ha dato.
Un prete non è un sognatore disincarnato, ma si lascia educare e a volte persino ferire dai sogni di un Dio che come difficile alleato lo chiama a essere partecipe dei suoi desideri. Senza una "visione" la fatica non si regge, senza uno slancio che tiene aperto il cielo anche la terra diventa invivibile>>
Le ore scorrono rapide. Impossibile fermarle. Il credente però le può «redimere». Don Davide ci suggerisce come. Ho pensato alle giornate di Gesù e alle mie, alle nostre, e ho provato a scandirle in quattro capitoli che seguono il corso naturale del tempo: mattina, giorno, sera, notte. Cercherò di identificare non soltanto il tempo cronologico, ma anche ciò che l’ora in questione è in grado di evocare: un atteggiamento, un sentimento, un’attenzione. Passeremo così attraverso l’ora della preghiera, del tradimento, della chiamata, del lavoro, della sosta, del cammino, della tentazione, del desiderio, della stanchezza, della speranza. Il tutto cercando di lasciarci conquistare dalla Parola e dall’esempio di Gesù» (dall’Introduzione).