
Come il Vangelo, ripetuto ogni domenica da duemila anni e divenuto un’abitudine a cui non si fa quasi più caso, anche tutto il resto è divenuto parte del nostro orizzonte: in questo modo abbiamo perso la capacità di provare meraviglia e stupore di fronte alla bellezza, dando tutto per scontato. Ecco perché serve documentarsi per scoprire quanto è bella la nostra fede e avere le armi necessarie a fronteggiare chi dice il contrario. Questo volume, quarto capitolo della serie Il Kattolico, riprende l’omonima rubrica di Rino Cammilleri sul mensile apologetico “Il Timone”: ogni capitolo è dedicato a un argomento diverso, da leggere nell'ordine che ognuno preferisce. Volete sapere perché diavolo Pilato condannò Gesù? Cristo è veramente nato il 25 dicembre? Che fine fecero i prigionieri borbonici di Garibaldi e soci? A questi e altri quesiti Cammilleri risponde con il suo stile umoristico ma chiaro, decisamente cattolico.
Un uomo smanioso di successo cerca di raggiungere la sospirata notorietà con un tentato omicidio mirato; un imputato dell'Inquisizione medievale si risveglia nel futuro; una lesbica gelosa si affida a un investigatore privato; uno scrittore frustrato escogita stratagemmi per sfondare; un signore afflitto da un problema nervoso decide di comprare un piffero e andare a suonarlo sul cocuzzolo della montagna. Queste e altre storie compongono una raccolta di racconti di cui il lettore è invitato a trovare il trait-d'union (sempre che ce ne sia uno...).
Perché Dio il più delle volte non esaudisce? Perché pregando, chiedendo, supplicando, non si ottiene quasi mai? Perché andare a Lourdes è come giocare alla lotteria, anzi peggio, perché alla lotteria almeno uno vince a ogni estrazione? Non si può amare quel che non si conosce, ma come si fa a conoscere Dio? Eppure, Dio vuole essere amato e lo comanda pure. I Vangeli sono libri stranissimi, che suscitano più domande di quante risposte forniscano. L'autore li scruta centimetro per centimetro, ma non con l'occhio dell'esperto, bensì con quello dell'uomo della strada, dal momento che la Buona Novella non è per pochi ma per tutti. E constata che «creati per la felicità, non sopportiamo il suo contrario e chiediamo conto a Dio del perché della condizione umana (naturalmente, quando non è di nostro gusto)». Infatti, «l'uomo è l'unico essere che viene al mondo piangendo».
Massimo Camisasca e Stefano Picciano hanno deciso di sviluppare una preziosa riflessione sul silenzio. Esso è un'aspirazione, palese o nascosta, di tutti gli uomini e le donne del mondo. Sommersi da un'infinità di notizie, di parole, di immagini, cerchiamo tutti un angolo di luce e di riposo per trovare il senso di ciò che facciamo. Ma è ancora possibile? Come uscire dal frastuono? Dobbiamo esiliarci dalla vita? C'è ancora l'opportunità che il silenzio viva all'interno delle nostre giornate, dia forma alle nostre parole, accompagni le nostre azioni? A queste domande gli autori tentano di dare una risposta raccogliendo, anche attraverso tante voci del passato, l'invito a non perdere di vista la profondità dell'esistenza e la densità di ogni istante.
Questo libro si compone di parole e immagini, che vanno lette e guardate assieme, con lo stesso metodo: senza correre, sostando. Le parole di don Massimo Camisasca e le foto di Elio Ciol, in parte edite e in parte inedite, vogliono accompagnare. Sì, questa è l'espressione giusta, accompagnare, fare compagnia, indicare dentro e oltre le cose la luce che riscalda e illumina la strada.
La storia dei primi 10 anni di Gioventù Studentesca raccontata attraverso le bellissime foto di Elio Ciol, molte delle quali inedite. Un grande fotografo, Elio Ciol, conosciuto in tutto il mondo ha incrociato la vita di don Giussani nei dieci anni (1954-1965) in cui il sacerdote milanese dava vita a Gioventù Studentesca, la comunità che sarebbe poi diventata Comunione e Liberazione. Di quel decennio, le foto di Elio Ciol sono una testimonianza essenziale. Le più importanti sono raccolte in questo libro fotografico, accompagnate dal racconto storico di Massimo Camisasca e dalle testimonianze di due nomi molto conosciuti e stimati all'interno del movimento di Comunione e Liberazione: la psicologa Eugenia Scabini e don Pigi Bernareggi, missionario in Brasile da 50 anni. Prefazione di Julián Carrón.
Nel chiassoso disordine della nostra vita quotidiana a volte ci imbattiamo in vere e proprie aperture di senso, spazi rivelatori che restituiscono un frammento, per quanto infinitesimale, dell'irripetibile creazione originaria. Anche oggi, dietro le innumerevoli distrazioni in cui siamo immersi, il mistero rimane intatto per chi sa predisporsi all'ascolto. Massimo Camisasca, confermandosi straordinario promotore culturale e guida spirituale, ci conduce attraverso un percorso di crescita che, come nella vita di un albero, trae il proprio nutrimento da valori radicali ed essenziali - il significato primordiale dei colori, delle parole, dei volti e dei sentimenti umani - e si sviluppa aprendosi a uno sguardo luminoso e stupefatto, per arrivare ad abbracciare completamente, oltre la dimensione del bello e, quindi, della verità e del bene, la possibilità di un progetto di vita. Prefazione di Aldo Cazzullo.
Le pagine che compongono questo libro nascono da lezioni dell’autore ai seminaristi e ai preti della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo di cui è superiore generale. Le riflessioni che le alimentano vertono su un tema di cui, oggi più che mai, si avverte l’urgenza: la speranza. Nelle parole di don Camisasca la speranza emerge come esperienza di necessità vissuta, poiché «se ciò che amiamo e in cui crediamo non fiorisce prima o poi nella speranza, cioè nella certezza che la giustizia si compie, la nostra esistenza rimane irrealizzata e a poco a poco si tinge di brutti colori. Questa è l’unica vera vecchiaia: non quella degli anni, ma quella dello spirito». La speranza non è dunque una chimera né un rifugio dalla realtà, proprio perché «sperare è imparare a vedere ciò che è veramente amabile e desiderabile dentro l’apparente banalità quotidiana, persino dentro la contraddizione. Sperare è intravedere nel presente il futuro di ogni cosa». La speranza è attuale, è possibile nella vita di ognuno di noi e intorno a noi. La speranza «accade nella vita di ciascuno innanzitutto come sguardo nuovo sulle persone più vicine: essa sa riconoscere nelle persone che Dio ci mette a fianco l’opera della sua grazia». La speranza, come fu per Pietro, Giovanni e Andrea con Gesù, è qualcosa che cresce e matura con il tempo, fino a diventare un pensiero abituale, «moto del cuore reso facile da una nuova natura. Proprio vivendo con Gesù, gli apostoli hanno imparato che cosa fosse la speranza per la loro vita, chi fosse la speranza per la loro vita».
Un libro sulla missione come dimensione profonda e indipendente dal luogo dove ci si trova. Un libro sulla maturità umana, psicologica, cristiana del cristiano e specialmente dei consacrati e dei sacerdoti. L'autore, superiore generale della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, traccia la figura del credente e del missionario messo alla prova già ora, nel posto dove si trova, tra la gente con la quale è ora chiamato a vivere.
Il volume raccoglie la corrispondenza di monsignor Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo, con i giovani preti inviati in missione negli Stati Uniti e in Germania. Si completa così, dopo Sentieri d'Asia illuminati, un itinerario di due pubblicazioni che hanno voluto presentarci la nascita di nuove comunità nella Chiesa attraverso il resoconto dei protagonisti.