
Un libro, in francese,sulla devozione a Maria, un'opera che presenta i suoi insegnamenti spirituali e mariani. San Louis-Marie Grignion de Montfort (1673-1716) e conosciuto soprattutto per il suo Trattato della vera devozione a Maria, l'opera che presenta in una maniera piu estesa il suo insegnamento spirituale e mariano. Il Segreto di Maria regala gli stessi contenuti, ma in forma piu breve e spesso con un linguaggio piu efficace. La data di composizione del Segretoe indicata, come per il Trattato, intorno al 1712-1713, scritto poco prima o poco dopo il Trattato. Non abbiamo il manoscritto primitivo, ma due copie, redatte poco dopo la morte del suo autore: una copia si trova nella casa generale della Compagnia di Maria, a Roma, e l'altra nella casa generale delle Figlie della Saggezza, sempre a Roma. Il contenuto principale dell'opera consiste nell'esortazione a prendere Maria come guida sicura nel cammino della santita. Si trovano anche due preghiere molto belle, una a Gesu e una a Maria e, in conclusione, la parabola dell'Albero della vita, simbolo della nostra vita spirituale.
Un libro, in spagnolo, sulla devozione a Maria, un'opera chepresenta i suoi insegnamenti spirituali e mariani.
Un libro per scoprire il ruolo speciale di Maria nel mistero della salvezza. In lingua tedesca.
La prima parte del presente libro contiene una sintesi del "Trattato della vera devozione a Maria" di san Luigi Maria Grignion de Montfort del 1712 che da sempre è ritenuto un classico della spiritualità mariana. Nel 1842 il testo fu ritrovato dopo che era andato perso in seguito agli eventi della Rivoluzione Francese. Nella seconda parte si riporta il testo "Il segreto di Maria" che lo stesso autore scrisse per far scoprire al cristiano che il compito speciale di Maria è di condurre a Cristo.
San Luigi Maria Grignion de Montfort in questo libro presenta la devozione alla Vergine Maria come un mezzo privilegiato «per trovare Gesù Cristo perfettamente, per amarlo teneramente e servirlo fedelmente». Scritto più di trecento anni fa, il "Trattato della vera devozione a Maria" è un grande classico della spiritualità mariana. Padre Battista Cortinovis ci presenta, in questa edizione, una sua traduzione dall'originale francese, che ha arricchito con note e commenti. Il testo è arricchito da un'appendice che contiene la Consacrazione di sé stessi a Gesù Cristo, Sapienza incarnata, per le mani di Maria; il mese di preparazione alla consacrazione secondo lo schema del Montfort; la Piccola corona della santa Vergine.
Parliamo spesso di Dio ma parliamo poco con Dio. Questo libro è una raccolta di pensieri, preghiere, riflessioni scaturiti dal dialogo orante. Scritti in momenti diversi, sono stati raccolti per temi: incarnazione, passione e morte, risurrezione, fede, speranza, carità, parole e preghiera. Questo scritto vuole essere un dono "leggero" per tutti coloro che lo leggeranno. Per quelli disposti ad aprire loro cuore e a fare spazio a Dio; per quelli che stanno sentendo tutta la fatica di aprirsi; per quelli che ne hanno timore e per quelli che non si sentono pronti.
Questo libro si rivolge a coloro che si interrogano sulla figura di Gesù di Nazaret e desiderano approfondire la loro fede. Si presenta come un itinerario in tre «tappe» verso Cristo. La prima è di rendersi conto del valore storico dei Vangeli: Gesù aveva la consapevolezza di essere il Figlio di Dio e il Messia tanto atteso? Oppure è stato tutto inventato dalla comunità primitiva? L’Autore, nel solco del Gesù di Nazaret di Benedetto XVI, offre una risposta fondata e corretta a questi e altri interrogativi. La seconda tappa è di comprendere ciò che la fede rivela: sono esaminati, in stile coinvolgente, il mistero dell’incarnazione, la realtà del peccato e della salvezza, il senso della passione e della morte in croce, la risurrezione, l’ascensione, la discesa dello Spirito Santo e altre verità di fede. La terza tappa è di cercare l’incontro personale con Cristo: l’Autore descrive le fasi attraverso le quali i lineamenti di Cristo si imprimono nell’anima per farla nascere a vita nuova. Grazie alla sua formazione di matematico, Grifone dà ai suoi argomenti precisione e rigore, insieme all’entusiasmo della sua fede cristiana, consegnando così uno strumento dottrinale e apostolico davvero in sintonia con i nostri tempi.
L'impegno cui l'autore ha consacrato tutta la propria vita è stato quello di studiare come poter essere ponte fra Oriente e Occidente. Il cuore della sua riflessione è l'insegnamento di John Main (1926-1982), un benedettino che ha fondato a Montréal una comunità la cui spiritualità è ora diffusa in tutto il mondo. John Main e Bede Griffiths hanno cercato di vivere, l'uno in Occidente e l'altro in Oriente, una vita monastica ricondotta a due elementi essenziali: la contemplazione e la comunità. Così, pur nelle differenze della sperimentazione di nuovi stili di vita monastica, la lettura profonda che padre Bede ha fatto degli scritti di padre John ha finito per far confluire i due movimenti.
Immaginiamo una ruota, con i raggi e, al centro, il mozzo. I raggi sono le religioni storiche, limitate e influenzate dal contesto culturale e sociale in cui sorgono. Il mozzo è la fonte da cui esse scaturiscono: la Verità, unica ed eterna. Le prime sono rivelazioni imperfette e relative della seconda, che, manifestandosi nel mondo, si riflette nella natura finita e molteplice di quest'ultimo. In Ritorno al Centro, Bede Griffiths mette a confronto le principali tradizioni religiose dell'Occidente e dell'Oriente - l'ebraismo, il cristianesimo, l'induismo, il buddhismo, l'islam -, e ne esamina i contenuti fondamentali con l'obiettivo di segnalarci il mistero ultimo che si cela dietro la dimensione del particolare e del contingente e di indicarci la via per rientrare in contatto con l'Uno. Questa capacità di trascendere, di andare oltre, è presente in ciascuno di noi. Il nostro essere, come la religione, è duplice: finito e determinato da un lato, eterno e assoluto dall'altro. Attraverso la pratica del silenzio e dell'ascolto di noi stessi, della preghiera e della meditazione, possiamo accedere a quell'interiorità che è lo spazio nel quale Dio si rivela.
Antologia di meditazioni, dove la combinazione tra visione orientale e sapienza cristiana getta luce sui problemi del mondo.
Scegliete un luogo tranquillo, sedetevi e cercate di arrestare il flusso dei pensieri; cominciate a respirare profondamente, ritmando l'inspirazione e l'espirazione; iniziate a ripetere una certa parola assecondando quel ritmo. Queste sono le fasi principali della meditazione. Non si tratta di una pratica esclusiva delle grandi tradizioni filosofico-religiose orientali, perché lo stesso cristianesimo ne ha elaborato una sua versione ai tempi dei Padri del deserto. In apparenza non è una cosa complicata, ma riuscire a fermare la mente è tutt'altro che facile. E non è neppure facile trovare il tempo per mettersi seduti senza fare nulla, visto che siamo sempre di corsa e indaffarati. Vale però la pena di provare perché meditare è nutrire lo spirito e accedere alla fonte di tutte le cose, all'Essere che dimora dentro ciascuno di noi. Ritagliarsi queste pause e arrendersi completamente con la rinuncia al pensiero, significa rinnovare l'intera nostra esistenza. Le individualità, le differenze, tutto ciò che sembra diviso e frammentato nel mondo intorno a noi - a cominciare dagli stessi contrasti fra le varie confessioni - si riveleranno per quello che sono davvero: un'illusione. Potremo allora accedere al mistero che sta oltre, e in esso trovare la perfetta armonia e la pace assoluta dell'Uno da cui tutto trae origine.
Immaginiamo una ruota, con i raggi e, al centro, il mozzo.
I raggi sono le religioni storiche, limitate e influenzate dal contesto culturale e sociale in cui sorgono.
Il mozzo è la fonte da cui esse scaturiscono: la Verità, unica ed eterna.
Le prime sono rivelazioni imperfette e relative della seconda, che, manifestandosi nel mondo, si riflette nella natura finita e molteplice di quest’ultimo.
In Ritorno al Centro, Bede Griffiths mette a confronto le principali tradizioni religiose dell’Occidente e dell’Oriente – l’ebraismo, il cristianesimo, l’induismo, il buddhismo, l’islam –, e ne esamina i contenuti fondamentali con l’obiettivo di segnalarci il mistero ultimo che si cela dietro la dimensione del particolare e del contingente e di indicarci la via per rientrare in contatto con l’Uno.
Questa capacità di trascendere, di andare oltre, è presente in ciascuno di noi. Il nostro essere, come la religione, è duplice: finito e determinato da un lato, eterno e assoluto dall’altro.
Attraverso la pratica del silenzio e dell’ascolto di noi stessi, della preghiera e della meditazione, possiamo accedere a quell’interiorità che è lo spazio nel quale Dio si rivela.