
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
Questo libro, arricchito da molti esempi concreti, insegna a decifrare i nostri sogni come "linguaggio dimenticato di Dio". I sogni hanno una grande rilevanza per la nostra vita. Non ci indicano solamente come stiamo e che passi dobbiamo compiere sulla strada della maturazione e del cambiamento. Possono anche essere delle guide alla consapevolezza interiore e - come linguaggio segreto di Dio - trasformarsi in luogo di esperienza profonda.
Chi sono io? Questo interrogativo riguarda sempre tutti noi. Tuttavia, le persone spesso rispondono alla domanda sulla propria identità non con ciò che le definisce davvero nel profondo, ma definendosi con il ruolo che svolgono socialmente e in privato: figlia, genitore, manager, insegnante, pensionata... Molti quindi intendono il diventare sé stessi proprio come diventare una versione ancora migliore di questo ruolo: invece di trovare la propria identità, lavorano per ottimizzarsi. Per sapere chi sei veramente, devi prima conoscere te stesso, con tutti i tuoi talenti e difetti. Se ottimizzarsi presuppone di riuscire a eliminare tutti i "punti deboli" del proprio Io, diventare sé stessi significa piuttosto scoprirsi e imparare ad amarsi. Ciò ha un impatto anche su chi ci sta vicino, perché solo chi conosce sé stesso può andare incontro agli altri in modo sincero.
In Occidente facciamo volentieri a meno di Dio: ci sentiamo maggiorenni, indipendenti. Per i non credenti è positivo che Dio venga finalmente detronizzato. Per i credenti più critici – quelli che non si trascinano in una fede abitudinaria, senza mordente – diviene invece pressante la domanda su chi abbia occupato quei troni, rimasti vuoti. Non lontano da noi, poi, dei combattenti disposti a tutto si richiamano con ostinazione a un Dio che scende in battaglia al loro fianco per spargere terrore su di un mondo degenere e infedele. La contraddizione è stridente e suscita tanti interrogativi.
Gli autori indagano allora qui temi e atteggiamenti che caratterizzano il dubbio e la mancanza di fede oggi. Lo fanno mettendosi a nudo e offrendo uno spaccato della loro storia personale: portano nella riflessione le situazioni più disparate. All’incredulità accordano un significato purificatore per la fede. Una certa dose di scetticismo, cautela, reticenza nel professare la propria fede può essere salutare là dove certezze granitiche e inattaccabili divengono un’arma in mano a quanti si mascherano da credenti.
Ogni fede che incorpora al proprio interno una mancanza di fede evita forzature e diventa più solida e matura.
Molte persone oggi sono alla ricerca di una spiritualità libera da dogmi di fede e capace di condurre, in qualche modo, all'esperienza di Dio. Desiderano sperimentare un senso nel loro vivere quotidiano. In questo libro due teologi si confrontano e indicano una via percorribile: è possibile fare esperienza di Dio riconoscendolo nell'altro e nel creato perché in ogni singolo essere umano che si incontra e nel cosmo intero risplende qualcosa del mistero di Dio. Entrambi gli autori, quasi all'unisono, rivelano che tutto ciò è un immenso dono che diventa anche un'enorme responsabilità affidata alle donne e agli uomini di questo mondo.
Tutti conosciamo lo stress da ufficio, la frenesia del traffico, i molteplici impegni e affanni che segnano il ritmo della nostra vita quotidiana. I due autori, grazie alla loro esperienza, ci invitano a prendere una pausa, un periodo di calma e silenzio, un tempo per "sgombrare" la nostra anima così come si sgombra una casa troppo piena, un tempo per esercitarci nella libertà e nella pace interiore. Provate a sperimentare queste pause come un tempo benedetto in cui ritrovare voi stessi e Colui che regge nelle sue mani il Tempo e l'Eternità.
Un libro per rintracciare la felicità nel viaggio della propria vita, avendo Dio come simpatico compagno di cammino. Scritto da due uomini che conoscono la felicità, ne sentono la mancanza, ne godono. Anselm Grün e Clemens Bittlinger sviluppano una spiritualità della strada. Testo suddiviso in 19 brevi capitoli. Gli autori illustrano le diverse “vie” interiori che possono condurre l’uomo a realizzare il suo desiderio di felicità attraverso quelli che vengono chiamati “indicatori stradali”: la crisi, la tranquillità, la pausa, il perdono, la creatività, il ritorno, la semplicità, l’amore, i libri… Ogni capitolo inizia con un brano della Sacra Scrittura. Attraverso un’attenta narrazione commentata di questi testi, i due autori individuano le caratteristiche di quei personaggi che meglio esprimono un profilo essenziale della vita felice e lo consegnano al lettore. Un percorso di spiritualità dal sapore biblico.
Destinatari
Sia giovani che adulti.
Autore
Anselm GRÜN, monaco benedettino ed esperto consigliere spirituale, è tra gli autori cristiani più conosciuti e amati del nostro tempo. Molte delle sue opere, bestseller internazionali, sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Messaggero Padova. Clemens BITTLINGER, pastore evangelico e cantautore, utilizza la musica, l’arte e la cultura come strumenti di evangelizzazione, è autore di inni sacri e di libri di successo.
"Molti si sentono sopraffatti dal quotidiano: hanno l'impressione di tirare semplicemente avanti e di perdere nel frattempo la loro forza interiore... Si sentono sopraffatti da tutto, così vorrebbero trovare ogni giorno la forza necessaria per riuscire a vivere bene la loro vita. In questo piccolo libro desidero descrivervi alcuni percorsi grazie ai quali potrete recuperare la forza necessaria per ogni giornata".
"Gli scrittori religiosi di ogni tempo hanno innalzato lodi al silenzio. Il silenzio è salutare, conduce l'uomo a se stesso. Lo apre a Dio. Lo pone in contatto con la sua creatività, con nuove idee. In questo libretto vorrei indicarvi alcuni modi per cogliere e assaporare il silenzio, mostrandovi anche come potete coltivarlo. Sono percorsi benefici per voi e che vi pongono in contatto con la vostra stessa verità".
Questo libretto aiuta chi aspira a trovare quiete nel mezzo del turbinio" della vita. "
Percorsi di riflessione, silenzio, preghiera e gesti semplici per riprendere il cammino con il sorriso. Le parole di Anselm Grün sono come un porto sicuro nel mare in burrasca, una mano che toglie di dosso un peso che piega. È un itinerario che porta a trovare nuova forza, nuove motivazioni per fare quel passo in avanti e toglierci da una situazione di fatica.
«Il silenzio è lo spazio in cui mi risveglio, in cui apro gli occhi e scorgo il vero». Questo è quanto troviamo scritto già nelle prime pagine di questo piccolo libro. Il silenzio che cura, il silenzio che aiuta a ritrovare la pace interiore. Svuotarsi dai suoni persistenti, acuti o gravi, del nostro giorno, che riempiono la nostra testa fino ad immobilizzare ogni pensiero positivo. Trovare un luogo in cui stare soli con sé stessi e parlare alla propria anima. Il silenzio inteso come preghiera e avvicinamento al trascendente.