
Un libro per i lettori "in cerca", chiunque essi siano, credenti o meno: per coloro che non hanno smesso di interrogarsi sul senso della propria esistenza e per coloro che la vita ha obbligato a riflettere sul destino dei propri cari perduti, magari drammaticamente. L'autore, partendo proprio da una personale esperienza di dolore e di perdita, con un linguaggio semplice ma mai banale, e con ricchi esempi tratti dalla propria vita, dai testi di pensatori anche laici e dalla testimonianza dei grandi mistici, ci conduce nel complesso cammino della riflessione su ciò che attende l'uomo alla fine della sua vita, senza evitare le domande più estreme e non rinunciando alla presentazione della dottrina cristiana tradizionale. Un percorso in cui, partendo dall'inesauribile attesa del bene che ciascuno di noi vuole per sé e per i propri cari, conduce il lettore alla comprensione del mistero della vita eterna, così come è pensata da Dio per noi: vita in Cristo, da risorti. Un libro che regala speranza e ci invita a non aver paura del morire, poiché la morte è, per l'uomo "che cerca", non fine di ogni cosa, ma atrio alla vita eterna. Un percorso tra fede e ragione, per non smettere di interrogarci su quello che ci attende dopo la morte e sul senso ultimo della vita nostra e di quella dei nostri cari.
Festeggiare è un rito che attraversa la vita di tutti gli uomini. Gioia, condivisione, memoria, ringraziamento sono gli ingredienti di ogni festa che interrompe il ritmo consueto e dona al tempo un nuovo sapore. Festeggiare è godere della presenza del Signore che ci invita all'amicizia con lui, celebrare i suoi doni, rinnovare fiducia e speranza. Festeggiare è un altro nome del credere perché Dio fa festa per ogni persona.
Elena Bosetti, nata a Pressano di Lavis (TN) nel 1950, è suora di Gesù Buon Pastore della Famiglia Paolina. Dottore in Sacra Teologia, per oltre trent'anni è stata docente di Esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Gregoriana e in altri atenei romani, tra cui l'Istituto di Teologia per la Vita Consacrata «Claretianum» (Roma). È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative tradotte in più lingue e ha commentato per diversi anni il Vangelo nel programma A sua immagine - Le ragioni della speranza (Rai Uno). Ha collaborato con diverse riviste di carattere teologico e pastorale. Attualmente si dedica al ministero della Parola e alla formazione biblica. Per Àncora è stata nel team delle bibliste che hanno realizzato Atti degli apostoli, Lettere cattoliche, Ebrei e Apocalisse tradotti e commentati da sei bibliste (2023).
Accompagnare le persone nella crescita psico-spirituale non significa solo aiutarle a conoscersi, ma anche a dare ordine e unità a ciò che ruota attorno al centro vitale che ognuno si è dato per libera scelta. È un'attività che richiede una teoria, una strategia e una serie di tecniche. Sulla scia di elementi teorici essenziali, il volume illustra nel dettaglio e con esempi concreti i metodi più comuni per questo particolare tipo di intervento: come iniziare i colloqui, come raccogliere i dati, come affrontare le resistenze. L'obiettivo è duplice: intercettare le domande che si nascondono nella cronaca e familiarizzare con la complessità della dimensione interiore degli uomini. "L'accompagnamento - spiega l'autore - tende a un'integrazione psico-spirituale che non va intesa come meta per il domani, ma come processo dell'oggi, non come armonia, ma come dilatazione del cuore che può permettersi la gioia di restare ambivalente senza per questo perdersi. È la piacevole libertà di rimanere semplicemente umani e di notare che, proprio in questa semplicità, talvolta anche Dio scrive".
Ogni mattina, Giusi e Dio prendono insieme un caffè. Lei, moglie madre e nonna, gli parla con ardita semplicità di ciò che le occupa le giornate e i pensieri, il sorriso per un ricordo d'infanzia o per un gelsomino fiorito, aneddoti sui numerosi nipoti, ma anche il peso della solitudine, il lutto per il marito e per una figlia amatissima morta prematuramente. L'autrice non risparmia al suo interlocutore le domande più scomode davanti a sofferenze indicibili, ma non chiude mai il dialogo, e condivide le sue scoperte interiori con finezza e lieve ironia. Nessuna ricetta magica, solo l'esperienza di un cuore pieno di gioie e ferite, che ha imparato nel tempo a riconoscere le briciole di speranza disseminate sul suo cammino anche nelle circostanze più buie.
La Chiesa sta riflettendo sulla Nuova Evangelizzazione e celebrando l'Anno della Fede. Sulla scorta di queste sollecitazioni, l'autore ha voluto scoprire il significato della fede in Charles de Foucauld, una fede nutrita dalla preghiera che porta alla contemplazione. E dalla contemplazione nasce poi l'evangelizzazione: come Gesù a Nazaret, egli sarà evangelizzatore non con la predicazione, ma vivendo in silenzio le virtù cristiane, pregando, adorando, facendo del bene e tessendo legami di amicizia. Ma soprattutto diventando lui stesso Vangelo vivente, affinché tutti potessero scoprire nel suo volto il volto trasfigurato del "Fratello beneamato e Signore Gesù".

