
Oggi, lo stile di vita lascia pochi spazi di tempo adatti alla lettura ed anche chi ama leggere è spesso costretto a rinunciare. Un racconto breve, ma intenso e ricco, è più comodo e divertente di un polpettone alla lunga un po’ indigesto. Anche l’autore ne beneficia, riducendo l’impatto dell’opera e preservando energie per altri brevi messaggi, freschi e sorprendenti. A ridosso delle opprimenti routine quotidiane, l’importante è tener desta l’attenzione sui temi cruciali della vita, senza mai dimenticare chi siamo e dove siamo diretti: se il tempo è poco, non bisogna più sprecarne...
Note sull'autore
Marti Gruter è un quarto di Irlanda, un quarto di Sicilia, un quarto di Svizzera interna e un quarto di Emilia: una miscela davvero esplosiva. Un’infanzia immersa nella magica campagna orobica, studi classici nel capoluogo sconvolto dagli strepiti del sessantotto e un solo amore giovanile, definitivo. Dopo quarant’anni dedicati alla famiglia e al suo sostentamento con la libera professione, dalla disintegrazione di entrambe è scaturita un’avventura inattesa e il desiderio di condividere la pace ritrovata: raccontare di un arco di luce che affonda le sue origini nella preistoria e attraverso i secoli, scorre fino ad un futuro vicino, inquietante... illuminando il Senso della vita di ogni essere umano, fuori dal tempo e dallo spazio. Oltre i muri del luogo-comunismo, fuori dagli steccati del politicamente corretto e sulle tracce perdute della Verità, Marti Gruter propone al lettore le emozioni del suo originale “impressionismo” narrativo.
Di questi tempi, l’ultimo tratto della vita è molto cambiato, solo apparentemente in meglio. Se si vive più a lungo, anche la lotta a difesa della dignità umana si protrae, a livello individuale e collettivo. Ma a un tale sforzo, non corrispondono più energie sufficienti e neppure il conforto di una struttura famigliare tradizionale, ormai fuori dalla realtà. Gli eroi stravecchi di questo romanzo per certi versi simbolicamente apocalittico, sono rimasti soli, prigionieri di routine imposte dalla gestione economica della loro condizione. Sapranno resistere per non farsi travolgere, solo conservando la capacità di amare.
Note sull'autore
Marti Gruter è un quarto di Irlanda, un quarto di Sicilia, un quarto di Svizzera interna e un quarto di Emilia: una miscela davvero esplosiva. Un’infanzia immersa nella magica campagna orobica, studi classici nel capoluogo sconvolto dagli strepiti del sessantotto e un solo amore giovanile, definitivo. Dopo quarant’anni dedicati alla famiglia e al suo sostentamento con la libera professione, dalla disintegrazione di entrambe è scaturita un’avventura inattesa e il desiderio di condividere la pace ritrovata: raccontare di un arco di luce che affonda le sue origini nella preistoria e attraverso i secoli, scorre fino ad un futuro vicino, inquietante... illuminando il Senso della vita di ogni essere umano, fuori dal tempo e dallo spazio. Oltre i muri del luogo-comunismo, fuori dagli steccati del politicamente corretto e sulle tracce perdute della Verità, Marti Gruter propone al lettore le emozioni del suo originale “impressionismo” narrativo.
Grazie agli scalini, si può salire, ma si può anche scendere e persino cadere: uno dopo l’altro è fatica, ma chi raggiunge la cima, ne comprende il senso e può guardare in basso, raggiante di orgoglio e commozione. Undici scalini, undici racconti: dieci brevi e un ultimo arduo, disarmonico, che sublima gli altri in una visione assurda e inverosimile, ma piena di speranza.
"Solo le persone affascinate dal bello presente nelle altre persone si affidano reciprocamente. Non è possibile separare la vita mistica, vale a dire l'unirsi delle persone nell'amore, dall'esperienza della loro bellezza, poiché la vita mistica avviene proprio in questa esperienza. Il bello avviene nella persona in quanto essa è orientata alla realtà che la trascende e che per questo rimane invisibile, poiché è senso della vita dell'uomo e costituisce l'essenza stessa della sua umanità. Il bello si manifesta nelle parole e negli atti dell'uomo. Il bello è Parola la cui presenza nelle parole e negli atti della persona umana li rende parole e atti nel pieno senso del termine." (Dal saggio introduttivo di Stanislaw Grygiel) Con un testo di Benedetto XVI.
Quando a me, vi parlerò qui della preghiera così come la viviamo nella lotta della nostra anima, cioè non ciò che è oggettivamente la preghiera, ma soggettivamente come noi stessi la viviamo, come chi prega sperimenta e riconosce la preghiera.
L'uomo si trova a casa sua, quando torna al proprio cuore e vive in sintonia con la sua identità più autentica. Ecco perché, la via del cuore può essere vista come il cammino comune di tutto il genere umano, che però assume per ognuno una forma diversa e un percorso particolare. Se la via del cuore parte da se stessi, la meta verso cui tende è però fuori di se stessi, per avanzare nel mondo verso Dio, è l'esatto contrario che finire con se stessi. Il ritorno al proprio cuore ha il potere di rinnovare l'uomo dall'interno, rendendolo capace di trasformare l'ambiente della sua vita quotidiana nel mondo di Dio. In questo libro, viene presentato e sviluppato per l'AdP in Italia il nuovo itinerario formativo, proposto per l'AdP ricreato a livello mondiale, contenuto nel documento "L'Apostolato della Preghiera, il cammino del cuore" pubblicato il 3 dicembre 2015, con i suggerimenti e l'approvazione di Papa Francesco.
L'uomo si trova a casa sua, quando torna al proprio cuore e vive in sintonia con la sua identità più autentica. Ecco perché, la via del cuore può essere vista come il cammino comune di tutto il genere umano, che però assume per ognuno una forma diversa e un percorso particolare. Se la via del cuore parte da se stessi, la meta verso cui tende è però fuori di se stessi, per avanzare nel mondo verso Dio, è l'esatto contrario che finire con se stessi. Il ritorno al proprio cuore ha il potere di rinnovare l'uomo dall'interno, rendendolo capace di trasformare l'ambiente della sua vita quotidiana nel mondo di Dio. In questo libro, viene presentato e sviluppato per l'AdP in Italia il nuovo itinerario formativo, proposto per l'AdP ricreato a livello mondiale, contenuto nel documento "L'Apostolato della preghiera, il cammino del cuore" pubblicato il 3 dicembre 2015, con i suggerimenti e l'approvazione di Papa Francesco.
Ci sono oggi molti uomini e donne, che vorrebbero leggere la Bibbia e apprendere a pregare, ma spesso si scoraggiano e desistono, perché non sanno come fare. Questo libro, iniziando con la Lectio Divina, intende mettere a loro disposizione una serie di metodi di preghiera, perché possano conoscerli e sperimentarli, fino a trovare la via della preghiera più adatta per ciascuno di loro. Per ogni metodo di preghiera viene proposto un esercizio, per iniziare a praticarlo.
"Cosa c'è di più serio di una risata? Cosa c'è di più necessario di uno sguardo disincantato su ciò che non siamo, ciò che non vogliamo? Carlotta Gualtieri indossa i suoi occhiali speciali e fa una cosa rivoluzionaria: si guarda intorno e si fa una risata. Piccole virtù e adorabili vizi raccoglie aneddoti e massime, consigli improbabili e profonde verità". Dalla prefazione di Sara Scarafia
Come pensare oggi, alla fine dell'epoca moderna, la formazione in senso cristiano di un giovane? Con un gesto felicemente inattuale, in questo libro Guardini disegna le figure ideali di un'educazione: dalla rettitudine del cuore e della parola alla dignità del donare e ricevere, dalla necessità della preghiera alla concezione cristiana della libertà e dello Stato. Figure in cui il soggetto cristiano - la coscienza - ritrova le tappe della sua autoformazione. Ma l'importanza del libro sta anche nello stile della scrittura. Guardini si rivela qui maestro di quella particolare forma di comunicazione che è la lettera: un rapportarsi all'interlocutore mantenendone l'alterità, ovvero rispettandolo nella sua intima vocazione. Quasi che in queste lettere Guardini abbia sintetizzato la cifra dell'agàpe cristiana: cristiano è chi sta, al cospetto dell'Altro e degli altri, in perenne tensione caritativa.
L'attenzione rivolta da Guardini verso il vescovo di Ippona è motivata dal fatto che «Agostino ha stabilito un legame non solo dall'antichità al Medioevo, ma anche all'antichità all'epoca moderna. I pensatori e i maestri spirituali del Medioevo hanno attinto a piene mani dai suoi scritti, ma molti dei suoi interrogativi sono rimasti a loro estranei. A questi appartiene in primo luogo quello riguardante il modo con cui il singolo uomo si trova nell'esistenza. Quando Agostino lo pose, stavano crollando i sistemi di difesa e di sostegno che costituivano un cosmo attorno all'uomo antico e davano alla sua esistenza un'autocomprensione. [...] Ciò qualificò quest'uomo appena fattosi cristiano a sperimentare la realtà dell'esistenza personale e a vedere i problemi che ne derivavano in una maniera e con una acutezza tali che erano mancate all'antichità. Ugualmente però erano anche mancate al Medioevo». Solo nell'epoca moderna, con Pascal, riaffiora la temperie agostiniana, riemerge la potenza di un interrogare che trova nelle Confessioni «una delle manifestazioni più pure della moderna esperienza esistenziale». Postfazione di Massimo Borghesi