
"Gusteranno questo libro coloro che vogliono sentire i frutti del battesimo lungo tutti gli anni della vita e desiderano formarsi sulla sua misura. Ugualmente può essere di grande utilità a chi vorrebbe sapere perché i cristiani, nelle epoche in cui il battesimo era al centro della vita ecclesiale, erano così esuberanti di creatività e di vita, dal momento che coglievano il flusso che scorreva dentro di loro - la comunione con la vita personale di Dio. Il libro sarà apprezzato anche da coloro che avvertono che non si può ridurre la fede cristiana a un moralismo, un'ideologia o una esposizione di valori, e che intuiscono che essa è un fatto di vita, cioè di amore divinoumano. Soprattutto lo consiglio a quelli che solitamente non prendono in mano i libri di teologia perché li percepiscono inutili e scritti per i soli addetti ai lavori, ma cercano comunque qualcosa che li aiuti a pensare teologicamente" (dalla Presentazione di Marko Ivan Rupnik).
Con prosa poetica, Marco Campedelli, per Alda Merini «don Chiodo», racconta la poetessa tra le memorie di un’amicizia interrotta dalla morte e il sogno, mai concluso, della sua utopia poetica. Seguendola nei suoi incontri e scontri con il divino, osservandola nel viaggio tra le pagine della Bibbia e nel suo amore evangelico per Gesù, ma anche in compagnia di poeti quali Garcia Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo.
«Un libro per rileggere, nelle insurrezioni e risurrezioni di Alda Merini, anche la nostra testarda voglia di rinascere. “Non dimentichiamoci”, scriveva Alda, “che la farfalla all’inizio è solo un bruco strisciante... io ho avuto questa gloriosa metamorfosi e ho messo finalmente le ali”».
Marco Campedelli
«Raccontare Alda Merini in presa diretta. Immaginare nei suoi versi il teatro poetico della sua vita. Salire sulla zattera del suo corpo narrante, che attraversa il mare della storia altra, quella dei folli e dei perduti. Accompagnarne il viaggio tra le metafore bibliche e nel suo innamoramento evangelico per quel Gesù, poeta, dal cuore di donna. Sentire il suo cuore innamorato da Maddalena e la sua indignazione nel cacciare i mercanti del tempio. Osservarla in compagnia del corteo che seguiva Gesù a Gerusalemme, sulla via della croce o tra le donne e i bambini, nelle osterie in cui Gesù spezzava il pane e ballava la vita. Così come in compagnia di Garcia Lorca, Neruda, Pasolini e Turoldo».
Marco Campedelli
A partire da un intenso incontro con Dario Fo, il teologo, scrittore e burattinaio Marco Campedelli - cui Alda Merini dedicò "La clinica dell'abbandono" - ripercorre l'opera del premio Nobel, in primis "Mistero buffo", mettendo al centro la fragile quanto suggestiva ipotesi che Gesù avesse fondato una compagnia teatrale itinerante, fatta di pescatori, ex esattori delle imposte e donne, per trasmettere il suo messaggio rivoluzionario. «"E se Gesù avesse messo davvero in piedi un teatro? Una compagnia girovaga per raccontare il mondo alla rovescia?" Lo chiesi a Dario Fo al Castello di Sorrivoli. Fo, facendo gli occhi grandi, rispose "E perché no?". Un Gesù "figlio d'arte", del più grande drammaturgo dell'universo, un Gesù giullare, che svela i segreti di Dio mentre smaschera la macchina del potere: cosa avrebbe provocato il teatro del vangelo se non fosse stato censurato? Ripercorrendo l'opera desacralizzante di Fo, da Mistero Buffo a Lu Santo Jullare Francesco e non solo, mi sono messo alla scuola del teatro viaggiante del Nazareno, rivendicando uno spazio rispetto a un sistema teologico e a una macchina di potere che hanno continuato a nascondere la forza eversiva e rivoluzionaria del messaggio di Gesù» (Marco Campedelli).
Il libro introduce alla spiritualità del morire e del lutto lungo tre principali vie: - le vie della spiritualità religiosa che si basano sulla convinzione di poter svelare il mistero della verità, cioè di poter accedere al principio e alla fine del tutto; - le vie della spiritualità culturale che si basano sulla necessità di trovare strategie per non deprimersi di fronte all’impossibilità di dare risposte di verità universale alle domande ultime; - le vie della spiritualità umana che si basano sulla impossibilità di svelare il mistero e raggiungere la verità universale sul tutto e, contemporaneamente, sulla impossibilità di rinunciare al desiderio di svelare questo mistero. Con l’intento di rispondere alla seguente domanda: è possibile tradurre ciascuna di queste vie in concreta assistenza ai morenti e alle famiglie in lutto?
Autore
Francesco CAMPIONE insegna Psicologia Clinica all’Università di Bologna. Ha fondato e dirige la Rivista Italiana di Tanatologia (ZETA). È presidente della I.A.T.S (International Association of Thanatology and Suicidology). È presidente dell’Associazione Culturale RIVIVERE che gestisce il Progetto Rivivere, una rete nazionale di assistenza psicosociale gratuita per le persone e le famiglie in lutto (già attiva a Bologna e che si sta diffondendo gradualmente in tutto il paese).
L'autore del presente volume sostiene l'innovativa tesi secondo cui l'altruismo è possibile se cambia il vocabolario con cui esprime il rapporto dell'io con l'altro. Partendo da questa logica l'autore si chiede se sia possibile parlare di santità e di amore altruistico e indaga sulle possibili conseguenze dell'introduzione nel vocabolario del verbo perpatire applicato alle dimensioni fondamentali della sofferenza umana.
Attraverso notizie più o meno clamorose e meditazioni (da leggere e praticare) il libro illustra il mosaico che si è composto nel tempo intorno alla figura di Maria di Magdala. Tanti sono i documenti perduti o falsati e il cammino è ancora irto, intriso di miti e leggende. Percorrendo le 19 meditazioni, emergono i diversi volti di Maria di Magdala, primo tra tutti quello di una femminilità che diventa soggetto spirituale, teologico, ed anche sociale. Numerosi i segnali della Sua presenza, scoperte di innumerevoli giacimenti (canti, preghiere, opere d'arte) e tracce disseminate da Oriente a Occidente (chiese, luoghi santi, santuari) che attestano tradizioni e devozione antiche. Un patrimonio, finora tenuto nascosto e sconosciuto ai più, che oggi diventa memoria viva, sulla scorta della rinnovata dignità che papa Francesco ha riconosciuto alla Santa (con la Festa a lei dedicata del 22 luglio).
Il cristianesimo raccontato dall’interno: facendosi compagno di viaggio dei due discepoli che, dopo la morte di Gesù di Nazaret, se ne vanno sconsolati da Gerusalemme verso le loro antiche case, Campoleoni propone una vera e propria introduzione all’essenziale del cristianesimo.
Un percorso alla ricerca di Cristo, vivo e capace di parlare a coloro che non smettono di essere in cammino nella loro vita.
destinatari
Un libro destinato a un ampio pubblico di credenti e soprattuto a chi desidera accostarsi nuovamente alla fede.
autore
Alberto Campoleoni è nato nel 1959, è giornalista professionista e si occupa in particolare di temi religiosi, educativi e scolastici. È autore di saggi di argomento pedagogico e religioso e di numerosi libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
Cosa accomuna il piccolo Malco, il soldato Caio, il tranquillo Josef, Simone di Cirene o sua moglie Rebecca? La passione di Gesù. Ciascuno di loro, infatti, nei racconti di questo libro si trova a misurarsi con gli ultimi momenti terribili della vicenda dell'uomo di Nàzaret. Allo stesso modo ecco Giuditta, la moglie di Zaccheo, Cleopa, uno dei discepoli di Èmmaus, Giuseppe e Giovanni, due seguaci di Gesù, il buon rabbi Simone di Cafàrnao... Tutti loro hanno incrociato in qualche modo Gesù e la sua predicazione, rimanendone affascinati o anche sconcertati, ma non indifferenti. "Tutti - scrive monsignor Sigalini nella prefazione - si portano dentro il loro mondo, la loro cultura, la loro storia, e partendo da questa reagiscono alle parole di Gesù. Questo punto di vista è utilissimo per renderci Gesù sempre più umano [...]. È un'operazione di incarnazione vera. Gesù è il Figlio di Dio, ma è visibile, sperimentabile nella dignità, bellezza, direi anche fascino, della sua umanità". Che sia questo il... "segreto" della Maddalena?
Questa pubblicazione si inserisce nella collana della L.E.V. dei Testi Mistici volta a studiare gli scritti di autori e artisti che, nel corso della storia e con generi letterari differenti, hanno voluto descrivere l'attenzione di Dio verso l'uomo. In particolare il volume presenta una scelta antologica di testi michelangioleschi che illustrano la particolare e progressiva tensione dell'artista fiorentino all'incontro dell'umano col Divino. Lo studio della Campone, oltre ad analizzare le creazioni poetiche del Buonarroti, presenta anche dei puntuali riferimenti alla sua produzione artistica ed architettonica evidenziandone la caratura mistica. Per aiutare il lettore in quest'analisi testuale ed artistica, il volume è stato inoltre arricchito da numerosi schizzi delle opere michelangiolesche. Il libro risulta indicato per studiosi e critici d'arte, ma anche per i semplici appassionati della produzione artistica di Michelangelo, che vogliono approfondire il significato delle sue opere.
Mons. Salvatore Canals (1920-1975) è stato l'iniziatore e il primo direttore di Studi cattolici. Questo libro riprende, anche nel titolo, la rubrica che don Salvatore firmò per anni sulla rivista. Sono considerazioni spirituali che coinvolgono direttamente il lettore, famigliarmente interpellato col "tu", e che attingono alla dottrina e allo stile pastorale di san Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, che l'autore conobbe fin dal 1940, quand'era studente universitario. "Possa la meditazione di queste pagine", scrive Cesare Cavalleri nella Presentazione, "che insegnano a riconoscere il Signore in mezzo agli avvenimenti quotidiani, attizzare nel lettore la decisione di contribuire a 'incendiare tutti i cammini divini della terra con il fuoco di Cristo': è questo, infatti, l'unico scopo per cui esse sono state vissute, pensate, scritte e stampate".
La perdita della figlia Beatrice segna per Maria Stella Candela l’inizio di singolari esperienze mistiche e carismatiche: per dono del Signore la figlia rimane presente nella vita della madre attraverso la locuzione interiore che, nel corso del tempo, è andata aprendosi a interlocutori d’eccezione, come Dio stesso, Cristo e Maria. Come per tutti i carismi, suscitati dallo Spirito Santo per il bene comune, anche il colloquio interiore di Maria Stella con la figlia e le voci celesti si traduce in un servizio d’amore verso il prossimo: i carismi sono per gli altri e quello che è stato donato a lei è un carisma di consolazione. Maria Stella si è fatta quindi portatrice di un messaggio di speranza volto a suscitare quell’abbandono fiducioso nei disegni divini così difficile da conseguire in cuori provati dalla morte prematura e traumatica dei propri cari.