
Martini commenta una delle pagine più note del Vangelo di Matteo, il brano sulle beatitudini, al capitolo 5. Attraverso un percorso esegetico e spirituale, il cardinale vuole condurre il lettore, adulto e giovane, a sondare i misteri della "sublime scienza di Gesù", fino a conoscere il cuore di Cristo e aderire sempre più alla sua vita.Ciascuno è così accompagnato a rinnovare l'adesione al Signore, tornando alle radici della propria fede. Il testo ripercorre sei delle nove beatitudini evangeliche e offre spunti di approfondimento per proseguire personalmente nella meditazione delle restanti parole della pagina di Matteo.
Beati quelli che sanno ridere di se stessi: non finiranno mai di divertirsi. Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo: eviteranno molti fastidi. Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse: diventeranno saggi. Beati quelli che sanno ascoltare e tacere: impareranno cose nuove. Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio: saranno apprezzati dai loro vicini. Beali quelli che sono attenti alle richiesle degli altri, senza sentirsi indispensabili: saranno dispensatori di gioia. Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole e tranquillamente le cose importanti: andrete lontano nella vita. Beati voi se saprete apprezzare un sorriso e dimenticare uno sgarbo: il vostro cammino sarà pieno di sole. Beati voi se saprete interpretare sempre con benevolenza gli atteggiamenti degli altri, anche contro le apparenze: sarete presi per ingenui, ma questo è il prezzo della carità. Beati quelli che pensano prima di agire, e che pregano prima di pensare: eviteranno tante stupidaggini. Beati voi se sorriderete di voi stessi: svanirà come un miraggio il maggiore ostacolo della vita. Beati voi quando non raccoglierete le ingiurie e neppure le lodi: i sentieri della Luce si apriranno al vostro sguardo. Beati soprattutto voi che sapete riconoscere il Signore in tutti coloro che vi incontrano: avete trovato la vera gioia e la vera sapienza.
Il volume raccoglie gli scritti di taglio civile ed ecclesiale su temi di largo interesse ed attualità: dalla ricostruzione del Paese (con la Lectio da lui tenuta ai politici italiani su Alcide De Gasperi) al problema dell’immigrazione, dal volontariato internazionale alla cittadinanza responsabile, dalla missionarietà al nuovo umanesimo.
Una lunga carrellata - da febbraio 2015 ad oggi - ricca di autorevoli spunti di riflessione, offerti dal Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 2 maggio 1984, a soli 23 anni, moriva Sandra investita da un'auto. Di lei rimangono i suoi scritti raccolti in un diario (Il diario di Sandra, Sempre Comunicazione) in cui lo spirituale e l'umano si incontrano in quell'armonia che solo il Signore poteva pensare per noi. Molti hanno incominciato a pregarla e ad invocarla: molti giovani devono a lei la scoperta dei valori cristiani e del servizio ai poveri. "Così ho cercato di vedere Sandra, in un unico atto, nel suo percorso umano per intravvedere in esso la mano di Dio che la conduce. Dedico questo libro in particolar modo a coloro che sono nella sofferenza, che sentono solitudine, incapacità di emergere, uno smarrimento esistenziale, come anch'io ho provato nelle mie lunghe notti dell'anima. È un invito a prendere coscienza che a qualsiasi età e in qualsiasi momento è possibile far rifiorire il nostro giardino interiore".
Canta il salmista: "I ricchi impoveriscono e patiscono la fame, ma a chi Ti ama, o Signore, non mancherà mai niente". I ricchi senza di Te sono poveri! Se dispongono bene delle loro ricchezze, a servizio tuo e dei tuoi poveri, sono nella piena benedizione della tua povertà, ricchissima povertà. Difficile passare per la cruna di un ago: difficile per un povero superbo e facile per un ricco umile. Se il ricco è umile passa in velocità attraverso la cruna dell'ago e va dritto nel regno dei cieli. Una sola ricchezza, una sola miseria. Un solo bene: Tu. Un solo male: il peccato. A confronto della tua sapienza, Signore, tutto l'oro del mondo è un pizzico di sabbia e tutto l'argento un pugno di fango. Ma se l'oro e l'argento vengono usati per Te, per la tua gloria, quale benedizione!
Si tratta della ristampa di una raccolta di meditazioni sul tema della povertà evangelica, frutto di un corso di esercizi spirituali, pubblicata nel 1987 dalle Edizioni Viboldone. La prospettiva adottata dall'A., lontana dall'indulgere a facili pauperismi e alle sterili patetiche dell'amore verso il povero, si muove piuttosto nell'interrogarsi, in profondità, sul significato cristiano del 'farsi povero' e dello 'stare dalla parte dei poveri' a imitazione di Gesù Cristo che da 'ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua poverta' (2Cor 8,9).Riconoscere così in Gesù di Nazareth l'unico salvatore, significa 'imparare' la povertà cristiana lasciando che l'evangelo del regno diventi la norma del proprio 'impoverirsi': in tutte le situazione e a tutti i livelli.
Il presente volume raccoglie gli Atti del XXII Convegno ecumenico di spiritualità ortodossa, dedicato alla beatitudine dei pacifici, tema che interpella la coscienza di ciascuno e la vita delle chiese. Contributi di: I. Behr, J. Chryssavgis, A. Dibo, J. Forest, R Georgi, C. Hovorun, N. Ignatovi~, R Kalaitzidis, Ch. Karakolis, A. Makaryan, Sr. Magdalene, A. Manolescu, D. Morozova, V. Mutafov, A. Papanikolaou, S. A. Paschalidis, A. Peckstadt, M. G. Seleznev, K. Sigov, R A. Yfantis, K. Ware, M. Van Parys.
Proposte di meditazione. L'importanza dell'umilta e della preghiera, il rapporto dell'uomo con la fede, la ricerca di Dio, la disperazione e la beatitudine.
Il libro raccoglie i testi di diversi autori che approfondiscono il significato delle Beatitudini calandole nel mondo contemporaneo con applicazioni concrete. Si compone così una riflessione su valori e princìpi universali che non parla solo ai credenti, ma a tutti coloro che desiderino approfondire insegnamenti fondamentali per una vita piena di senso e di consapevolezza. I contenuti del libro ci invitano a riflettere sulle nostre imperfezioni e fragilità ma nello stesso tempo sono motivo di ispirazione e di esortazione per vivere ogni àmbito del quotidiano senza "accontentarsi", aspirando a ciò che è veramente importante e autentico.
La morte di Teresa Manganiello (1849-1876), avvenuta a Montefusco (Av), suo paese natale, suscitò un grande clamore al quale fece seguito una lunga fase di silenzio. Nella seconda metà del secolo scorso, ci fu un graduale risveglio del ricordo di questa giovane contadina, il cui stile di vita finì per attirare l'attenzione e la curiosità di quanti decisero di indagare sulla storia di colei che aveva vissuto da protagonista una delle epoche più travagliate e complesse del nostro paese, il Risorgimento, per innalzarla agli onori degli altari. Il riferimento continuo alle persone, ai luoghi, alle caratteristiche rurali ed economiche di Montefusco a metà Ottocento, è stato dettato dalla necessità di far luce sulla vita di Teresa che, essendo analfabeta, non ci ha lasciato scritti. L'autrice ha perciò consultato la "Positio Historica", ossia l'insieme dei documenti sulla causa di beatificazione e di canonizzazione con i relativi commenti storico-critici. E con l'intento di colmare certi vuoti, ha riportato anche alcune testimonianze orali che consentono di riflettere su aspetti molto interessanti del vissuto di Teresa.