
La vita in Cristo è il senso ultimo della vocazione cristiana, il centro dell'annuncio della buona notizia che Gesù Cristo è il dono di Dio all'umanità, per la vita e la resurrezione del mondo. La vocazione cristiana non è l'immissione in un cerchio chiuso di eletti, ma la dilatazione del cuore ai confini del mondo, alla totalità della storia. La vita in Cristo è la testimonianza possibile per una vita piena di senso, una speranza sempre presente nel cuore dell'umanità e del creato. Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, esplora il senso della vocazione cristiana nella chiesa, nel mondo e nel tempo presente, secondo la tradizione cristiana d'oriente e d'occidente.
La vita umana è un’avventura meravigliosa. Nonostante le difficoltà e le sofferenze che inevitabilmente vi s’incontrano, essa offre costantemente la possibilità di crescere in maturità, in amore, in libertà. Per farne l’esperienza, anziché cercare di controllare tutto nella nostra esistenza, dobbiamo renderci disponibili alle chiamate che Dio ci rivolge nel corso della vita e lasciarci condurre da esse. Attraverso gli incontri,gli eventi felici o difficili,i desideri che nascono nel nostro cuore e l’eco suscitata in noi dalla sacra Scrittura, il nostro Padre celeste non cessa mai,in maniera discreta,misteriosa ma reale,di invitarci a uscire dalle nostre chiusure, a scegliere la vita, a dispiegare tutte le nostre capacità di credere,di sperare e di amare per diventare pienamente uomini o donne.
AUTORE Jacques Philippe,è membro della Comunità delle Beatitudini dal 1976,all’interno della quale ha varie responsabilità. Sacerdote dal 1985,è autore di numerose opere di spiritualità,e predica ritiri in Francia e all’estero.Di lui le Edizioni San Paolo hanno già pubblicato:La libertà interiore, La forza della fede della speranza e dell'amore(2007).
Per un rinnovamento della fede nella risurrezione
Più sperimentiamo la debolezza e la fragilità della nostra esistenza terrena, più è importante anche rinnovare in noi stessi la fede nella resurrezione. Ma se la nostra speranza si orienta verso una vita nuova in un mondo nuovo, come preparare il passaggio alla vita oltre la morte? Raggiungendo il cuore della nostra fede senza perdere di vista le domande dei nostri contemporanei, le pagine che seguono vogliono stimolare a sperare e a preparare già oggi la nostra resurrezione. Accettando di perdere la nostra vita e di accogliere dalle mani di Cristo la nostra nuova nascita, noi non saremo distolti dai nostri compiti e dalle nostre responsabilità quotidiane, ma il nostro presente sarà rinnovato.
Michel Rondet (1923), gesuita, teologo e accompagnatore spirituale, è stato formatore dei giovani gesuiti della provincia di Francia. È autore di numerosi libri di spiritualità e sulla vita religiosa, e collabora alla rivista francese Christus.
“Un uomo che sa amare. E ama veramente”
(Ignazio IV, patriarca di Antiochia)
Si è sempre più stupiti della semplicità e dinamica evangelica di questo “padre” che, oltrepassati gli ottant’anni, continua a immaginare, progettare, stimolare la chiesa di oggi e di domani. Come “ridi-re” Cristo in un linguaggio comprensibile oggi, come andare all’essenziale della nostra fede nella libertà evangelica, come ridare senso cristiano a una società che sembra dimenticare le proprie radici: questa la “sollecitudine per tutte le chiese” che palpita nel cuore del Metropolita Emilianos. Una consonanza profonda con i padri della chiesa dei primi secoli che ce li fa sentire familiari, vivi in mezzo a noi, ancora capaci di sprigionare tesori di sapienza evangelica, così necessaria per i nostri giorni.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Emilianos Timiadis (1916), metropolita di Silyvria, è stato osservatore al concilio Vaticano II e, per venticinque anni, rappresentante del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli al Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra, nonché mem-bro di numerose commissioni di dialogo. Dal 1995 divide il suo tempo tra il Monastero di Bose e la diocesi di Eghion in Grecia.
Il volume offre una sessantina di brevi meditazioni bibliche, nate dall'esperienza spirituale della comunità ecumenica di Taizé, punto di ritrovo e di riferimento di milioni di giovani. I sei capitoli in cui sono suddivise segnano le tappe di un cammino interiore atte a far crescere in ciascuno la fiducia nell'amore di Dio. Oltre al testo biblico di riferimento, ogni meditazione è accompagnata da alcune domande, da una preghiera di frère Roger e dal testo di un canto di Taizé.
Chiamati alla felicità è il filo conduttore delle operette di Carlo Tancredi di Barolo, marito di Giulia Colbert, marchesa di Barolo, pubblicate in questo volume. Le operette spirituali il primo uomo e l'Uomo Dio e Gesù, Maria e gli Angeli fanno emergere innanzitutto la fede dell'Autore, semplice ma robusta, schietta e profonda, ancorata alla Parola di Dio. Le altre due operette, Sull'educazione della prima infanzia nella classe indigente e Brevissimi cenni diretti alla gioventù, affrontando in termini concreti i problemi legati all'educazione dei fanciulli e dei giovani, mostrano la specifica forma che in Carlo Tancredi prende la passione per l'uomo, una passione scaturita dalla contemplazione dell'umanità di Cristo. In tal modo l'attenzione ai piccoli e ai giovani, sbriciolata in mille particolari, manifesta non solo la visione che egli ha dell'uomo, ma soprattutto l'urgenza, "l'ansia", che ha animato la vita di Carlo Tancredi e della sua sposa Giulia: che tutti siano davvero felici. Carlo Tancredi Falletti, marchese di Barolo, nacque a Torino il 26 ottobre 1782. Alla corte di Napoleone conobbe Giulia Colbert, figlia del marchese di Maulévrier, che sposò a Versailles nel 1806. Non avendo avuto il dono dei figli, i due coniugi gareggiarono nel farsi apostoli di carità cristiana, "adottando" i poveri di Torino.
Nuova edizione del conosciutissimo testo di Anthony de Mello, Chiamati all’amore, si ripresenta tra le mani del lettore come una piccola luce che può illuminare nuove vie per crescere, per accompagnare se stessi a maturare, per diventare persone libere e realmente realizzate.
Testo pubblicato postumo, queste pagine brillano come perle preziose proprio perché frutto della maturità spirituale raggiunta dall’Autore, che si fa compagno di viaggio per ogni uomo e donna di buona volontà.
Partendo da un versetto evangelico, di valore umanamente universale, de Mello apre per il lettore una profonda, anche se breve, riflessione sul vivere di ogni giorno e propone percorsi di liberazione da ciò che impedisce alla vita di esplodere.
La vita monastica ha un messaggio da offrire al mondo di oggi, così spesso disorientato e travagliato. Essa dimostra che vale la pena di dare la vita per il Signore nell'ascolto della sua Parola, nella preghiera, nella fraternità e nella carità. È quindi un forte richiamo ad andare oltre, una freccia che indica il valore dell'Assoluto, una testimonianza credibile della possibilità di una vita in comune attuata quotidianamente, nella ricchezza delle diversità, in conformità al desiderio di Dio che vuol fare di noi un cuor solo e un'anima sola.
Che cos'e la preghiera? Siamo davvero tutti chiamati a pregare?" Secondo l'autrice del libro, sembrerebbe di si: siamo tutti chiamati a vivere in consapevolezza il rapporto con Dio. " che cos'h la preghiera? Siamo davvero tutti chiamati a pregare?" secondo l'autrice di q uesto libro, sembrerebbe di sl: siamo tutti chiamati a vivere in consapevolezza il rapporto con dio. Rapporto fatto non solo di tempi e di momenti specifici (le preghiere), ma soprattutto di un atteggiamento costante e profondo di unione con lui (la preghiera). M a come arrivare alla preghiera del cuore, alla contemplazione attiva, alla adorazione-vita nella semplicita del quotidiano? A questo problemi cerca di dare una risposta questo testo: con un linguaggio piano, ora narrativo (le esperienze dell'autrice), ora discorsivo (l e sue riflessioni). Niccolina orlando costa, h nata a genova nel 1934. Si h diplomata assistente sociale nel 1956 e come tale ha lavorato una ventina d'anni. Nel 19 61 si e`laureata in scienze politiche. Nel 1965 si e`sposata ed ha avuto quattro figli. Attualmente e`in pensione e insegna cristologia all unitre di genova, oltre a dedicarsi a varie attivita di volontariato. Ha pubblicato con borl a (1985) la preghiera di coppia (tesi del diploma triennale in teologia spirituale conseguito nell 83 presso l istituto lombardo di pastorale) e in proprio la preghiera personale (1987), la preghiera di adorazione (1997) e le parabole di gesu`illustrate per bambini da ettore veruggio (1999). Uscita per i primi di maggio "
Cercare un nuovo linguaggio per parlare di Dio oggi è da sempre stato il desiderio più grande di padre Silvano Fausti. In tutta la sua vita ha cercato di realizzare questo desiderio servendo la Parola soprattutto tramite la lectio e i corsi di esercizi spirituali e con uno stile di vita semplice e fraterno. Chi incontrava Silvano, incontrava la Parola e la strada per arrivare al Signore. Ma anche il mondo circostante e la realtà storica diventavano più chiari, aprendo a ciascuno un inaspettato percorso di discernimento. Il lettore potrà qui ripercorrere questa esperienza attraverso le risposte di padre Fausti agli interventi di alcuni lettori della rivista dei gesuiti Popoli. Nel suo stile incisivo, positivamente provocatorio e spesso paradossale, Silvano prima di tutto ascolta l'interlocutore, benevolmente, con attenzione; poi, prima di rispondere, si mette in ascolto della Parola di Dio. E alla fine risponde e non si tira indietro, consapevole che c'è un'unica storia da vivere come discepoli. Nella seconda parte sono raccolti alcuni contributi di Silvano, scritti a partire da alcuni passi degli Atti degli Apostoli, «una specie di suo testamento spirituale», scrive nell'introduzione l'amico padre Beppe Lavelli che ha accompagnato Silvano fino all'ultimo viaggio.
Cercare un nuovo linguaggio per parlare di Dio oggi è sempre stato il desiderio più grande di padre Silvano Fausti. In tutta la sua vita ha cercato di realizzarlo servendo la Parola con uno stile di vita semplice e fraterno. Chi incontrava Silvano, incontrava la Parola e la strada per arrivare al Signore. Ma anche il mondo circostante e la realtà storica diventavano più chiari, aprendo a ciascuno un inaspettato percorso di discernimento. Il lettore potrà qui ripercorrere questa esperienza attraverso le risposte di padre Fausti ad alcuni interrogativi dell'uomo di oggi. Nel suo stile incisivo, positivamente provocatorio e spesso paradossale, Silvano ascolta, benevolmente, con attenzione; poi si mette in ascolto della Parola di Dio. E alla fine risponde e non si tira indietro, consapevole che c'è un'unica storia da vivere come discepoli.